Descrizione

Comune di montagna, classificato “comune sparso” con sede in località Pieve di Zignago; di antiche origini, ha un’economia essenzialmente agricola. I zignaghesi, che presentano un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, numerose case sparse e le località di Serò –che fa registrare la maggiore concentrazione demografica–, Torpiana, Debbio, Valgiuncata e Vezzola. Il territorio disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, e offre un panorama molto suggestivo, con rilievi punteggiati di vigneti e di vegetazione boschiva. L'abitato, interessato da una forte espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico montano. Sullo sfondo argentato dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigura un leone rosso coronato che sorregge uno scudetto d’argento con una croce rossa.

Comune di montagna, classificato “comune sparso” con sede in località Pieve di Zignago; di antiche origini, ha un’economia essenzialmente agricola. I zignaghesi, che presentano un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, numerose case sparse e le località di Serò –che fa registrare la maggiore concentrazione demografica–, Torpiana, Debbio, Valgiuncata e Vezzola. Il territorio disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, e offre un panorama molto suggestivo, con rilievi punteggiati di vigneti e di vegetazione boschiva. L'abitato, interessato da una forte espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico montano. Sullo sfondo argentato dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigura un leone rosso coronato che sorregge uno scudetto d’argento con una croce rossa.

Storia

Così denominata per il monte Zignago, che sorge nelle vicinanze di Pieve, ha origini antiche: i primi insediamenti nella zona risalgono infatti a epoca preistorica; a questi ne subentrarono altri fino ad arrivare al Medioevo quando, a seguito del progressivo abbandono dei borghi posti sulle alture, sorsero nelle vallate nuclei più compatti. XIII secolo, per passare poi sotto il dominio della repubblica marinara di Genova, che le riconobbe una certa autonomia, concedendole di governarsi secondo propri statuti. Al pari dei territori circostanti, al termine dell’invasione napoleonica, nel 1814, fu annessa al regno di Sardegna e fu successivamente coinvolta negli avvenimenti nazionali e internazionali dell’Ottocento e della prima metà del Novecento. Del suo patrimonio storico-architettonico fanno parte la cinquecentesca pieve di San Pietro e, in località Valgiuncata, una casa-torre del XV secolo.

Così denominata per il monte Zignago, che sorge nelle vicinanze di Pieve, ha origini antiche: i primi insediamenti nella zona risalgono infatti a epoca preistorica; a questi ne subentrarono altri fino ad arrivare al Medioevo quando, a seguito del progressivo abbandono dei borghi posti sulle alture, sorsero nelle vallate nuclei più compatti. XIII secolo, per passare poi sotto il dominio della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LIG&parola=REPUBBLICAMARINARADIGENOVA'>repubblica marinara di Genova</a>, che le riconobbe una certa autonomia, concedendole di governarsi secondo propri statuti. Al pari dei territori circostanti, al termine dell’invasione napoleonica, nel 1814, fu annessa al regno di Sardegna e fu successivamente coinvolta negli avvenimenti nazionali e internazionali dell’Ottocento e della prima metà del Novecento. Del suo patrimonio storico-architettonico fanno parte la cinquecentesca pieve di San Pietro e, in località Valgiuncata, una casa-torre del XV secolo.

Economia

Dal punto di vista burocratico non si registra la presenza di strutture particolarmente significative: le uniche attività che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dell’ufficio postale e del municipio e, poiché manca sul posto anche una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, svolte dal sindaco. La principale fonte di reddito per gli abitanti continua a essere costituita dall’agricoltura, pur registrandosi un sensibile calo degli addetti a questo settore: si producono cereali (in particolare frumento), foraggi, ortaggi, frutta, soprattutto uva, e olive; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Le attività industriali, limitate al comparto edile, sono pressoché irrilevanti e alquanto modesta è anche la presenza del terziario, che si compone della rete commerciale (di piccole dimensioni ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità) e dei servizi amministrativi e scolastici. Mancano servizi più qualificati, come quello bancario, e strutture sanitarie, sociali, sportive e per il tempo libero di rilievo; è possibile frequentare soltanto le scuole materne e le scuole dell’obbligo, mentre le strutture culturali sono rappresentate da una biblioteca e da una mostra permanente storico-archeologica. La capacità ricettiva è limitata alla sola possibilità di ristorazione.

Dal punto di vista burocratico non si registra la presenza di strutture particolarmente significative: le uniche attività che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dell’ufficio postale e del municipio e, poiché manca sul posto anche una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, svolte dal sindaco. La principale fonte di reddito per gli abitanti continua a essere costituita dall’agricoltura, pur registrandosi un sensibile calo degli addetti a questo settore: si producono cereali (in particolare frumento), foraggi, ortaggi, frutta, soprattutto uva, e olive; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Le attività industriali, limitate al comparto edile, sono pressoché irrilevanti e alquanto modesta è anche la presenza del terziario, che si compone della rete commerciale (di piccole dimensioni ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità) e dei servizi amministrativi e scolastici. Mancano servizi più qualificati, come quello bancario, e strutture sanitarie, sociali, sportive e per il tempo libero di rilievo; è possibile frequentare soltanto le scuole materne e le scuole dell’obbligo, mentre le strutture culturali sono rappresentate da una biblioteca e da una mostra permanente storico-archeologica. La capacità ricettiva è limitata alla sola possibilità di ristorazione.

Relazioni

Oltre a non registrare un significativo movimento turistico, pur meritando di essere visitata per la sua suggestiva cornice paesaggistica, è poco frequentata anche per lavoro, poiché né l’agricoltura né tanto meno l’industria o il terziario hanno raggiunto livelli di sviluppo tali da consentire un maggiore assorbimento di manodopera; diffuso è invece il pendolarismo verso le aree più industrializzate e in particolare verso il capoluogo di provincia. I suoi rapporti, non rilevanti, con i comuni vicini (ai quali tuttavia la popolazione si rivolge per frequentare gli istituti d’istruzione secondaria e per usufruire dei servizi non forniti sul posto), si intensificano in occasione della festa patronale. La Patrona, la Madonna del Dragone, si festeggia l’8 settembre.

Oltre a non registrare un significativo movimento turistico, pur meritando di essere visitata per la sua suggestiva cornice paesaggistica, è poco frequentata anche per lavoro, poiché né l’agricoltura né tanto meno l’industria o il terziario hanno raggiunto livelli di sviluppo tali da consentire un maggiore assorbimento di manodopera; diffuso è invece il pendolarismo verso le aree più industrializzate e in particolare verso il capoluogo di provincia. I suoi rapporti, non rilevanti, con i comuni vicini (ai quali tuttavia la popolazione si rivolge per frequentare gli istituti d’istruzione secondaria e per usufruire dei servizi non forniti sul posto), si intensificano in occasione della festa patronale. La Patrona, la Madonna del Dragone, si festeggia l’8 settembre.

Località

Debbio, Imara, Pieve, Sasseta, Serò, Torpiana, Valgiuncata, Vezzola

Debbio, Imara, Pieve, Sasseta, Serò, Torpiana, Valgiuncata, Vezzola

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Zignago rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.