Descrizione

Comune collinare, di antica origine, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale, con una buona presenza di fabbriche di strumenti ottici e attività fotografiche. I segusinesi, con un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale. Tra le altre località la più popolosa è Miliès. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L’abitato è in forte espansione edilizia. Lo stemma comunale, partito, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Il primo campo, suddiviso a sua volta in due sezioni a sfondo argenteo e rosso, riporta l’immagine di un castello munito di due torri merlate alla guelfa (l’antico castello di Mirabello, posto sulla sommità di un monte che divide il territorio dalla Valdobbiadene); nella seconda partizione, smaltata di azzurro, campeggia un albero fruttato che affonda le proprie radici in una verde campagna; il suo tronco è circondato da una cartiglio d’argento recante la leggenda in caratteri neri: E LABORE FRUCTUS.

Comune collinare, di antica origine, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale, con una buona presenza di fabbriche di strumenti ottici e attività fotografiche. I segusinesi, con un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale. Tra le altre località la più popolosa è Miliès. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L’abitato è in forte espansione edilizia. Lo stemma comunale, partito, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Il primo campo, suddiviso a sua volta in due sezioni a sfondo argenteo e rosso, riporta l’immagine di un castello munito di due torri merlate alla guelfa (l’antico castello di Mirabello, posto sulla sommità di un monte che divide il territorio dalla Valdobbiadene); nella seconda partizione, smaltata di azzurro, campeggia un albero fruttato che affonda le proprie radici in una verde campagna; il suo tronco è circondato da una cartiglio d’argento recante la leggenda in caratteri neri: E LABORE FRUCTUS.

Storia

Sebbene citata per la prima volta in un documento del 983, a proposito della donazione di alcuni beni al monastero dei Ss. Felice e Fortunato da parte dell’allora vescovo vicentino, ha origini più antiche; certamente vi furono insediamenti romani, stando ai vari reperti archeologici pervenutici. Il toponimo deriva da Segusinus e richiama un legame con la città di Susa. Nel corso del Medioevo, dopo essere stata sotto l’influenza dei castellani di Mirabello, passò nel 1358 ai conti di Collalto, venendo in seguito annessa alla Repubblica veneta entrando a far parte della podesteria di Treviso. La signoria veneziana si protrasse fino al 1797, allorquando, con tutto il trevigiano, fu occupata dai francesi, perdendo la sua autonomia amministrativa, che recuperò solo con l’annessione al Regno d’Italia nel 1866. Superati i danni provocati dalle gravi calamità che la colpirono alla fine del secolo scorso, determinando una massiccia emigrazione soprattutto verso il Messico, dove gli emigranti fondarono la cittadina di Chilo, e quelli dei due conflitti mondiali –in particolare quelli seguiti alla disfatta di Caporetto nel 1917– intraprese dal secondo dopoguerra la strada della ripresa economica. Dal punto di vista monumentale figurano: la parrocchiale di Santa Lucia, gli oratori di San Barnaba e Santo Stefano e, a Miliès, le chiese di San Valentino, San Giuseppe e della Madonna Ausiliatrice.

Sebbene citata per la prima volta in un documento del 983, a proposito della donazione di alcuni beni al monastero dei Ss. Felice e Fortunato da parte dell’allora vescovo vicentino, ha origini più antiche; certamente vi furono insediamenti romani, stando ai vari reperti archeologici pervenutici. Il toponimo deriva da Segusinus e richiama un legame con la città di Susa. Nel corso del Medioevo, dopo essere stata sotto l’influenza dei castellani di Mirabello, passò nel 1358 ai conti di Collalto, venendo in seguito annessa alla Repubblica veneta entrando a far parte della podesteria di Treviso. La signoria veneziana si protrasse fino al 1797, allorquando, con tutto il trevigiano, fu occupata dai francesi, perdendo la sua autonomia amministrativa, che recuperò solo con l’annessione al Regno d’Italia nel 1866. Superati i danni provocati dalle gravi calamità che la colpirono alla fine del secolo scorso, determinando una massiccia emigrazione soprattutto verso il Messico, dove gli emigranti fondarono la cittadina di Chilo, e quelli dei due conflitti mondiali –in particolare quelli seguiti alla disfatta di Caporetto nel 1917– intraprese dal secondo dopoguerra la strada della ripresa economica. Dal punto di vista monumentale figurano: la parrocchiale di Santa Lucia, gli oratori di San Barnaba e Santo Stefano e, a Miliès, le chiese di San Valentino, San Giuseppe e della Madonna Ausiliatrice.

Economia

Il sindaco esercita, all’occorrenza, anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza, data l’assenza sul posto di una stazione dei carabinieri. L’economia locale, pur non avendo del tutto abbandonato l’agricoltura, che può contare ancora su qualche coltivazione di cereali, ortaggi, foraggi e viti e sull’allevamento, soprattutto di bovini e avicoli, si basa essenzialmente sull’industria, rappresentata da fabbriche meccaniche, metalmeccaniche, plastiche, tessili, del legno e di materiali da costruzione; a queste si affiancano mobilifici e imprese edili. Il terziario si compone della rete distributiva, di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione, e dell’insieme dei servizi; tra questi ultimi va segnalato quello bancario. Priva di servizi pubblici particolari, non presenta strutture sociali di rilievo, nelle scuole del posto si impartisce solo l’istruzione primaria e manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive non consentono il soggiorno, mentre quelle sanitarie assicurano il servizio farmaceutico; per altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Il sindaco esercita, all’occorrenza, anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza, data l’assenza sul posto di una stazione dei carabinieri. L’economia locale, pur non avendo del tutto abbandonato l’agricoltura, che può contare ancora su qualche coltivazione di cereali, ortaggi, foraggi e viti e sull’allevamento, soprattutto di bovini e avicoli, si basa essenzialmente sull’industria, rappresentata da fabbriche meccaniche, metalmeccaniche, plastiche, tessili, del legno e di materiali da costruzione; a queste si affiancano mobilifici e imprese edili. Il terziario si compone della rete distributiva, di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione, e dell’insieme dei servizi; tra questi ultimi va segnalato quello bancario. Priva di servizi pubblici particolari, non presenta strutture sociali di rilievo, nelle scuole del posto si impartisce solo l’istruzione primaria e manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive non consentono il soggiorno, mentre quelle sanitarie assicurano il servizio farmaceutico; per altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

Sebbene molto frequentata da turisti per la sua vicinanza alle Prealpi Trevigiane e al Monte Cesen, registra poche presenze esterne nel mondo del lavoro, dato che il suo sviluppo economico non ha ancora raggiunto livelli tali da consentire l’assorbimento di flussi di manodopera. Tuttavia, per la sua appartenenza alla Comunità montana, si pone al centro di rapporti particolarmente intensi con i comuni vicini. Attira visitatori anche la tradizionale fiera del Rosario, una rassegna del bestiame bruno-alpino, che si svolge a ottobre. La Patrona, Santa Lucia, si festeggia il 13 dicembre. È gemellata con Chiplo (Messico).

Sebbene molto frequentata da turisti per la sua vicinanza alle Prealpi Trevigiane e al Monte Cesen, registra poche presenze esterne nel mondo del lavoro, dato che il suo sviluppo economico non ha ancora raggiunto livelli tali da consentire l’assorbimento di flussi di manodopera. Tuttavia, per la sua appartenenza alla Comunità montana, si pone al centro di rapporti particolarmente intensi con i comuni vicini. Attira visitatori anche la tradizionale fiera del Rosario, una rassegna del bestiame bruno-alpino, che si svolge a ottobre. La Patrona, Santa Lucia, si festeggia il 13 dicembre. È gemellata con Chiplo (Messico).

Località

Col Lonc, Milies, Stramare

Col Lonc, Milies, Stramare

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Segusino rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.