Descrizione

Città costiera e capoluogo di provincia, è ubicata in pianura; di antica origine, ha sviluppato l’industria e il terziario. I tarantini, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale. Il territorio, in cui si trovano delle aree umide, come la palude La Vela, comprende le isole marittime San Pietro e San Paolo e quelle amministrative Cavallo, Morrone-Palombara-Monticelli, Sant’Andrea e Torre Ospedale; ha un profilo geometrico ondulato. L’abitato, con la suggestiva “Città Vecchia” o “Isola”, unita alla zona nuova da un ponte girevole, mostra segni di espansione edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è pianeggiante. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, si raffigura un delfino che nuota cavalcato da un Dio marino nudo (Taras) che tiene con la sinistra un panneggio svolazzante, la clamide, e con la destra un tridente, il tutto d’argento. Sul capo rosso dello scudo spicca una conchiglia d’oro (“cozza di San Giacomo”) posta fra la sillaba TA e la sillaba PAΣ, che formano il nome greco di Taranto, Taras.

Città costiera e capoluogo di provincia, è ubicata in pianura; di antica origine, ha sviluppato l’industria e il terziario. I tarantini, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale. Il territorio, in cui si trovano delle aree umide, come la palude La Vela, comprende le isole marittime San Pietro e San Paolo e quelle amministrative Cavallo, Morrone-Palombara-Monticelli, Sant’Andrea e Torre Ospedale; ha un profilo geometrico ondulato. L’abitato, con la suggestiva “Città Vecchia” o “Isola”, unita alla zona nuova da un ponte girevole, mostra segni di espansione edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è pianeggiante. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, si raffigura un delfino che nuota cavalcato da un Dio marino nudo (Taras) che tiene con la sinistra un panneggio svolazzante, la clamide, e con la destra un tridente, il tutto d’argento. Sul capo rosso dello scudo spicca una conchiglia d’oro (“cozza di San Giacomo”) posta fra la sillaba TA e la sillaba PAΣ, che formano il nome greco di Taranto, Taras.

Storia

Abitata fin da tempi preistorici, fu fondata da coloni spartani, all’inizio del secolo VIII a.C., divenendo ben presto una delle città più prestigiose della Magna Grecia, grazie alla sua favorevole posizione geografica. Incerta è l’etimologia del toponimo: riportato da alcuni al vicino fiume Taro, viene da altri ritenuto di origine messapica o indoeuropea e confrontato col termine “taranta-h”, ‘mare’, dell’antica lingua indiana. Al centro di un’intensa attività commerciale e sede di famose scuole filosofiche, cercò di resistere allo strapotere di Roma, alleandosi, nel III secolo a.C., con Annibale, ma fu definitivamente vinta da Quinto Fabio Massimo. Divenuta municipio romano, registrò un progressivo declino col crescere di Brindisi. Devastata dai saraceni, nella seconda metà del X secolo fu conquistata dall’imperatore bizantino Niceforo II Foca, che la ricostruì sull’Isola, dando vita all’attuale città vecchia e facendone un avamposto nella lotta contro i normanni. Occupata da Roberto I il Guiscardo, nel secolo XI, passò poi sotto gli svevi, gli angioini, gli aragonesi e gli spagnoli, il cui malgoverno ne accentuò il degrado. La ripresa vi fu nel periodo post-unitario, grazie alla presenza della base navale, la cui importanza era stata già intuita da Napoleone, e all’apertura dell’arsenale militare. Oltre a interessanti zone archeologiche, tra le testimonianze storico-architettoniche della città vecchia spiccano: il duomo di S. Cataldo, del secolo XI; la duecentesca chiesa di S. Domenico Maggiore; il castel Sant’Angelo, costruito da Ferdinando d’Aragona, nella seconda metà del 1400, e le colonne doriche di un antico tempio di Poseidone. Nella città nuova si possono ammirare: la concattedrale, il tempio di Sant’Antonio e il ponte di Punta Penna, sul Mar Piccolo.

Abitata fin da tempi preistorici, fu fondata da coloni spartani, all’inizio del secolo VIII a.C., divenendo ben presto una delle città più prestigiose della Magna Grecia, grazie alla sua favorevole posizione geografica. Incerta è l’etimologia del toponimo: riportato da alcuni al vicino fiume Taro, viene da altri ritenuto di origine <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=MESSAPICA'>messapica</a> o indoeuropea e confrontato col termine “taranta-h”, ‘mare’, dell’antica lingua indiana. Al centro di un’intensa attività commerciale e sede di famose scuole filosofiche, cercò di resistere allo strapotere di Roma, alleandosi, nel III secolo a.C., con <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=ANNIBALE'>Annibale</a>, ma fu definitivamente vinta da Quinto Fabio Massimo. Divenuta municipio romano, registrò un progressivo declino col crescere di Brindisi. Devastata dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=SARACENI'>saraceni</a>, nella seconda metà del X secolo fu conquistata dall’imperatore <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=BIZANTINO'>bizantino</a> Niceforo II Foca, che la ricostruì sull’Isola, dando vita all’attuale città vecchia e facendone un avamposto nella lotta contro i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=NORMANNI'>normanni</a>. Occupata da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=ROBERTOIILGUISCARDO'>Roberto I il Guiscardo</a>, nel secolo XI, passò poi sotto gli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=SVEVI'>svevi</a>, gli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=ANGIOINI'>angioini</a>, gli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=ARAGONESI'>aragonesi</a> e gli spagnoli, il cui malgoverno ne accentuò il degrado. La ripresa vi fu nel periodo post-unitario, grazie alla presenza della base navale, la cui importanza era stata già intuita da Napoleone, e all’apertura dell’arsenale militare. Oltre a interessanti zone archeologiche, tra le testimonianze storico-architettoniche della città vecchia spiccano: il duomo di S. Cataldo, del secolo XI; la duecentesca <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=CHIESADISDOMENICOMAGGIORE'>chiesa di S. Domenico Maggiore</a>; il castel Sant’Angelo, costruito da Ferdinando d’Aragona, nella seconda metà del 1400, e le colonne doriche di un antico tempio di Poseidone. Nella città nuova si possono ammirare: la concattedrale, il tempio di Sant’Antonio e il ponte di Punta Penna, sul Mar Piccolo.

Economia

È sede, tra l’altro, della Usl n. 1 e dei distretti scolastici n. 52 e n. 53. L’agricoltura è integrata dall’allevamento di bovini, ovini, caprini e avicoli. Molto sviluppata è l’industria metalmeccanica, affiancata da aziende che operano nei comparti alimentare, cantieristico navale, chimico, edile, elettronico, tessile, dell’abbigliamento, dell’editoria, della stampa, del legno, dei materiali da costruzione, dell’estrazione di pietra, argilla e sabbia, della produzione e distribuzione di gas ed energia elettrica; non mancano fabbriche di mobili, locomotive, macchine e apparecchiature elettriche, prodotti petroliferi raffinati, elaboratori e sistemi informatici. È presente il servizio bancario; una buona rete distributiva e attività radiotelevisive arricchiscono il panorama del terziario. Oltre le scuole dell’obbligo vi sono vari istituti d’istruzione secondaria di secondo grado; altre strutture culturali sono rappresentate dall’istituto sperimentale talassografico C. N. R., dai musei archeologico nazionale, oceanografico e di storia naturale e da più biblioteche. Rilevante è la dotazione di strutture ricettive; quelle sanitarie comprendono cliniche private e il servizio ospedaliero.

È sede, tra l’altro, della Usl n. 1 e dei distretti scolastici n. 52 e n. 53. L’agricoltura è integrata dall’allevamento di bovini, ovini, caprini e avicoli. Molto sviluppata è l’industria metalmeccanica, affiancata da aziende che operano nei comparti alimentare, cantieristico navale, chimico, edile, elettronico, tessile, dell’abbigliamento, dell’editoria, della stampa, del legno, dei materiali da costruzione, dell’estrazione di pietra, argilla e sabbia, della produzione e distribuzione di gas ed energia elettrica; non mancano fabbriche di mobili, locomotive, macchine e apparecchiature elettriche, prodotti petroliferi raffinati, elaboratori e sistemi informatici. È presente il servizio bancario; una buona rete distributiva e attività radiotelevisive arricchiscono il panorama del terziario. Oltre le scuole dell’obbligo vi sono vari istituti d’istruzione secondaria di secondo grado; altre strutture culturali sono rappresentate dall’istituto sperimentale talassografico C. N. R., dai musei archeologico nazionale, oceanografico e di storia naturale e da più biblioteche. Rilevante è la dotazione di strutture ricettive; quelle sanitarie comprendono cliniche private e il servizio ospedaliero.

Relazioni

Meta turistica di grande rilievo, grazie al pregevole patrimonio storico-architettonico, alla presenza del porto, allo stupendo lungomare e alle bellezze dell’ambiente naturale, è al centro di rapporti particolarmente intensi con tutti i comuni della provincia. Specialità gastronomica locale è il “tarantello”, un salume fatto con carne fresca di tonno. Tra gli eventi ricorrenti vanno citati: i riti della settimana Santa; il convegno internazionale di studi sulla Magna Grecia; il “Premio Città di Taranto” per la stampa, ad aprile; i giochi del Mediterraneo, a giugno; la fiera del 15 agosto; il festival “Paisiello”, a novembre e la festa dell’Immacolata Concezione, l’8 dicembre. La festa del Patrono, S. Cataldo, si celebra il 10 maggio, con una fiera. Dal 1966 è gemellata con Brest (Francia) e Donec’k (Ucraina). Ha dato i natali ad Anna Fougez, a Giovanni Paisiello, a Mario Costa, a Beato Egidio e a Tommaso Nicolò d’Aquino.

Meta turistica di grande rilievo, grazie al pregevole patrimonio storico-architettonico, alla presenza del porto, allo stupendo lungomare e alle bellezze dell’ambiente naturale, è al centro di rapporti particolarmente intensi con tutti i comuni della provincia. Specialità gastronomica locale è il “tarantello”, un salume fatto con carne fresca di tonno. Tra gli eventi ricorrenti vanno citati: i riti della settimana Santa; il convegno internazionale di studi sulla Magna Grecia; il “Premio Città di Taranto” per la stampa, ad aprile; i giochi del Mediterraneo, a giugno; la fiera del 15 agosto; il festival “Paisiello”, a novembre e la festa dell’Immacolata Concezione, l’8 dicembre. La festa del Patrono, S. Cataldo, si celebra il 10 maggio, con una fiera. Dal 1966 è gemellata con Brest (Francia) e Donec’k (Ucraina). Ha dato i natali ad Anna Fougez, a <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=GIOVANNIPAISIELLO'>Giovanni Paisiello</a>, a Mario Costa, a Beato Egidio e a Tommaso Nicolò d’Aquino.

Località

Buffoluto, Cavallo, Isole di San Pietro e di San Paolo, Lido Azzurro, Lido Checca, Manganecchia, Morrone-Palombara, Nuovo Ospedale, Paolo VI, Sant'Andrea, Stazione Nasisi, Torre Ospedale, Torretta, Torretta Mare

Buffoluto, Cavallo, Isole di San Pietro e di San Paolo, Lido Azzurro, Lido Checca, Manganecchia, Morrone-Palombara, Nuovo Ospedale, Paolo VI, Sant'Andrea, Stazione Nasisi, Torre Ospedale, Torretta, Torretta Mare

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Taranto rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.