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Descrizione
Cittadina di montagna le cui origini risalgono alla preistoria; località di villeggiatura nota a livello internazionale, la cui economia è sostenuta principalmente dal turismo (molto sviluppati anche l’agricoltura, l’industria e il commercio). I rivani hanno un indice di vecchiaia di poco superiore alla media e risiedono in maggioranza nel capoluogo comunale; la restante parte vive nelle località di Campi e Fabbrica di Cemento, nonché in case sparse e piccoli agglomerati. Del comune fa parte anche l’isola amministrativa Pregasina, tra Molina di Ledro, Nago-Tòrbole e la provincia di Brescia, in Lombardia. È in atto una certa espansione edilizia. Il territorio comunale possiede un profilo geometrico caratterizzato da variazioni altimetriche molto accentuate. Alle spalle dell’abitato, che sorge sulla sponda nord-occidentale del lago, si trova la Rocchetta.
Storia
La prima parte del toponimo fa riferimento alla posizione topografica sulla riva, RIPA, del lago. Garda, che oggi è il nome del lago chiamato BENACUS dai romani, riflette il “garda” che entra in molti toponimi come variante di “guardia”, alludendo originariamente a un ‘posto di guardia’, dal germanico *warda, risalente ai longobardi o ai goti. La prima attestazione, del 937, è già “Ripa”. I primi insediamenti umani sono dell’età del bronzo. Un documento sancisce il passaggio da Ottone re di Germania ai vescovi veronesi. Verso la fine del X secolo passò al ducato di Carantania, che faceva parte del Sacro Romano Impero. Passò poi al principato vescovile di Trento, come quasi tutta la zona. Nei secoli sono stati molti i casati che hanno regnato sulla comunità: gli Scaligeri, i Visconti e i conti del Tirolo, per passare, dal 1441 al 1509, ai veneziani. Fu poi conquistata dal principe vescovo di Neydeck ma nel 1521 tornò a Trento. Occupata dalle truppe francesi durante la discesa di Napoleone, divenne quindi dominio della Baviera e solo nel 1810 tornò a essere italiana. Già dal XIX secolo diviene una celebre mèta turistica. La chiesa dell’Inviolata fu eretta nel 1603 ed è in stile barocco. L’edificio è esternamente un quadrilatero mentre la piante interna è ottagonale. Ospita cinque altari e la volta è impreziosita da splendidi affreschi. L’altare maggiore, marmoreo, ospita un affresco raffigurante la Madonna, mentre alle sue spalle vi è una raffigurazione pittorica della Crocifissione. Numerosi i dipinti, le pale e le opere d’arte sacra. La chiesa dell’Assunta, sede di pieve, fu riedificata nel 1728. All’interno, con volta a un’unica navata, si trovano affreschi, pale e ben nove altari in stile barocco. La statua dell’Addolorata che si trova sull’altare maggiore è cinquecentesca. La piccola chiesa dei Ss. Rocco e Vigilio è cinquecentesca. Fra le costruzioni civili si annoverano il municipio, il Palazzo Pretorio e soprattutto la Torre Apponale, costruzione del Duecento alta 34 metri, sovrastata da un angioletto dorato chiamato l’Anzolin de la Tor.
Economia
È sede della Comunità montana. Tanto il settore primario quanto il secondario sono molto sviluppati. Le coltivazioni più diffuse sono quelle dei cereali, uliveti, frutteti, frumento, ortaggi, foraggio e vitigni. I comparti industriali maggiormente produttivi sono: il lattiero-caseario, l’alimentare, dell’abbigliamento, della pelletteria, del legno, della carta, dell’editoria, della stampa, della gomma e della plastica, dei materiali da costruzione, il metallurgico-meccanico, l’elettronico, della fabbricazione di apparecchi medicali, strumenti ottici e fotografici, della cantieristica, del mobile, dell’oreficeria e gioielleria, degli articoli sportivi, dell’energia elettrica e dell’edilizia. La rete commerciale e quella dei servizi sono buone. Sono inoltre presenti: il servizio bancario, con assicurazioni e fondi pensione; un’emittente radiotelevisiva; case di riposo; le scuole materne, elementari e medie nonché istituti di istruzione secondaria di secondo grado; musei, pinacoteche e biblioteche-emeroteche; una massiccia quantità di alberghi e ristoranti; l’ospedale.
Relazioni
È meta di un costante afflusso di persone e merci durante tutto l’anno, con una massiccia presenza di turisti, provenienti anche dall’estero. Numerosi gli eventi organizzati: folcloristici, gastronomici, nautici, culturali, fieristici, musicali. Il mercato è mensile da ottobre a maggio e si tiene il secondo mercoledì del mese; è invece quindicinale da giugno a settembre e si tiene il secondo e quarto mercoledì. Il Patrono Sant’Andrea si festeggia il 30 novembre. È gemellata dal 1988 con Bensheim in Germania.
Località
Campi, Ceole, Deva, Fabbrica di Cemento, Gavazzo Nuova, Lago di Garda, Pregasina, Righi
- Popolazione 16.926
- Lat 45° 53' 14,35'' 45.88731944
- Long 10° 50' 39,6'' 10.84418333
- CAP 38066
- Prefisso 0464
- Codice ISTAT 022153
- Codice Catasto H330
- Altitudine slm 73 mt
- zona clim./gradi giorno
Riscaldamento: dal 15/10 al 15/04 per 14 ore/giorno E/2276 - Superficie 42.45 Km2
- Densità 398,73 ab/Km2
- Sismicità Zona 3
- Alba 07:47
- Tramonto 17:11
- Adalberto Mosaner
- Piazza Tre Novembre, 5
- 38066 (TN) Trentino Alto Adige
- comune.rivadelgarda.tn.it@cert.legalmail.it
- info@comune.rivadelgarda.tn.it
- www.comune.rivadelgarda.tn.it
- 84001170228
Nome | Indirizzo |
---|---|
AMICI DELLA SCUOLA DELL'INFANZIA DEL RIONE DEGASPERI | LARGO CADUTI DELLE FOIBE 2 |
ARCOBALENO SOCIETA' COOPERATIVA SOCIALE | VIA S NAZZARO 47 |
ASS.NE CROCE BIANCA ALTO GARDA ONLUS | VIA SAN NAZZARO 78 |
ASSOCIAZIONE AVULSS ALTO GARDA E LEDRO ? ONLUS | VIA PILATI 5/A |
ASSOCIAZIONE COMITATO GIACOMO CIS ONLUS | VIA BASTIONE 4 |
ASSOCIAZIONE LA CREDENZA | VIA ZUCCHETTI 7 CAMPI |
ASSOCIAZIONE SPORTIVA DILETTANTISTICA JUDO STAR RIVA | VIA MAROCCO 29 |
BANCO DI SOLIDARIETA' ALTO GARDA E LEDRO ONLUS | VIA FILANDA 12 |
CITTADINANZATTIVA DEL TRENTINO ONLUS | VIA CONCORDIA 25 |
COMITATO ALLEGRIA S. ALESSANDRO | VIA LUIGI PIGARELLI 32/B |
ELIODORO SOCIETA' COOP.SOC.ONLUS | VIA VENEZIA 47 |
ASSOCIAZIONE SPORTIVA DILETTANTISTICA JUDO STAR RIVA | VIA MAROCCO 29 |
BANCO DI SOLIDARIETA' ALTO GARDA E LEDRO ONLUS | VIA FILANDA 12 |
CITTADINANZATTIVA DEL TRENTINO ONLUS | VIA CONCORDIA 25 |
COMITATO ALLEGRIA S. ALESSANDRO | VIA LUIGI PIGARELLI 32/B |
ELIODORO SOCIETA' COOP.SOC.ONLUS | VIA VENEZIA 47 |
FRATERNITA' SAN GIUSEPPE | LARGO CADUTI DELLE FOIBE |
GARDA 2015 SOCIETA' COOPERATIVA SOCIALE | VIA SAN NAZZARO N 47 |
LE VIE DEGLI ASINI | VIA BALLINO N 11/C |
LOVE | VIALE ROMA GALLERIA SAN MARCO 20 |
MITHRA ONLUS | VIA CIS 3/A |
OASI TANDEM S.C. SOCIALE ? ONLUS | VIA VENEZIA 47 |
ORGANIZZAZIONE GIOVANI ALBANESI RINIA | VIA SCALIGERO 2 |
SCUOLA MATERNA DI VARONE | VARONE VIA SEGA 5 |
SCUOLA MATERNA GIARDINO D'INFANZIA | VIALE ROMA 32 |
SOLIDARMONDO TRENTINO | VIA VENEZIA 47/M |
V.I.A.?VARONE INSIEME PER GLI ALTRI | PIAZZA DELLA CHIESA 12 |
VIRTUTE ANIMATI ROMANIAE OBLATIONES MITTIMUS | VIA VENEZIA 47 |
Giovedì 26/01/2023 21:42

il Dolomiti
Giovedì 26/01/2023 21:24

TurismoItaliaNews.it
Giovedì 26/01/2023 20:49

Gazzetta delle Valli
Giovedì 26/01/2023 17:14

il Dolomiti
Giovedì 26/01/2023 08:54

la VOCE del TRENTINO
Giovedì 26/01/2023 08:20

la VOCE del TRENTINO
Giovedì 26/01/2023 01:00

Mixer Planet
Mercoledì 25/01/2023 19:42

Farevela
Mercoledì 25/01/2023 12:39

BresciaToday
Mercoledì 25/01/2023 09:57

OA Sport
Mercoledì 25/01/2023 08:03

la VOCE del TRENTINO
Martedì 24/01/2023 16:45

BresciaToday
Martedì 24/01/2023 11:22

l'Adige
Martedì 24/01/2023 10:03

la VOCE del TRENTINO
Martedì 24/01/2023 03:37

l'Adige
Martedì 24/01/2023 03:04

l'Adige
Martedì 24/01/2023 02:23

iLMeteo.it
Lunedì 23/01/2023 13:27

Osservatorio Malattie Rare
Lunedì 23/01/2023 13:25

il Dolomiti
Lunedì 23/01/2023 07:36

l'Adige
Lunedì 23/01/2023 02:25

iLMeteo.it
Lunedì 23/01/2023 00:54

Gazzetta delle Valli
Domenica 22/01/2023 02:23

iLMeteo.it
Sabato 21/01/2023 02:26

iLMeteo.it
Venerdì 20/01/2023 13:53

la VOCE del TRENTINO
Giovedì 19/01/2023 15:03

Gazzetta delle Valli
Mercoledì 18/01/2023 08:32

agenzia giornalistica opinione
Mercoledì 18/01/2023 02:22

iLMeteo.it
Martedì 17/01/2023 02:27

iLMeteo.it
Lunedì 16/01/2023 12:46

Ufficio Stampa
Lunedì 16/01/2023 09:00

RaiNews
Domenica 15/01/2023 09:00

Trentino
Domenica 15/01/2023 02:25

iLMeteo.it
Sabato 14/01/2023 09:00

iLMeteo.it
Sabato 14/01/2023 08:15

agenzia giornalistica opinione
Mercoledì 11/01/2023 16:35

Gazzetta delle Valli
Mercoledì 11/01/2023 09:00

l'Adige
Martedì 10/01/2023 00:01

Gazzetta delle Valli
Lunedì 09/01/2023 15:17

Virgilio
Lunedì 09/01/2023 09:00

Gazzetta delle Valli
Sabato 07/01/2023 09:00

Gazzetta delle Valli
Venerdì 06/01/2023 09:31

RaiNews
Lunedì 02/01/2023 09:00

l'Adige
Venerdì 30/12/2022 12:30

Crushsite
Venerdì 23/12/2022 09:00

l'Adige
Martedì 22/11/2022 09:00

Gazzetta delle Valli
Venerdì 18/11/2022 09:00

Gazzetta delle Valli
Mercoledì 16/11/2022 09:00

l'Adige
Giovedì 29/09/2022 09:00

L'Adige di Verona
Arco per la Memoria

Venerdì 27 gennaio, Giorno della Memoria, il Comune di Arco ricorda, come ogni anno, Eva Haas Flatter, Arturo Cassin e Gino Tedeschi, deportati da Arco e morti ad Auschwitz, e il cittadino onorario Leo Zelikowski, sopravvissuto all'inferno dei campi di sterminio e testimone prezioso di pace e di riconciliazione. La tradizionale cerimonia di commemorazione al monumento dedicato agli ebrei arcensi deportati, in via Bruno Galas, si terrà alle ore 15, alla presenza del sindaco Alessandro Betta e di una rappresentanza della Giunta, del Consiglio comunale e delle autorità civili e militari. Come di consueto sarà presente anche la prof.ssa Maria Luisa Crosina, insignita l’anno scorso in questa stessa occasione del Gonfalone d'Argento, segno dell'onorificenza al merito della città di Arco per i meriti legati alla ricerca e alla promozione della cultura, specialmente nell'ambito della storia delle persecuzioni razziali, e in particolare all'attività di ricerca e documentazione che ha portato alla riscoperta delle vicende degli ebrei arcensi deportati e della realizzazione del monumento loro dedicato ad Arco. Con la collaborazione del Gruppo di Arco dell’Associazione nazionale alpini. Alle ore 21 all’auditorium dell'oratorio San Gabriele sarà proiettato il film d’animazione «Anna Frank e il diario segreto» (2021, durata 99 minuti) diretto da Ari Folman. L'ingresso costa 6 euro (4 euro fino a 18 anni di età). Prevendita online sul sito dell’oratorio all’indirizzo https://www.oratorioarco.it/cinema. L’oratorio San Gabriele si trova in via Pomerio 15, con ampio parcheggio dietro l'auditorium.
Info
Filafiaba con il Teatro dell’Orsa

Alla rassegna «Teatro a gonfie vele» domenica 29 gennaio all’auditorium del Conservatorio Bonporti a Riva del Garda c’è la compagnia Teatro dell’Orsa con lo spettacolo «Filafiaba». Età consigliata: da 4 anni in su. C’è una storia dove un principe parte alla ricerca di una fanciulla che sia bianca come il latte e rossa come il sangue. Una vecchia strega ingarbuglia la matassa del destino ma ogni nodo verrà al pettine. C’è anche una storia con due sorellastre, una matrigna e una fata madrina che non ha zucche per carrozze, ma conosce i colori del cielo e sbuffa vestiti d’argento. Fino alla fiaba sapienziale I semi del Re che premia la sincerità e il coraggio di un giovane contadino. Con Lucia Donadio e Chiara Ticini, musiche dal vivo di Gaetano Nenna, regia di Monica Morini. Collaborazione alla drammaturgia, Annamaria Gozzi; ideazione luci, Bernardino Bonzani; collaborazione ai costumi, Angela Spallanzani; oggetti di scena, Franco Tanzi. Ingresso: posto unico 4 euro. Lo spettacolo inizia alle ore 16.30, i biglietti si possono acquistare in teatro il giorno dello spettacolo a partire dalle 15.30. Prevendita online all’indirizzo www.trentinospettacoli.it. La rassegna «Teatro a gonfie vele» è la rassegna di teatro per ragazzi organizzata dai Comuni di Nago-Torbole, Arco, Riva del Garda, Dro, Ledro e Tenno. La direzione artistica è della compagnia teatrale Bottega Buffa Circovacanti di Trento in collaborazione con il Coordinamento teatrale trentino.
Info
Il violino di Auschwitz

Speciale appuntamento dedicato alla Giornata della Memoria, per la rassegna teatrale dei Comuni di Riva del Garda e Nago-Torbole, con il concerto «Il violino di Auschwitz». Lo spettacolo si svolge venerdì 27 gennaio al teatro di Nago presso la Casa della Comunità con inizio alle ore 21. Ingresso gratuito. Anche ad Auschwitz, Terezìn e Mauthausen si suonava, si cantava e si componeva musica. Di fronte alla sola prospettiva della morte i musicisti ebrei non rinunciavano alla loro passione, arrivando ad allestire orchestre, come ad Auschwitz, scrivendo note nelle condizioni più disperate, componendo ninna nanne da cantare ai bimbi ormai sulla porta della camera a gas, come la straordinaria “Wiegala” scritta da Ilse Weber, morta, insieme al figlio Tommy, nell' ottobre 1944 ad Auschwitz. Nei lager nazisti la musica ebbe un ruolo di esaltazione dell'orrore e annientamento della dignità umana. Era continuamente suonata scandendo i ritmi dei prigionieri durante le marce verso i campi di lavoro, nelle adunate come durante le esecuzioni e per l'intrattenimento degli ufficiali. Eppure, per i detenuti fare musica significava ritrovare la dignità violata e, in molti casi, sopravvivere. Ed è soprattutto grazie alla memoria dei sopravvissuti e dei testimoni che ci sono giunte molte di queste musiche, di queste storie. Coerente con il proprio percorso musicale e di impegno civile, l’associazione culturale Barabàn ha allestito uno spettacolo di musiche, canzoni e immagini dedicato alla Shoah. Il concerto si snoda attraverso un’emozionante sequenza di canti come “Wiegala”, “Asma Asmaton” (tratto dalla celebre “Trilogia di Mauthausen” del poeta e drammaturgo greco Iakovos Kambanellis e musicata da Mikis Theodorakis), brani del moderno repertorio basato sull’antica tradizione ebraica, musiche per i matrimoni e danze della tradizione yiddish, canzoni contro la guerra (da “La guerra di Piero” di De André ad “Auschwitz” di Guccini), e contro l’indifferenza e l’apatia (da “Dona Dona” di Herbert Pagani a “Yellow triangle” di Christy Moore). Le musiche sono accompagnata da video con la testimonianza di ex deportati, spezzoni di film, immagini della discriminazione degli ebrei, dei lager nazisti. Informazioni Comune di Nago-Torbole 0464 505181 nago@biblio.tn.it La formazione Vincenzo Caglioti: organetto diatonico, cori Aurelio Citelli: voce solista, tastiere, bouzouky Giuliano Grasso; violino, cori Antonio Neglia: chitarra, bouzouky, cori Alberto Rovelli: contrabbasso Maddalena Soler: voce solista, violino L’associazione culturale L’associazione culturale Barabàn, sorta a Milano nel 1986, effettua ricerche, studi e realizza pubblicazioni, opere audio, video, mostre, rassegne e stages dedicati alla cultura di tradizione orale con particolare attenzione al patrimonio musicale dell’Italia settentrionale. L’associazione non ha scopo di lucro. Le ricerche su campo e d’archivio, realizzate dai membri dell’Associazione fin dai primi anni Ottanta, hanno permesso di raccogliere un considerevole quantitativo di documenti sonori (canti, musiche da ballo, brani rituali, testimonianze sulla vita e il lavoro), video, filmini 8mm e super8 di famiglia, immagini fotografiche e documenti cartacei in gran parte conservati nelle raccolte private di Aurelio Citelli, Giuliano Grasso e Alberto Rovelli. Un patrimonio che si arricchisce continuamente e che costituisce una preziosa “memoria” del mondo popolare dell’Italia settentrionale. L’archivio si compone di mille ore di registrazioni sonore di canti, musiche strumentali, rituali, medicina popolare, testimonianze sul lavoro, memorie della guerra partigiana; 350 ore di registrazioni video di testimonianze, feste, carnevali, rituali; tremila immagini fotografiche, attuali o riprodotte da originali d’epoca; duemila melodie di musiche da ballo contenute in manoscritti d’archivio inediti. Le ricerche sono finalizzate alla valorizzazione dei più significativi aspetti del patrimonio di tradizione orale del nord Italia: il canto narrativo, la tradizione violinistica alpina e appenninica, il repertorio delle mondariso, la musica e la tradizione vocale delle Quattro province, le musiche rituali della pianura milanese, gli strumenti musicali autoctoni, i repertori da ballo degli emigrati italiani nelle Americhe. Particolare attenzione è posta anche alla raccolta di memorie sul mondo popolare, alla documentazione di riti calendariali, all’etnomedicina, alle microstorie, alla vicende della guerra partigiana, al recupero di testimonianze sulla Shoà e sull’antifascismo. Nel campo della divulgazione l’associazione opera su vari fronti: producendo volumi, opere audio e video (cd e dvd), allestendo spettacoli ed eventi per comuni, biblioteche e centri culturali, organizzando incontri culturali, realizzando progetti didattici per scuole, enti pubblici e privati, fornendo consulenza per l’ideazione di rassegne, seminari e stage. La partecipazione a progetti sostenuti dalla Comunità Europea, ideati o realizzati per enti pubblici e privati (Regione Lombardia, Comuni, GAL, Fondazioni) ha accresciuto il livello di competenza nel campo della progettazione di interventi culturali, specie nell’opera di recupero e diffusione di repertori, memorie e saperi della tradizione orale, anche attraverso l’organizzazione di eventi e la produzione di opere multimediali a carattere etnografico.
Info
Il concerto della Memoria

L’Orchestra delle Metamorfosi propone sabato 28 gennaio alle ore 20.30 all’auditorium San Giuseppe il concerto della Memoria. Ingresso gratuito senza prenotazione. La formazione, diretta al pianoforte dal Mo. Francesco Maria Moncher, in questi mesi ha preparato un programma intenso e coinvolgente, un vero e proprio viaggio dalla tradizione alla contemporaneità nel mondo delle melodie ebraiche. L’evento costituisce l’occasione per riunire la comunità nel segno del ricordo di una delle pagine più tragiche nella storia occidentale. Un momento, non solo per riflettere, ma anche per dare spazio a sentimenti umani, al dolore così come alla speranza. Il programma della serata, infatti, tocca tutte le corde dell’animo, cercando di esprimere quel fragilissimo equilibrio tra luce e tenebre – su cui nel corso della storia si è dimostrato essenziale vigilare sempre e con la massima attenzione. Saranno i diversi timbri dell’orchestra a rendere queste sfumature, grazie a un delicato amalgama tra l’insieme orchestrale e i solisti: Maria Pia Molinari (voce), Giovanna Trentini (violoncello), Giulio Robol (violino), Agostino Poli (clarinetto) e Giulia Leccese (flauto traverso). Solisti e orchestra saranno diretti al pianoforte dal Mo. Francesco Maria Moncher, arrangiatore dei brani assieme a Elisa Trentini, che in questi mesi ha curato le prove in veste di vicedirettrice dell’ensemble. Grandi protagoniste di questo concerto saranno le melodie tradizionali ebraiche, declinate secondo gli stili musicali e i vissuti personali dei diversi compositori – che hanno raccontato secondo la propria sensibilità, la ricchezza musicale dell’immaginario sonoro della cultura ebraica. Un esempio perfetto di questo repertorio metamorfico sono le “Five Hebrew Love Songs”, che il compositore Eric Whitacre scrisse nel 1996 su alcune poesie ebraiche composte dalla sua compagna del tempo, il soprano Hila Plitmann: una musica travolgente, che dalle melodie più malinconiche trascina l’ascoltatore nella più forsennata delle danze. Sospesa in una densa texture musicale, “Avinu Malkeinu” del compositore trentino Nicola Segatta accompagnerà il pubblico in una preghiera di pentimento da cui si librano voce e violoncello, mentre nel brano “Kol Nidrei”, che più che una preghiera è una vera e propria dichiarazione, le melodie popolari ebraiche si fondono con il trasporto romantico del compositore Max Bruch. Preghiera appassionata è invece “Prayer”, il primo dei tre pezzi che formano “From Jewish Life” del compositore svizzero-statunitense Ernest Bloch. Nella preghiera gli ascoltatori ritroveranno la serenità con “Hine Ma Tov”, un inno tradizionalmente cantato durante lo Shabbat, che tradotto recita “Com’è buono e piacevole che fratelli e sorelle siedano insieme” – eseguito dall’orchestra in un arrangiamento strumentale. Non mancano infine brani tratti da celebri pellicole cinematografiche, come le conosciutissime melodie di “La vita è bella” di Nicola Piovani e della “Schindler’s list” di John Williams. Meno conosciuta al grande pubblico è la malinconica “Mazurek” del pianista polacco Wladyslaw Szpilman, la cui vita, dalla deportazione nazista fino alla liberazione, è diventata nota in tutto il mondo attraverso il film diretto da Roman Polanski “Il pianista”. Il concerto intende dunque raccontare al pubblico una personale interpretazione delle numerose espressioni sonore dell’identità del popolo ebraico. Tra preghiere e inni, dall’intima introspezione alla sua manifestazione più estroversa. Dal dolore alla speranza. Orchestra delle Metamorfosi L’orchestra, diretta dal Mo. Francesco Maria Moncher e fondata nel 2019, è caratterizzata da un organico natura flessibile: studenti e lavoratori, diplomandi e diplomati al conservatorio, amatori e professionisti del settore musicale che spesso decidono di sperimentarsi anche attraverso la pratica di strumenti diversi dal proprio. L’orchestra ha preso parte a numerosi concerti e rassegne sul territorio, tra cui Intermittenze e Musica Riva Festival. Collabora inoltre stabilmente con l’associazione filodrammatica “Arte delle Muse” nella veste di orchestra del teatro musicale per ragazze e ragazzi, mettendo in scena dal vivo alcuni adattamenti di celebri musical.
Info
Pietre d'inciampo: conclusa cerimonia di posa

Si è tenuto martedì 24 gennaio il prosieguo della cerimonia di posa delle pietre d’inciampo di Riva del Garda, interrotta lunedì 16 a causa della pioggia. Lunedì scorso è stata posata la prima delle otto pietre d’inciampo di Riva del Garda, quella in memoria di Remo Ballardini, in viale Roma dove lavorava. Originario di Larzana di Montagne, nelle Giudicarie, nacque il 29 novembre 1892. Di fede socialista, a Riva gestiva l’albergo San Marco. Il 28 giugno 1944 fu arrestato al posto del figlio Renato, importante figura della Resistenza di Riva del Garda, e morì in seguito alle sevizie subite in carcere poco dopo la scarcerazione, il 19 ottobre 1944. Martedì la cerimonia è iniziata alle ore 10 in viale Carducci n. 3, all'altezza del Grand Hotel Liberty, con la posa della pietra in memoria di Eugenio Impera, presenti per l’amministrazione comunale il vicesindaco e assessore alla cultura Silvia Betta con una rappresentanza del Consiglio comunale; per il Museo Alto Garda il direttore Matteo Rapanà con Novella Volani, ricercatrice del Laboratorio di Storia di Rovereto; per l’Anpi il direttivo della sezione Alto Garda e Ledro con il presidente Gianantonio Pfleger e il presidente della sezione Trentino Mario Cossali. Presenti anche molti discendenti delle vittime, che in alcuni casi si sono occupati personalmente della posa della pietra (negli altri casi è stata cura del presidente di Anpi Pfleger) e hanno ricordato le vicende, drammatiche, degli anni della resistenza. Particolarmente intenso e toccante è stato il ricordo di Adriana Impera, sorella di Eugenio, nato a Cavalese il 27 febbraio 1925. Studente del liceo Andrea Maffei, si avvicinò ai principi dell'antifascismo. Partecipò prima all'esperienza dei «Figli della montagna», gruppo fondato da Franchetti, e poi al gruppo partigiano delle «Fiamme verdi» e al Movimento clandestino di Resistenza rivano. In contatto continuo con Franchetti, fu denunciato alla Gestapo di Bolzano dalla spia Fiore Lutterotti insieme ad altri esponenti della Resistenza del Basso Sarca e della valle dell'Adige e ucciso nella sua abitazione all'alba del 28 giugno 1944. La posa della pietra, nei pressi della casa dove abitava all’epoca, è stata a cura della sorella Adriana. Seconda tappa, viale Pernici, dove si trovava fino a pochi anni fa la caserma dei carabinieri, in cui nel 1944 lavorava il brigadiere Antonio Gambaretto, nato a San Giovanni Ilarione il 31 gennaio 1913. Come attestato da diversi documenti e testimonianze risalenti all'immediato dopoguerra, Gambaretto collaborò con i partigiani della zona, e la mattina del 28 giugno 1944 fu raggiunto in caserma e ucciso. Quindi il corteo si è spostato in viale Lutti Alberti all’entrata del liceo Maffei, dove si sono aggiunti alla cerimonia un gruppo di ragazzi, alcuni insegnanti e il dirigente scolastico, il prof. Paolo Andrea Buzzelli, per la posa della pietra d’inciampo dedicata a Gastone Franchetti, all’epoca insegnate supplente al liceo. Nato a Castelnuovo di Garfagnana il 22 settembre 1920, si trasferì a Riva del Garda con la famiglia e partecipò alle operazioni di guerra nel Battagione Alpini Trento sul fronte greco-albanese. Tornato a Riva in licenza, lavorò al liceo Maffei, supplente di educazione fisica. Fondò il gruppo dei «Figli della montagna», che attorno all'esperienza sportiva e spirituale della montagna trasformò i giovani studenti -utilizzando le parole del suo studente Giorgio Tosi- «da fascisti ciechi a fascisti critici e infine ad antifascisti». Nell'autunno del 1943 fondò le «Fiamme verdi», movimento clandestino e di Resistenza. Arrestato il 29 giugno 1944, in seguito alla delazione della spia ed ex compagno di scuola Fiore Lutterotti, fu processato a Bolzano e fucilato il 29 agosto dello stesso anno. La posa della pietra d’inciampo è stata a cura di uno studente del Maffei. La cerimonia è proseguita in viale Martiri del 28 Giugno 1944 con la posa della pietra d’inciampo di Enrico Meroni. Nato a Riva del Garda il 5 ottobre 1925, partecipò alle attività del gruppo dei «Figli della montagna», avvicinandosi gradualmente, come altri suoi coetanei, ai principi dell'antifascismo. Nel 1943 entrò a far parte della formazione partigiana delle «Fiamme verdi». Denunciato dalla spia Fiore Lutterotti, venne prelevato da casa il mattino del 28 giugno 1944 e portato nella locale Felgendarmerie, dove fu torturato e ucciso. La posa della pietra d’inciampo è stata effettuata da una giovane pronipote. Ancora in viale Martiri del 28 Giugno 1944, poco a sud, è stata posata la pietra dedicata a Augusto Betta. Nato a Riva il 17 ottobre 1899, nel 1944 era titolare dell'omonima ditta di trasporti. Collaborò con il movimento partigiano del Basso Sarca trasportando armi. Al mattino del 28 giugno 1944 fu sorpreso a letto mentre giocava con il figlio Paolino, trascinato in cortile e ucciso. Anche in questo caso la posa della pietra è stata effettuata da un discendente. La cerimonia si è spostata in centro storico, in via del Marocco, davanti all’abitazione che fu di Vincenzo Cicala. Nato a Deruta, in provincia di Perugia, il 22 febbraio 1886, si trasferì a Riva nel 1922, sposato con Luigia Pasini di Cologna di Tenno, di professione manovale. Arrestato dalla Gestapo il 12 settembre 1944 con l'accusa di aver guidato prigionieri alleati in fuga verso la Svizzera, giunse a Mauthausen il 19 dicembre1944, proveniente dal Lager di Bolzano, dove fu assegnato al sottocampo di Melk e dove morì di lì a poco, il 29 gennaio dell’anno seguente. La posa della pietra d’inciampo era in programma a cura del sindaco di Deruta Michele Toniaccini, presente a Riva del Garda alla cerimonia del 16 dicembre, come detto interrotta a causa della pioggia. In sua vece ha posato la pietra il presidente dell’Anpi Alto Garda e Ledro Gianantonio Pfleger. Infine, il corteo si è ritrovato al sottoportico del Marocco, dove abitava Antonio Bosco, nato a Fonzaso, in provincia di Belluno, il 15 maggio 1914. Trasferito a Riva nel 1938 proveniente da Padova, sposò Elvira Calliari, di professione sarta, il 10 luglio 1941. La sua ultima occupazione lavorativa risulta quella di impiegato alla Montecatini. Nel giugno 1944 disertò dalla Flak, l’antiaerea nazista, dove era stato precettato, per unirsi ai partigiani del Basso Sarca. Il 29 giugno 1944 fu raggiunto nella sua abitazione, arrestato e condotto a Bolzano, dove venne fucilato il 24 agosto 1944. La sua pietra d’inciampo è stata posata dal presidente dell’Anpi Alto Garda e Ledro Gianantonio Pfleger, che ha ricordato come le violenze e la barbarie naziste siano state possibili per l’appoggio di parti della collettività italiana e del fascismo. Mentre il vicesindaco Silvia Betta ha ringraziato quanti hanno reso possibile questa iniziativa, dall’Anpi al Mag, dal Laboratorio di Storia di Rovereto ai discendenti delle vittime.
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Ritorna la rassegna teatrale «Bruno Cattoi»

Al via sabato 28 gennaio la rassegna di teatro amatoriale dialettale intitolata a Bruno Cattoi (1919-1984), illustre arcense prima attore, poi autore di testi teatrali caratterizzati dalla graffiante ironia e dall'utilizzo del dialetto. Un cartellone di tre spettacoli che quest’anno vanno in scena all’auditorium dell’oratorio San Gabriele. Il biglietto, unico, costa 7 euro, l’abbonamento ai tre spettacoli 18 euro. Biglietti e abbonamenti si possono acquistare all’auditorium dell’oratorio dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 11 fino al 27 gennaio oppure online su https://ticket.cinebot.it/arco. Inizio degli spettacoli alle ore 21. Si parte con «Ciciole a colazion», commedia di Lorena Fruet portata in scena dalla filodrammatica del Gruppo Culturale Zivignago 87 di Pergine Valsugana, in dialetto trentino intervallata da qualche parola in italiano, colorata con danze e canti, realizzati in collaborazione coi gruppi Danticadanza e Zivireel (espressioni di danza della stessa associazione) e col coro Castel Pergine. La commedia è ambientata a cavallo tra fine Ottocento e inizio Novecento e ha per protagonista una famiglia benestante alle prese, più o meno consapevolmente, con un grosso problema finanziario, situazione che provoca un accavallarsi di equivoci che coinvolgono tutti: il capofamiglia vedovo, le sue due giovani figlie, le sue due anziane sorelle, la servitù e due enigmatici figuri. Ognuna e ognuno, con le sue caratteristiche caricaturali e le sue buffe stranezze, ce la mette proprio tutta per aggiungere ingredienti ad un bel soufflé di malintesi, che si sgonfierà solo alla fine. La seconda proposta, sabato 4 febbraio, è la commedia di Andrea Tasin «Quel che no te te aspeti», sul palco la filodrammatica Sant’Ermete di Calceranica. Al centro della vicenda, una situazione diventata di stretta attualità per molte famiglie: il rapporto degli anziani con le persone chiamate a prendersene cura. È il caso di Isaia, scapolo impenitente al pari degli amici Giacobbe e Abramo, che frequentano volentieri la sua abitazione, attratti anche dalla presenza della badante straniera, Marlene. L'arrivo di un parente della donna, venuto in Italia per aiutarla a sbrigare le pratiche burocratiche in grado di consentirle di contrarre matrimonio, inanellerà una serie di colpi di scena destinati a sfociare in un finale a sorpresa, come recita il titolo. Proprio «quel che no te te spèti». Sabato 11 febbraio, ultima data, ospite della rassegna è la filodrammatica El Campnil di Aldeno con la commedia di Bruno Groff «Con en pè en la busa». L’azione si svolge ai giorni nostri in un qualsiasi paese del trentino. La commedia originale dal titolo Le legataire universel, scritta da Jean Francois Regnard nel 1708, è recitata ancora ai tempi nostri nei migliori teatri di Francia. Il testo “con en pè en la busa” non è tuttavia una traduzione della commedia di Regnard, ma soltanto una riduzione e un adattamento ad opera di Bruno Groff, in chiave moderna, in dialetto trentino pur cercando di mantenere inalterato lo spirito dell’autore. È una commedia divertente, che tratta in maniera ironica una tematica sempre attuale, incentrata sulla corsa all’eredità, che vede alla partenza un vecchio ricco, ma avaro, alle prese coi pretendenti ansiosi di arricchirsi. Bruno Cattoi Attore, autore e regista generoso, Bruno Cattoi ha lasciato nel mondo del teatro locale un segno che resiste al tempo. Attore di provata esperienza, recitò anche a fianco di nomi importanti del teatro del Novecento (ad esempio Anna Proclemer) in spettacoli di livello nazionale, ma soprattutto fu cultore e amante delle espressioni più genuine e semplici dell’amore per il teatro, che ritrovava fra gli attori dilettanti della sua Arco e delle città vicine. Proprio per le filodrammatiche locali infatti, ha scritto copioni che ancora si ricordano con affetto e nostalgia per l’arguzia e la pungente satira, e per il grande cuore che egli ha saputo infondere ad ogni battuta. Informazioni Per informazioni e chiarimenti è possibile contattare l’Ufficio attività culturali del Comune di Arco al numero 0464 583656 oppure all’indirizzo email cultura@comune.arco.tn.it
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Auser ha un pullmino

Cerimonia di consegna, nel pomeriggio di lunedì 23 gennaio in municipio, per il nuovo pullmino dell'associazione di volontariato e di promozione sociale Auser Alto Garda e Ledro. Si tratta di un Fiat Doblo allestito per poter trasportare una persona in sedia a rotelle, ricevuto in comodato gratuito da Pgm, società benefit (ovvero, un’azienda che integra agli obiettivi di profitto lo scopo di un impatto positivo sulla società e sulla biosfera) che lo ha acquistato con i contributi di 34 tra aziende e attività del territorio, le quali come unico ricavato hanno la pubblicità rappresentata dal proprio nome stampato sulla carrozzeria del mezzo. Pgm si prende carico anche di tutte le spese di manutenzione e dei costi fissi, sicché Auser, che si occupa del trasporto per persone anziane e con disabilità per le esigenze connesse alla cura, vede abbassarsi in modo notevole il costo dei viaggi, che finora avvenivano coi mezzi privati dei volontari, ai quali andava corrisposto un indennizzo (necessariamente comprensivo dell’usura del mezzo e dei costi fissi) il cui costo stava diventando insostenibile. Al taglio del nastro c’erano per il Comune di Riva del Garda il sindaco Cristina Santi e il vicesindaco Silvia Betta. «Questa iniziativa ha salvato la vita a Auser -ha detto la presidente Ester Molco- che altrimenti avevo preventivato avrebbe chiuso entro il prossimo trimestre. Auser è una associazione nazionale le cui 160 sedi in Italia rispondono alle esigenze che individuano nel proprio territorio. Noi diamo risposta alla necessità di molte persone di recarsi negli ospedali, che per com’è fatto il nostro territorio significa fare parecchi chilometri. Per fare solo un esempio, una radioterapia si può fare solo a Trento e comporta 25 viaggi, il cui costo era per noi di circa 50 euro l’uno. L’anno scorso abbiamo fatto 55 mila chilometri per un costo di 24 mila euro di rimborsi: qualcosa di insostenibile. Ma ora siamo in grado di riprendere, e di questo voglio ringraziare il Comune di Riva del Garda e Pgm». La presidente di Auser ha poi rivolto un appello: «Abbiamo il problema dei volontari -ha detto Ester Molco- che sono una quindicina e molti avanti con l’età. Ci servono rinforzi. Questo è un territorio in cui molte persone lavorano sei mesi all’anno, potrebbero dedicare un po’ del loro tempo alla nostra causa». Nel corso della cerimonia tutte le 34 associazioni che hanno reso possibile l’acquisto del pullmino hanno ricevuto un attestato. Si tratta di Ralacarta, Casari Luciano e Ezio, Bortolotti Costruzioni, PNP di Peluso, carrozzeria Santuliana, soccorso stradale Tasin Arturo, CPR Ecologia, Ferrari Legnami, Domo Engineering Plastics Italy, società cooperativa CLB, Perini Scavi, Professional's Dati, Ferramenta Righi, Mac Point, società cooperativa Clera, imprea di pompe funebri Casa Dei, Costruzioni Benini, Supermarket della Calzatura, Segheria Ledrense, Pregis, IME System, Tesia, Videogarda Expert, Leonardi Leone e Sergio, Oliocru, Meccanica del Sarca, EmCa, Villa Flora, Consorzio Alto Garda e Ledro, Caat Consorzio Autoriparatori, Dana Italia, Graffiti 2000, F.lli Bonora e Costruzioni Debiasi. La novità è stata possibile grazie all’adesione di Riva del Garda (prima in Trentino) al progetto «Città a impatto positivo», che coinvolge il terzo settore, le imprese, le istituzioni e la cittadinanza nella diffusione di una cultura inclusiva “a impatto positivo”. I progetti di Pmg Italia sono attualmente presenti in oltre 700 Comuni italiani e coinvolgono circa 70 mila sostenitori attivi. «Voglio ringraziare anche a nome della nostra comunità tutti i soggetti che hanno contribuito all’acquisto di questo mezzo -ha detto il vicesindaco Betta- grazie ai quali Auser potrà continuare a lavorare e potrà farlo in modo sostenibile, offrendo ancora il proprio prezioso aiuto a tantissime persone che ne hanno bisogno. Auser era in difficoltà, le persone che hanno bisogno sono aumentate tantissimo e mi pare davvero un bel segno essere riusciti tramite Pmg a procurare mezzo. Il Comune ha fatto tutto quanto ha potuto e posso anche anticipare che per l’anno prossimo il contributo che diamo ad Auser aumenterà». La mattina si è anche svolto l’incontro tra Pmg e la scuola «Damiano Chiesa», le cui seconde, circa 170 ragazzi e ragazze, hanno preso parte a una mattina di giochi e laboratori sul tema dell’inclusione e dell’ambiente, presenti il sindaco Cristina Santi e il vicesindaco Silvia Betta.
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«Il profumo del gelo»: venerdì la presentazione-concerto

Venerdì 20 gennaio è ospite della biblioteca civica «Bruno Emmert» Loreta Failoni, che presenta il suo ultimo libro «Il profumo del gelo». Il libro è ispirato dal canzoniere di Francesco Guccini, per questo si tratterà di una presentazione-concerto con l'esecuzione di alcune delle sue canzoni più famose interpretate da Paolo Fadanelli e Michele Amadori. L'autrice dialogherà con Claudia Terranova, dirigente dell'Istituto Comprensivo di Arco. Inizio alle ore 20.30, ingresso libero. C'è una casa lungo una statale e lì di fronte il cimitero un paese di montagna dove si intrecciano le storie degli "ospiti" e dei vivi. Dafne, vive da sola nella grande casa, una grande casa dell'infanzia ormai vuota dopo la morte dei genitori: un padre autoritrario e una madre rassegnata. Ormai è inverno dentro e fuori. Dafne in questo gelo che non cala osserva dal suo terrazzo la strana umanità che si incontra tra i viali del cimitero: una sera, un giovane medico, l'aiuterà a rimettere insieme i fili della sua vita e dare un senso alla storia della famiglia mentre avanza finalmente il disgelo. Loreta Failoni ha insegnato matematica per molti anni, ora si occupa di libri, spettacoli e cinema. Il suo romanzo d'esordio «La bistettrice dell'anima», che l'ha condotta negli Usa, ha vinto molti premi tra cui il prestigioso «Firenze per le culture di Pace».
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La posa delle pietre d’inciampo

Grandissima partecipazione, nel primo pomeriggio di lunedì 16 gennaio, alla cerimonia di posa delle pietre d’inciampo del Comune di Riva del Garda. La cerimonia, causa la pioggia, si è tenuta in forma parziale: è stata posata, infatti, solo la prima delle otto pietre d’inciampo di Riva del Garda, quella in memoria di Remo Ballardini, in viale Roma dove lavorava. Le altre saranno posate a breve: in viale Carducci per Eugenio Impera, in viale Pernici per Antonio Gambaretto, in viale Martiri del 28 Giugno per Enrico Meroni e Augusto Betta, in viale Pernici per Gastone Franchetti e via del Marocco per Vincenzo Cicala e Antonio Bosco. I primi sei sono “Martiri del 28 giugno 1944”, ovvero componenti della Resistenza trentina che furono giustiziati sommariamente nel corso di una feroce operazione di polizia condotta dai tedeschi contro il movimento di Resistenza trentino. Gli ultimi due sono un deportato nel Lager di Mauthausen, Vincenzo Cicala, e un membro della Resistenza, Antonio Bosco, disertore della Flack (antiaerea nazista). Alla cerimonia hanno preso parte per il Comune di Riva del Garda il sindaco Cristina Santi e parte della Giunta municipale, il segretario generale reggente Anna Cattoi e una rappresentanza del Consiglio comunale con il presidente Salvatore Mamone; per il Museo Alto Garda il direttore Matteo Rapanà; per l’Anpi il direttivo della sezione Alto Garda e Ledro con il presidente Gianantonio Pfleger e il presidente della sezione Trentino Mario Cossali. Presenti anche Gunter Demnig, l’artista tedesco che ha ideato le pietre d’inciampo, e per la Provincia autonoma di Trento l’assessore alla cultura Mirko Bisesti. E ancora, numerosi sindaci e amministratori dell’Alto Garda, di altre zone del Trentino, e gli ex sindaci di Riva del Garda Adalberto Mosaner, Claudio Molinari e Enzo Bassetti. Presente anche Michele Toniaccini, sindaco di Deruta, il paese in provincia di Perugia dove nacque Vincenzo Cicala, cui è dedicata una delle pietre d’inciampo. Come ha spiegato il direttore del Mag Matteo Rapanà, le pietre d’inciampo del Comune di Riva del Garda sono l’esito di un processo di partecipazione chiamato “Bilancio partecipato”, con il quale la cittadinanza ha potuto proporre interventi e iniziative di interesse collettivo, che sono state poi sottoposte a una votazione online. Nel 2018 il progetto più apprezzato è stato quello delle pietre d’inciampo, proposto dalla sezione locale dell'Anpi da un’idea di Tiziano Grottolo. Il progetto “Posa di pietre di inciampo nel territorio comunale di Riva del Garda” è stato coordinato dal Museo Alto Garda in collaborazione con l’Anpi Alto Garda e Ledro e con il Laboratorio di Storia di Rovereto, ente che dal 1989 si occupa di temi legati alla storia contemporanea del territorio trentino. La ricerca, condotta da Novella Volani, ha permesso di individuare i nominativi delle persone a cui, secondo il protocollo stabilito da Gunter Demnig, è possibile dedicare le pietre d’inciampo e i luoghi in cui posizionarle. «È importante per la nostra comunità ricordare i fatti della Resistenza -ha detto il sindaco Cristina Santi- perché è importante ricordare le persone e i fatti storici a cui dobbiamo la democrazia e la libertà. Questa iniziativa è un doveroso atto di memoria rivolto alle persone che subirono le discriminazioni e la violenza insensata del nazismo, ai loro familiari e a tutti noi. In particolare alle giovani generazioni: proprio i ragazzi e le ragazze, infatti, è bene possano riflettere sull’importanza di avere cura della democrazia e della libertà, di difenderle e tutelarle, perché sono una conquista preziosa che è costata, solo un’ottantina di anni fa, tanto dolore e grandi sofferenze, quando non la vita, a molti loro coetanei». «Proprio oggi inauguriamo un programma importante -ha detto l’assessore provinciale Mirko Bisesti- dedicato alla memoria delle atrocità del secolo scorso, del secondo conflitto mondiale e della Shoah, che vedrà testimonianze di alcuni degli ultimi superstiti di queste immani tragedie. Momenti come questi sono fondamentali per ricordare e per diffondere maggiore consapevolezza, soprattutto nelle giovani generazioni. Lo scorso anno sono stato con i giovani trentini nel viaggio del ‘Treno della memoria’, ad Auschwitz-Birkenau: un’esperienza che ci ha davvero toccato tutti da vicino. E vedere qui, a questa cerimonia, alcuni bambini e ragazzi è forse la cosa più bella della giornata, è questo il messaggio di speranza per un futuro di pace che dobbiamo costruire tutti insieme». Quindi la parola è passata al presidente dell’Anpi locale: «La memoria rischia di scomparire -ha detto Gianantonio Pfleger- e quando nel 2018 Tiziano Grottolo propose di presentare il progetto pietre d' inciampo come proposta per il bilancio partecipato del Comune di Riva del Garda, il direttivo accolse con convinzione la proposta, poi votato e scelto dai cittadini. Oggi non è l'ultimo capitolo del progetto: in base alle regole sulle pietre d’inciampo, quelle che poseremo riguarderanno solo i Martiri, per i combattenti si provvederà molto presto a posare qualche cosa di simile in modo che anche loro vengano ricordati». La cerimonia si è conclusa con la posa nella pavimentazione, da parte dello stesso Gunter Demnig, della pietra d’inciampo che ricorda Remo Ballardini, nei pressi del luogo dove lavorava al momento dell’arresto.
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Il profumo del gelo

Venerdì 20 gennaio è ospite della biblioteca civica «Bruno Emmert» Loreta Failoni, che presenta il suo ultimo libro «Il profumo del gelo». L'autrice dialogherà con Claudia Terranova, dirigente dell'Istituto Comprensivo di Arco. Inizio alle ore 20.30, ingresso libero. C'è una casa lungo una statale e lì di fronte il cimitero un paese di montagna dove si intrecciano le storie degli "ospiti" e dei vivi. Dafne, vive da sola nella grande casa, una grande casa dell'infanzia ormai vuota dopo la morte dei genitori: un padre autoritrario e una madre rassegnata. Ormai è inverno dentro e fuori. Dafne in questo gelo che non cala osserva dal suo terrazzo la strana umanità che si incontra tra i viali del cimitero: una sera, un giovane medico, l'aiuterà a rimettere insieme i fili della sua vita e dare un senso alla storia della famiglia mentre avanza finalmente il disgelo. Durante la serata le canzoni di Francesco Guccini, saranno interpretate da Paolo Fadanelli e Michele Amadori. Loreta Failoni ha insegnato matematica per molti anni, ora si occupa di libri, spettacoli e cinema. Il suo romanzo d'esordio «La bisettrice dell'anima», che l'ha condotta negli Usa, ha vinto molti premi tra cui il prestigioso «Firenze per le culture di Pace».
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Tradimenti

Lunedì 23 gennaio nella sala «Garda» del Palazzo dei Congressi a Riva del Garda va in scena lo spettacolo della compagnia Elsinor «Tradimenti». Scritta dal drammaturgo inglese Harold Pinter e presentata nel 1978 a Londra, “Tradimenti” è generalmente considerata una delle più celebri opere dell’autore. La storia è quella di una relazione extraconiugale ripercorsa però a ritroso, dalla sua fine fino ai suoi esordi. Ma oltre ai due amanti c’è anche il marito di lei, nonché migliore amico di lui. Insomma, un triangolo a tutti gli effetti, dalla trama apparentemente semplice e lineare. Se non fosse che il susseguirsi dei fatti lascia piano piano spazio alla complessità d’animo dei tre personaggi, accomunati da un segreto a volte difficile da portare. Ed è forse proprio questo, il segreto, l’elemento chiave della pièce. Con Stefano Braschi, Stefania Medri e Michele Sinisi. Traduzione di Alessandra Serra. Regia di Michele Sinisi. La proposta fa parte della stagione teatrale dei Comuni di Riva del Garda e Nago-Torbole. Inizio alle ore 21. Ingresso Primo settore Intero 12 euro Ridotto In Cooperazione* 11 euro Ridotto** 8 euro Secondo settore Intero 7 euro Ridotto In Cooperazione* 6 euro Ridotto** 5 euro Riduzioni * La riduzione In Cooperazione (riservata ai possessori della carta “In Cooperazione”) dà diritto a uno sconto di circa il 10% sui biglietti di tutti gli spettacoli della stagione di prosa. Lo sconto si applicherà ai biglietti “interi”, non ai biglietti che fruiscono già di un altro tipo di riduzione. Ogni tessera dà diritto allo sconto per una sola persona. Nel caso di acquisti online, la correttezza della riduzione potrà essere verificata al momento dell’accesso allo spettacolo. ** La riduzione si applica a giovani fino a 26 anni, persone oltre i 65 anni e abbonati ad altre stagioni 2021-2022 del Circuito Teatrale Trentino (previa presentazione dell’altro abbonamento). La correttezza della riduzione applicata potrà essere verificata all’ingresso allo spettacolo. Apertura della cassa un’ora prima dello spettacolo Prevendita online sul sito www.trentinospettacoli.it.
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Corso sul dialetto sold out, ma c’è youtube

È sold out il corso sulla poesia dialettale e sull'opera di Giacomo Floriani proposto dalla biblioteca civica «Bruno Emmert» e condotto dal prof. Alessandro Parisi. Per questo è stato creato il canale youtube «Il dialetto e Giacomo Floriani», dov’è stato caricato il video della prima lezione e dove saranno disponibili, nei giorni successivi all’incontro, anche le prossime lezioni. Il corso affronta le varie caratteristiche della poesia dialettale e analizza molti componimenti del poeta rivano Giacomo Floriani (20 gennaio 1889 - 28 aprile 1968) e di alcuni altri poeti altogardesani. Il corso si sviluppa in dieci incontri, ogni giovedì dalle 17.30 alle 18.30 in biblioteca. Nel primo incontro, tenuto il 12 gennaio, il prof. Parisi ha presentato il corso e illustrato la vita di Giacomo Floriani, quindi ha proposto lettura e parafrasi della poesia “Mé pias…” e ha parlato di alcuni libri utili per chi vuole accostarsi al dialetto e a Giacomo Floriani. Al prossimo incontro, giovedì 19 gennaio, sarà presentato l’argomento dell’accento tonico, con un approfondimento sulla poesia “I sentéri” di Giacomo Floriani (in particolare, alcune parole che presentano l’accento tonico) e la presentazione della storia della Baita sul monte Calino, vicino al rifugio “San Pietro”. Gli incontri successivi Terzo incontro ● presentazione dell’accento fonico; ● alcuni esempi di vocaboli di Giacomo Floriani che contengono l’accento fonico, che fa anche da accento tonico (dove cade la voce) ● particolarità di Floriani (accentazione strana della í e della ú) ● poesia “El mé ort de montagna” di Giacomo Floriani con la ricerca di accenti fonici, anche di quelli particolari Quarto incontro ● presentazione dell’elisione, cioè l'uso dell'apostrofo (aspetto difficile della grafia dialettale) partendo dalla lingua italiana ● presentazione di numerosi esempi di elisione, tratti anche dalle poesie di Floriani ● esercitazioni sull’uso dell’apostrofo in dialetto ● poesia “La mé baita” di Giacomo Floriani Quinto incontro ● presentazione del troncamento, cioè la caduta di una o più lettere senza l'uso dell'apostrofo ● i raddoppiamenti, che in dialetto non ci sono quasi mai, a parte qualche eccezione ● poesia “Càpita l’inverno” di Giacomo Floriani Sesto incontro ● particolarità dell’alfabeto dialettale (sono tante) ● poesia: “Le patate” di Giacomo Floriani Settimo incontro ● altre particolarità dialettali, questa volta fonetiche ● poesia “Montagne trentine” di Giacomo Floriani Ottavo incontro ● il mondo poetico di Giacomo Floriani ● consegna di alcuni versi relativi al tema Nono incontro ● alcuni poeti altogardesani: Luciano Baroni, Alberto Maria Betta, Gina Calzà, Milena Zucchelli Decimo incontro ● il punto su quanto trattato nei precedenti nove incontri, raccogliendo anche le richieste di chiarimento, di spiegazione di quanto è rimasto oscuro ● alcuni versi tratti da una simpatica poesia di Giacomo Floriani, “Setanta ani”, come augurio per il futuro dei corsisti
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Inglese e tedesco per bambini in biblioteca

Riprendono, dopo la parentesi delle festività, gli incontri di lettura in inglese e in tedesco per bambini da 3 anni in su proposti dalla biblioteca civica di Riva del Garda. «Storylab», condotto da Alessandra Prandi, è un ciclo di incontri con letture in lingua inglese con la lettura animata di brevi racconti e l'utilizzo di oggetti e pupazzi, di sabato con inizio alle ore 10.30 a partire dal 21 gennaio (date seguenti: 18 febbraio, 18 marzo, 6 e 20 maggio. «Es war einmal… Hört zu und macht mit», condotto da Christine Röfner, è un ciclo di incontri con letture di storie in tedesco, di sabato con inizio alle ore 10.30 a partire dal 28 gennaio (date seguenti: 25 febbraio, 25 marzo, 29 aprile e 27 maggio). Entrambi i cicli di letture si tengono nella sala Ragazzi e sono seguiti da un piccolo laboratorio manuale. Partecipazione gratuita con prenotazione obbligatoria: 348 5252486, 0464 573806, biblioteca@comune.rivadelgarda.tn.it.
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Viaggio nella (in)sicurezza sul lavoro

Venerdì 13 gennaio è ospite della biblioteca civica «Bruno Emmert» Andrea Merler, che presenta il suo libro «Cronache di un viaggio nella (in)sicurezza sul lavoro» (La Finestra Editrice, 2022). Un libro sulla cultura del lavoro: un saper lavorare in sicurezza, teoria e pratica e possibili soluzioni sull'avvenire. L'incontro si terrà all’auditorium di Palazzo Panni con inizio alle ore 17.30 e ingresso libero. Nel libro l'autore riesce a conciliare l'aspetto umano e quello professionale, narra esperienze di lavoro, teorie e pratiche soluzioni per il futuro, affinché si possa costruire una più solida cultura delle condizioni lavorative in materia di prevenzione e protezione. Le prefazioni del libro sono curate dall’assessore provinciale all'economia e lavoro Achille Spinelli e dal sindaco di Trento Franco Ianneselli. L'autore, Andrea Merler, è laureato in giurisprudenza ed esperto in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
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Biblioteca: Open Library con Ludimus

La biblioteca civica «Bruno Emmert» in collaborazione con Ludimus, associazione che diffonde la cultura del gioco da tavolo in Trentino, organizza serate di Open Library, dove poter giocare con tanti giochi avvincenti da tavolo e di ruolo. Non c'è bisogno di conoscere le regole dei giochi: gli esperti di Ludimus spiegheranno a tutti i partecipanti tutto quello che c'è da sapere. Le serate sono aperte anche a chi è semplicemente incuriosito e desidera conoscere i giochi da tavolo. L'appuntamento è di martedì a partire dal 10 gennaio, ogni due settimane dalle 19.30 alle 23.
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Sessant’anni senza Marilyn

Secondo ciclo tematico, dal 9 al 30 gennaio, per Lunedì Cinema, il cineforum organizzato dai Comuni di Arco e di Riva del Garda per la cura del centro culturale «La Firma». «Gli uomini preferiscono le bionde» del 1953, «Fermata d'autobus» del 1956 e «Gli spostati» del 1961: tre pellicole che sono pietre miliari della storia del cinema per ricordare, a sessant’anni dalla scomparsa, una delle attrici più famose di tutti i tempi. Marilyn Monroe, al secolo Norma Jeane Mortenson Baker, è stata inserita dall'American Film Institute al sesto posto nella lista delle più grandi star femminili di tutti i tempi e tra le cento donne più attraenti di sempre. Per il suo fascino e la sua sensualità è diventata un simbolo fuori da ogni tempo, e le circostanze della sua prematura morte, avvenuta a soli 36 anni per un'overdose di barbiturici, hanno contribuito alla sua consacrazione come vera e propria icona della cultura pop. Il cineforum procede per temi diversi, a ognuno dei quali è dedicata una tornata di proiezioni alternativamente ad Arco e a Riva del Garda. In questo caso le proiezioni sono ad Arco, all’auditorium di Palazzo dei Panni, sempre con inizio alle ore 21. Il primo film, lunedì 9 gennaio, è il celeberrimo «Gli uomini preferiscono le bionde», pellicola del 1953 diretta da Howard Hawks (tratta dall'omonimo romanzo di Anita Loos del 1925), il cui enorme successo lanciò all'apice della popolarità le due protagoniste: Marilyn Monroe e Jane Russell. Un classico del musical americano e cult movie per i fan di Marilyn Monroe, in cui rivedere alcune scene indimenticabili rimaste nell’immaginario collettivo. Si accede con la tessera Fic (sottoscrivibile la sera della proiezione) valida per l’intera stagione al costo di 12 euro (5 euro per gli studenti fino ai 25 anni). Come di consueto, ogni proiezione è preceduta da un’introduzione di Ludovico Maillet, curatore della rassegna.
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Sabato il concerto dell’Epifania

Dopo due anni di silenzio forzato, torna sabato 7 gennaio nella chiesa di Santa Maria Assunta il tradizionale concerto dell’Epifania del coro Anzolim de la Tor diretto dal Mo. Giuseppina Parisi. Il concerto, proposto nell’ambito della quarantaquattresima stagione corale dell’Anzolim de la Tor, propone brani sia del repertorio natalizio, sia della polifonia classica. Con il coro, alla tromba Filippo Lombardi, all’organo Mattia Rosati e al basso Raffaele Zaninelli. Soprano Maria Pia Molinari. Inizio alle ore 20.45, ingresso libero. Il coro Anzolim de la Tor nasce a Riva del Garda nel febbraio del 1978 su iniziativa di un gruppo di giovani ragazze, inizialmente guidate da don Giorgio March e successivamente affidate a Giuseppina Parisi, che tuttora lo dirige. Il coro deve il suo nome all’angioletto che si trova sulla torre Apponale, nel centro storico di Riva del Garda. Nel corso degli anni alle voci femminili si è aggiunta la sezione delle voci maschili, che ha portato il coro a costituirsi nella attuale formazione a voci miste. Con il tempo si aggiunse pure una sezione voci bianche, il gruppo giovanile (composto da coristi tra i 15 e 25 anni) e la sezione Vox Cordis, composta da sole coriste. Nel repertorio del coro si ritrovano brani che spaziano dalla musica popolare e tradizionale al repertorio classico, dalla musica rinascimentale al romantico, dal barocco alle espressioni vocali più moderne. Tra le interpretazioni più significative la Sinfonia n. 9 di Ludwig van Beethoven eseguita nella basilica di Sant’Eustorgio a Milano; i Carmina Burana di Carl Orff eseguiti sia nella versione con orchestra sinfonica al teatro Zandonai di Rovereto, sia nella versione per due pianoforti e percussioni in occasione del 40° anniversario del coro; il Magnificat BWV 243 di Johann Sebastian Bach; il Salmo 42 di Felix Mendelssohn; la Missa Credo k257, la Spatzen-messe k220 e il Requiem k626 di Wolfgang Amadeus Mozart; il Requiem di Gabriel Fauré e il Requiem di Maurice Duruflé; lo Stabat Mater di Giovanni Battista Pergolesi; la Mass of the Children e il Gloria, il Magnificat e il Requiem di John Rutter.
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Bruno Galas: 82 anni fa il sacrificio

Martedì 3 gennaio, giorno dell’82° anniversario della morte, i Comuni di Arco e di Riva del Garda hanno ricordato Bruno Galas, Medaglia d’Oro al valor militare. La cerimonia, organizzata in collaborazione con l’Associazione Nazionale Carristi d'Italia, si è svolta in tre momenti: alle 10.30 ad Arco, al cippo alla memoria che si trova all’inizio della via a lui intitolata (all'incrocio con via Marconi). Quindi, a seguire, a Riva del Garda: prima al cippo alla memoria, anch’esso all’inizio della via che porta il suo nome (all'incrocio con via Grez), quindi al cimitero, dove riposano le sue spoglie. Per Arco c’era il sindaco Alessandro Betta, per Riva del Garda il presidente del Consiglio comunale Salvatore Mamone (che è anche nel direttivo dell’Unsi, l'Unione Nazionale Sottoufficiali Italiani). Entrambi hanno ricordato il martirio e le gesta eroiche di Bruno Galas, nato a Varignano il 6 novembre 1919, arruolato volontario dal 15 dicembre 1938 nel 32° Reggimento Fanteria Carrista di Verona. Giunto in Libia nel settembre del 1940 con il Terzo Battaglione Carri M 13/40, ha partecipato a tutte le azioni dal 13 dicembre di quell’anno fino al 3 gennaio 1941, giorno della distruzione pressoché totale del Battaglione nella sanguinosa battaglia di Bardia e della sua morte valorosa. Per il suo eroico comportamento in battaglia ha meritato la Medaglia d’Oro al valor militare. Sia il Comune di Arco, che gli diede i natali, sia il Comune di Riva del Garda, dove visse per qualche anno e dove riposano le sue spoglie, hanno intitolato al suo nome una via. Alla cerimonia erano presenti numerosi parenti di Bruno Galas, i nipoti Marialuisa, Renzo (che ha l’onore di portare al petto la medaglia d’oro del nonno), Sergio, Franco e Giorgio e la cognata Elena. Presenti anche una rappresentanza dell’Associazione Nazionale Carristi d'Italia e il direttivo dell’Unsi con il presidente Pasquale Barone. Ad Arco c’era anche una rappresentanza del Gruppo Alpini con il capogruppo Giorgio Vivori.
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Le domeniche di gennaio sono «in musica»

Al via l’8 gennaio «Domeniche in musica», la classica rassegna con cui il Comune di Arco saluta l’anno nuovo: quattro appuntamenti che si tengono nel salone delle feste del Casinò municipale con inizio alle ore 15.30. Ingresso libero fino all’esaurimento dei posti; è possibile (e consigliata) la prenotazione (tramite Eventbrite). Ad aprire la rassegna, domenica 8 gennaio, è la Revensh Jazz Band, formazione della sassofonista e cantante Helga Plankensteiner con Paolo Trettel alla tromba, Hannes Mock al trombone, Glauco Benedetti alla tuba, Michael Lösch al pianoforte e Paolo Mappa alla batteria, che esegue un repertorio che spazia tra dixieland, klezmer e chanson degli anni Venti. Gli appuntamenti seguenti Domenica 15 gennaio Maura & Bass. Voce, viola e contrabbasso Maura Bruschetti, voce e viola Adriano Piccioni, contrabbasso Domenica 22 gennaio Noterosa. Compositrici femminili fra Otto e Novecento Monica Maranelli, pianoforte Priyanka Ravanelli, violino Domenica 29 gennaio Concerto sinfonico per il 30° anniversario di fondazione Barbara e Giada Broz, violino e viola Camerata Musicale “Città di Arco” direttore: Michele Brescia La rassegna è organizzata da Comune di Arco e Camerata Musicale “Città di Arco” con la collaborazione di Lega Vita Serena e il sostegno della Cassa Rurale AltoGarda-Rovereto
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Concerto di Capodanno: ci sono ancora posti liberi

Ci sono ancora posti liberi per il tradizionale concerto di Capodanno del Comune di Arco, domenica 1° gennaio nel salone delle feste del Casinò municipale con l’Orchestra sinfonica delle Alpi diretta dal Mo. Stefano Torboli. Il programma propone le più belle musiche del repertorio ottocentesco viennese, Borodin, Mussorgsky, Glazunov, Johann Strauss sr, Johann Strauss jr e Josef Strauss: la colonna sonora ideale per rivivere il fascino della grande sala da ballo e l’atmosfera della Belle Époque che caratterizzava lo splendido Kurort arcense. La prevendita è online al link www.trentinospettacoli.it/eventi/concerto-di-capodanno-2023. Inizio alle ore 17. L’Orchestra sinfonica delle Alpi L’Orchestra sinfonica delle Alpi è stata creata dall’associazione Euritmus, nata per la realizzazione e la promozione di eventi culturali in ambito musicale. Il primo focus era centrato sull’organizzazione di rassegne cameristiche e sulla strutturazione di eventi con finalità didattiche. Dal 2012 l’associazione ha esteso la propria attività alla realizzazione di eventi sinfonici e all’allestimento di titoli lirici in formato originale. In questo percorso ha stretto cooperazioni con rilevanti istituzioni culturali (Fondazione Teatro Coccia di Novara, Amman Opera Festival, Sichuan Philharmonic Orchestra, Università “Suor Orsola Benincasa” di Napoli, Accademia di Belle Arti di Verona, Museo Storico Italiano della Guerra, Fondazione Opera Campana dei Caduti, ecc.) e ospitato artisti di caratura internazionale quali la ballerina Carla Fracci, il baritono Nicola Ulivieri, il tenore Giuseppe Sabbatini. Dal 2022 Euritmus è l’unico complesso strumentale nella Regione Trentino Alto Adige riconosciuto dal Ministero della Cultura. A partire dal 2015, per far fronte alla crescente attività in ambito sinfonico e lirico, l’associazione Euritmus ha deciso di creare una nuova compagine orchestrale: l’Orchestra delle Alpi. Questa scelta è stata spinta dal desiderio di riunire alcuni tra i migliori musicisti del nord Italia in una stessa realtà per ridare slancio culturale ad un ampio territorio un’offerta di qualità. A tal fine sono stati coinvolti giovani musicisti con esperienze presso enti prestigiosi quali il teatro Alla Scala di Milano, il teatro La Fenice di Venezia, la Fondazione Arena di Verona, il teatro Carlo Felice di Genova o l’Orchestra Toscanini, solo per citarne alcuni. Questo lavoro incentrato su qualità e territorio ha attirato l’interesse di festival ed enti pubblici al punto da ricevere, in occasione del festival Progetto Opera, il patrocinio della principessa Muna al Hussein di Giordania nel 2017 e l’Alto Patrocinio della Camera dei Deputati nel 2021.
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Sette coperte rosse per dire «mai più»

Sono esposte nella veranda del Casinò municipale le sette coperte rosse realizzate da singoli cittadini, gruppi e associazioni per dire «mai più» alla violenza sulle donne. Nell’allestimento sono stati compresi anche l’opera artistica collettiva «Ali di donne», ideata da Luciana De Bellis e realizzata assieme a una decina di residenti della rsa della Fondazione Comunità di Arco con la collaborazione di Fabio Amistadi, inaugurata il 24 novembre e inizialmente posizionata al vicino «padiglione della musica»; e il cartello informativo realizzato dalla Sezione scout Cngei di Arco, consegnato all’amministrazione comunale il 23 novembre in occasione della cerimonia di consegna delle panchine rosse realizzate dalla cooperativa sociale Garda 2015. Giovedì 22 dicembre, poco dopo mezzogiorno, la breve cerimonia di inaugurazione, presenti il sindaco Alessandro Betta, il consigliere comunale con delega a inclusione, diritti civili, laicità e pace Tommaso Ulivieri, la responsabile Servizio politiche sociali e prima infanzia Viviana Sbaraini e l’artista Luciana De Bellis. «Queste coperte dovrebbero riscaldare il bene che c’è in noi -ha detto il sindaco Betta- potendo infatti far riflettere le persone su un tema tanto drammatico e contribuire così attraverso queste forme di linguaggio artistiche a imprimere un’accelerata al cammino culturale necessario per superare la terribile piaga della violenza sulle donne, che molto spesso si consuma nelle coppie o in famiglia. Una contraddizione stridente, quest’ultima: proprio nel luogo dell’amore nelle sue diverse forme, la violenza! Insieme alle coperte, anche la bellissima opera collettiva della Fondazione “Ali di donne”, che ci piacerebbe potesse essere per così dire adottata dal nostro territorio: ispira gioia, trasmette libertà proprio come l’idea della donna portatrice di questi valori, e mi piacerebbe vederla esposta anche in altri luoghi pubblici, scuole, ma anche alberghi o simili». «Queste coperte stanno girando su tutti i Comuni del nostro territorio -ha spiegato il consigliere Ulivieri- per portare un messaggio di vicinanza, calore e affetto alle donne vittime di violenza. Vogliamo dire loro che la collettività condanna fermamente ogni forma di violenza e che le tutela. Siamo tutti dalla loro parte, uniti e solidali. E questo luogo, la veranda del Casinò, mi piacerebbe diventasse la sede di installazioni e iniziative sui diritti umani e sui temi della pace e della non violenza, dell’inclusione e della solidarietà». L’invito a una mobilitazione diffusa per un progetto corale finalizzato alla realizzazione di una grande coperta di lana rossa, dal valore simbolico forte e plurimo, era stato lanciato nell’ottobre del 2021 dal Tavolo sociale per il contrasto alla violenza di genere, composto dai referenti dai sette Comuni e della Comunità Alto Garda e Ledro -Arco, Drena, Dro, Ledro, Nago-Torbole, Riva del Garda e Tenno- e dalla Comunità stessa, nel corso della conferenza stampa di presentazione della camminata sul lungolago da Torbole a Riva del Garda che si è tenuta il 25 novembre di quell’anno per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. La proposta: la cittadinanza si attivi realizzando dei quadrati di lana rossa della dimensione di 20 x 20 centimetri, per un successivo assemblaggio. La risposta è stata superiore alle aspettative: negli appositi raccoglitori allestiti all’entrata dei sette municipi dei Comuni della Comunità di Valle si sono recati tantissimi singoli cittadini, famiglie, associazioni, case di riposto, circoli anziani, e non sono dall’Alto Garda e da Ledro ma anche dalla valle dell’Adige. I quadrati di lana rossa, alla fine, sono stati circa 1300, per una superficie complessiva di circa 50 metri quadrati. Quindi, un gruppo di volontarie di Luogo Comune, il centro di aggregazione che si trova in via Marchi a Riva del Garda, si è occupato del lavoro, non semplicissimo, di cucito, necessario per realizzare le sette coperte di lana rossa, simbolo della vicinanza di tutto il territorio alle donne vittime di violenza e di femminicidio (nel frattempo, infatti, si era abbandonata l’idea iniziale di una sola coperta, che sarebbe risultata di dimensioni eccessive e ingestibili). Coperte che sono state presentate ed esposta per la prima volta lo scorso 8 marzo, Giornata internazionale della donna, nel corso di un evento dedicato, al parco Nelson Mandela ad Arco. Di recente sono state esposte anche a Mezzolago nel Comune di Ledro, lo scorso 25 novembre, a conclusione della camminata con cui ancora una volta i sette Comuni dell’Alto Garda e Ledro hanno detto «mai più» alla violenza sulle donne.
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Concerto tra Natale e Capodanno: c'è Rosanna Lo Greco

Appuntamento d’eccezione, lunedì 26 dicembre, con il classico «Concerto tra Natale e Capodanno» organizzato dal Gruppo Concerti di Bolognano nella chiesa parrocchiale dell'Addolorata (riscaldata): ospite di quest’anno è Rosanna Lo Greco, soprano lirico di fama internazionale, accompagnata dalla ensemble strumentale composta da Giuseppe Valtinoni al violino, Alessandra Cibien alla viola, Marco Petruzzi al contrabbasso e Alberto Boischio all'organo. Le musiche sono di Verdi, Franck, Adam, Rossini, Gruber, Brahms, Bach, Gounod, il programma prevede arie d'opera e canti natalizi, sia d'autore sia tradizionali. Inizio alle ore 17, ingresso libero. Rosanna Lo Greco è nata a Venezia nel 1985. Si è diplomata in canto lirico a pieni voti nel 2007 al Conservatorio B. Marcello di Venezia e si è perfezionata con il celebre soprano Mariella Devia. Vincitrice di numerosi concorsi nazionali e internazionali, ha iniziato la sua carriera con un repertorio da soprano lirico e nel 2014 ha debuttato sul palco del Teatro Filarmonico come Musetta ne La Bohème di Puccini per la Fondazione Arena di Verona, ruolo che ha ripreso nel 2017 e nel 2018 al Gran Teatro La Fenice di Venezia e in Cina, riscuotendo sempre un grande successo di critica. Ha cantato in prestigiosi teatri italiani e festival internazionali (Teatro Regio di Torino, Comunale di Bologna, Macerata Opera Festival, Sociale di Como, Lirico di Cagliari, Grande di Brescia, Teatro dell'Aquila di Fermo, Ente Luglio Musicale Trapanese, Gran Teatro La Fenice, Arena di Verona, Teatro Filarmonico – Fondazione Arena di Verona, Royal Opera House of Muscat, Qintai Concert Hall, Harbin Opera House, Oper im Steinbruch St. Margarethen, Tianjin Grand Theatre, Xiamen Grand Theatre, Die Schloßbergbühne Kasematten ed altri) nelle seguenti opere: L’Elisir d’amore, Don Giovanni, Die Zauberflöte, Le Nozze di Figaro, L’Impresario in Angustie, Il Matrimonio Segreto, Carmen, Norma, Suor Angelica, Gianni Schicchi, La Bohème, Rigoletto, Aida, La Traviata e nella Messa da Requiem di Verdi. In ambito sacro ha eseguito inoltre la Messa dell’Incoronazione di Mozart, il Requiem di Fauré e lo Stabat Mater di Pergolesi. Si è esibita in concerti lirici con la Fondazione Arena di Verona, la Fondazione Lirico Sinfonica Petruzzelli, l’Orchestra di Padova e del Veneto, l’ Orchestra Regionale della Toscana, l’Orchestra Başkent di Ankara, la Wuhan Philarmonic Orchestra, la Nuova Orchestra Scarlatti, la Filarmonica della Calabria, I Filarmonici di Trento e al Teatro La Fenice. Ha collaborato con direttori quali Oren, Ciampa, Frizza, Callegari, Arrivabeni, Gamba, Lanzillotta, Ranzani, Bonato e con registi quali Michieletto, Micheli, Nucci, Maestrini, Dornhelm, Morgan, Medcalf, De Carolis, Guerra. In luglio 2022 ha cantato il ruolo di Musetta ne La Bohème a Empoli con l’Orchestra Sinfonica Città di Grosseto. In agosto 2022 è stata Berta nel Barbiere di Siviglia al Macerata Opera Festival diretta dal Mo. Alessandro Bonato.
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Dalla realtà al sogno

Il Gruppo Amici dell’Arte propone dal 24 dicembre all’11 gennaio alla galleria civica «Giuseppe Craffonara» la mostra «Dalla realtà al sogno». Il tema affrontato dagli artisti: “Dall'inconscio alla forma artistica: immergersi nell'espressione artistica per sognare e vedere la realtà attraverso le lenti colorate della creatività”. Le opere esposte sono realizzate dai soci del collettivo con l'ausilio di varie tecniche. L'inaugurazione della mostra sarà sabato 24 dicembre con inizio alle ore 11, a cura di Giancarla Tognoni. La mostra sarà aperta alla visita dal 24 al 26 dicembre, il 31 dicembre, il 1° gennaio e dal 6 all’8 gennaio dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18. Ingresso libero nel rispetto delle norme vigenti anti covid-19.
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Vivirione: brindisi, letterine a Babbo Natale e un dono

L’associazione Vivirione invita al brindisi di quartiere, giovedì 22 dicembre nella sala pubblica «Giacomo Sartori» in piazza della Mimosa: una iniziativa per ritrovarsi e brindare alle festività, dalle 19 alle 20, con buffet offerto dall’associazione e la musica di Vanessa e Alessia. Con il brindisi di Natale, quest’anno ci sarà la possibilità di donare un sorriso ai tanti bambini ospitati con le loro mamme alla Fondazione Famiglia Materna di Rovereto, la cui Casa di Accoglienza ospita madri con bambini piccoli in situazione di disagio sociale. L’associazione raccoglierà donazioni che saranno utilizzate per portare i bambini in vacanza al mare l’estate prossima. Infine, dalle 16.30 alle 18.30 bambine e bambini potranno consegnare le loro letterine direttamente a Babbo Natale, che li aspetterà proprio nella sala «Sartori».
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Le avventure di Chicco & Lea

Francesca Falcone è ospite martedì 20 dicembre della biblioteca civica di Riva d Francesca Falcone è ospite martedì 20 dicembre della biblioteca civica di Riva del Garda, dove presenta il suo libro «Le avventure di Chicco & Lea». «Le avventure di Chicco & Lea» è un racconto a quattro zampe e... a quattro mani. Nasce come nascono tutte le storie: con una mamma che la sera racconta storie a una bambina. Il protagonista è Chicco, il gatto di casa con una bella mascherina nera sul musetto. Francesca Falcone vive a Gavazzo (frazione del Comune di Riva del Garda), proprio dove è ambientata la storia. Lavora nell'ambito della consulenza finanziaria e fin dalla tenera età ha amato tutti gli animali, in particolar modo i gatti, cercando di aiutare le associazioni che si occupano dei “pelosi” in difficoltà. I due gatti che vivono con lei vengono dal gattile di Riva del Garda. Francesca inventa le storie e disegna; sua figlia Lea, di 9 anni, aggiunge, inventa a sua volta e colora. L’incontro inizia alle ore 17. L'autrice leggerà alcuni brani del libro «Le avventure di Chicco & Lea. Un Natale da gatti», novità editoriale in uscita proprio per queste festività. Attività consigliata a bambini e bambine dai 5 ai 10 anni. A seguire ci sarà un divertente laboratorio. Sarà possibile acquistare il libro, una parte del cui ricavato viene devoluta a Pan-Eppaa, l’Ente provinciale di protezione degli animali e dell’ambiente, e a Ada, l’Associazione difesa animali. È richiesta la prenotazione chiamando il numero 0464 516115 o scrivendo all’indirizzo biblioteca@comune.arco.tn.it
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Do Re Mi: sabato la prima

Una quarantina di ragazze e ragazzi dall’età delle medie fino agli ultimi anni delle superiori, i più alla prima esperienza, in pochi mesi hanno imparato a recitare, a cantare e a ballare e nel prossimo fine settimana all’auditorium della chiesa di San Giuseppe porteranno in scena uno spettacolo di teatro musicale. Lo spettacolo, dal titolo «Do Re Mi», si ispira a «Tutti insieme appassionatamente», il film musicale del 1965 diretto da Robert Wise. È stato realizzato nell’ambito dell’ormai consueto laboratorio di teatro musicale proposto dal Comune di Riva del Garda all’interno di Time Out, il percorso di crescita dedicato al rapporto tra adulti e adolescenti, curato dall’Apsp Casa Mia con la supervisione scientifica del Centro studi Evolution di Verona. Il teatro musicale (il laboratorio proposto è a cura dell’associazione L’Arte delle Muse) è la forma d’arte più completa per questo tipo di approccio educativo, visto che tratta temi nei quali i ragazzi facilmente possono immedesimarsi, e permette a ciascuno di trovare un posto e di scegliere per cosa si sente più portato. Gli incontri portano ciascun partecipante a responsabilizzarsi sull’importanza del proprio lavoro, del proprio studio, di quello che sta imparando e di quello che sicuramente riuscirà a mettere in pratica, con pazienza e con responsabilità. Nello spettacolo si esibiscono anche quattro ragazze in monociclo e un ragazzo con i trampoli (grazie alla sinergia con l’associazione Mercurio), perché ognuno possa trovare il proprio spazio in cui esprimersi a modo proprio. Il Time Out Musical Lab, per il quale le prime audizioni sono iniziate lo scorso gennaio, è entrato nel vivo all’inizio di ottobre. A condurlo, nella palestra del Centro socio educativo Punto X dell’Apsp Casa Mia in viale Trento, Maria Pia Molinari, esperta di canto e regista, e Martina Scalini, coreografa e aiuto regista, affiancati dagli educatori del Punto X, che hanno sostenuto e accompagnato i ragazzi, sia nell’ambito performativo che in quello della realizzazione del materiale scenico. Con lo staff hanno collaborato Giacomo Mareschi (coreografo e performer), Francesca Melzani (vocal coach), Francesco Maria Moncher (musicista), Elisa Trentini (direttrice dell’ensemble musicale) e Chiara Moncher (costumi). Lo spettacolo andrà in scena sabato 17 dicembre alle 20.30, con replica il giorno seguente alle 16, con musica dal vivo a cura di un gruppo strumentale dell’Orchestra delle Metamorfosi. Presentatore sarà Pietro Lombardo, fondatore e direttore del Centro studi Evolution, pedagogista e conferenziere, autore di pubblicazioni e videocorsi di successo in ambito pedagogico e formativo per lo sviluppo personale e aziendale. L’ingresso è libero e senza prenotazione.
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Premio «Righi»: ha vinto Clara Correa De Miranda Junior

Clara Correa De Miranda Junior, dodicenne allieva del corso di flauto traverso della prof.ssa Luminita Evy Dirlosan, ha vinto l’edizione 2022 del premio «Prof. Lino Righi». La cerimonia di proclamazione del vincitore e di premiazione si è tenuta domenica 11 dicembre all’auditorium San Giuseppe, in occasione del saggio natalizio dei cori e dei gruppi strumentali dei giovani allievi della Scuola musicale Alto Garda (dopo due anni di sospensione a causa della pandemia, in cui si è svolta in municipio, in forma limitata ai vincitori e alle loro famiglie in municipio). Istituito dal Comune di Riva del Garda, il premio, una borsa di studio di 500 euro, è destinato all’allievo della Scuola Musicale Alto Garda che più si è distinto nel corso dell’anno. A consegnarlo alla vincitrice, il vicesindaco e assessore alla cultura Silvia Betta, presenti anche l’insegnate di flauto, la prof.ssa Luminita Evy Dirlosan, e il presidente della Smag Roberto Grassi. «Siamo davvero felici che finalmente, dopo due anni in cui la cerimonia di premiazione è avvenuta in sala Giunta, quest’anno abbiamo potuto festeggiare in modo più adeguato la giovane vincitrice, durante il concerto di Natale della Smag, come avveniva in passato. La musica è da sempre uno strumento di unione e un linguaggio universale, che ci ha accompagnato anche in questi anni difficili e che ancora ci aiuta a costruire ponti contrastando l’isolamento. Mi complimento con la giovane alunna, che si è impegnata nello studio e ha conseguito risultati di eccellenza, e con la sua insegnante, che evidentemente ha saputo coltivare al meglio il talento di Clara. Un pensiero va anche al prof. Lino Righi, personalità di assoluto primo piano della nostra città, la cui memoria questo premio vuole perpetuare. Mi piace ricordare, infine, come il suo pianoforte, restaurato e donato al Comune dal prof. Franco Ballardini, docente al Conservatorio Bonporti, da circa un anno e mezzo sia esposto a Palazzo Martini».
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Concerto di Capodanno: al via la prevendita

Al tradizionale concerto di Capodanno del Comune di Arco, domenica 1° gennaio con inizio alle ore 17, ci sarà l’Orchestra sinfonica delle Alpi diretta dal Mo. Stefano Torboli con un programma di musiche di Borodin, Mussorgsky, Glazunov, Johann Strauss sr, Johann Strauss jr e Josef Strauss. Prevendita online su boxol.it, accessibile da www.trentinospettacoli.it/eventi/concerto-di-capodanno-2023. Nel grande salone delle feste del Casinò municipale si rinnova la tradizione delle più belle musiche del repertorio ottocentesco viennese: la colonna sonora ideale per rivivere il fascino della grande sala da ballo e l’atmosfera della Belle Époque che caratterizzava lo splendido Kurort arcense. L’Orchestra sinfonica delle Alpi è stata creata dall’associazione Euritmus, nata per la realizzazione e la promozione di eventi culturali in ambito musicale. Il primo focus era centrato sull’organizzazione di rassegne cameristiche e sulla strutturazione di eventi con finalità didattiche. Dal 2012 l’associazione ha esteso la propria attività alla realizzazione di eventi sinfonici e all’allestimento di titoli lirici in formato originale. In questo percorso ha stretto cooperazioni con rilevanti istituzioni culturali (Fondazione Teatro Coccia di Novara, Amman Opera Festival, Sichuan Philharmonic Orchestra, Università “Suor Orsola Benincasa” di Napoli, Accademia di Belle Arti di Verona, Museo Storico Italiano della Guerra, Fondazione Opera Campana dei Caduti, ecc.) e ospitato artisti di caratura internazionale quali la ballerina Carla Fracci, il baritono Nicola Ulivieri, il tenore Giuseppe Sabbatini. Dal 2022 Euritmus è l’unico complesso strumentale nella Regione Trentino Alto Adige riconosciuto dal Ministero della Cultura. A partire dal 2015, per far fronte alla crescente attività in ambito sinfonico e lirico, l’associazione Euritmus ha deciso di creare una nuova compagine orchestrale: l’Orchestra delle Alpi. Questa scelta è stata spinta dal desiderio di riunire alcuni tra i migliori musicisti del nord Italia in una stessa realtà per ridare slancio culturale ad un ampio territorio un’offerta di qualità. A tal fine sono stati coinvolti giovani musicisti con esperienze presso enti prestigiosi quali il teatro Alla Scala di Milano, il teatro La Fenice di Venezia, la Fondazione Arena di Verona, il teatro Carlo Felice di Genova o l’Orchestra Toscanini, solo per citarne alcuni. Questo lavoro incentrato su qualità e territorio ha attirato l’interesse di festival ed enti pubblici al punto da ricevere, in occasione del festival Progetto Opera, il patrocinio della principessa Muna al Hussein di Giordania nel 2017 e l’Alto Patrocinio della Camera dei Deputati nel 2021.
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Il concerto di Natale di Bolognano

Si svolge nella chiesa parrocchiale dell'Addolorata domenica 18 dicembre il concerto di Natale di Bolognano, quest’anno con l’orchestra I Filarmonici di Trento diretta dal Mo. Alessandro Arnoldo, solista la soprano Rossana Lo Greco. Saranno proposte musiche di Mozart, Elgar, Catalani, Puccini, Faurè, Adam, Berlin, Gruber. Inizio alle ore 17, ingresso libero fino all’esaurimento dei posti disponibili. L’evento è organizzato dal Gruppo Concerti di Bolognano nell’ambito della rassegna «Musiche per il Natale» del Comune di Arco.
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Il pianeta dei frigoriferi

Doppio appuntamento, venerdì 16 dicembre, alla biblioteca civica «Bruno Emmert»: la presentazione del libro di Mauro Balboni «Il pianeta dei frigoriferi. Segnali dal futuro del cibo» (Scienza Express, 2022) e in contemporanea il laboratorio per bambine e bambini dai 5 anni in su «Intrecci tra cibo e paesaggio». «Il pianeta dei frigoriferi» è un viaggio nella più grande transizione alimentare di massa della storia umana. Quella che sta accadendo proprio ora, quando miliardi di persone in Asia e in Africa si stanno comperando, per la prima volta, il frigorifero: che cambierà per sempre i loro stili alimentari come ha già cambiato i nostri una o due generazioni fa. Quella che si sta verificando su un pianeta la cui geografia climatica, umana ed economica sta cambiando a velocità accelerata. Nella quale miliardi di persone che nel 1960 si accontentavano di 1500 kilocalorie al giorno (perché non avevano altra scelta) oggi ne vogliono 3000. Come noi. E perché non dovrebbero? Dov’è il problema? Laureato in Scienze agrarie all’Università di Bologna, Mauro Balboni ha lavorato oltre trent’anni nella ricerca e sviluppo della grande industria agrochimica, la maggior parte dei quali come dirigente con responsabilità europee e globali. Ha vissuto a Milano, Bologna, Vienna, Oxford, Zurigo. Oggi risiede tra la Svizzera e il lago di Garda, dove ha trovato la sua vera life mission, quella di conservare un biotopo di prati magri e i suoi legittimi residenti: le “carote ametista”, le cavallette dalle ali blu, le api, le farfalle e le orchidee rare. Dal 2017 scrive sui temi della sicurezza alimentare globale e dell’impronta del cibo sulle risorse e gli ecosistemi, prima con «Il pianeta mangiato» (Dissensi, 2017) e ora con «Il pianeta dei frigoriferi». Nel resto del suo tempo gira l’Europa con il camper, a piedi o in bicicletta anche alla ricerca di agricolture e di cibi presenti, passati e futuri. Il laboratorio «Intrecci tra cibo e paesaggio», a cura di Trentino School of Management, permetterà ai giovani partecipanti di scoprire, attraverso un gioco di carte, quali sono le relazioni tra quello che mangiamo e i luoghi in cui viviamo. Inizio alle ore 17, dialoga con l'autore l'antropologo Angelo Longo. Ingresso gratuito su prenotazione (chiamando il numero 0464 516115 oppure scrivendo all’indirizzo biblioteca@comune.arco.tn.it). L’evento è organizzato dalla biblioteca civica «Bruno Emmert» in collaborazione con l'Ufficio ambiente del Comune di Arco, Trentino School of Management i giovani in servizio civile in biblioteca e all'Ufficio ambiente. Si ricorda inoltre che fino al 10 gennaio è allestita e aperta alla visita in biblioteca la mostra «Cibo e paesaggio. Riflessi di alcune pratiche alimentari del Trentino», a cura di Tsm. La mostra propone una lettura del rapporto tra cibo e paesaggio attraverso la presentazione di alcune pratiche alimentari del Trentino, incoraggiando il visitatore ad andare “oltre al piatto”, per riflettere sul valore dei prodotti alimentari e sulla qualità degli spazi di vita.
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Al cinema con la banda, Christmas Edition

Venerdì 16 dicembre nel salone delle feste del Casinò municipale di Arco il Corpo bandistico Riva del Garda propone le colonne sonore più belle dei film... di Natale. La banda rivana diretta dal Mo. Mario Lutterotti propone uno dei suoi spettacoli di maggiore successo: le più belle colonne sonore di pellicole natalizie accompagnate dalla proiezione di immagini dei film. Introdurrà la serata la banda giovanile diretta dal Mo. Fabrizio Gereon. Inizio alle ore 20.30, ingresso libero fino all’esaurimento dei posti disponibili (è possibile riservare il posto su Eventbrite). La proposta fa parte di «Musiche per il Natale», la rassegna organizzata dal Comune di Arco.
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Natale al cinema all'oratorio di Arco

L’oratorio San Gabriele di Arco in collaborazione con il Comune di Arco propone una speciale programmazione natalizia del suo cineforum. Tre le proiezioni, da sabato 17 a venerdì 23 dicembre, più una di commiato dal 2022, venerdì 30 dicembre. L’ingresso costa 6 euro l’intero, 4 euro il ridotto (fino a 18 anni di età). Prevendita online sul sito dell’oratorio all’indirizzo https://www.oratorioarco.it/cinema. L’oratorio San Gabriele si trova in via Pomerio 15, con ampio parcheggio dietro l'auditorium. I film: sabato 17 dicembre alle ore 21 "The Christmas Show", regia di Alberto Ferrari, con Raoul Bova, Serena Autieri, Francesco Pannofino, Tullio Solenghi, Ornella Muti. Genere commedia, Italia, 2022, durata 106 minuti. Domenica 18 dicembre alle ore 16 e venerdì 23 dicembre alle ore 21 "Strange World - Un mondo misterioso", regia di Don Hall (II) e Qui Nguyen. Genere animazione, Usa, 2022, durata 102 minuti. Venerdì 30 dicembre alle ore 21 "Black Panther - Wakanda Forever", regia di Ryan Coogler, con Angela Bassett, Letitia Wright, Winston Duke, Danai Gurira, Florence Kasumba. Genere azione, avventura, fantascienza, Usa, 2022, durata 161 minuti. Informazioni: 380 3491721, email auditorium@oratorioarco.it, web https://www.oratorioarco.it.
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La dolce Riva racconta

Presentazione in anteprima, domenica 11 dicembre all’auditorium del Conservatorio, per il nuovo libro del giornalista Vittorio Colombo «La dolce Riva racconta». La nuova pubblicazione, edita da Associazione Altogarda Cultura, prosegue il viaggio nella memoria rivana iniziato giusto un anno fa quando, il 12 dicembre, sempre al Conservatorio, venne presentato il libro «La dolce Riva», primo capitolo di questa «saga cittadina» che venne accolto con grande favore, tanto da rendere necessarie due ristampe. Dal giorno della presentazione il nuovo libro di Colombo sarà disposizione nelle librerie della zona, nelle edicole di Riva del Garda e in alcune di Arco, Torbole e di altri centri della Busa. La “dolce Riva racconta” le sue mille storie. Un nuovo libro su fatti, personaggi, curiosità, aneddoti e ricordi di mezzo secolo (dal 1950 al 2000) di vita cittadina. Il libro “La dolce Riva racconta” è un’opera di 272 pagine, delle quali 64 a colori, ed è corredato dal circa 600 fotografie, molte delle quali inedite. Dalla prefazione Riva ha mille storie. Stanno adagiate sotto la cenere dei ricordi, rese sempre più deboli ed evanescenti dal tempo che passa. Quando ci lascia una persona che, in qualche modo, si è resa protagonista della vita rivana, si è soliti ripetere come un mantra una formula che trasmette tristezza e rimpianto. Si dice: “Con il Tale se ne va un pezzo di storia di Riva”, quindi “Con la sua scomparsa Riva è più povera”, o si considera ancora “Era l’ultimo di quella generazione che…”. Ogni volta che, con un senso di vuoto, ci troviamo di fronte a una nuova mancanza, il pensiero ci porta a considerare: “E adesso? chi ci parlerà di quella Riva in guerra, o del dopoguerra, o dei decenni successivi?” Perché le assenze, dovute al trascorrere delle stagioni o ad eventi non controllabili da alcuno, ci rendono davvero più poveri. Personaggi, fatti, eventi gioiosi o dolorosi, vittorie o sconfitte, sono tasselli dell’ universo del vissuto della comunità cittadina. Le storie, in questo processo di rimozione, sono un baluardo, hanno una loro tenacia, tengono accesa una fiammella che brucia sotto la cenere del tempo. Una piccola coraggiosa fiammella che i testimoni alimentano con i loro racconti. La volontà di testimoniare personaggi ed eventi anima le pagine di questo libro che si riallaccia al precedente, “la Dolce Riva”, che lo scorso anno, proprio nel dicembre del 2021, è stato accolto con attenzione e favore. “Questo libro è un atto d’amore nei confronti di Riva”: così scrivevo nella presentazione del primo libro. Oggi ripropongo questo messaggio di affetto che segna la continuazione di un viaggio sentimentale alla ricerca dell’identità di una città che, per bellezze naturali storie mirabolanti, personaggi e per vicende, è davvero unica. Dunque ecco che questo nuovo libro “Riva racconta” nasce dalla volontà di rispondere ad un bisogno interiore. Sei all’interno di un viaggio. Senti che altre vicende urgono, spinte da un bisogno di venire alla luce. Questo libro “la Dolce Riva racconta” ripercorre momenti che vanno dagli anni Cinquanta al Duemila. Mezzo secolo della vita cittadina: il boom economico, il turismo, quello straordinario centro di aggregazione che sono il bar e, avanti con la schiera degli artigiani. Ecco il rapporto della città con il lago, con i “barcaroi”, i nuotatori, i tuffatori, le spiagge vecchie e nuove. Gli anni Ottanta ci hanno poi regalato quello straordinario, e purtroppo irripetibile, evento che è stata la “Vela d’Oro”, ribalta mediatica internazionale per Riva. Questo libro è una sorta di film a episodi, un po’ anarchico nella sequenza delle storie scelte e raccontate. Molte altre meriterebbero ma c’è la consapevolezza che il cammino del racconto è tutt’altro che concluso. Sotto la cenere molte altre fiammelle ardono in attesa di ritrovare luce e dignità. Il registro del racconto è, al solito, quello della leggerezza, della passione stemperata da quell’esile vena di nostalgia che rende sempre le stagioni passate le più belle della nostra vita perché, per molti, hanno i colori e i sapori della giovinezza. Sono moltissime e quasi tutte inedite, le foto che corredano questo libro. Di queste foto sono grato agli amici che me le hanno affidate, come sono grato a quanti mi hanno raccontato storie e aneddoti. La “Dolce Riva racconta” è il nostro album di famiglia. Scorrendo le pagine un sentimento di affetto ci coglie, Sorridono i nostri amici ritrovati nella grande parata dei ricordi. Le storie si susseguono ed è come se la città tornasse, per un sogno o per un incanto, a riempirsi di luci, di suoni, di orchestrine, di balli, di opere, di progetti e di entusiasmi. Perché è proprio “la Dolce Riva” che racconta. Ed il racconto, tra amore e un pizzico di nostalgia, si fa medicina dell’anima e fa bene al cuore. Tra i molti capitoli Gli anni d’oro del turismo. I rivani e il lago: nuotatori, tuffafori, quindi le spiagge “storiche” e la svolta della nuova spiaggia (1972). Tutti gli artigiani di Riva e frazioni degli anni Sessanta. Motori, distributori di carburante e imprenditori. I raduni dei commercianti, dei dipendenti comunali, dei tifosi. I bar storici, quelli dei quali si è persa la memoria, quelli che hanno segnato decenni di vita cittadina, quelli che ancora resistono: gestori, clienti, storie curiose e sfide sportive. Lo sport: Dionisi saltava tra le vigne, l’epopea gloriosa del ”Bowling Clems”, quando la Benacense incantava. Gli anni Ottanta, il ritorno della Notte di Fiaba dei barconi (1982-1986). La storia della “Vela d’Oro” (1982-1993) ribalta internazionale, con l’Eurovisione, per Riva del Garda: star internazionali e nazionali sul palco quindi negli alberghi cittadini con i rivani a caccia di autografici. Lo spumeggiante Tiffany del Franco Chemolli dal 1975 raccoglie l’eredita della Spiaggia degli Olivi. Concordi di bellezza a raffica e sfilate di miss nelle vie della Riva degli anni Ottanta. Il Karaoke di Fiorello nelle piazze della Busa e i maghi di Astra a Riva e ad Arco. Amarcord: sfilata di personaggi, tra aneddoti, vicende commoventi o divertenti. Ecco l’anima della Riva autentica.
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A passo di «Tangos!»

Domenica 11 dicembre nel salone delle feste del Casinò municipale la compagnia Naturalis Labor propone «Tangos!», spettacolo di tango con musica dal vivo. Inizio alle ore 20.30, ingresso 15 euro (12 il ridotto), biglietti su www.boxol.it/centrosantachiara/it. Con «Tangos!» Luciano Padovani riporta in scena il tango, quello vero, autentico, coniugato, come sua abitudine ormai, con le invenzioni sceniche e drammaturgiche che da anni contraddistinguono il suo lavoro di coreografo. I fianchi si toccano. Le gambe si incrociano con precisione. I piedi si muovono all’unisono. I protagonisti diventano, quasi inconsapevolmente, una cosa sola. «El tango es un romance de amor y seducción que dura tres minutos...»: tenerezza, desiderio e tanta passione, il tango è metafora della vita e dell’amore. In scena, la musica dal vivo eseguita e interpretata dal trio Tipico Tango Spleen, ensemble molto conosciuto e apprezzato sia in Italia sia in Europa, che suonerà brani di tango classici (Di Sarli, De Angelis, Tanturi, Pugliese, Fresedo, D’Arienzo) fino al più conosciuto Astor Piazzolla. L’ensemble è composto da Mariano Speranza (pianoforte e voce), Francesco Bruno (bandoneon) e Fatma Mülhim (violino). Al termine dello spettacolo è in programma una milonga: un’imperdibile occasione per ballare sulle musiche del Tdj Samuele Fragiacomo. La proposta è organizzata dal Circuito Danza del Trentino-Alto Adige del Centro Servizi Culturali Santa Chiara di Trento e apre un programma di appuntamenti che fino a febbraio vuole portare in tutta la regione le melodie, il ritmo e la sensualità che solo il popolare ballo argentino è capace di regalare.
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Truffaldino e lo spirito del Natale

Lo spettacolo di burattini di e con Luciano Gottardi «Truffaldino e lo spirito del Natale» è la proposta della rassegna «Teatro a gonfie vele» per domenica 4 dicembre. Liberamente ispirato a «Un canto di Natale» di Charles Dickens, lo spettacolo va in scena al teatro Don Bosco di Tenno con inizio alle ore 16.30. Età consigliata: da 3 anni in su. È la vigilia di Natale. Leandro, ricco ed avaro commerciante, conta i guadagni dell’anno. Sono milioni di bilioni di biliardi! A interrompere l’avida conta arrivano prima una povera vecchina e poi un povero vecchino, che Leandro caccia subito in malo modo. Anche Truffaldino, suo impiegato, lo interrompe perché vorrebbe una giornata libera per Natale. Furibondo, Leandro lo licenzia in tronco, lasciandolo disperato e affamato per strada. Truffaldino sta quasi per morire di freddo, ma invece di vendicarsi, pensa a come fare per riscaldare il gelido cuore di Leandro. Con l’aiuto dei due vecchini appare quindi di notte, travestito da Spirito. Ingresso unico 4 euro. Gli spettacoli iniziano tutti alle ore 16.30, i biglietti si possono acquistare in teatro il giorno dello spettacolo a partire dalle 15.30. Prevendita online all’indirizzo www.trentinospettacoli.it. La rassegna «Teatro a gonfie vele» è la rassegna di teatro per ragazzi organizzata dai Comuni di Nago-Torbole, Arco, Riva del Garda, Dro, Ledro e Tenno. La direzione artistica è della compagnia teatrale Bottega Buffa Circovacanti di Trento in collaborazione con il Coordinamento teatrale trentino.
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«Verso la luce»: le visite guidate per i gruppi sono su prenotazione

Per la nuova mostra della galleria civica di Arco «Verso la luce. Giovanni Segantini, dalla maniera scura alla pittura in chiaro» il servizio di visite guidate per gruppi è disponibile su prenotazione, con un minimo di dieci giorni di anticipo. Dopo il grande successo dell’apertura sono giunte richieste di visite guidate per gruppi, oltre che per le scolaresche. È stato attivato pertanto un servizio su prenotazione, con la richiesta di dieci giorni di anticipo, scrivendo a cultura@comune.arco.tn.it. Possono essere chieste informazioni per i costi e gli orari al numero 0464 583656. In linea con la volontà di perseguire, con questa mostra, finalità di tipo squisitamente culturale, favorendo il più possibile la conoscenza di uno dei massimi pittori dell’Ottocento, nato ad Arco il 15 gennaio 1858, l’amministrazione ha stabilito anche per il pubblico privato delle modalità di accesso estremamente favorevoli: ● biglietto intero: 3 euro; ● biglietto ridotto (da 15 a 26 e oltre 65 anni di età): 1.50 euro; ● gratuito per ragazze e ragazzi ragazzi fino a 14 anni e per i residenti nel Comune di Arco; ● altre riduzioni e gratuità sono verificabili direttamente in galleria civica. Si ricorda che la mostra rimane aperta fino al 29 gennaio 2023, da martedì a domenica della ore 10 alle ore 18 (lunedì chiuso), con chiusure straordinarie il 24, il 25, il 26 e il 31 dicembre nonché il 1° gennaio (l’8 dicembre e il 6 gennaio sarà aperta). La mostra La mostra propone per la prima volta, esposti uno accanto all’altro, «A messa ultima» (1886-1887), dipinto recentemente acquistato dal Comune di Arco, e il celebre «A messa prima», proveniente dal Segantini Museum di St. Moritz, anteriore di circa due anni e a questo collegato, oltre che per il tema, per la scelta concettuale di abbandonare la "maniera scura" e di passare a quella che Primo Levi definì "pittura in chiaro". A fianco dei due capolavori, anche due dipinti preparatori: «Studio di scalinata» (1884-1885, Chur, Bündner Kunstmuseum) e «Studio di architettura con prete» (1884 circa, collezione privata). È anche possibile ammirare anche “La falconiera” e "La raccolta dei bozzoli", tele del periodo milanese di grandissima importanza nella pittura segantiniana, provenienti rispettivamente dal Musei Civici di Pavia e dalle Gallerie d'Italia di Intesa Sanpaolo, che finora mai si sono potute vedere ad Arco. Dello stesso periodo anche il quadro “Il Campanaro”, in mostra grazie alla disponibilità al prestito del Mart, Museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto. Esposte, poi, numerose opere provenienti da diverse collezioni private nazionali, molte delle quali -come il bellissimo “Interno con frate” o “Il naviglio sotto la neve”- inedite per il Trentino. In tutto sono esposte trenta opere (25 dipinti e cinque disegni), dieci documenti (stampe, fotoriproduzioni, lettere e simili), cinque cataloghi di primo Novecento e vario materiale documentario.
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Carols! Le più belle melodie di Natale

Sabato 3 dicembre nel salone delle feste del Casinò municipale torna Carols!, l’appuntamento con le più belle melodie di Natale, eseguite quest’anno dal quartetto vocale composto da Elena di Marino (soprano), Aurelio Schiavoni (alto), Daniele Contessi (tenore) e Csongor Szántó (basso). L'appuntamento porterà il pubblico a immergersi nella splendida atmosfera natalizia con “Stille Nacht”, “Let it snow”, “Es ist ein' Ros' entsprungen”, “Frosty the snowman”... Inizio alle ore 17, ingresso libero con prenotazione consigliata (per email all’indirizzo cultura@comune.arco.tn.it). Al termine, brindisi d’auguri.
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Un anno della gentilezza: com'è andata

Era il 30 novembre del 2021 quando il sindaco Alessandro Betta e il dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Claudia Terranova firmavano il Manifesto della Scuola Gentile, che impegnava la scuola a lavorare su sette temi: oltre alla gentilezza, ottimismo, perdono, gratitudine, felicità, interconnessione e rispetto. A un anno di distanza, il bilancio. A raccontare com’è andata, nella mattina di martedì 29 novembre in municipio, c’erano, assieme al sindaco Alessandro Betta, per l’associazione Giovani Arco (che ha gestito il progetto) Cristina Bronzini e Andrea Morghen, e per l’Istituto comprensivo il dirigente scolastico Claudia Terranova. Perché una Scuola Gentile? Per educare le nuove generazioni, che studiano in classi sempre più multiculturali, all’accoglienza e all’inclusione, e per rendere i giovani cittadini soggetti pro-attivi del cambiamento sociale verso una comunità più coesa, unita e rispettosa dell’ambiente. La gentilezza è un valore sociale di fondamentale importanza; è basato sulla collaborazione anziché sulla competizione, crea senso di appartenenza, bellezza e gioia anche nei momenti difficili, dentro e fuori il contesto scolastico o di comunità. Il progetto, a cui ha aderito anche il Centro di formazione Enaip di Riva del Garda, ad Arco ha coinvolto quindici classi e ha comportato 81 ore di formazione in tre percorsi: educazione alla gentilezza, educazione all’inclusione e educazione alla consapevolezza. Il primo, realizzato in nove classi per 63 ore di formazione, ha comportato la proclamazione di “Scuola gentile” con la sottoscrizione del relativo manifesto e l’entrata nella Rete nazionale delle Scuole Gentili. In un primo incontro online sono stati coinvolti i genitori degli studenti, così da favorire il processo di interconnessi tra famiglia e scuola. Da gennaio i ragazzi e gli insegnanti hanno preso parte a laboratori di valori (sia in aula, sia online) in cui hanno potuto sperimentare non solo il valore della gentilezza ma anche il valore del perdono. I laboratori si sono svolti in aula e on line; i riferimenti teorici sono quelli del metodo My Life Design ideato da Daniel Lumera e della Biologia dei valori, frutto delle ricerche della dott.ssa Immaculata de Vivo, docente di Medicina alla Harvard Medical School e professoressa di Epidemiologia alla Harvard School of Public Health. Le finalità: aprire un dialogo con i ragazzi sul valore della gentilezza e sulla sua realizzazione nella vita; lavorare sul cambio di prospettiva dal saper fare per essere al saper essere per fare; fornire a ragazzi e insegnanti strumenti di consapevolezza per favorire l’integrazione del valore della gentilezza; sviluppare con insegnanti e genitori una relazione educativa gentile. Il percorso “educare all’inclusione”, seguito da sei classi con una formazione di tre ore a classe, consisteva in un laboratorio di educazione all’integrazione attraverso l’immagine: con l’ausilio di cortometraggi di Religion Today Film Festival, sono stati affrontati i temi della diversità culturale e religiosa, del razzismo e della valorizzazione delle differenze, della cultura della non violenza, della pace e dei diritti umani (conoscere e rispettare) e delle migrazioni (integrazione, dialogo e convivenza). Infine, il percorso “educare alla consapevolezza” è stato seguito dall’Enaip. «Il progetto prevede la costruzione di una rete territoriale di associazioni e scuole per la co-progettazione di interventi formativi complementari e integrativi della didattica ordinaria, dedicati agli studenti e agli insegnanti per affrontare gli effetti negativi della pandemia quali disagio giovanile, isolamento, sfiducia, paura, difficoltà nell’accettare il cambiamento nelle modalità d’insegnamento, nelle relazioni interpersonali e nella progettazione del proprio percorso di vita. Scuola Gentile vuole educare le nuove generazioni affinché crescano come cittadini consapevoli delle proprie capacità, responsabili delle proprie scelte e attivi nel cambiamento. Si vuole rinforzare le life e soft skills fondamentali per una crescita armonica in grado di far fronte alle difficoltà. Al termine di questo anno di formazione la speranza della nostra associazione è che la scuola intraprenda in autonomia azioni future per consolidare il percorso formativo ricevuto e dia attuazione ai principi esplicitati nel Manifesto della Scuola Gentile, affinché germoglino in una realtà scolastica sempre più attenta a i valori di gentilezza, ottimismo, perdono, gratitudine, felicità, interconnessione e rispetto, nell’auspicio che si diffondano attraverso gli studenti le insegnanti e le famiglie, a tutta la comunità, in un’ unione di intenti con l'amministrazione comunale di Arco che nei suoi obiettivi di governo ha incluso quello di “Arco Città gentile”». «Per noi è stato un impegno importante -ha detto il dirigente scolastico Terranova- si sentiva la necessità di ricondurre i rapporti umani su elementi più caldi, centrati sulla relazione, sul mettersi in contatto con sé e con l’altro in maniera costruttiva. Questo perché abbiamo dovuto riscontrare diverse difficoltà di comportamento e di relazione. Quindi sono una azione di impatto, un numero consistente di classi e un numero consistente di insegnanti, con una azione di sistema, dato che essendo l’Istituto comprensivo l’unico del Comune di Arco, ogni sua azione diventa un’azione cittadina perché coinvolge alunni, genitori e tutta la famiglia, e si allarga sull’intero territorio. Il progetto ha già germogliato: una classe adesso lo porta avanti in maniera autonoma con l’hastag “io sono”: per una mezz’ora alla settimana si va a rivedere i comportamenti e si vede cosa è possibile migliorare. Inoltre è partito un nuovo progetto, che abbiamo chiamato “Agorà”: sono state svolte elezioni democratiche , sono stati eletti i rappresentanti e la prima agorà si riunirà 7 dicembre. Perché queste capacità, le life e soft skills, devono essere messe in pratica nel dialogo e nella cittadinanza attiva. I nostri studenti sono gli assessori e i sindaci di domani e devono avere chiaro il concetto di rappresentatività e anche la capacità di farlo in maniera fruttuosa, consapevole, costruttiva e gentile». «Non è scontato che la scuola, con tutti gli impegni che deve portare avanti, lavori col Comune con questa intensità. La dott.ssa Terranova ha raccolto il testimone che ha ricevuto dai precedenti dirigenti, che mi piace ricordare, Pierazzi e Caproni. L’istituto comprensivo ha sempre lavorato con il Comune con una bella sinergia. La dott.ssa Bronzini, che ha retto le politiche sociali del Comune per lungo tempo, ha compreso che il programma di una amministrazione ha un senso alto e ideale, ad esempio con l’impegno alla gentilezza, ed è riuscita a tradurlo in concretezza con idee forti che passano nelle scuole, lì dove crescono le future generazioni. Passando dai bambini si riesce a cambiare i paradigmi della società. I danni della pandemia sulla società: credo che siamo riusciti a fare qualcosa di importante per dare delle risposte, penso ai buoni sport, al progetto “Ci sto affare fatica”, e ora questo della Scuola Gentile. La nostra è una società che sa modificarsi, e quello che stiamo facendo è nell’alveo del progresso, della capacità di crescere e migliorarsi. Per tutto questo vi ringrazio, per aver contribuito in maniera rilevante a realizzare degli obiettivi importanti che abbiamo messo nel nostro programma di governo».
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Le componenti della felicità e del benessere soggettivo

Venerdì 2 dicembre in biblioteca a Riva del Garda la psicologa Laura Franceschini conduce la conferenza dal titolo «Psicologia: la piramide dei bisogni, le componenti della felicità e del benessere soggettivo». L’incontro inizia alle 20.30, l’ingresso è libero. Perché oggi, in una società in cui il benessere dovrebbe essere maggiormente raggiungibile e percepibile, grazie anche a un contesto generale sempre maggiormente ricco e in crescita, sembriamo più stressati, stanchi, insoddisfatti e demoralizzati? «Siamo forse intrappolati dal costante pensiero del benessere tanto da impedirci di essere felici? -dice la relatrice- O forse ci sono altre riflessioni da approfondire? Siamo vittime di un processo mentale che si rivela una trappola in cui spesso inciampiamo non sviluppando la capacità di superare i momenti critici e vivere pienamente e con consapevolezza la nostra vita?» La proposta fa parte della rassegna «Progresso e felicità: un paradosso?», organizzata dalla biblioteca civica di Riva del Garda per interrogare filosofia, scienze umane, economia e ecologia su progresso e felicità. Un tema quantomai attuale: può il progresso aumentare la felicità? Se sì, in che modo esso interviene nella perenne e costante ricerca dell'uomo tesa all’agognata joie de vivre? La relatrice La dott.ssa Laura Franceschini, psicologa clinica specializzata in Psicoterapia all’Università degli Studi di Padova, si occupa di patologie acuto croniche adulte nel Servizio di Psicologia della casa di cura polispecialistica Solatrix a Rovereto. Collabora con le Terme di Comano in qualità di psicologa e psicoterapeuta specializzata in consulti e percorsi personalizzati con particolare attenzione alla gestione della dermatite atopica dei bambini e le loro famiglie e si occupa di progetti inerenti il cambiamento di stile di vita in ottica di benessere e di salute psicologica. Diplomata nella conduzione di gruppi terapeutici e formativi con metodi attivi, inoltre, è formata in tecniche di Mindfulness e di Compassion Focused Therapy.
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Tracce nella nebbia

Venerdì 2 dicembre è ospite della biblioteca civica «Bruno Emmert» Vincenzo Passerini, in dialogo con Roberta Bonazza sul suo libro «Tracce nella nebbia» (Vita Trentina, 2021), all’auditorium di Palazzo dei Panni con inizio alle ore 18. Ingresso libero. «L’ uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri, o se ascolta i maestri lo fa perché sono dei testimoni». Il famoso passaggio di un discorso di Paolo VI ai laici italiani nel 1974 racchiude il significato del nuovo libro di Vincenzo Passerini, che presenta cento storie di testimoni. Per ogni persona o personaggio, donne e uomini di ogni continente, dal secolo scorso ai nostri giorni, Passerini ha predisposto un testo breve, appena due pagine, ma molto intenso, un concentrato di gesti e di parole. «Sono tracce nella nebbia -scrive nella prefazione il direttore de L’Espresso Marco Damilano- sono impronte nel deserto, sono segnali nel buio, ti mostrano la strada che loro hanno percorso per primi, spesso cercandola da soli, guidati dalla loro coscienza nel momento di dire un sì o un no, animati dalla passione per la vita. I testimoni sono prima di tutto questo. Fanno vedere quello che non vediamo. Insieme le loro biografie uniche, irripetibili, compongono il mosaico, la necessità della testimonianza. Il testimone è dentro le cose, immerso nella sua realtà, nel suo tempo ma suggerisce che un altro mondo è possibile». La ricerca di Passerini attorno alle figure più credibili del Novecento dura da tempo: molti dei ritratti pubblicati in questo libro hanno accompagnato quotidianamente i lettori del giornale Trentino nelle settimane più difficili della pandemia di covid-19, tra marzo e maggio 2020. Nell’ampia e ragionata rassegna s’incontrano vite di medici e missionari, politici di diverso colore, partigiani e giornalisti, leader religiosi e animatori di comunità: da Gandhi ad Agitu, da Livatino a Catina Gubert, da Ilaria Alpi ad Alexander Langer, da Peppino Impastato a Eugenio Impera. Alcuni sono molto noti, altri quasi sconosciuti. Alcuni hanno scritto molto, altri hanno lasciato soprattutto l’eredità delle loro opere. Vincenzo Passerini, nato a Brentonico nel 1951, bibliotecario, alla fine degli anni Settanta è tra i fondatori, a Roma, dell’associazione di cultura politica Rosa Bianca, di ispirazione cattolico-democratica, e nell’81, a Trento, della rivista Il Margine. Con il movimento La Rete, di cui è componente del comitato nazionale, viene eletto nel Consiglio regionale del Trentino- Alto Adige nel 1993, dove è rieletto nel 1998 (lista PdS-Rete-Solidarietà). È assessore provinciale all’Istruzione dal 1996 al 1997 e presidente del Forum trentino per la pace dal 1998 al 2003. Dopo aver lasciato la politica vive un anno a Dublino. Nel 2006 è tra i fondatori, e quindi direttore editoriale, della casa editrice Il Margine. Dal 2011 al 2014 è presidente della cooperativa Punto d’Incontro, fondata da don Dante Clauser, che a Trento accoglie le persone senza dimora. Dal 2015 al 2018 ha guidato la federazione del Trentino-Alto Adige del Cnca (Coordinamento nazionale comunità di accoglienza). Editorialista di Vita Trentina, scrive su Il Margine e sul suo blog itlodeo.info. Ha pubblicato «Anch’io in fila alle sei. Con gli immigrati davanti alla questura» (2003), «Ricordati che sei stato straniero anche tu» (Il Margine, 2015), con Giorgio Romagnoni «La solitudine di Omran. Profughi e migranti, cronache di una rivoluzione» (Il Margine, 2018) e «Tempi feroci. Vittime, carnefici, samaritani» (Gabrielli, 2019).