Descrizione

Centro collinare, sorto nel Medioevo in un sito popolato da epoche remote; la sua economia, di stampo rurale, si basa oggi anche sull'industria, discretamente sviluppata, e sul turismo. Più di un quarto dei montemilettesi, il cui indice di vecchiaia è compreso nei valori medi, risiede nel capoluogo comunale, situato su una morbida dorsale collinare e caratterizzato da una pianta irregolare dal contorno ellittico, parzialmente cinta da antiche mura; il resto della comunità, oltre a suddividersi in un alto numero di case sparse, si distribuisce nelle località di Montaperto e Serra e in alcuni aggregati urbani elementari. Il territorio comunale è occupato quasi interamente dalla dorsale collinare che fa da spartiacque tra le valli dei fiumi Sabato e Calore; il paesaggio predominante è perciò quello agricolo tipico della campagna irpina, in cui prevalgono le distese di seminativi, i frutteti e i filari di viti. Sullo sfondo d'argento dello stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, campeggia un braccio destro armato di spada, che fuoriesce dalla vetta centrale di un monte a tre cime.

Centro collinare, sorto nel Medioevo in un sito popolato da epoche remote; la sua economia, di stampo rurale, si basa oggi anche sull'industria, discretamente sviluppata, e sul turismo. Più di un quarto dei montemilettesi, il cui indice di vecchiaia è compreso nei valori medi, risiede nel capoluogo comunale, situato su una morbida dorsale collinare e caratterizzato da una pianta irregolare dal contorno ellittico, parzialmente cinta da antiche mura; il resto della comunità, oltre a suddividersi in un alto numero di case sparse, si distribuisce nelle località di Montaperto e Serra e in alcuni aggregati urbani elementari. Il territorio comunale è occupato quasi interamente dalla dorsale collinare che fa da spartiacque tra le valli dei fiumi Sabato e Calore; il paesaggio predominante è perciò quello agricolo tipico della campagna irpina, in cui prevalgono le distese di seminativi, i frutteti e i filari di viti. Sullo sfondo d'argento dello stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, campeggia un braccio destro armato di spada, che fuoriesce dalla vetta centrale di un monte a tre cime.

Storia

Posta in un'area favorita dal punto di vista delle comunicazioni, fu sede di antichissimi insediamenti, databili al paleolitico, e più tardi fu popolata dai romani. Il primo nucleo dell'attuale abitato, edificato verso la fine della dominazione longobarda (VIII secolo d.C.), fu distrutto e successivamente ricostruito dai normanni. Acquistato dai Della Leonessa, il feudo fu assegnato da Alfonso V d'Aragona alla famiglia Da Tocco (1448), i cui membri ne mantennero il possesso nel corso dei secoli fino all'eversione della feudalità nel regno di Napoli (1806). La sua storia seguente non mostra avvenimenti di particolare rilievo e segue quella del resto della provincia. L'abitato è stato gravemente danneggiato dal terremoto che nel 1980 sconvolse l'Irpinia. Il toponimo, citato nella RATIONES DECIMARUM della Campania (1308-1310), sarebbe un composto del sostantivo “monte” e di un derivato del latino MALUS, ‘melo', con l'aggiunta del suffisso -ICTUM; secondo una diversa ipotesi avrebbe preso forma dalla locuzione latina MONS MILITUM, ‘monte dei soldati'. Il centro storico ha conservato intatti numerosi palazzi nobiliari, adorni di portali settecenteschi. Il castello ducale, eretto dai longobardi, ha un aspetto tardo-rinascimentale e conserva le massicce mura in pietra e le torri angolari medievali, a pianta circolare; nelle sue sale dimorarono importanti nobili napoletani, tra cui il re Carlo di Borbone. La chiesa di Sant'Anna (XVIII secolo), con facciata barocca e portale con stemma della famiglia De Tocco, custodisce diverse opere d'arte settecentesche, quali affreschi raffiguranti la battaglia di Lepanto, un pregevole altare in marmo di Pietro Ghetti e un'elegante cantoria lignea.

Posta in un'area favorita dal punto di vista delle comunicazioni, fu sede di antichissimi insediamenti, databili al paleolitico, e più tardi fu popolata dai romani. Il primo nucleo dell'attuale abitato, edificato verso la fine della dominazione <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=LONGOBARDA'>longobarda</a> (VIII secolo d.C.), fu distrutto e successivamente ricostruito dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=NORMANNI'>normanni</a>. Acquistato dai Della Leonessa, il feudo fu assegnato da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=ALFONSOVDARAGONA'>Alfonso V d'Aragona</a> alla famiglia Da Tocco (1448), i cui membri ne mantennero il possesso nel corso dei secoli fino all'eversione della feudalità nel regno di Napoli (1806). La sua storia seguente non mostra avvenimenti di particolare rilievo e segue quella del resto della provincia. L'abitato è stato gravemente danneggiato dal terremoto che nel 1980 sconvolse l'Irpinia. Il toponimo, citato nella RATIONES DECIMARUM della Campania (1308-1310), sarebbe un composto del sostantivo “monte” e di un derivato del latino MALUS, ‘melo', con l'aggiunta del suffisso -ICTUM; secondo una diversa ipotesi avrebbe preso forma dalla locuzione latina MONS MILITUM, ‘monte dei soldati'. Il centro storico ha conservato intatti numerosi palazzi nobiliari, adorni di portali settecenteschi. Il castello ducale, eretto dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=LONGOBARDI'>longobardi</a>, ha un aspetto tardo-rinascimentale e conserva le massicce mura in pietra e le torri angolari medievali, a pianta circolare; nelle sue sale dimorarono importanti nobili napoletani, tra cui il re <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=CARLODIBORBONE'>Carlo di Borbone</a>. La chiesa di Sant'Anna (XVIII secolo), con facciata barocca e portale con stemma della famiglia De Tocco, custodisce diverse opere d'arte settecentesche, quali affreschi raffiguranti la battaglia di Lepanto, un pregevole altare in marmo di Pietro Ghetti e un'elegante cantoria lignea.

Economia

La fertilità del suolo e il clima mite favoriscono da sempre l'agricoltura, che conserva un ruolo di primo piano nella formazione del reddito e contribuisce alla prosperità del comparto industriale agro-alimentare con abbondanti raccolti di cereali, ortaggi, uva e frutta; altre imprese industriali operano nei comparti dei prodotti tessili, delle confezioni, delle calzature, del legno, della gomma e della plastica e della lavorazione dei metalli. Il terziario comprende servizi privati qualificati, come quello bancario e le assicurazioni, e una rete commerciale piuttosto articolata. Sede degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione dei carabinieri, ospita le scuole dell'obbligo ma è carente di strutture di rilievo preposte alla conservazione e alla divulgazione della cultura; l'apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione e di soggiorno mentre un presidio distrettuale, un consultorio familiare, la guardia medica, un dipartimento di salute mentale e un poliambulatorio garantiscono una qualificata assistenza sanitaria.

La fertilità del suolo e il clima mite favoriscono da sempre l'agricoltura, che conserva un ruolo di primo piano nella formazione del reddito e contribuisce alla prosperità del comparto industriale agro-alimentare con abbondanti raccolti di cereali, ortaggi, uva e frutta; altre imprese industriali operano nei comparti dei prodotti tessili, delle confezioni, delle calzature, del legno, della gomma e della plastica e della lavorazione dei metalli. Il terziario comprende servizi privati qualificati, come quello bancario e le assicurazioni, e una rete commerciale piuttosto articolata. Sede degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione dei carabinieri, ospita le scuole dell'obbligo ma è carente di strutture di rilievo preposte alla conservazione e alla divulgazione della cultura; l'apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione e di soggiorno mentre un presidio distrettuale, un consultorio familiare, la guardia medica, un dipartimento di salute mentale e un poliambulatorio garantiscono una qualificata assistenza sanitaria.

Relazioni

Attratti principalmente dalla bellezza dei panorami e dalla salubrità dell'aria, i turisti accorrono richiamati anche da molte manifestazioni tradizionali: a carnevale si svolge la “Zeza”, tipica festa diffusa in tutta la provincia; l'estate è animata dal “Festival della fisarmonica” e dai numerosi eventi che compongono il programma del “Ferragosto montemilettese”; molto frequentata è inoltre, a settembre, la sagra dell'uva. La manifestazione più caratteristica è costituita tuttavia dalla rappresentazione dell'“Assalto al castello” (10 agosto), che rievoca un avvenimento bellico avvenuto nel 1419 con un corteo storico e scene di vita contadina, accompagnati da musiche e balli folcloristici. Il Patrono, San Gaetano, si festeggia il 7 agosto.

Attratti principalmente dalla bellezza dei panorami e dalla salubrità dell'aria, i turisti accorrono richiamati anche da molte manifestazioni tradizionali: a carnevale si svolge la “Zeza”, tipica festa diffusa in tutta la provincia; l'estate è animata dal “Festival della fisarmonica” e dai numerosi eventi che compongono il programma del “Ferragosto montemilettese”; molto frequentata è inoltre, a settembre, la sagra dell'uva. La manifestazione più caratteristica è costituita tuttavia dalla rappresentazione dell'“Assalto al castello” (10 agosto), che rievoca un avvenimento bellico avvenuto nel 1419 con un corteo storico e scene di vita contadina, accompagnati da musiche e balli folcloristici. Il Patrono, San Gaetano, si festeggia il 7 agosto.

Località

Festola, Montaperto, San Giovanni, San Nicola, Sant'Angelo, Serra, Stazione di Montemiletto

Festola, Montaperto, San Giovanni, San Nicola, Sant'Angelo, Serra, Stazione di Montemiletto

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Montemiletto rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.