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Provincia di ASTI

Capoluogo: Asti

Scheda

 
Stemma della provincia Asti
   

Provincia di Asti - Statistiche

Territorio. Articolato in 120 comuni, si trova nella parte centro-meridionale della regione, tra le province di Cuneo, Torino e Alessandria, confinando, per brevissimo tratto, anche con la Liguria (provincia di Savona), a sud. È, per lo più, collinare; le uniche aree pianeggianti sono rappresentate dal fondovalle del Tanaro e dall’altopiano di Villanova. Completano il quadro geografico la sezione occidentale del Basso Monferrato, parte dell’Alto Monferrato e un lembo delle Langhe, nell’estremo settore meridionale. Dal punto di vista geologico il territorio è caratterizzato in prevalenza da rocce sedimentarie di ambiente deposizionale marino e subordinatamente da terreni di origine continentale, di età compresa tra l’Eocene-Cretaceo e il Quaternario. Diviso quasi a metà dal fiume Tanaro, è attraversato da altri fiumi minori quali: Borbore, Versa, Tiglione, Belbo e Bormida di Millesimo. È, inoltre, tutelato da parchi e riserve naturali, come la Riserva Naturale Speciale di Valle Andona e Valle Botto, il Parco Naturale di Rocchetta Tanaro, la Riserva Naturale Speciale della Val Sarmassa. Dal 1979 è stata istituita la Comunità montana “Langa Astigiana”. Lo stemma provinciale, troncato, è stato concesso con Regio Decreto. Nella parte superiore, a sfondo rosso, spicca una croce d’argento; quella inferiore, pure argentata, rappresenta due pali, intorno a cui sono attorcigliati due tralci di vite, muniti ognuno di due grappoli -di uva bianca da un lato, di uva nera dall’altro-; sullo sfondo domina un paesaggio collinare.

Comunicazioni. Il territorio provinciale è attraversato dall’autostrada A21 Torino-Brescia, è ben collegato ai tracciati dell’A26 Voltri-Gravellona Toce e dell’A4 Torino-Milano-Trieste ed è servito da una rete di strade statali quali: la n. 456 del Turchino, la n. 231 di Santa Vittoria, la n. 10 Padana Inferiore, che solca tutta la pianura dal Piemonte al Veneto, la n. 30 di Val Bormida, la n. 457 di Moncalvo, la n. 592 di Canelli, la n. 29 del Colle di Cadibona e la n. 590 della Val Cerrina. La rete ferroviaria ha in questa parte della regione alcune delle sue linee principali, come la Asti-Acqui Terme, la Asti-Mortara, la Asti-Chivasso e la Asti-Cavallermaggiore; altre linee che attraversano il territorio sono: la Torino-Novi Ligure, la Alessandria-Castagnole Lanze e la Alessandria-Savona. Il collegamento con la rete del traffico aereo è garantito dalle aerostazioni di Torino/Caselle e di Genova/Sestri, utilizzate per i voli nazionali e internazionali ma parte della popolazione si rivolge anche all’aeroporto di Savigliano (CN), località Levaldigi; per le linee intercontinentali dirette ci si serve dell’aerostazione di Milano/Malpensa. Per i collegamenti marittimi si fa capo a Genova e Savona, in Liguria.

Storia. Primi insediamenti sul territorio provinciale si ebbero già in epoca neolitica, come testimoniano i ritrovamenti di tracce di costruzioni su palafitte e frammenti di oggetti. Intorno al 130 a.C. fu occupata dai romani, sotto la cui dominazione rimase per lungo tempo. Seguirono i barbari. Notizie più dettagliate si hanno dalla seconda metà del VII secolo, periodo in cui cadde, senza opporre resistenza, sotto il controllo dei longobardi, che vi posero la sede di uno dei ducati in cui era diviso il loro regno. A questi succedettero i franchi, nonché conti e vescovi. Seguì il periodo dell'indipendenza comunale, non indenne dalle lotte tra guelfi e ghibellini (dopo alterne vicende i primi, alleatisi con Roberto d'Angiò, ebbero la meglio). Da questo momento (1314) finì l'era della libertà comunale e il territorio fu assoggettato alla signoria angioina che durò fino al 1339, anno in cui arrivarono i Monferrato.

Struttura socio-economica. La sua identità economica e culturale si fonda sulla coltura e cultura della vite (importate fin dal V secolo a.C. dai greci). Vanto indiscusso dell'enogastronomia locale sono i raffinati: Asti Spumante, Cortese dell'Alto Monferrato, Malvasia di Casorzo d'Asti, Malvasia di Castelnuovo Don Bosco, Brachetto d'Acqui, Barbera d'Asti, Barbera del Monferrato, Freisa d'Asti, Grignolino d'Asti, Dolcetto d'Asti e Ruché. Diffuse sono anche altre coltivazioni nonché l'allevamento. Il settore secondario è caratterizzato in prevalenza da aziende impegnate nella produzione e commercializzazione dei prodotti agricoli ma non mancano sviluppi relativi sia all'industria pesante che ai comparti tessile, delle confezioni e del legno. Sono pienamente investiti nel processo di espansione e rinnovamento anche il terziario e l'artigianato. La provincia vanta, inoltre, una rinomata tradizione di prodotti genuini e specialità gastronomiche -tra cui un capitolo a parte meriterebbe il tartufo bianco-, associata a una originale offerta turistica.

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