Descrizione

Piccola comunità di montagna, di origini medievali, con un’economia essenzialmente agricola. I cellesi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, sono concentrati quasi esclusivamente nel capoluogo comunale. Il territorio, attraversato da torrenti e corsi d’acqua, disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate che vanno da un minimo di 470 metri sul livello del mare a un massimo di 1.074 metri, e offre un panorama alto-collinare molto suggestivo, con un’ampia visuale sulla sottostante piana del Tavoliere. L’abitato, circondato da verdi pascoli e boschi estesi, è interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia e ha un andamento plano-altimetrico tipico collinare.

Storia

Menzionata in un documento della metà del XII secolo, si sviluppò agli inizi del Trecento in seguito all’insediamento nella zona di una comunità di franco-provenzali (valdesi), chiamati da Carlo D’Angiò per presidiare la vicina fortezza di Crepacore. L’attuale denominazione risale al 1862, quando all’originario toponimo, che secondo alcuni studiosi deriva dalla presenza sul posto di un antico eremo (i cui monaci vivevano nelle cosiddette “celle”), fu aggiunta la specificazione “di San Vito”, riferita alla sua ubicazione nelle adiacenze dell’omonimo monte. Ottenuta verso la metà del XIV secolo la conferma, insieme a Faeto, dei diritti sul castello di Crepacore, seguì le vicende dei territori circostanti e fu assoggettata, al termine della dominazione angioina, agli aragonesi, cui subentrarono gli spagnoli, ricordati per il loro malgoverno, e infine gli austriaci e i Borboni. La storia più recente ne registra l’ingresso, con tutta la Puglia, nell’Italia unita e il successivo coinvolgimento negli ultimi conflitti mondiali. Del suo patrimonio storico-architettonico fanno parte la porta detta dei Provenzali e il santuario di San Vito, citato già in una bolla di papa Pasquale II del XII secolo.

Economia

Come altri comuni del circondario, anche questo non presenta una rete di uffici e servizi articolata: infatti fatta eccezione per gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, non se ne registrano altri degni di nota e, poiché manca sul posto anche una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, svolte dal sindaco. Nell’economia locale l’agricoltura, pur registrandosi un forte calo degli addetti a questo settore, conserva un ruolo importante: si producono cereali (in particolare frumento), foraggi, ortaggi e olive; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, ovini e avicoli. Le attività industriali, limitate ai comparti alimentare ed edile, sono pressoché insignificanti e alquanto modesta è anche la presenza del terziario, che si compone di una piccola rete commerciale (appena sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità) e dei servizi forniti dalla pubblica amministrazione e dalle scuole. Mancano servizi più qualificati, quali l’esercizio del credito e dell’intermediazione monetaria, e strutture sociali, sportive e per il tempo libero di rilievo. Le strutture scolastiche permettono di frequentare solo le scuole elementari; non manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. La capacità ricettiva è limitata alla sola ristorazione e le strutture sanitarie assicurano il servizio farmaceutico: per altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

Pur registrando un significativo movimento di turisti, attratti soprattutto dalla sua cornice paesaggistica, non offre né ai suoi abitanti né tanto meno ai non residenti particolari opportunità di lavoro, per l’assenza di adeguate strutture produttive che, unita alla limitata presenza di scuole e al modesto livello dei servizi, è, invece, alla base di rapporti molto intensi con gli altri comuni della Comunità montana “Sub-Appennino Dauno Meridionale”, e in genere con quelli vicini, verso i quali si svolge un diffuso pendolarismo. Una festa in onore dei Santi Vito, Modesto e Crescenza si celebra il 15 giugno; per l’occasione si svolge l’omonima fiera di bestiame e merci. Il 13 agosto viene festeggiato il Patrono San Vincenzo Ferreri.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Celle di San Vito rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.

INFO
  • Popolazione 166
  • Lat 41° 19' 32,79'' 41.32577500
  • Long 15° 10' 50,75'' 15.18076389
  • CAP 71020
  • Prefisso 0881
  • Codice ISTAT 071019
  • Codice Catasto C442
  • Altitudine slm 726 mt
  • zona clim./gradi giorno
    Riscaldamento: dal 15/10 al 15/04 per 14 ore/giorno
    E/2368
  • Superficie 18.21 Km2
  • Densità 9,12 ab/Km2
  • Sismicità Zona 2
  • Alba 05:02
  • Tramonto 18:50
Contatti
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