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Descrizione

Centro di pianura che affonda le sue origini nell’epoca antica. La verdeggiante campagna favorisce una particolare dedizione all’attività agricola, che concorre alla formazione del reddito insieme al settore industriale e al commercio. I noventani, che hanno un indice di vecchiaia nella media, vivono oltre che nel capoluogo comunale, anche nelle località: Grassaga San Giorgio, Romanziol, Santa Teresina, nonché nei nuclei urbani Sabbionera-Pinesso, Cazorzi e in numerose case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti. Analogamente l’abitato, caratterizzato da moderne abitazioni che sembrano testimoniare un passato mai esistito, è interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia e ha un andamento plano-altimetrico tipico di pianura. Sullo sfondo dorato dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigura un cavallo nero spaventato, posto su una fascia ondata, azzurra; in un cantone del capo, a sfondo azzurro, spiccano sette sfere argentate.

Storia

Il toponimo deriva dal latino NOVALIS, con il significato di ‘campo coltivato per la prima volta’ e sembra riferirsi al rifiorire delle coltivazioni nell’XI secolo, dopo le distruzioni seguite alle invasioni dei barbari nel V secolo. Edificata lungo le rive del Piave, risulta abitata anteriormente all’epoca cristiana come attestano alcuni reperti di epoca romana. Divenne dominio degli Strasso nel 1090 allorchè l’imperatore Enrico IV dette loro in feudo la pieve. Successivamente fu feudo dei da Romano e, dopo la morte di Ezzelino, passò sotto il comune di Treviso. Passò un periodo di violenze e saccheggi, fu solo con l’assoggettamento della Marca Trevigiana a Venezia che potè godere di tre secoli di pace; fu annessa al napoleonico Regno d’Italia, divenendo comune nel 1806. Dal 1816, per cinquant’anni, fece parte del Regno del Lombardo-Veneto. Quasi completamente distrutta dagli eventi bellici del novembre 1917, è stata ricostruita nell’aspetto attuale al termine della prima guerra mondiale. Interessante si presenta il suo patrimonio storico-architettonico. Delle tante ville della nobiltà veneziana sono giunte a noi Villa Bortolussi (XVIII secolo), l’oratorio della Villa da Mula (XVI secolo) e Villa Ca’ Zorzi (XIX secolo). Fra gli oggetti di culto di rilievo artistico devono citarsi l’icona della Madonna nera, forse di scuola belliniana (XV secolo) e la Croce d’oro astile (XIV secolo), provenienti dalla distrutta chiesa di S. Mauro.

Economia

Burocraticamente non registra la presenza di strutture particolarmente significative: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dell’ufficio postale e del municipio. Nell’economia locale l’agricoltura conserva un ruolo importante: si coltivano cereali (in particolare frumento), ortaggi, foraggi, vitigni e frutteti; si pratica anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria alimentare, quella del legno, quella metallica e quella elettrica sono le principali ramificazioni del settore. Il terziario si compone di una rete commerciale (sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione) e dell’insieme dei servizi, tra cui vi è quello bancario e la consulenza informatica. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali di rilievo. Nelle scuole del posto si garantisce l’istruzione obbligatoria; non manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno; quelle sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Non figura tra le mete turistiche più celebrate della zona; i rapporti con i comuni vicini non sono molto rilevanti; a essi, comunque, la popolazione si rivolge per le necessità sanitarie, per l’istruzione, per il commercio e per i servizi non presenti sul posto. Tra gli appuntamenti tradizionali vanno citati: la festa della befana, con distribuzione di calze, dolci e vino, a gennaio; nei mesi di giugno e luglio si svolgono le manifestazioni come il “torneo di primavera” (partite di calcio), l’“estate in Villa” (serate teatrali e musicali) e le “giornate nazionale delle Pro loco”; le sagre paesane con manifestazioni culturali, sportive e folcloristiche, a settembre e ottobre; il Premio Letterario G. Noventa e R. Pascuto (poesia in dialetto), a dicembre. Il Patrono, San Mauro, si festeggia il 21 novembre.

Località

Cazorzi, Grassaga San Giorgio, Romanziol, Sabbianera-Pinesso, Santa Teresina

INFO
  • Popolazione 0
  • Lat 0.00000000
  • Long 0.00000000
  • CAP
  • Prefisso
  • Codice ISTAT 000027
  • Codice Catasto
  • Altitudine slm mt
  • zona clim./gradi giorno
    /
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  • Densità 0,00 ab/Km2
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