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Descrizione

Comune di montagna di antica origine, la cui popolazione è dedita alle attività turistiche, che rappresentano la fonte più cospicua di reddito, alla zootecnia e all'artigianato del legno. La comunità degli ayassini o ayassins, il cui indice di vecchiaia è compreso nella media, si distribuisce in modo abbastanza uniforme su tutto il territorio comunale: si tratta, infatti, di un "comune sparso", interessato da un sensibile processo di espansione edilizia e formato dalle località di Antagnod, sede comunale, Champoluc, Lignod, Magneaz-Palouettaz, Periasc, Saint-Jacques e Corbet, nonché da piccoli aggregati urbani. Il territorio comunale, costellato di laghetti, s'incunea sotto le vette del massiccio del Monte Rosa che, con i suoi ghiacciai, le rocce scure e le nevi perenni, fa contrasto con le verdi distese del fondovalle, solcate dalle acque impetuose del torrente Evançon. Particolarmente suggestivi sono il capoluogo comunale e la località di Saint-Jacques, con i loro caratteristici städel , e la località di Champoluc, con il nucleo antico immerso in lussureggianti boschi di conifere. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è "partito": da un lato raffigura una torre d'argento in "campo" rosso, dall'altro un sabot d'oro su fondo nero; un leone dorato è posto sulla linea di partizione mentre nel "capo" campeggia, sullo sfondo del cielo, il profilo del Monte Rosa tra boschi di conifere.

Storia

Fu frequentata fin da epoche remote dai salassi, fieri avversari dei romani per oltre un secolo (14325 a.C.). Dopo la caduta di Roma fece parte del regno dei franchi (575), entrando, in seguito, nel COMITATUS della Valle d'Aosta (X secolo) come possedimento dell'abbazia di Saint-Maurice. Dopo la penetrazione e l'affermazione nella regione della famiglia Savoia, fu inglobata nel balivato della Valle d'Aosta (XIII secolo); in seguito venne ceduta dall'abbazia alla potente famiglia degli Challant (1263), che diede alla diocesi aostana due vescovi, Aymone (1272-1273) e Bonifacio (1375-1376). Con la fine dell'autonomia del ducato della Valle d'Aosta, ad opera del re Carlo Emanuele III di Savoia (1730-1773) -autonomia che aveva raggiunto l'apice con l'istituzione del Conseil des Commis (1536)- decadde anche l'investitura della famiglia Challant; da quel momento il feudo seguì le sorti del regno dei Savoia fino all'unità d'Italia. Chiamata Aiàs dal 1939 al 1946, deve probabilmente il nome alla voce dialettale piemontese "giàs", che significa 'luogo da rinserrarvi il gregge' ovvero 'agghiaccio'. Tra le principali vestigia del passato figurano la parrocchiale di San Martino, edificata nel 1497 ma ampiamente rimaneggiata nel XVIII secolo, la casa forte degli Challant o Maison Fournier (XV secolo) e la cappella di Saint-Jacques (XV secolo).

Economia

L'operosa comunità degli ayassini ricava la maggior parte del reddito dal turismo, cui si affiancano l'allevamento di bovini, la lavorazione artigianale del legno -si producono tipici zoccoli detti sabots- e poche imprese industriali di piccole dimensioni, attive soprattutto nel comparto alimentare (produzione di burro e fontina) e dell'edilizia; discretamente sviluppati il commercio e i servizi più qualificati, come l'intermediazione finanziaria. Il comune possiede le scuole dell'obbligo, una biblioteca, un museo parrocchiale in fase di allestimento e, per quanto riguarda l'assistenza sanitaria, le farmacie, di cui una stagionale; assai sviluppati sono l'apparato ricettivo e quello sportivo-ricreativo, comprensivo di campi da tennis, equitazione e tiro con l'arco, superfici attrezzate per il parapendio e il deltaplano nonché piste di pattinaggio a rotelle.

Relazioni

Il comprensorio ayassino e in modo particolare la località di Champoluc sono rinomate e apprezzate mete internazionali di villeggiatura estiva e invernale, in grado di offrire una vasta gamma di comfort e di svaghi alle migliaia di ospiti annuali: il comprensorio sciistico locale, che si estende per oltre 60 chilometri quadrati ed è inserito in quello estesissimo del Monterosa Ski, comprende piste di ogni livello, dalle più semplici, come le Piste del Sole, ai percorsi di sci alpino e di sci di fondo. Anche durante la bella stagione è possibile praticare un'ampia gamma di sport: ci si può dedicare all'alpinismo, all'escursionismo -gli appassionati dispongono di una fitta rete di sentieri segnati e rifugi- e al deltaplano, nonché al rafting e alla canoa sulle impetuose acque del torrente Evançon. Fra i momenti di folclore più sentiti spiccano la festa della Madonna dello Zerbion (29 luglio), la Bataille des Reines (agosto, in località Cuneaz-Crest) e la festa delle guide alpine (15 agosto). La festa del Patrono San Martino si celebra l'11 novembre.

Località

Antagnod, Bisous, Breithorn, Champlan, Champoluc, Corbet, Cornu, Frachey, Lignod, Magneaz-Palouettaz, Pallenc, Periasc, Pilaz-Magnechoulaz, Saint-Jacques, Troehey-Meytere

INFO
  • Popolazione 0
  • Lat 0.00000000
  • Long 0.00000000
  • CAP
  • Prefisso
  • Codice ISTAT 000007
  • Codice Catasto
  • Altitudine slm mt
  • zona clim./gradi giorno
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