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Provincia di ROMA

Capoluogo: Roma

Scheda

 
Stemma della provincia Roma
   

Provincia di Roma - Statistiche

Territorio. Provincia che occupa il cuore della regione, racchiusa tra il mar Tirreno a occidente, l’Abruzzo a oriente, le provincie di Latina e Frosinone a meridione, la Tuscia e il Reatino a settentrione. Si tratta di un territorio pianeggiante, lungo la fascia costiera e il basso corso del Tevere, che si innalza gradualmente fino ad una cerchia di rilievi abbastanza modesti a nord e a sud (monti della Tolfa, Sabatini, Sabini, Colli Albani e monti Lepini), che guadagnano quota verso oriente (monti Prenestini e Simbruini). L’assetto economico di questa provincia, la più florida della regione, è incentrato, in ordine di importanza, sulle attività dei settori terziario, secondario e primario. La popolazione, che presenta un indice di vecchiaia nella media, è distribuita in 120 comuni e si concentra in grandissima maggioranza nel capoluogo provinciale, capitale d’Italia, e nella sua area metropolitana (i comuni erano 119 prima dell’istituzione di quello di Fiumicino, avvenuta nel 1992). Il territorio dal punto di vista paesistico e naturalistico è assai vario: lungo la fascia costiera prevalgono spiagge sabbiose, lungo le quali si sono sviluppate le località balneari; tuttavia non mancano tratti di costa rocciosa e scoscesa di natura calcarea che dà origine a panoramici promontori. Segue un’ampia fascia pianeggiante pedemontana, il fertile agro romano, che a oriente va a spegnersi sulla fascia collinare preappenninica, preludio ai numerosi sistemi montani appenninici, formati da cime che superano i 2.000 metri, mentre a settentrione è delimitata dai rilievi di origine vulcanica dei monti della Tolfa e dei Sabatini. Su poggi, colli, speroni e contrafforti della più diversa natura si collocano gli insediamenti di più antica origine. Lo stemma provinciale, concesso con Regio Decreto, è partito di rosso e di azzurro; sulla linea di partizione campeggia un’aquila d’argento, coronata, con le ali in volo abbassato.

Comunicazioni. Il sistema viario della provincia rappresenta lo snodo fondamentale del traffico dell’intera regione, del corridoio tirrenico nonché dell’Italia centrale; è incentrato sulla raggiera delle antiche consolari, che si snodano dal centro di Roma e il cui traffico viene smistato dal Grande Raccordo Anulare (statali n. 1 Aurelia, n. 2 Cassia, n. 3 Flaminia, n. 4 Salaria, n. 5 Tiburtina, n. 6 Casilina, n. 7 Appia). Il territorio è inoltre attraversato dall’autostrada A1 del Sole (Milano-Roma-Napoli), dalla Roma-Teramo (A24) e dalla Roma-Civitavecchia (A12). Accanto alla rete delle antiche consolari e delle moderne autostrade si sviluppa una serie di strade statali altrettanto importanti per il traffico commerciale e per la mobilità intercomunale, come la statale n. 148 Pontina, che unisce Roma a Latina, la n. 207 Nettunense, che collega la zona dei Castelli Romani ad Anzio, le statali n. 215 Tuscolana e n. 217 dei Laghi, che collegano i Colli Albani a Roma. Nella provincia, inoltre, convergono alcune tra le più importanti tratte ferroviarie dello stato, come la “Direttissima” Roma-Firenze, la Roma-Firenze-Bologna, la Roma-Pisa, la Roma-Napoli, la Roma-Cassino-Caserta e la Roma-Pescara, alle quali si affiancano diverse linee di rilievo metropolitano (Roma- Frascati, Roma-Velletri, Roma-Albano Laziale, Roma-Fiumicino, Roma-Capranica-Viterbo, Roma-Nettuno) nonché una in concessione (Roma-Fabrica di Roma-Viterbo). I traffici marittimi hanno come principali punti di riferimento il porto commerciale di Civitavecchia, quello turistico, commerciale e peschereccio di Anzio e il porto-canale di Fiumicino; scali portuali di importanza turistica si trovano inoltre nei comuni di Santa Marinella e Nettuno. Il traffico aereo si incentra sullo scalo intercontinentale di Roma/Fiumicino (aeroporto “Leonardo da Vinci”) e su quello internazionale di Ciampino (aeroporto “G. B. Pastine”).

Storia. La storia della provincia si confonde con quella della città-stato di Roma, che diede origine a uno dei più grandi imperi dell’antichità. Solo in parte compresa nel LATIUM VETUS, dal quale era esclusa la porzione di territorio situata a nord del fiume Tevere, poiché faceva parte delle terre etrusche, l’attuale provincia era abitata da diversi gruppi etnici, oltre che dalle genti latine. Dopo la caduta dell’impero romano e per tutto il travagliato periodo delle invasioni barbariche il Papato si impose gradualmente come l’unica istituzione in grado di mantenere la stabilità nel territorio, cosicché dal V secolo d. C. in poi, esclusa una nominale tutela politico-militare bizantina durata fino all’epoca carolingia, l’intera attuale provincia venne inclusa prima nel Patrimonio di San Pietro e in seguito nello Stato della Chiesa. Di quest’ultima realtà politico-amministrativa rappresentò il “cuore” per lunghi secoli, fino a quando, all’indomani del Risorgimento, con la battaglia di Porta Pia (1870), le truppe del neonato stato unitario monarchico d’Italia penetrarono all’interno delle mura della “città eterna” ponendo termine al potere temporale dei papi.

Struttura socio-economica. I dati che riguardano la distribuzione percentuale del reddito della provincia, ripartiti per settori di attività economica, evidenziano la fortissima incidenza del settore terziario, che da solo concorre alla formazione dei tre quarti del reddito complessivo: la pubblica amministrazione, il turismo e il commercio, grazie alla presenza dell’Urbe, rappresentano storicamente voci importanti dell’economia provinciale. Per quanto concerne il settore primario, dal secondo dopoguerra ad oggi le attività rurali hanno subito una contrazione continua e costante, fino a raggiungere gli odierni livelli di scarsa incidenza sulla formazione del reddito; la coltivazione più diffusa è quella intensiva orticola -particolarmente rinomata è la qualità di carciofi detta “romanesca”-; assai nota e apprezzata è anche la viticoltura, che produce ottimi e rinomati vini, insigniti del riconoscimento del marchio Doc (Colli Albani, Frascati, Marino, Bianco di Capena, Cerveteri bianco e rosso, Velletri bianco e rosso). Gli apparati fondamentali dell’industria sono concentrati nell’area metropolitana di Roma, nella zona dei Colli Albani (Albano Laziale e Ariccia) e lungo la costa tra Anzio e Nettuno; tra i molteplici comparti vanno menzionati in particolare quelli dell’elettronica e delle telecomunicazioni, della stampa e dell’editoria, dell’estrazione e trasformazione dei minerali non metalliferi, della costruzione e installazione di impianti, dell’abbigliamento, della trasformazione delle materie plastiche e della chimica-farmaceutica. A Roma, fondamentale punto di riferimento per tutta Italia in materia di rapporti con le istituzioni, si aggiungono, quali poli di gravitazione, Albano Laziale, Anzio, Bracciano, Civitavecchia, Colleferro, Frascati, Palestrina, Subiaco, Tivoli e Velletri.

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