Descrizione

Comune di pianura, di origine medievale, la cui economia è caratterizzata dalla coesistenza delle tradizionali attività agricole e di quelle industriali. I villapomesi, il cui indice di vecchiaia è di poco superiore alla media, si distribuiscono, oltre che nel capoluogo comunale, nelle località di Coazze e Roma. Il territorio comunale, interessato da una forte espansione edilizia, presenta un profilo geometrico regolare, praticamente privo di variazioni altimetriche;l'andamentoplano-altimetrico dell'abitato risulta pianeggiante.

Comune di pianura, di origine medievale, la cui economia è caratterizzata dalla coesistenza delle tradizionali attività agricole e di quelle industriali. I villapomesi, il cui indice di vecchiaia è di poco superiore alla media, si distribuiscono, oltre che nel capoluogo comunale, nelle località di Coazze e Roma. Il territorio comunale, interessato da una forte espansione edilizia, presenta un profilo geometrico regolare, praticamente privo di variazioni altimetriche;l'andamentoplano-altimetrico dell'abitato risulta pianeggiante.

Storia

Comune dal 1866, durante l'XI secolo fece parte dei possedimenti di Matilde di Canossa, che concesse ai monaci di San Benedetto di Polirone i diritti su questo come su altri territori del basso Mantovano (Révere e Poggio Rusco). Fu oggetto di contesa tra Mantova, Modena e Reggio nell'Emilia finché, agli inizi del XIV secolo, se ne appropriarono i Gonzaga, che poco prima avevano cacciato da Mantova i Bonacolsi. Con i Gonzaga si conclusero, attraverso la costruzione di una rete di canali, i lavori del Fossalta, che erano già iniziati al tempo dei benedettini per liberare le terre dalle paludi. Come tutti i borghi della zona, nei secoli successivi fu condizionata dagli avvenimenti legati alla città di Mantova, fino al trattato di Zurigo del 1859, che stabiliva la divisione della provincia: la località sarebbe stata, fino al 1866, sotto la dominazione austriaca. Il toponimo originario era Mulo proveniente da Molo, poi Mullo, a sua volta derivante dal latino medievale "mollus" (bagnato); la denominazione fu cambiata nell'attuale toponimo perché gli abitanti del posto decisero di omaggiare il loro concittadino Carlo Poma, seguace di Mazzini, arrestato dagli austriaci con l'accusa di cospirazione e impiccato nel 1852 nella Valletta di Belfiore a Mantova. La nuova denominazione fu concessa con Regio Decreto nel 1869, tre anni dopo la partenza degli austriaci, che ebbero il merito di riconoscere l'autonomia del comune staccandolo da Révere. Nel 1920 beneficiò dell'opera di risanamento delle terre paludose che era stata ideata e progettata attraverso la costituzione del Consorzio di bonifica di Révere. Il patrimonio storico-artistico è costituito, in larga parte, dall'architettura sacra: da ricordare sono la parrocchiale, di origine antica, dedicata a San Michele Arcangelo, e la chiesa di San Prospero, databile tra il XII e il XIII secolo; non mancano monumenti civili, come villa Angela e la corte Andreasi.

Comune dal 1866, durante l'XI secolo fece parte dei possedimenti di Matilde di Canossa, che concesse ai monaci di San Benedetto di Polirone i diritti su questo come su altri territori del basso Mantovano (Révere e Poggio Rusco). Fu oggetto di contesa tra Mantova, Modena e Reggio nell'Emilia finché, agli inizi del XIV secolo, se ne appropriarono i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=GONZAGA'>Gonzaga</a>, che poco prima avevano cacciato da Mantova i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=BONACOLSI'>Bonacolsi</a>. Con i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=GONZAGA'>Gonzaga</a> si conclusero, attraverso la costruzione di una rete di canali, i lavori del Fossalta, che erano già iniziati al tempo dei benedettini per liberare le terre dalle paludi. Come tutti i borghi della zona, nei secoli successivi fu condizionata dagli avvenimenti legati alla città di Mantova, fino al trattato di Zurigo del 1859, che stabiliva la divisione della provincia: la località sarebbe stata, fino al 1866, sotto la dominazione austriaca. Il toponimo originario era Mulo proveniente da Molo, poi Mullo, a sua volta derivante dal latino medievale "mollus" (bagnato); la denominazione fu cambiata nell'attuale toponimo perché gli abitanti del posto decisero di omaggiare il loro concittadino Carlo Poma, seguace di Mazzini, arrestato dagli austriaci con l'accusa di cospirazione e impiccato nel 1852 nella Valletta di Belfiore a Mantova. La nuova denominazione fu concessa con Regio Decreto nel 1869, tre anni dopo la partenza degli austriaci, che ebbero il merito di riconoscere l'autonomia del comune staccandolo da Révere. Nel 1920 beneficiò dell'opera di risanamento delle terre paludose che era stata ideata e progettata attraverso la costituzione del Consorzio di bonifica di Révere. Il patrimonio storico-artistico è costituito, in larga parte, dall'architettura sacra: da ricordare sono la parrocchiale, di origine antica, dedicata a San Michele Arcangelo, e la chiesa di San Prospero, databile tra il XII e il XIII secolo; non mancano monumenti civili, come villa Angela e la corte Andreasi.

Economia

Ospita unicamente i consueti uffici municipali e postali. La comunità vive dei prodotti agricoli (cereali, foraggio, ortaggi, frutteti e vite), dell'allevamento bovino e suino e dall'attività di svariate industrie operanti nei comparti edile, alimentare (lattiero-caseario e di alimenti per animali), tessile e metalmeccanico. Non mancano fabbriche di abbigliamento, calzature e della lavorazione del vetro. Il livello di reddito e la capacità di risparmio dei villapomesi giustificano la presenza del servizio bancario, per l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria. La rete commerciale soddisfa i bisogni essenziali della comunità. Il terziario include inoltre agenzie di consulenza informatica. Per quanto riguarda l'offerta di servizi pubblici, non si registra la presenza di case di riposo o asili nido; le strutture destinate all'arricchimento culturale sono costituite da biblioteche; non si segnala la pubblicazione di giornali o periodici locali né la presenza di radio o televisioni private. Nelle scuole locali si impartisce soltanto l'istruzione primaria, e ciò costringe anche i più giovani all'esperienza del pendolarismo. La ricettività garantisce possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. È assicurata l'assistenza farmaceutica ma per quanto riguarda gli altri servizi sanitari la popolazione è costretta a spostarsi nei centri vicini.

Ospita unicamente i consueti uffici municipali e postali. La comunità vive dei prodotti agricoli (cereali, foraggio, ortaggi, frutteti e vite), dell'allevamento bovino e suino e dall'attività di svariate industrie operanti nei comparti edile, alimentare (lattiero-caseario e di alimenti per animali), tessile e metalmeccanico. Non mancano fabbriche di abbigliamento, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=CALZATURE'>calzature</a> e della lavorazione del vetro. Il livello di reddito e la capacità di risparmio dei villapomesi giustificano la presenza del servizio bancario, per l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria. La rete commerciale soddisfa i bisogni essenziali della comunità. Il terziario include inoltre agenzie di consulenza informatica. Per quanto riguarda l'offerta di servizi pubblici, non si registra la presenza di case di riposo o asili nido; le strutture destinate all'arricchimento culturale sono costituite da biblioteche; non si segnala la pubblicazione di giornali o periodici locali né la presenza di radio o televisioni private. Nelle scuole locali si impartisce soltanto l'istruzione primaria, e ciò costringe anche i più giovani all'esperienza del pendolarismo. La ricettività garantisce possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. È assicurata l'assistenza farmaceutica ma per quanto riguarda gli altri servizi sanitari la popolazione è costretta a spostarsi nei centri vicini.

Relazioni

Non può essere considerata una meta turistica di particolare interesse per l'assenza, oltre che di elementi paesaggistici e storico-culturali rilevanti, anche di eventi di richiamo, come fiere, feste religiose o sagre. È poco frequentata per lavoro e, nel complesso, intrattiene rapporti poco rilevanti con i centri vicini, cui ci si rivolge principalmente per il soddisfacimento di bisogni individuali o collettivi, come l'istruzione e il commercio, l'espletamento di pratiche burocratiche e l'assistenza sanitaria. Fortunatamente la mobilità dei villapomesi è favorita da un sistema di collegamenti valido e soddisfacente. Il 29 settembre si celebra la festa in onore del Patrono, San Michele.

Non può essere considerata una meta turistica di particolare interesse per l'assenza, oltre che di elementi paesaggistici e storico-culturali rilevanti, anche di eventi di richiamo, come fiere, feste religiose o sagre. È poco frequentata per lavoro e, nel complesso, intrattiene rapporti poco rilevanti con i centri vicini, cui ci si rivolge principalmente per il soddisfacimento di bisogni individuali o collettivi, come l'istruzione e il commercio, l'espletamento di pratiche burocratiche e l'assistenza sanitaria. Fortunatamente la mobilità dei villapomesi è favorita da un sistema di collegamenti valido e soddisfacente. Il 29 settembre si celebra la festa in onore del Patrono, San Michele.

Località

Coazze, Roma

Coazze, Roma