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PANE SARDO

Approfondimento

Approfondimento: PANE SARDO

Da sempre sull'isola si preparano tanti tipi di pane diversi l'uno dall'altro in base all'uso che bisogna farne. Innanzitutto c'è il pane d'uso quotidiano, distinguibile in tre tipi differenti: la "spianata", pane rotondo e piatto, lievitato e salato, morbido anche se privo di mollica, diffuso soprattutto nella parte settentrionale della regione (Sassarese); il "pane karasau", di forma ovale o rotonda, spesso pochi millimetri e molto croccante, preparato con farina di grano o d'orzo, caratteristico della zona centrale (Nuorese e Barbagia); il "pane civraxiu", spesso e mollicoso, tipico della Sardegna meridionale. Poi c'è il pane "cerimoniale", confezionato soprattutto in passato per occasioni speciali, sia religiose che personali: per il capodanno si preparava il "Bacchiddu 'e deu", pane a forma di bastoncino che ricordava il bastone del vescovo; per il 2 di novembre, il pane "kokkoi", più grande del normale, da far trovare alle anime dei defunti in visita durante la notte; per la domenica delle palme, l'"osso di morto", un tipo di pane intrecciato; per la festività di Sant'Agata (5 febbraio), un pane piccolissimo a forma di seno di donna, usato per allontanare le calamità naturali; durante la quaresima si cuoceva un pane che rappresentava una donna con 7 gambe o sette piedi; per il giorno di Pasqua, un pane a forma di un qualsiasi simbolo pasquale, con un uovo vero (completo di guscio) inserito nella pasta; per celebrare l'arrivo di un bambino si preparava il "kokkoi" a punta, che però venne condannato e, perciò, proibito all'inizio del XVIII secolo; in occasione di un matrimonio c'era il "pane de kojuados noos", di colore bianco e di piccole dimensioni, di forme diverse e riccamente decorato. Di origini antiche è anche il "pane condito" con ingredienti e sapori molteplici. Infine c'è il "pane particolare": pani a forma di giocattolo donati ai più piccini; "pane dentarolo", che, per la sua durezza, veniva utilizzato per lenire il dolore del neonato alle prese con i primi denti da spuntare; "pani-scultura", come "sa tunda" (una grande forma circolare sulla quale veniva rappresentata una scena di vita agricola che si sperava portasse fortuna al contadino) e "sa pertusita" (anch'essa grande e disegnata con scene di vita pastorale).

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