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Descrizione

Comune collinare, di origine nuragica, basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole. I villanovesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, vivono quasi tutti nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce in poche case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. L’abitato, interessato da crescita edilizia, mostra un andamento plano-altimetrico tipico delle zone collinari. Lo stemma comunale, troncato semipartito, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Nella parte superiore, a sfondo azzurro, campeggia la lettera maiuscola V, d’oro, accostata, ai lati, da due stelle d’oro a otto raggi; il secondo campo, verde, racchiude sette spighe di grano, d’oro; nella terza sezione, smaltata di rosso, figura una pecora d’argento che riposa su una campagna azzurra.

Storia

Il toponimo è composto di “villanova”, di palese significato, e dell’aggettivo “franca” che, secondo qualche studioso, rimanda alla franchigia concessa al luogo dal feudatario per un dato tempo a quelli che sarebbero andati a stabilirvisi. Di origine nuragica, ebbe il momento di maggiore sviluppo nel XIV e XV secolo. Nel 1697 divenne possedimento degli Zappata che la tennero fino al 1839. Interessante sotto il profilo storico-architettonico è la chiesa parrocchiale di San Lorenzo, di stile pisano, disposta a croce latina, affiancata da un solido e massiccio campanile. All’interno è ricca di marmi pregiati. Sull’altare maggiore, al centro, collocata in una nicchia, domina la pregevole statua di San Lorenzo Martire con ai lati le statue dei Santi Pietro e Paolo. Al centro dell’abitato, nei pressi della piazza principale, sorge la chiesa di San Sebastiano, della fine del 1500, interessante sia per la semplicità delle linee architettoniche e la singolare facciata in pietra lavorata, con motivi di finto marmo, che per l’organo, un vero gioiello dell’arte musicale della fine del 1700. Presenta due cappelle laterali, con altari di pietra, di cui una dedicata all’Addolorata e l’altra a San Francesco da Paola, con statuine lignee provenienti dall’antico convento. La campana è del 1811. Nella zona vi sono molti insediamenti nuragici importanti come: “Baracca is Dragonis”, sulla strada per Mandas, dove sono state ritrovate brocche e altre ceramiche; “Tuppedili”, un colle di 350 metri, sul quale sorge una fortezza nuragica quadrilobata nella quale sono stati ritrovati numerosi resti di ceramiche nuragiche greco orientali, fenice e coppe di produzione attica; “Trattasi”, “Sergai”, “Perdu Atzeni”, “Salamai”, “Paberi”, “Riu Stangiu”, “Ruinali sa figu”, “Pranu”, e altri, ma il più importante è quello denominato “SU MOLINU”, che si sviluppa attorno a una vera e propria fortezza, costruita con grandi blocchi di arenaria, risalente al XV secolo a.C.

Economia

È sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. Nell’economia locale l’agricoltura conserva un ruolo importante: si producono cereali, frumento, ortaggi, foraggi, vite, olivo, agrumi e frutta; si pratica anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Non vi è stato praticamente alcuno sviluppo industriale, fatta eccezione per una piccola impresa edile, data l’esiguità numerica della popolazione. Il terziario si compone di una sufficiente rete commerciale ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le scuole assicurano la frequenza delle classi dell’obbligo; per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca intitolata “Vincenzo Porru”. Alla diffusione della cultura e dell’informazione provvede anche un’emittente radiotelevisiva locale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario, localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Pur non figurando tra le mete turistiche più celebrate della zona, possiede, comunque, valide attrattive capaci di richiamare l’attenzione di turisti appassionati di archeologia. Degno di una visita è il sito nuragico di “Su Molinu” che sorge, a quasi 300 metri di altezza, sulla vecchia strada per Villamar, su un altopiano di arenarie e marne che dominano la Marmilla, ai confini della Trexenta. Nella vallata antistante scorre il fiume Mannu. Tra le manifestazioni: la festa di Sant’Isidoro e la sagra delle mandorle, entrambe a maggio; la festa della Madonna della Salute, la terza domenica di settembre. Il Patrono, San Lorenzo, si festeggia il 10 agosto.

Località

INFO
  • Popolazione 1.372
  • Lat 39° 38' 41,1'' 39.64472500
  • Long 9° 0' 7,55'' 9.00209722
  • CAP 09020
  • Prefisso 070
  • Codice ISTAT 106028
  • Codice Catasto L987
  • Altitudine slm 292 mt
  • zona clim./gradi giorno
    Riscaldamento: dal 15/11 al 31/03 per 10 ore/giorno
    C/1384
  • Superficie 27.46 Km2
  • Densità 49,96 ab/Km2
  • Sismicità Zona 4
  • Alba 05:08
  • Tramonto 19:32
Contatti
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ODV
NomeIndirizzo
A.V.S. L'ARCOBALENO O.N.L.U.S.VIA CRISPI 2
AVIS COMUNALE DI SAMATZAIVIA MAGGIORE PIBIRI 19
AVIS COMUNALE DI SAMATZAIVIA MAGGIORE PIBIRI 19
LO ZAINO DI GHIGO ONLUSVIA PERGOLESI 28
PROGETTO BENESSERE COOPERATIVA SOCIALEVIA FRATELLI CERVI 26
SEP SOCIETA' COOPERATIVA SOCIALEVIA PIERGIORGIO FRASSATI 30
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