Descrizione

Centro collinare di antiche origini, la cui economia, di stampo rurale, si basa oggi anche sull'industria e sul turismo. I frigentini, il cui indice di vecchiaia è compreso nei valori medi, mostrano una certa tendenza all'insediamento sparso: si distribuiscono, infatti, nel capoluogo comunale, nelle località di Cellara e Pagliata, in un certo numero di agglomerati urbani elementari e in numerose case sparse sui fondi. La parte più alta dell'abitato, delimitata da una via di circonvallazione ellittica, è situata sulla cima di un colle; quartieri più nuovi si estendono più in basso, ai lati di due strade. Il comprensorio comunale, che possiede l'isola amministrativa Il Pesco tra i comuni di Sturno, Carife, Guardia Lombardi e Rocca San Felice, è caratterizzato da un profilo geometrico piuttosto vario; ricco di sorgenti sulfureo-ferruginose e di laghetti artificiali, si estende su una serie di rilievi collinari ricoperti di seminativi e colture arbustive; boschi di conifere e latifoglie ammantano le aree meno adatte all'agricoltura, offrendo rifugio a volpi, lepri, fagiani, ghiandaie, tordi, quaglie e gazze.

Centro collinare di antiche origini, la cui economia, di stampo rurale, si basa oggi anche sull'industria e sul turismo. I frigentini, il cui indice di vecchiaia è compreso nei valori medi, mostrano una certa tendenza all'insediamento sparso: si distribuiscono, infatti, nel capoluogo comunale, nelle località di Cellara e Pagliata, in un certo numero di agglomerati urbani elementari e in numerose case sparse sui fondi. La parte più alta dell'abitato, delimitata da una via di circonvallazione ellittica, è situata sulla cima di un colle; quartieri più nuovi si estendono più in basso, ai lati di due strade. Il comprensorio comunale, che possiede l'isola amministrativa Il Pesco tra i comuni di Sturno, Carife, Guardia Lombardi e Rocca San Felice, è caratterizzato da un profilo geometrico piuttosto vario; ricco di sorgenti sulfureo-ferruginose e di laghetti artificiali, si estende su una serie di rilievi collinari ricoperti di seminativi e colture arbustive; boschi di conifere e latifoglie ammantano le aree meno adatte all'agricoltura, offrendo rifugio a volpi, lepri, fagiani, ghiandaie, tordi, quaglie e gazze.

Storia

Nota già in epoca romana come luogo di culto della dea Mefite, fu visitata, tra gli altri, da Virgilio e Cicerone. Nel V secolo divenne un'importante sede vescovile, retta da San Marciano, consacrato vescovo da papa Leone Magno. Entrata a far parte del ducato longobardo di Benevento, fu distrutta nel 926 dai saraceni e ricostruita sessant'anni dopo. Inglobata tra i possedimenti della famiglia Gesualdo e acquistata poi dai Filangieri, fu rasa al suolo da Ferdinando II d'Aragona (1496) e incorporata, dopo la ricostruzione, tra i feudi dei Caracciolo, principi di Avellino. Il toponimo, menzionato nelle RATIONES DECIMARUM della Campania (1308-1310) e citato anticamente come FREQUENTUM, FRIQUENTUM e AFRIGENTUM, deriva probabilmente dall'espressione latina A POPULI FREQUENTIA. Resti di edifici di epoca romana e paleocristiana sopravvivono nell'area archeologica di Pila dei Piani e all'interno di alcune chiese dell'abitato. La cattedrale di Santa Maria Assunta (1771) conserva i ruderi di una chiesa dell'VIII secolo e di un antico tempio romano; abbellita da una facciata con scala semiottagonale, custodisce all'interno un'Assunzione del Vecchione, un fonte battesimale in granito (1817) e un coro ligneo del XVIII secolo. La chiesa di San Marciano (XVIII secolo) ingloba materiali d'età romana nella struttura delle mura e custodisce un busto in argento del Santo, ricoperto di ex voto in oro e pietre preziose. La piccola chiesa del Purgatorio (1747) è adorna di un bel portale con lesene, volute e pinnacoli.

Nota già in epoca romana come luogo di culto della dea Mefite, fu visitata, tra gli altri, da Virgilio e Cicerone. Nel V secolo divenne un'importante sede vescovile, retta da San Marciano, consacrato vescovo da papa Leone Magno. Entrata a far parte del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=DUCATOLONGOBARDODIBENEVENTO'>ducato longobardo di Benevento</a>, fu distrutta nel 926 dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=SARACENI'>saraceni</a> e ricostruita sessant'anni dopo. Inglobata tra i possedimenti della famiglia Gesualdo e acquistata poi dai Filangieri, fu rasa al suolo da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=FERDINANDOIIDARAGONA'>Ferdinando II d'Aragona</a> (1496) e incorporata, dopo la ricostruzione, tra i feudi dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=CARACCIOLO'>Caracciolo</a>, principi di Avellino. Il toponimo, menzionato nelle RATIONES DECIMARUM della Campania (1308-1310) e citato anticamente come FREQUENTUM, FRIQUENTUM e AFRIGENTUM, deriva probabilmente dall'espressione latina A POPULI FREQUENTIA. Resti di edifici di epoca romana e paleocristiana sopravvivono nell'area archeologica di Pila dei Piani e all'interno di alcune chiese dell'abitato. La cattedrale di Santa Maria Assunta (1771) conserva i ruderi di una chiesa dell'VIII secolo e di un antico tempio romano; abbellita da una facciata con scala semiottagonale, custodisce all'interno un'Assunzione del Vecchione, un fonte battesimale in granito (1817) e un coro ligneo del XVIII secolo. La chiesa di San Marciano (XVIII secolo) ingloba materiali d'età romana nella struttura delle mura e custodisce un busto in argento del Santo, ricoperto di ex voto in oro e pietre preziose. La piccola chiesa del Purgatorio (1747) è adorna di un bel portale con lesene, volute e pinnacoli.

Economia

Le tradizionali attività rurali, pur se interessate da una fase di crisi fisiologica, conservano un ruolo di primaria importanza nella formazione del reddito: si coltivano frumento e uva e si raccolgono castagne, che alimentano una modesta attività artigianale di trasformazione dei prodotti agricoli. Il settore secondario, che nel complesso mostra un certo dinamismo, comprende anche i comparti del tabacco, delle confezioni, delle calzature, dei materiali da costruzione e della lavorazione dei metalli. Il discreto afflusso turistico stimola lo sviluppo della rete commerciale e dell'apparato ricettivo mentre il terziario dei servizi è ancora fermo a uno stadio embrionale di sviluppo. Sede degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione dei carabinieri, dispone delle scuole dell'obbligo, di un istituto magistrale, di un istituto professionale e di una biblioteca comunale; un ufficio sanitario, un punto di vaccinazione e la farmacia garantiscono l'assistenza sanitaria.

Le tradizionali attività rurali, pur se interessate da una fase di crisi fisiologica, conservano un ruolo di primaria importanza nella formazione del reddito: si coltivano frumento e uva e si raccolgono castagne, che alimentano una modesta attività artigianale di trasformazione dei prodotti agricoli. Il settore secondario, che nel complesso mostra un certo dinamismo, comprende anche i comparti del tabacco, delle confezioni, delle calzature, dei materiali da costruzione e della lavorazione dei metalli. Il discreto afflusso turistico stimola lo sviluppo della rete commerciale e dell'apparato ricettivo mentre il terziario dei servizi è ancora fermo a uno stadio embrionale di sviluppo. Sede degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione dei carabinieri, dispone delle scuole dell'obbligo, di un istituto magistrale, di un istituto professionale e di una biblioteca comunale; un ufficio sanitario, un punto di vaccinazione e la farmacia garantiscono l'assistenza sanitaria.

Relazioni

L'amenità dei luoghi, sede di bellezze artistiche e naturalistiche, tra cui alcuni boschi ricchi di selvaggina, ne fanno una meta turistica piuttosto ricercata. È teatro inoltre di numerose manifestazioni legate soprattutto alle tradizioni religiose locali: si ricordano la “Celebrazione dei misteri” (settimana di Pasqua), la festa di San Rocco (16 agosto), durante la quale la statua del Santo viene portata in processione lungo le vie del centro storico, illuminate e addobbate a festa con i tipici “lampai”, strisce di carta colorata di diverse forme, e la “Festa del Piano della Croce” (9-10 maggio), accompagnata da un'affollata fiera. La festa del Patrono, San Marciano, si celebra il 14 giugno; i festeggiamenti popolari comprendono anche una frequentata fiera.

L'amenità dei luoghi, sede di bellezze artistiche e naturalistiche, tra cui alcuni boschi ricchi di selvaggina, ne fanno una meta turistica piuttosto ricercata. È teatro inoltre di numerose manifestazioni legate soprattutto alle tradizioni religiose locali: si ricordano la “Celebrazione dei misteri” (settimana di Pasqua), la festa di San Rocco (16 agosto), durante la quale la statua del Santo viene portata in processione lungo le vie del centro storico, illuminate e addobbate a festa con i tipici “lampai”, strisce di carta colorata di diverse forme, e la “Festa del Piano della Croce” (9-10 maggio), accompagnata da un'affollata fiera. La festa del Patrono, San Marciano, si celebra il 14 giugno; i festeggiamenti popolari comprendono anche una frequentata fiera.

Località

Cellara, Corno, Fontana Levara, Il Pesco, Lappierti, Mattine, Pagliara, Piano della Croce, Roseto, San Cosimo, San Silvestro, Tre Masserie

Cellara, Corno, Fontana Levara, Il Pesco, Lappierti, Mattine, Pagliara, Piano della Croce, Roseto, San Cosimo, San Silvestro, Tre Masserie

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Frigento rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.