ITALIAPEDIA - L'enciclopedia on line sui Comuni d'Italia

 

Home >> Nazione: Italia >> Regione: Lazio >> Provincia: Latina

Provincia di LATINA

Capoluogo: Latina

Scheda

 
Stemma della provincia Latina
   

Provincia di Latina - Statistiche

Territorio. Provincia situata nella porzione sud-occidentale del Lazio, con una morfologia prevalentemente collinare e pianeggiante; la sua dinamica economia si fonda sull’industria, sul terziario e sulle attività agricole. Comprende l’arcipelago delle Isole Pontine, o Ponziane, ed è delimitata a oriente dalle catene dei monti Lepini, Ausoni e Aurunci, a meridione dal corso del fiume Garigliano, confine naturale con la Campania, a settentrione dalla piatta distesa dell’agro pontino -che si congiunge, senza evidenti confini naturali, con la Campagna di Roma- e a occidente dal mar Tirreno. Le dinamiche socio-economiche degli ultimi decenni hanno determinato uno sviluppo notevole degli insediamenti di pianura, sul territorio dei quali sono sorti alcuni dei poli produttivi più moderni dell’intero Lazio, e di quelli costieri, dinamicamente proiettati nelle attività del terziario avanzato, legato soprattutto ai sempre più consistenti flussi turistici. A questo fenomeno hanno contribuito anche la contrazione della superficie a bosco, la non concorrenzialità dei prodotti dell’agricoltura montana e alto-collinare e la diminuzione del patrimonio ovino e caprino, che hanno ulteriormente incrementato lo spopolamento delle zone montane, da sempre incapaci di assorbire la manodopera locale e di offrire prospettive valide alle nuove generazioni. La popolazione, suddivisa in 33 comuni e con un indice di vecchiaia inferiore alla media, si distribuisce in maniera molto uniforme sull’intero comprensorio, prevalendo la forma insediativa sparsa su quella accentrata. Dal punto di vista del paesaggio si possono individuare due ambienti naturali ben distinti tra loro: la costa e le pianure litoranee; la fascia collinare e montuosa antiappenninica. Il primo di essi è costituito da un litorale esteso, fortemente antropizzato, caratterizzato dall’alternanza di lunghe e sinuose spiagge sabbiose e tratti scoscesi di costa rocciosa calcarea, che forma panoramici promontori; la vasta piana bonificata dell’agro pontino, sulla quale degradano morbide colline ricoperte di oliveti è, invece, il regno dell’agricoltura intensiva -questa piatta distesa, percorsa da strade che si incrociano ad angolo retto, è punteggiata da tipici insediamenti, i borghi-. Gli Antiappennini, che percorrono il territorio provinciale in tutta la sua lunghezza, si caratterizzano per un’alta aridità dei versanti esposti a occidente e per un accentuato carsismo, che favorisce una rilevante presenza di risorgive ai loro piedi, come quella del fiume Ninfa. Alle quote più elevate, sui versanti rivolti a settentrione e a oriente resistono ancora sparsi lembi di cerrete e faggete, ricche di essenze rare come il tasso, che un tempo ammantavano l’intera fascia montuosa calcarea. Nello stemma provinciale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, compare, sullo sfondo del cielo, una banda verde, bordata da due filetti d’argento, raffigurante tre spighe di grano e accompagnata da una torre posta sulla cima centrale di tre monti e da un’ancora immersa in un mare fluttuoso.

Comunicazioni. Il territorio provinciale funge da cerniera, per quanto concerne le comunicazioni, tra la conurbazione romana e quella napoletana e, pur non essendo attraversato dal tracciato dell’autostrada A1 del Sole (Milano-Roma-Napoli), è nondimeno interessato da alcune delle direttrici longitudinali più importanti del traffico tirrenico. Ai primi posti, per importanza economica e volume di traffico, vanno senza dubbio collocate le strade statali n. 7 Appia, n. 148 Pontina e n. 207 Nettunense, che convergono verso Roma, e la statale n. 213 Flacca, che corre lungo la costa tra Terracina e Formia. Lungo il suo percorso, inoltre, la via Appia è intersecata da altre statali di rilievo interregionale e comprensoriale, che completano il tessuto connettivo della viabilità: la n. 156 dei monti Lepini, la n. 609 Carpinetana, la n. 82 della valle del Liri, che collega la Marsica, in Abruzzo, alla costa tirrenica, e la n. 630 Ausonia. I collegamenti ferroviari si articolano su due tratte: la “Direttissima” Roma-Napoli, di importanza nazionale, e la Terracina-Fossanova (Priverno), di rilievo comprensoriale. È infine attivo un servizio di traghetti e aliscafi, che collegano l’Arcipelago Pontino ai porti di Anzio (RM), Formia, Terracina e Napoli -via Ischia-.

Storia. Abitata fin da epoche assai remote, come testimoniano ritrovamenti archeologici provenienti dal promontorio del Circeo risalenti al paleolitico medio (70.000-35.000 a. C. circa) e al paleolitico superiore (35.000-8.500 a. C. circa), in epoca preromana fu dimora, oltre che di genti latine, anche di altri gruppi etnici sopraggiunti in un secondo tempo, come i volsci, discesi dagli Appennini attraverso le valli dei fiumi Liri e Sacco alla fine del VI secolo a. C., e gli aurunci. Definitivamente assoggettata da Roma dopo il 338 a. C., venne inserita dall’imperatore Augusto nella REGIO I (LATIUM ET CAMPANIA). Il crollo dell’impero romano causò la disgregazione del tessuto sociale e culturale precedente; il sistema viario -compresa la via Appia- e gli acquedotti andarono in rovina e la palude si rimpossessò di grandi estensioni di terreno. Compresa in seguito nel DUCATUS ROMANUS bizantino, la zona venne trasformata in un campo di battaglia durante i sanguinosi anni della guerra greco-gotica (535-553); fu in parte risparmiata dalle incursioni dei longobardi ma venne nuovamente e duramente provata da quelle dei saraceni (IX-X secolo) e degli ungari (X secolo). La graduale affermazione del dominio papale -consolidatasi nel 1198, con l’ascesa al soglio pontifico di Innocenzo III- e la conseguente riorganizzazione amministrativa del territorio -che comprendeva l’attuale provincia solo fino al limite meridionale di Terracina, essendo la parte rimanente inserita dapprima nel regno di Sicilia e successivamente in quelli di Napoli e delle due Sicilie fino all’unità d’Italia- segnarono definitivamente la storia del comprensorio poiché, per tutto il Medioevo e oltre, venne inglobato nello Stato della Chiesa. Sottoposto per lunghi secoli all’esercizio del DOMINATUS LOCI da parte di vescovi, abbazie e laici, legati perlopiù alla Santa Sede, che ne rallentarono lo sviluppo economico, sociale e culturale, il territorio venne inserito nel Dipartimento del Circeo durante la Repubblica Romana (1798-99) e successivamente nel Dipartimento napoleonico di Roma (1809-1814); dopo la riforma di papa Gregorio XVI (1833) fu inglobato, in gran parte, nella Legazione di Velletri fino al 20 settembre 1870, quando le truppe italiane posero fine al secolare potere temporale dei papi.

Struttura socio-economica. L’economia della fascia costiera e dell’agro pontino rappresenta una fonte generosa di benessere per la provincia, che, nonostante qualche squilibrio economico tra le zone collinari e montuose dell’entroterra e le rimanenti, è dotata di notevoli potenzialità di sviluppo. Per ciò che concerne le attività legate al settore primario il comprensorio può a ragione essere definito la fattoria del Lazio: le particolari condizioni climatiche e la fertilità dei suoli di bonifica, infatti, permettono le produzioni più svariate e redditizie -mais e grano, pomodori, angurie, arance, kiwi, carciofi, assai rinomati, olive e uva-; non manca, inoltre, una superba produzione lattiero-casearia, che tra le sue specialità annovera le giustamente famose mozzarelle di bufala. Il settore secondario ha conosciuto uno sviluppo notevole, grazie anche all’inclusione della provincia, nel recente passato, nei benefici di legge della Cassa per il Mezzogiorno, oltre che ai vantaggi di posizione geografica e infrastrutture, che hanno attirato cospicui capitali. Tra i maggiori poli produttivi vanno annoverati quello di Aprilia -tra i più importanti dell’intera regione- e quello di Latina-Cisterna di Latina; il polo di Fondi deve la sua importanza soprattutto alle dimensioni della produzione agricola e all’importante ruolo del suo mercato ortofrutticolo (Mof). Il terziario si fonda, oltre che sul comparto della pubblica amministrazione, anche su quelli più sofisticati dell’intermediazione finanziaria, dell’informatica e delle assicurazioni; il turismo balneare rappresenta una cospicua fonte di ricchezza. Oltre a Latina e a Roma, costituiscono poli di gravitazione Fondi, Formia, Priverno e Terracina.

Invia segnalazione | Invia una foto

Invia segnalazione

I campi indicati con * sono obbligatori.

     

Invia una foto

I campi indicati con * sono obbligatori.

Autorizzo la pubblicazione delle fotografie allegate sul portale www.italiapedia.it

Meteo

Meteo Lazio

News

Loading...

 

Agenzia web CODENCODE