ITALIAPEDIA - L'enciclopedia on line sui Comuni d'Italia

 

Home >> Nazione: Italia >> Regione: Campania >> Provincia: Avellino

Provincia di AVELLINO

Capoluogo: Avellino

Scheda

 
Stemma della provincia Avellino
   

Provincia di Avellino - Statistiche

Territorio. Estesa nella parte centro-orientale della Campania, presenta una morfologia prevalentemente montuosa, con una minima percentuale di territorio collinare; la sua economia, fino a pochi decenni fa eminentemente agricola, è oggi incentrata sulle attività industriali e sul terziario. La popolazione provinciale, che fa registrare un indice di vecchiaia nella media, si distribuisce in 119 comuni e si concentra nella porzione occidentale del territorio. Quest'ultimo, confinante con la Puglia e la Basilicata e con le province di Napoli (a ovest), Salerno (a sud) e Benevento (a nord-ovest), è per buona parte occupato dai rilievi che compongono l'Appennino Campano e dalle loro propaggini collinari, intervallati da strette valli percorse da fiumi e torrenti; le aree pianeggianti si limitano a qualche breve conca intermontana. Le vette più elevate appartengono al massiccio del Partenio e alla catena dei Monti Picentini, che culmina a 1.809 m di quota con il monte Cervialto. I Monti Picentini, oltre a ospitare la distesa forestale più vasta dell'Italia meridionale, racchiudono anche il più importante bacino idrografico del Sud della penisola, cui attingono Campania, Puglia e Basilicata; su questi monti sgorgano, infatti, copiose sorgenti di origine carsica, come quelle di Serino, e alcuni dei principali corsi d'acqua della provincia, cioè i fiumi Sele, Calore e Sabato; la rete idrografica provinciale annovera anche il fiume Ofanto, che sfocia nel mare Adriatico, numerosi altri corsi d'acqua a regime torrentizio, come il fiume Ufita e i torrenti Calaggio, Cervaro e Fredane, e alcuni piccoli bacini lacustri (tra essi i laghi di Conza, di Laceno, di Dragone e di San Pietro). Le zone montane, più impervie e quindi poco antropizzate, conservano esemplari vegetali rari (betulle, abeti bianchi e pini neri) e una variegata fauna selvatica, di cui fanno parte anche lupi, aquile reali, lontre, falchi pellegrini, tassi e salamandre. Lo stemma provinciale, concesso con Decreto del Capo del Governo, è spaccato: in alto compare una corona d'oro su fondo rosso; l'altro campo è argentato.

Comunicazioni. Ubicata nell'interno della regione, la provincia funge essenzialmente da cerniera tra il Napoletano e la Puglia: il territorio è infatti interamente percorso da alcuni importanti tracciati viari, quali la strada statale di grande comunicazione n. 7 Appia e l'autostrada Napoli-Canosa di Puglia (A16). Un importante ruolo nei collegamenti è svolto inoltre dal raccordo Avellino-Salerno dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria (A3) e dalle statali di rilievo interregionale e interprovinciale n. 7 bis di Terra di Lavoro, n. 88 dei Due Principati, n. 90 delle Puglie, n. 90 bis e n. 91 della valle del Sele nonché dalle linee ferroviarie Avellino-Rocchetta Sant'Antonio, Avellino-Benevento e Avellino-Salerno. Il sistema provinciale delle comunicazioni è completato da una serie di arterie viarie di rilievo locale (statali n. 91 bis Irpina, n. 164 delle Croci di Acerno, n. 165 di Materdomini, n. 303 del Formicoso, n. 368 del lago Laceno, n. 371 della valle del Sabato, n. 374 di Summonte e di Montevergine, n. 399 di Calitri, n. 400 di Castelvetere, n. 403 del Vallo di Lauro, n. 414 di Montecalvo Irpino, n. 425 di Sant'Angelo dei Lombardi, n. 428 di Villamaina, n. 574 del Monte Terminio) e dalle linee ferroviarie Cancello-Benevento, Caserta-Benevento-Foggia e Napoli-Nola-Baiano.

Storia. La provincia fu popolata fin dalla preistoria, come attestano i numerosi reperti rinvenuti in più parti del territorio, e, a partire dal VI secolo a.C., fu abitata dai sanniti; in particolare, l'area compresa approssimativamente tra il fiume Calore, Benevento e l'alto corso del fiume Ofanto divenne dimora della tribù degli irpini (da HIRPUS, ‘lupo', l'animale che, secondo la leggenda, guidò la tribù in questa terra) e prese quindi il nome di Irpinia -tale denominazione è ancora oggi usata per designare l'intera provincia-. Dopo le guerre sannitiche il territorio passò sotto il dominio di Roma, che più volte dovette affrontare la ribellione dei suoi originari abitanti (durante la seconda guerra punica e in occasione della guerra sociale). Nell'ordinamento amministrativo di Augusto il comprensorio fu inserito nella REGIO II (APULIA ET CALABRIA). Durante il Medioevo subì le devastazioni dei goti, dei vandali, dei visigoti, fu teatro di battaglie durante la guerra greco-gotica e fu poi invaso dai longobardi, che lo inserirono nel ducato di Benevento; fu in seguito soggetto, oltre che alle lotte intestine tra principi longobardi, alle incursioni dei saraceni, alle invasioni degli ungari e ai tentativi bizantini di riconquista dell'Italia meridionale, finché fu incluso nel regno normanno di Sicilia. Da questo momento in poi seguì le vicende storiche del resto della regione, passando dalla dominazione normanno-sveva a quelle angioina, aragonese, spagnola e borbonica. Nel 1820-21 fu teatro di moti carbonari che si propagarono in tutta l'Italia meridionale, costringendo il re Ferdinando I di Borbone a concedere la costituzione. Più volte devastato dai terremoti nel corso dei secoli, è stato colpito il 23 novembre 1980 da un nuovo disastroso sisma, che ha sconvolto anche vaste aree di altre province campane e la Basilicata, causando un ingente numero di vittime e la distruzione di gran parte del patrimonio abitativo e produttivo.

Struttura socio-economica. Fino a qualche decennio fa la provincia era sorretta essenzialmente dall'agricoltura, affiancata da una modesta industria agro-alimentare, dall'estrazione dello zolfo (nelle miniere di Altavilla Irpina e Tufo) e dalla concia delle pelli (a Solofra). Una profonda trasformazione del quadro economico si è verificata a partire dagli anni Sessanta del Novecento, in seguito alla costruzione dell'autostrada Napoli-Canosa di Puglia (A16) e alla concessione di incentivi pubblici; il risultato di tale cambiamento è stato un sensibile sviluppo delle attività industriali, che oggi rappresentano la principale fonte di occupazione locale dopo il terziario; il settore primario, invece, incide ormai in misura assai modesta sulla formazione del reddito, seguendo, d'altronde, una tendenza nazionale. Tra le produzioni agricole della provincia, apprezzate e commercializzate nel resto dell'Italia e anche all'estero, spiccano le nocciole, le castagne, le olive e l'olio, il tabacco, gli ortaggi, la frutta e l'uva; alla coltivazione della vite è legata la produzione di tre perle dell'enologia nazionale, il rosso Taurasi e i bianchi Greco di Tufo e Fiano di Avellino, mentre dall'allevamento di bovini e suini si ottengono pregiati formaggi (caciocavalli, scamorze, caciotte, provole, mozzarelle, ricotta) e insaccati. Gli incentivi pubblici erogati dopo il terremoto del 1980 hanno favorito, oltre all'opera di ricostruzione, anche lo sviluppo di nuovi nuclei industriali (tra essi quelli di Morra De Sanctis, Lioni, Nusco, Sant'Angelo dei Lombardi, Conza della Campania, Calitri, Calabritto e Lacedonia), che si sono aggiunti a quelli ubicati presso il capoluogo provinciale, a Solofra, nella Valle Caudina e nella valle del fiume Ufita; tra i comparti presenti particolare dinamismo mostrano quelli dei prodotti alimentari, delle confezioni, della pelletteria, delle calzature, dei materiali da costruzione, del legno, dell'edilizia, metalmeccanico e dell'elettronica. Nell'ambito del settore terziario il turismo appare ancora poco sviluppato ma è suscettibile di notevole espansione: la provincia, infatti, è ricca di attrattive naturalistiche, artistiche, archeologiche, religiose -il santuario di Montevergine, quello di Materdomini a Caposele e la basilica del Goleto a Sant'Angelo dei Lombardi sono frequentate mete di pellegrinaggi- ed enogastronomiche; possiede, inoltre, l'unica stazione turistica della Campania attrezzata per la pratica degli sport invernali, quella di Laceno, nel comune di Bagnoli Irpino. Oltre al capoluogo provinciale, costituiscono poli di gravitazione Ariano Irpino e Sant'Angelo dei Lombardi.

Invia segnalazione | Invia una foto

Invia segnalazione

I campi indicati con * sono obbligatori.

     

Invia una foto

I campi indicati con * sono obbligatori.

Autorizzo la pubblicazione delle fotografie allegate sul portale www.italiapedia.it

Meteo

Meteo Campania

News

Loading...

 

Agenzia web CODENCODE