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LAGO DI CANDIA

Approfondimento

Approfondimento: LAGO DI CANDIA

Posto a nord-est di Torino, nei pressi della strada che collega Ivrea a Chivasso, a breve distanza da Candia Canavese (TO), comprende il lago e le due zone umide Palude e Paludetta e si trova a una quota di 226 metri sul livello del mare. Occupa una superficie di circa un chilometro quadrato e mezzo, ha una profondità media è di 4,7 metri e raggiunge una profondità massima di circa otto metri; il perimetro della costa è di 5,5 chilometri. La sua nascita, relativamente recente, risale a circa 20.000 anni fa e si attribuisce all'espansione di un ghiacciaio proveniente dalla Valle d'Aosta, che si sarebbe esteso per circa venti chilometri oltre i piedi dell'arco alpino, avanzando fino alla pianura. In seguito al suo ritiro, nell'anfiteatro originatosi, sarebbero rimaste soltanto sparse aree paludose e torbose, tra le quali quelle dei due bacini lacustri della zona: il lago di Candia e quello di Viverone. Nella zona collinare sono presenti interessanti affioramenti di fossili di origine marina mescolati a ciottoli striati che testimoniano l'esistenza dell'ambiente glacio-marino che circa 2 milioni di anni or sono occupava la zona. In seguito alla convenzione di Ramsar è stato inserito nell'elenco delle aree protette e classificato come sito di importanza comunitaria per direttiva dell'Unione Europea. Di origine glaciale e alimentato da sorgenti sotterranee, il lago è quasi privo di immissari: è in parte alimentato dall'acqua piovana e dall'acqua di dilavamento del bacino imbrifero, in parte da una serie di sorgenti sommerse, che si trovano lungo la costa meridionale; nel periodo primaverile ed estivo la sua portata viene accresciuta anche dall'eccedenza delle acque derivate dal canale di Caluso, che costituiscono una delle fonti di arricchimento di sostanze nutritive (eutrofizzazione); si è calcolato in sei anni e mezzo il tempo teorico di ricambio delle acque. Considerato in fase di "avanzata maturità" ha, dunque, una naturale tendenza all'eutrofia, benché negli ultimi decenni questa tendenza naturale sia stata in parte intaccata dall'intervento dell'uomo: attività agricole, scarichi fognari, turismo. Le tecniche di biomanipolazione applicate dal Parco servono a contrastare il progressivo interramento della conca del lago, dovuto all'enorme biomassa vegetale prodotta dall'ambiente lacustre, ricca di materiale organico lignificato e cellulosico, particolarmente resistente all'attacco dei microrganismi. Delle 425 specie vegetali segnalate, 227 si trovano nella zona più propriamente lacustre e palustre: fra queste la "Trapa natans" colonizza quasi tutta la sponda del lago e impone un ampio intervento di taglio teso a limitare l'eutrofizzazione del lago. La vegetazione è data da numerose specie tipiche dei canneti, quali: "Carex elata" e "Lythrum salicaria". La fauna è rappresentata soprattutto da uccelli che hanno scelto il territorio del Parco come oasi ideale di sosta e di nidificazione: sono segnalate 190 specie di uccelli, 80 delle quali nidificanti. Tra le specie più frequenti sono: tarabuso, airone rosso, svasso, folaga, mestolone, germano reale, ma anche rapaci come il nibbio bruno e il falco pescatore; fra i mammiferi si trovano: donnola, tasso, volpe, martora, lepre, coniglio selvatico e qualche raro capriolo. L'ittiofauna è data da: luccio, scardola, triotto, alborella e cavedano. Dal punto di vista economico il lago ha costituito per molto tempo fonte di sostentamento per gli abitanti del luogo: la pesca era, infatti, un'attività che consentiva alle famiglie di integrare il proprio reddito; veniva praticata con attrezzi professionali quali bertovelli, antanelle, oltre alle reti, e il pescato eccedente veniva venduto nei paesi vicini. Fra le specie più popolose erano: anguille, lucci, tinche e persici reali, poco per volta sostituiti da specie meno pregiate ma più adatte alle mutate condizioni ambientali: scardole, pesci gatto e persici trota. Altra attività praticata tradizionalmente sul lago è il canottaggio, che trova le sue origini nell'ultimo decennio del secolo scorso. Attualmente ogni anno a Candia si svolgono diverse competizioni, cui prendono parte i giovani che si allenano presso la locale società canottieri; fra tutte, la più significativa è la regata internazionale "Coupe de la Jeunesse", riservata agli equipaggi giovanili.

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