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Descrizione

Centro collinare di origine medievale, con un'economia sostenuta principalmente dalle attività industriali e dal commercio. La stragrande maggioranza dei roccaseccani, il cui indice di vecchiaia è nella media, si divide tra la località di Roccasecca Stazione e un elevato numero di case sparse; il resto della comunità risiede nel capoluogo comunale e nelle località di Caprile e Castello. Il nucleo antico dell'abitato, con stradine gradonate e case in pietra, sorge in posizione leggermente elevata; la parte moderna, caratterizzata da una significativa espansione edilizia, si sviluppa invece in pianura lungo importanti vie di comunicazione. Il territorio comunale, che confina con un'isola amministrativa del comune di Colfelice, comprende le propaggini collinari del monte Cairo e una vasta area pianeggiante: nel paesaggio prevalgono quindi le estensioni di seminativi, semplici e arborati, alternate agli insediamenti residenziali e produttivi. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia un castello d'argento, merlato “alla guelfa”, fondato su una verde pianura e munito di tre torri –quella centrale è più alta e più larga delle laterali–.

Storia

La sua fondazione risale al periodo delle invasioni barbariche, quando gli abitanti dell'insediamento di Melfel, sul fiume Melfa, e della vicina Aquino lasciarono la pianura per sfuggire agli invasori. Fece parte dei possedimenti dell'abbazia di Montecassino, che la munì di fortificazioni per opporsi alle mire espansionistiche del gastaldato longobardo di Aquino, ma intorno alla fine del X secolo Adenolfo III di Aquino la fece occupare e radere al suolo. Una volta ricostruita, divenne feudo della famiglia D'Aquino e resistette all'assedio posto dalle truppe imperiali di Enrico VI. Dopo essere stata teatro della sconfitta del re di Napoli Ladislao di Durazzo da parte di Luigi II d'Angiò, pervenne alla famiglia D'Avalos in seguito al matrimonio tra l'ultima discendente dei conti D'Aquino, Antonella, e Inico d'Avalos. Nel 1550 divenne libero comune ma nel 1583 perse di nuovo l'autonomia, essendo stata venduta alla famiglia Boncompagni. Il toponimo è un composto di “rocca”, nel senso di ‘luogo fortificato posto in alto', e dell'aggettivo “secca”, con riferimento all'aridità del suolo. Conserva un ricco patrimonio storico-architettonico, comprendente, tra l'altro, i suggestivi ruderi del castello appartenuto ai conti D'Aquino (X secolo), la chiesa dedicata a San Tommaso d'Aquino, con struttura romanico-gotica, la chiesa di Santa Maria Assunta, del Settecento, e quella di Santa Margherita. Interessanti sono pure la chiesa di Santa Maria delle Grazie e quella rupestre di Sant'Angelo in Asprano, in località Caprile.

Economia

Nel panorama delle risorse economiche locali spicca il settore industriale, particolarmente dinamico nei comparti dei materiali da costruzione e del vetro e in grado di assorbire cospicui flussi di manodopera. Discretamente vitali appaiono le tradizionali attività rurali: basate sulla produzione di cereali, frutta e olive nonché su un fiorente allevamento di bovini e suini, esse occupano comunque una percentuale esigua della comunità; con una sviluppata rete distributiva e un'articolata dotazione di servizi, il terziario costituisce invece un'importante voce dell'economia roccaseccana. Il comune, sede degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione dei carabinieri, possiede una casa di riposo, le scuole dell'obbligo e un istituto tecnico commerciale ma è sprovvisto di strutture culturali di rilievo; per quanto riguarda l'assistenza sanitaria può contare sulla presenza di un laboratorio di patologia clinica, di un punto di vaccinazioni e di una comunità terapeutica psichiatrica, oltre a fare riferimento alla centrale operativa di guardia medica di Cassino; di discreto livello è l'apparato ricettivo.

Relazioni

Il massiccio calcareo del monte Cairo e le selvagge gole del fiume Melfa, poco distanti, costituiscono un forte richiamo per gli amanti della natura. Le affascinanti vestigia del passato, inoltre, fanno da sfondo alla festa di San Tommaso d'Aquino (7 marzo), e alla manifestazione intitolata “I luoghi e le piazze di Severino Gazzelloni”, che si svolge tra luglio e agosto. La festa del Patrono San Pietro si celebra il 29 aprile. Ha dato i natali al celebre flautista Severino Gazzelloni (1919-1992) nonché a uno dei più grandi filosofi di ogni epoca e dottore della Chiesa, San Tommaso d'Aquino (1225-1274).

Località

Caprile, Castello, Roccasecca Stazione

INFO
  • Popolazione 0
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  • CAP
  • Prefisso
  • Codice ISTAT 000060
  • Codice Catasto
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