Descrizione

Cittadina di pianura, di antiche origini, che accanto alle tradizionali attività agricole, ormai in declino, ha sviluppato il tessuto industriale e incrementato i servizi. I limbiatesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati prevalentemente nel capoluogo comunale, che fa registrare evidenti segni di espansione edilizia; tra le altre località la più popolosa è quella di Villaggio del Sole. Il territorio, attraversato da vari corsi d'acqua e comprendente anche le località Chalet del Laghetto, Fornace della Croce e Villaggio Groane, presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni di quota lievi; l'abitato ha anch'esso un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, riproduce una fascia d'argento con due bisanti d'oro accostata da un volo abbassato d'oro e da un'ape, anch'essa d'oro. La maiuscola d'oro L, che spicca sul capo rosso dello scudo, è circondata da due rami di quercia e di alloro.

Cittadina di pianura, di antiche origini, che accanto alle tradizionali attività agricole, ormai in declino, ha sviluppato il tessuto industriale e incrementato i servizi. I limbiatesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati prevalentemente nel capoluogo comunale, che fa registrare evidenti segni di espansione edilizia; tra le altre località la più popolosa è quella di Villaggio del Sole. Il territorio, attraversato da vari corsi d'acqua e comprendente anche le località Chalet del Laghetto, Fornace della Croce e Villaggio Groane, presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni di quota lievi; l'abitato ha anch'esso un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, riproduce una fascia d'argento con due bisanti d'oro accostata da un volo abbassato d'oro e da un'ape, anch'essa d'oro. La maiuscola d'oro L, che spicca sul capo rosso dello scudo, è circondata da due rami di quercia e di alloro.

Storia

Di antiche origini, per alcuni studiosi deriva il toponimo, che in un documento del XIV secolo appare nella forma Lemiate, dal nome latino di persona LIMITUS. Nel corso del Medioevo, insieme agli allora autonomi comuni di Mombello e Pinzano, fece parte della pieve di Sèveso, di cui seguì le vicende, venendo infeudata, con Mombello, ai Marliani, mentre Pinzano, annessa alla contea di Bollate, fu assegnata ai Pirovani, cui subentrarono gli Ottaviano Rho, i Galeazzo Ferri, Vespasiano Roadino e la famiglia dei Gallarati; quest'ultima ne conservò il possesso fino al 1580, quando passò ai Manriquez i cui beni, nel Settecento, furono trasferiti ad Ottavia Ugolani. Nella prima metà del XVI secolo insieme con Mombello e con tutta la pieve di Sèveso, fu concessa ad Antonio Carcassola, passando poi agli Arese e ai Borromeo Arese. Ebbero proprietà nella zona anche i Bizzozzero e, nel Settecento, vari conventi. Assorbì Mombello prima dell'Unità d'Italia e Pinzano nel 1869. Tra i monumenti figurano la chiesa parrocchiale intitolata a San Giorgio e costruita negli anni Trenta, la villa Medolago del XVIII secolo, la villa Arborio Mella, l'ottocentesca villa Cavriani e, a Pinzano, la villa Zuccoli e la chiesa dei Santi Cosma e Damiano; a Mombello degne di nota sono la Villa Crivelli, facente parte del complesso dell'ospedale psichiatrico provinciale, la parrocchiale di Sant'Ambrogio, la cappella di San Francesco d'Assisi e le chiese del Sacro Cuore di Gesù, di Sant'Antonio da Padova e San Giuseppe Falegname.

Di antiche origini, per alcuni studiosi deriva il toponimo, che in un documento del XIV secolo appare nella forma Lemiate, dal nome latino di persona LIMITUS. Nel corso del Medioevo, insieme agli allora autonomi comuni di Mombello e Pinzano, fece parte della pieve di Sèveso, di cui seguì le vicende, venendo infeudata, con Mombello, ai Marliani, mentre Pinzano, annessa alla contea di Bollate, fu assegnata ai Pirovani, cui subentrarono gli Ottaviano Rho, i Galeazzo Ferri, Vespasiano Roadino e la famiglia dei Gallarati; quest'ultima ne conservò il possesso fino al 1580, quando passò ai Manriquez i cui beni, nel Settecento, furono trasferiti ad Ottavia Ugolani. Nella prima metà del XVI secolo insieme con Mombello e con tutta la pieve di Sèveso, fu concessa ad Antonio Carcassola, passando poi agli Arese e ai Borromeo Arese. Ebbero proprietà nella zona anche i Bizzozzero e, nel Settecento, vari conventi. Assorbì Mombello prima dell'Unità d'Italia e Pinzano nel 1869. Tra i monumenti figurano la chiesa parrocchiale intitolata a San Giorgio e costruita negli anni Trenta, la villa Medolago del XVIII secolo, la villa Arborio Mella, l'ottocentesca villa Cavriani e, a Pinzano, la villa Zuccoli e la chiesa dei Santi Cosma e Damiano; a Mombello degne di nota sono la Villa Crivelli, facente parte del complesso dell'ospedale psichiatrico provinciale, la parrocchiale di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=SANTAMBROGIO'>Sant'Ambrogio</a>, la cappella di San Francesco d'Assisi e le chiese del Sacro Cuore di Gesù, di Sant'Antonio da Padova e San Giuseppe Falegname.

Economia

Nell'economia locale l'agricoltura, basata su coltivazioni di cereali e foraggi, e l'allevamento avicolo hanno decisamente perso terreno rispetto all'industria, rappresentata da numerose aziende che operano nei comparti automobilistico, chimico, meccanico, metallurgico, lattiero-caseario e della produzione e distribuzione del gas; a queste si affiancano fabbriche di mobili, di prodotti in vetro e di giocattoli. Il terziario si compone di una modesta rete distributiva (in grado comunque di soddisfare i bisogni primari della popolazione) e dell'insieme dei servizi, che comprendono quello bancario, attività radiotelevisive e di consulenza informatica, assicurazioni e fondi pensione. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, presenta tra le strutture sociali due asili nido. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell'obbligo e includono gli istituti tecnici agrario, commerciale e per periti aziendali, mentre quelle culturali sono rappresentate da una biblioteca; alla diffusione della cultura e dell'informazione provvedono anche le emittenti radiofoniche e il periodico del posto. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno e quelle sanitarie comprendono, oltre a più farmacie, anche un poliambulatorio, due ospedali e una clinica privata.

Nell'economia locale l'agricoltura, basata su coltivazioni di cereali e foraggi, e l'allevamento avicolo hanno decisamente perso terreno rispetto all'industria, rappresentata da numerose aziende che operano nei comparti automobilistico, chimico, meccanico, metallurgico, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LATTIEROCASEARIO'>lattiero-caseario</a> e della produzione e distribuzione del gas; a queste si affiancano fabbriche di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=MOBILI'>mobili</a>, di prodotti in vetro e di giocattoli. Il terziario si compone di una modesta rete distributiva (in grado comunque di soddisfare i bisogni primari della popolazione) e dell'insieme dei servizi, che comprendono quello bancario, attività radiotelevisive e di consulenza informatica, assicurazioni e fondi pensione. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, presenta tra le strutture sociali due asili nido. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell'obbligo e includono gli istituti tecnici agrario, commerciale e per periti aziendali, mentre quelle culturali sono rappresentate da una biblioteca; alla diffusione della cultura e dell'informazione provvedono anche le emittenti radiofoniche e il periodico del posto. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno e quelle sanitarie comprendono, oltre a più farmacie, anche un poliambulatorio, due ospedali e una clinica privata.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, assume un ruolo attivo nei rapporti con i comuni vicini, grazie allo sviluppo delle sue attività produttive, che consente un notevole assorbimento di manodopera, e alla presenza dei servizi e degli istituti d'istruzione secondaria di secondo grado. Tra gli appuntamenti consueti vanno segnalati i festeggiamenti per il carnevale, la sagra che si svolge la domenica precedente la domenica delle Palme, la sagra delle orecchiette, organizzata da una comunità pugliese nel mese di giugno, e la rassegna Limbiatestate, che inizia a fine giugno e termina a fine agosto. La festa del Patrono, San Giorgio, si celebra la prima domenica di ottobre e continua il lunedì successivo con la tradizionale fiera paesana.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, assume un ruolo attivo nei rapporti con i comuni vicini, grazie allo sviluppo delle sue attività produttive, che consente un notevole assorbimento di manodopera, e alla presenza dei servizi e degli istituti d'istruzione secondaria di secondo grado. Tra gli appuntamenti consueti vanno segnalati i festeggiamenti per il carnevale, la sagra che si svolge la domenica precedente la domenica delle Palme, la sagra delle orecchiette, organizzata da una comunità pugliese nel mese di giugno, e la rassegna Limbiatestate, che inizia a fine giugno e termina a fine agosto. La festa del Patrono, San Giorgio, si celebra la prima domenica di ottobre e continua il lunedì successivo con la tradizionale fiera paesana.

Località

Chalet del Laghetto, Fornace della Croce, Villaggio del Sole, Villaggio Groane, Villaggio Lombra

Chalet del Laghetto, Fornace della Croce, Villaggio del Sole, Villaggio Groane, Villaggio Lombra

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Limbiate rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.