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Descrizione

Comune collinare, sorto nel Medioevo in un territorio popolato fin dalla remota antichità; la sua economia è sostenuta prevalentemente dalle tradizionali attività rurali. I vejanesi, che presentano un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, mostrano una spiccata tendenza all’accentramento, risiedendo per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della comunità si distribuisce in un discreto numero di case sparse sui fondi. L’abitato, situato su uno sperone e interessato da una sensibile espansione edilizia, si dispone in maniera irregolare intorno a un’ampia piazza, che separa la zona moderna dal nucleo antico, oggi quasi completamente abbandonato a causa dell’instabilità del terreno su cui sorge. Il territorio comunale, che possiede un’isola amministrativa nel comune di Blera, è caratterizzato da un profilo geometrico vario ma non aspro; i bassi rilievi che si elevano prevalentemente a ovest dell’abitato sono ammantati da dense formazioni di querce e macchia mediterranea mentre nel fondovalle si addensano i filari di viti e i seminativi.

Storia

La sua fondazione è attribuita agli abitanti dell’etrusca Veio, distrutta dai romani nel 396 a.C.; l’odierno abitato, comunque, sorse nell’attuale posizione intorno al XIII secolo. Dopo essere stata dominata dai Prefetti di Vico e dagli Anguillara, nel 1465 pervenne alla Chiesa e in seguito conobbe il succedersi di numerosi signori, tra i quali Bartolomeo Della Rovere, Virginio Orsini e Giorgio Santacroce (1493); dopo essere appartenuta ai Santacroce per quasi due secoli, nel 1671 passò agli Altieri, che la tennero per altri tre secoli. Il toponimo, che è stato Viano fino al 1872, deriva da un personale latino, forse VILIUS, con l’aggiunta del suffisso aggettivale -ANUS. Il nucleo antico dell’abitato conserva interessanti testimonianze storico-architettoniche, come il castello baronale, a pianta triangolare con torri agli angoli, la chiesa di Santa Maria, eretta nel Cinquecento su una preesistente cappella trecentesca e rimaneggiata nel Settecento, e la cappella dei Santacroce, pregevole costruzione rinascimentale edificata su un progetto attribuito ad Antonio da Sangallo il Giovane; quest’ultima contiene, tra l’altro, le tombe di Onofrio, Scipione e Giorgio Santacroce, signori del luogo. Nel territorio comunale si trovano anche interessanti vestigia etrusche e, in località Fontiloro, i resti di una grandiosa villa imperiale romana di oltre 10.000 metri quadrati di superficie.

Economia

L’agricoltura, specializzata nella produzione di cereali e uva, rappresenta ancora una fonte di reddito e occupazione fondamentale; per il resto, infatti, l’economia vejanese evidenzia lo scarso livello di sviluppo dell’industria, comprendente poche imprese di dimensione artigianale, e del commercio, rivolto per lo più alla distribuzione di beni di prima necessità; il terziario, comunque, annovera, tra i servizi, sportelli bancari. La dotazione di strutture e servizi di pubblica utilità fa registrare qualche carenza: sede degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione dei carabinieri, il comune dispone di scuole per l’istruzione primaria e secondaria di primo grado ed è sede di un’Università agraria; non possiede, tuttavia, strutture culturali di rilievo, come biblioteche o musei, e per quanto riguarda l’assistenza sanitaria può fare affidamento soltanto sulla farmacia; il suo apparato ricettivo, inoltre, non include strutture per il soggiorno.

Relazioni

Per la vicinanza dei laghi di Vico e di Bracciano, è un luogo ideale per soggiorni all’insegna del riposo e della tranquillità. La più caratteristica tra le manifestazioni popolari che vi si svolgono nel corso dell’anno è senz’altro la cosiddetta “Nuova racchia” (15 agosto), durante la quale la banda si esibisce accompagnata da 45 rumoristi, che suonano particolari strumenti da loro costruiti: per la sua originalità tale spettacolo ha risonanza internazionale. La festa del Patrono Sant’Orsio si celebra l’ultima domenica di agosto; i festeggiamenti popolari comprendono, oltre a corse di cavalli, spettacoli musicali e balli, un singolare rituale consistente nell’offrire ai convenuti pane bagnato nel vino contenuto in grandi tini di legno.

Località

Chiusia

INFO
  • Popolazione 0
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  • Codice ISTAT 000056
  • Codice Catasto
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  • zona clim./gradi giorno
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