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Descrizione

Comune collinare, di antiche origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale. I pianellesi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale e, in minor misura, in numerosissime case sparse e nelle località di Arcello, Casanova, Gabbiano, Bilegno, Case Comaschi, Case Gazzoli, Case Gramonti, Case Rebuffi, Chiarone, Fravica, Gadignano, Pradaglia, Santa Giustina e Valle. Il territorio disegna un profilo geometrico irregolare (con variazioni altimetriche molto accentuate, che toccano gli 810 metri col monte Aldone) e offre un panorama molto suggestivo, con estesi pascoli e rilievi coperti di vegetazione boschiva. L’abitato, che con la rocca medievale ricorda la funzione difensiva dell’insediamento, ha un andamento plano-altimetrico tipico collinare. Lo stemma comunale, concesso con Regio Decreto, si compone di tre fasce rosse in campo argenteo.

Storia

I primi insediamenti nella zona risalgono a epoca preistorica, come testimoniano i rinvenimenti archeologici; a questi ne subentrarono altri, fino ad arrivare alla colonizzazione romana, di cui sono pervenute numerose testimonianze. Denominata Pianello fino al 1863, deriva il toponimo, che in documenti medievali figura come Planellae, Planitas e Pianellis, dalle vicine aree pianeggianti; la specificazione Val Tidone allude chiaramente all’ubicazione dell’abitato. A lungo possedimento del monastero di San Colombano di Bobbio, che la infeudò a vari signori, nella seconda metà del XII secolo vide la sue fortificazioni distrutte da Federico Barbarossa, per passare poi sotto la signoria degli Arcelli. Sul finire del Trecento fu assegnata da Gian Galeazzo Visconti a Jacopo Dal Verme, che la dotò di un castello, divenuto uno dei capisaldi del sistema difensivo degli estesi domini di questa illustre famiglia veronese. Tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo fu al centro di aspre contese, con conseguenti passaggi di proprietà, tra i Sanseverino e i Dal Verme che, recuperatone il possesso nel 1521, lo conservarono fin verso la metà del Seicento quando, per l’estinzione della casata, fu inglobata dalla camera ducale. La storia successiva, nella quale mancano eventi di particolare rilievo, ha seguito quella del resto della provincia. Va segnalata l’attiva partecipazione alla lotta partigiana nell’ultimo conflitto mondiale. Nel patrimonio storico-architettonico spiccano: la parrocchiale di San Maurizio e San Colombano; la rocca, fatta costruire dai Dal Verme e nota come “’l Turòn”; la rocca d’Olgisio, di origine alto-medievale; i resti dei castelli di Arcello e Casanova.

Economia

Fatta eccezione per la stazione dei carabinieri e i consueti uffici municipali e postali, non se ne registrano altri degni di nota. Nell’economia locale l’agricoltura, pur registrando un sensibile calo degli addetti, conserva un ruolo importante: si coltivano cereali (in particolare frumento), foraggi, viti e frutteti; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini e avicoli. L’industria è costituita da più aziende che operano nei comparti alimentare, edile, metallurgico, tessile, dell’abbigliamento e della produzione di apparecchi elettrici e articoli in gomma e in plastica. Il terziario si compone di una buona rete commerciale e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, presenta tra le strutture sociali una casa di riposo. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell’obbligo e quelle culturali sono rappresentate da una biblioteca. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno mentre quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico: per altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

Meta di un significativo flusso di turisti, soprattutto come luogo di villeggiatura estiva, per la felice posizione geografica e la suggestiva cornice paesaggistica, è abbastanza frequentata anche per lavoro, grazie alle sue attività produttive, e in particolare alla presenza di più industrie, che consentono un buon assorbimento di manodopera. I suoi rapporti, alquanto rilevanti, con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto, si intensificano in occasione di alcuni appuntamenti consueti, tra cui la fiera di primavera, che si svolge a maggio, e quella antichissima di merci e bestiame, che si tiene ad agosto. La festa dei Patroni, i Santi Maurizio e Colombano, si celebra il 22 settembre.

Località

Arcello, Bilegno, Casa Rebuffi, Casanova, Case Comaschi, Case Gazzoli, Case Gramonti, Chiarone, Fravica, Gabbiano, Gadignano, Pradaglia, Rocca Pulzana, Santa Giustina, Torre Gadignano, Vaie, Valle

INFO
  • Popolazione 0
  • Lat 0.00000000
  • Long 0.00000000
  • CAP
  • Prefisso
  • Codice ISTAT 000033
  • Codice Catasto
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