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Regione TOSCANA

Capoluogo: Firenze

Scheda

 
Stemma della regione Toscana
   

Regione Toscana - Statistiche

La patria del Chianti, quinta in Italia per estensione territoriale con 22.992 chilometri quadrati (7,7% del territorio nazionale), presenta una struttura economica fondata sul turismo, sull'industria e sull'agricoltura, con buona presenza di produzione vinicola di pregio. Tra i Toscani vi sono differenze marcate dovute non soltanto al tradizionale campanilismo ma anche all'influenza delle regioni confinanti e al generale processo migratorio interno al Paese, che non ha mancato di interessare le regioni centrali: si individuano pertanto zone disomogenee nella parte nord-occidentale, particolarmente in Lunigiana, che risente dell'influsso ligure anche nel linguaggio, nella provincia di Arezzo, a causa della contiguità con l'Umbria, e nei comuni appenninici ai confini con l'Emilia. Se al movimento migratorio si aggiunge l'imponente e costante flusso turistico, se ne ricava un quadro delle relazioni esterne abbastanza movimentato. I visitatori trovano motivo di interesse, oltre che nell'immenso patrimonio artistico, culturale ed ambientale, anche in particolari manifestazioni folcloristiche e tradizionali di fama internazionale, quali il Palio di Siena e la Giostra del Saracino di Arezzo.  

Collegamenti. Il sistema delle comunicazioni conta su quattro autostrade (A1 Roma-Milano, A11 Firenze-mare, A12 Genova-Rosignano e A15 Parma-La Spezia), sul raccordo autostradale Firenze-Siena e su una rete capillare di strade statali, tra cui la s.s.1 Aurelia, che costituisce una delle arterie di traffico più importanti a livello nazionale. Le linee ferroviarie Roma-Milano e Roma-Pisa-Genova attraversano il territorio con numerosi scali e collegamenti rapidi; a queste si aggiunge una serie di linee interne che offrono un servizio di qualità non eccezionale, peraltro surrogate dalle autolinee. Queste ultime, oltre a garantire i collegamenti interni, raggiungono anche le altre regioni, come l'Umbria e la Liguria, nonché destinazioni internazionali, come la Francia, la Spagna, il Regno Unito e i Paesi scandinavi. Il sistema portuale conta, oltre all'importantissimo nodo di Livorno, gli scali di Piombino e Portoferraio nonché un sufficiente numero di approdi per la nautica da diporto, normalmente situati nelle località di maggior interesse turistico.  Il quadro è completato da nove aeroporti, tra cui spiccano l'"Amerigo Vespucci" di Peretola, alle porte di Firenze, e soprattutto il "Galileo Galilei" di Pisa. La qualità dei collegamenti e dei trasporti è generalmente buona, salvo trascurabili inconvenienti che si verificano per lo più nei mesi invernali sui valichi appenninici in caso di abbondanti nevicate. I centri di gravitazione per i servizi, il commercio e le strutture burocratico-amministrative sono naturalmente i capoluoghi di provincia e tra questi anzitutto Firenze, capoluogo regionale; a questi vanno aggiunti i centri verso i quali si dirige il pendolarismo, individuabili nelle aree industrializzate di Firenze e Prato, del medio e basso corso dell'Arno, di Livorno e della Lucchesia.  

Territorio. La sua morfologia è caratterizzata da un andamento prevalentemente collinare; chiuso a nord e ad est dall'Appennino, presenta rilievi di qualche importanza nelle Alpi Apuane, nel Monte Amiata e nel Casentino. La superficie pianeggiante copre solo una piccola parte del territorio regionale: la zona più importante è la celebre Maremma, palude bonificata, che si estende dal fiume Cecina fino al confine con il Lazio; altre pianure si trovano tra Firenze e Pistoia, nella Val di Chiana, in Versilia e nel Valdarno inferiore fino a Lucca e alla Valdinievole; per il resto le caratteristiche paesaggistiche sono quelle della campagna toscana: dolci rilievi collinari coltivati a cereali ma soprattutto a vite ed olivo, intervallati da filari di cipressi. Dal comune di Carrara a quello di Capalbio si sviluppa la costa toscana per un totale di 573 chilometri, gran parte dei quali è costituita dalle isole dell'Arcipelago Toscano, che interessa le province di Livorno e Grosseto e copre complessivamente 1330 chilometri quadrati. Anche la natura del sottosuolo e la sua evoluzione contribuiscono a fare della Toscana una regione ricca ed interessante: il territorio è disseminato di sorgenti termali, alcune delle quali di eccezionale fama ed importanza, come Chianciano Terme e Montecatini Terme; nella parte centrale delle Colline Metallifere vi sono inoltre soffioni boraciferi sfruttati per la produzione di energia elettrica e le risorse minerarie (giacimenti di ferro, rame, pirite, mercurio) hanno dato luogo ad un'industria estrattiva molto sviluppata in passato. Attirano speleologi di tutta Italia le grotte dei Monti della Calvana, nel pratese, e del Monte Cetona, poco a sud di Chianciano Terme. I rilievi del Monte Amiata, della Garfagnana e dell'Appennino sono coperti da una vegetazione rigogliosa in cui predominano il faggio, il castagno e l'abete; l'abetaia di Vallombrosa, in comune di Reggello, costituisce una peculiarità di considerevole interesse scientifico mentre buona parte della fascia costiera è arricchita da estese pinete. Parte delle province di Firenze ed Arezzo rientrano nel territorio del Parco Nazionale del Monte Falterona, Campigna e delle Foreste casentinesi; un altro parco naturale interessa l'Arcipelago Toscano e meritano una menzione particolare le pinete di Tombolo e San Rossore: la prima ospita una base militare americana, l'altra è una tenuta della Presidenza della Repubblica; di particolare interesse anche il Parco dell'Uccellina, meta degli appassionati di bird-watching. L'idrografia della regione è varia e ricca. I bacini fluviali di maggior rilievo sono quelli: dell'Arno, con i suoi affluenti di destra (Bisenzio e Sieve) e di sinistra (Pesa, Elsa, Era); dell'Ombrone grossetano, del Serchio e del Cecina. Non altrettanto importanti i laghi: al più esteso, il lago di Massaciuccoli, si aggiungono quelli di Chiusi e di Montepulciano; il lago di Burano è stato costituito in oasi faunistica dal WWF per dare rifugio agli uccelli acquatici.

Clima. A causa della presenza della catena appenninica, le perturbazioni atmosferiche, provenienti solitamente dall'Atlantico, rinvigorite dal minimo barico frequentemente presente nel golfo ligure ed arricchite d'acqua nel passaggio sul mar Mediterraneo, riversano la maggior parte delle precipitazioni sul versante occidentale dell'Appennino tosco-emiliano, facendo della Toscana la terza regione più piovosa d'Italia. In alcune zone piove, infatti, per 76 giorni l'anno. La varietà del territorio fa sì che l'escursione termica annuale, in alcuni comuni, sfiori i 50° C. La presenza dei fiumi, che attraversano la regione, e del mar Tirreno, sulla parte occidentale, determina un forte tasso di umidità che, nelle valli dell'entroterra, non influenzate dalla brezza litoranea, amplifica la sensazione di caldo in estate e di freddo in inverno. L'intensità media del vento è moderata e, in inverno, aumenta andando dall'Appennino verso il litorale e da nord verso sud, mentre, in estate, aumenta gradatamente andando dall'Appennino verso il litorale. Pertanto, la Toscana si può classificare tra le regioni temperate umide, con forti precipitazioni, specie nella parte preappennina ed appennina, e moderatamente ventosa, specie lungo il litorale e sui rilievi.  

Attività produttive. Aperta al nuovo, con una tradizione solidissima (l'orgoglio campanilista ne è una prova) questa terra conferma la sua caratteristica vivacità culturale e imprenditoriale con attività che vanno dall'informazione (decine di radio private ed emittenti televisive; due importanti quotidiani ed oltre duecento periodici) al credito (la Toscana presenta un rapporto tra popolazione e numero di sportelli bancari decisamente alto), dal terziario in genere (commercio, trasporti, comunicazioni, servizi alle imprese, intermediazione finanziaria, credito ed assicurazioni, che hanno in Siena, Prato e Firenze centri di particolare importanza) all'industria e all'agricoltura. Universalmente apprezzata è la cultura gastronomica toscana, basata su prodotti locali di qualità: basti ricordare i vitelli chianini per la bistecca "alla fiorentina", la cacciagione (cinghiale, lepre, volatili), i piatti a base di prodotti "poveri" come l'acqua cotta, la ribollita, la pappa al pomodoro e poi l'olio d'oliva di qualità eccellente per non parlare dei vini, ormai famosi nel mondo: dal Chianti al Brunello di Montalcino, al Nobile di Montepulciano, al Sassicaia, solo per citarne alcuni. La struttura economica conserva dunque legami importanti con l'agricoltura, praticata con tecniche moderne in aziende di dimensioni spesso importanti; ad essa si è affiancata una rete commerciale e distributiva piuttosto sviluppata e legata al cospicuo flusso turistico internazionale. Un discorso a parte merita l'industria, di medie e piccole dimensioni, concentrata in aree abbastanza ben definite: nel Valdarno inferiore, da Empoli a Pisa, si trova il "comprensorio del cuoio" con le concerie a Santa Croce sull'Arno e le aziende per la lavorazione della pelle ed i calzaturifici; a Livorno la presenza del porto ha favorito lo sviluppo di un polo petrolchimico; l'area pratese è famosa nel mondo per la sua industria tessile e non va dimenticato che Firenze è considerata una delle capitali mondiali della moda; la provincia pistoiese è un grosso centro floro-vivaistico; nel Valdarno superiore, da Arezzo a Incisa, hanno sede industrie metalmeccaniche e nella zona intorno a Pontedera, oltre alla maggiore casa produttrice di scooter e motocarri, opera una fiorente industria del mobile. In declino invece l'industria estrattiva, di origini antiche, che aveva nell'Amiata e nelle Colline Metallifere i suoi centri più rappresentativi; una certa vivacità, malgrado la recente recessione economica, conservano le attività legate all'estrazione di marmo pregiato dalle Alpi Apuane, che hanno riscoperto recentemente una vocazione turistica di rilievo. L'artigianato trova spazio soprattutto nella lavorazione di vetro, legno, ferro e paglia; di particolare pregio la lavorazione dell'alabastro nel volterrano.  

Analisi statistica. Area sociale. L'allungamento della vita media e l'invecchiamento della popolazione hanno provocato una marcata espansione del sistema pensionistico (la percentuale della regione raggiunge il 42,4 rispetto al 34,8 nazionale). Le statistiche culturali e sociali varie vedono la Toscana collocarsi, nel complesso, al di sopra delle medie nazionali. Area economica. L'apporto più consistente al Prodotto Interno Lordo è dato dal terziario, con una percentuale lievissimamente inferiore alla media nazionale; si colloca al di sopra dei valori medi il valore aggiunto rilevato nel settore industriale, mentre l'apporto percentuale fornito al PIL dal settore agricolo è sensibilmente inferiore alla media nazionale. Superiori alla media nazionale sono le percentuali degli occupati, i consumi per abitante, gli esercizi e servizi pubblici presenti sul territorio regionale. Area demografica. La classe di ampiezza demografica che va dai 5.000 ai 10.000 abitanti è quella che comprende il maggior numero di comuni (65); gli altri solitamente non superano i 5.000 abitanti. La città più popolosa è il capoluogo regionale, che comunque non raggiunge i 500.000 abitanti. Per quanto riguarda l'invecchiamento della popolazione, va registrato un progressivo accentuarsi del fenomeno. Nella graduatoria della vita media la Toscana occupa il secondo posto per le donne (80,9 anni rispetto alla media italiana di 80) e il sesto posto per gli uomini (74,4 rispetto alla media italiana di 73,4). Con un indice di vecchiaia pari a 173,5 è la quarta regione "più vecchia" d'Italia. Area ambientale. La percentuale di superficie collinare (66,5%) supera notevolmente la media nazionale (41,6%); quella della pianura, invece, raggiunge appena l'8,4% (contro il 23,2% della media nazionale). Mentre la qualità delle acque marine balneabili si pone al di sopra delle percentuali nazionali, si registra qualche fenomeno di degrado ambientale nelle aree più industrializzate.

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