ARAGONESI:
Appartenenti alla dinastia spagnola di Aragona, regnarono prima in Sicilia e successivamente nell'Italia meridionale, dal 1282 al 1516. Il dominio in Sicilia iniziò con Pietro I, che intervenne contro gli Angioini, a favore dei Siciliani, nella guerra dei Vespri (1282), ma fu con Alfonso I il Magnanimo che tutta l'Italia meridionale e le isole formarono un unico Stato nel 1442. Ciò avvenne dopo un periodo di disordini e di lotte per la successione, sul trono di Napoli, a Giovanna II che, morta nel 1435 senza figli, aveva designato come suo erede Renato d'Angiò, fratello di Luigi III, scatenando la guerra. Alfonso I favorì la cultura e le arti ma non si curò molto di migliorare le condizioni economiche del popolo, già critiche per le guerre e l'incuria degli Angioini, che avevano favorito la rinascita del sistema feudale, con la formazione di latifondi sui quali spadroneggiavano "i baroni". I sovrani aragonesi furono in continua lotta con i feudatari ribelli, senza riuscire a domarli, anzi acuendo la loro ostilità con dure repressioni. Non mancarono contrasti con la chiesa, che finì con l'appoggiare i baroni feudali perché Ferdinando I d'Aragona, salito al trono nel 1458, diversamente dagli Angioini, non approvava la sottomissione della monarchia al Papato. Una tale situazione, unita alla mancanza di appoggio da parte dei re di Francia e di Spagna, dai quali il sovrano aveva voluto rendersi politicamente autonomo, determinò uno stato di debolezza dello stato aragonese, che divenne facile preda di invasioni straniere. Infatti nel 1494, alla morte di Ferdinando I, il re di Francia Carlo VIII, sollecitato da alcuni baroni rifugiatisi in Francia dopo la repressione della congiura del 1485, conquistò il Regno di Napoli, senza incontrare resistenza.