ITALIAPEDIA - L'enciclopedia on line sui Comuni d'Italia

 

Home >> Nazione: Italia >> Regione: Lombardia >> Provincia: Cremona

Provincia di CREMONA

Capoluogo: Cremona

Scheda

 
Stemma della provincia Cremona
   

Provincia di Cremona - Statistiche

Territorio. Estesa su un'area di quasi 1.771 kmq, la provincia si articola in 115 comuni e occupa la parte meridionale del territorio regionale. Il corso dei fiumi Oglio, Adda e Po ne traccia buona parte dei confini (rispettivamente settentrionale, occidentale e meridionale), separandola dalle province di Mantova, Brescia, Lodi e Piacenza (Emilia-Romagna). La gran parte del territorio provinciale reca bene impresse nelle forme del terreno le tracce di processi di deposizione e di erosione attuati dalle acque correnti, che hanno scavato ampie valli fluviali, incassate nel livello della pianura e costeggiate da alte scarpate. I fiumi Adda, Serio, Oglio e Po costituiscono gli elementi portanti dell'idrografia naturale del territorio, affiancata da una fitta rete di corsi d'acqua minori, la cui frequente origine naturale emerge pur nelle forme razionali loro impresse dal secolare lavoro dell'uomo. Benché l'inarginabile espansione agricola abbia in gran parte invaso le valli fluviali, è ancora ben avvertibile lo stacco paesaggistico che distingue queste zone dal sempre più indifferenziato aspetto del restante territorio. La presenza dei fiumi, con il ricco ecosistema che li circonda, ha portato all'individuazione di zone sottoposte a vincoli di tutela ambientale e all'istituzione, con leggi regionali, di diversi parchi fluviali: il Parco dell'Adda Sud, il Parco del Serio, il Parco dell'Oglio Nord e quello dell'Oglio Sud, fasce rivierasche dove si è conservato un ambiente apprezzabile sotto il profilo naturalistico e paesaggistico, in grado di offrire spazi ricreativi a un vasto pubblico. Le riserve naturali assommano a una quindicina e hanno il compito di salvaguardare ambienti particolarmente pregevoli sotto il profilo biologico e di potenziarne i caratteri con progetti mirati laddove siano intervenuti episodi di degrado: si tratta di piccole aree che necessitano di una stretta normativa conservazionistica riguardante anche la fruizione da parte del pubblico. Simili sono le aree definite monumenti naturali, rappresentati da tre bodri situati nella golena del Po. L'irrigazione artificiale e le secolari modificazioni della struttura e della natura del suolo hanno via via ridotto la selva che ammantava la pianura cremonese, così da non consentire una facile ricostruzione della vegetazione un tempo caratteristica di queste terre: salici arbustivi e salici arborescenti, boschi di pioppi, olmi, frassini, querce e boschi di farnie e carpini, ricchi di numerose specie arbustive ed erbacee. Lo stemma provinciale, concesso con Decreto Reale, è uno scudo partito semitroncato, suddiviso cioè in tre sezioni. Nella prima, fasciata di rosso e d'argento, si raffigura un braccio, posto in palo e vestito d'argento e di rosso, che tiene con la mano una palla d'oro; la seconda sezione, troncata di rosso e d'argento, riproduce un destrocherio armato che impugna una spada d'acciaio fra due corna di cervo nell'atto di tagliare l'ultimo nodo del corno sinistro; la terza parte, infine, rappresenta una porta di città merlata alla ghibellina e posta su una campagna erbosa. Lo stemma riunisce in sé le insegne di tre città: Cremona, Crema e Casalmaggiore.

Comunicazioni. Una sola autostrada attraversa il territorio, e per un tratto relativamente breve: è la A21 Torino-Brescia, che ha un solo casello in provincia, quello di Cremona. Il sistema delle strade statali, unitamente alle caratteristiche orografiche, è tale da garantire comunque collegamenti abbastanza agevoli, occasionalmente disturbati dal solo fenomeno della nebbia, soprattutto in autunno; tra gli assi viari più importanti si segnala la strada statale n. 10 Padana Inferiore. Anche la rete ferroviaria è sufficientemente sviluppata: la linea principale è la Codogno-Mantova, che taglia in senso trasversale l'intero territorio provinciale. Non vi sono invece aeroporti frequentati dalle linee nazionali né porti di grande rilievo, sebbene la città capoluogo si sia dotata di un porto fluviale che sta aumentando la propria attività commerciale.

Storia. La presenza umana nel territorio inizia nel Paleolitico ma è solo nel Neolitico che compaiono i primi insediamenti stabili; più diffusamente documentato è il popolamento nelle età del Rame e del Bronzo, alle quali corrisponde un discreto numero di rinvenimenti. Un buon numero di tombe galliche testimonia, infine, la presenza dei cenomani, che, secondo una recente ipotesi, avrebbero favorito la fondazione di Cremona (218 a.C.) in un lembo di territorio loro contestato dagli insubri. Cremona costituì un perno fondamentale per il popolamento delle fertili campagne, assegnate ai coloni mediante una centuriazione, le cui tracce sono ancora chiaramente leggibili, ma anche per la viabilità e i traffici, incentrati sulla via Postumia e sul Po, sul quale sorse un porto. Nel 69 d.C., nel corso della guerra civile fra Vitellio e Vespasiano, le truppe di quest'ultimo la distrussero per l'appoggio offerto al rivale. La celere ricostruzione non impedì un processo di lenta decadenza, che si concluse con la conquista longobarda del 603. Alle violente lotte tra le opposte fazioni dei guelfi e dei ghibellini seguirono gli scontri tra Federico Barbarossa e i comuni della Lega lombarda; il territorio provinciale non seguì coeso le vicende di quegli anni: è infatti storica la rivalità tra Cremona e Crema, tradizionale alleata di Milano. Nel XIV secolo Cremona e il suo circondario furono assorbiti nella sfera d'influenza dei Visconti e, nel secolo successivo, passarono agli Sforza. Seguirono le dominazioni francese e spagnola e, nel 1707, la Convenzione di Milano ne decretò l'annessione ai possedimenti austriaci. Dopo la breve parentesi napoleonica e gli anni della Restaurazione i cremonesi parteciparono attivamente ai moti risorgimentali, che si conclusero con l'unità d'Italia.

Struttura socio-economica. È questa una delle province a maggiore vocazione agricola della regione: la superficie agricola utilizzata corrisponde a quasi il 90% della superficie provinciale e si registra la presenza di migliaia di aziende, per lo più di grandi dimensioni, che conducono un'attività meccanizzata e organizzata secondo i metodi più moderni. Tra le coltivazioni prevalgono soprattutto seminativi e foraggio; spiccano il granoturco e l'orzo, utilizzati nell'industria dei mangimi, la barbabietola da zucchero e i pomodori, destinati all'industria conserviera. L'allevamento bovino e suino è sviluppatissimo e fornisce alimento alla produzione lattiero-casearia, di enorme rilievo -costituisce, infatti, la voce preponderante nelle attività del settore primario (circa l'80%)-, nonché all'industria delle carni insaccate. L'industria è strutturata soprattutto in piccole e piccolissime imprese; prevalgono i comparti meccanico e agro-alimentare ma sono rappresentati anche il comparto tessile, dell'abbigliamento e petrolchimico. Tra i prodotti della metalmeccanica figurano materiali da costruzione, macchine e utensili agricoli, generatori elettrici, apparecchi medicali; il settore alimentare si fa forte, oltre che della produzione lattiero-casearia (la provincia è al primo posto in regione per la produzione di latte), della lavorazione delle carni e dei prodotti dell'industria dolciaria e dei pastifici. Importante anche l'attività di distribuzione di gas in condotta, che dà luogo a un indotto di dimensioni rilevanti nella costruzione e commercializzazione di componentistica e impiantistica per la distribuzione di gas. Non manca l'artigianato, che ha reso la provincia famosa nel mondo soprattutto per la liuteria, oggi affiancata dalla lavorazione del ferro e del legno e dal restauro e dalla produzione di mobili. Si registra un rilevante commercio con l'estero, soprattutto con la Libia, i paesi dell'Unione Europea (Francia e Germania in testa) e la Svizzera; cospicui anche gli scambi con l'Asia (Cina, Indonesia, Giappone) e l'America (dove l'export si concentra soprattutto in Venezuela). La mancanza di poli industriali importanti non consente l'autosufficienza dal punto di vista occupazionale: ne è conseguenza il pendolarismo verso Milano e Brescia.

Invia segnalazione | Invia una foto

Invia segnalazione

I campi indicati con * sono obbligatori.

     

Invia una foto

I campi indicati con * sono obbligatori.

Autorizzo la pubblicazione delle fotografie allegate sul portale www.italiapedia.it

Meteo

Meteo Lombardia

News

Loading...

 

Agenzia web CODENCODE