Descrizione

Piccola comunità di montagna, di origine medievale, la cui economia si basa su attività agricole, affiancate da un crescente sviluppo del turismo. I valmalesi, che presentano un indice di vecchiaia notevolmente inferiore alla media, si distribuiscono tra il capoluogo comunale, molti aggregati urbani minori e alcune case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 1.670 metri di quota. L’abitato, interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia, sorge su un ripido fianco boscoso.

Piccola comunità di montagna, di origine medievale, la cui economia si basa su attività agricole, affiancate da un crescente sviluppo del turismo. I valmalesi, che presentano un indice di vecchiaia notevolmente inferiore alla media, si distribuiscono tra il capoluogo comunale, molti aggregati urbani minori e alcune case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 1.670 metri di quota. L’abitato, interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia, sorge su un ripido fianco boscoso.

Storia

Il toponimo si compone del sostantivo “valle” e dell’aggettivo “mala”, nel significato di ‘cattiva’. Esso si rifà alle condizioni ambientali, alla povertà del suolo e alla difficoltà delle comunicazioni. Poche sono le notizie storiche relative alle prime vicende del borgo: si sa solo che appartenne al marchesato di Busca e poi a quello di Saluzzo. Pochi sono anche i resti del suo passato; la chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista è stata totalmente ricostruita nel 1865. Risalgono al Medioevo la cappella di Sant’Onorato e quella dell’Annunziata. Verso il colle di Ciabra sorge il santuario della Madonna della Misericordia. Meta di pellegrinaggi soprattutto nella stagione estiva, il santuario è stato costruito ove la tradizione vuole che sia apparsa, nell’agosto del 1834, la Madonna a quattro pastorelle del posto che salivano con le mandrie ai pascoli più alti. Nel 1835 il padre di una delle veggenti fece edificare sul luogo dell’apparizione un pilone, sul quale il pittore saluzzese Giuseppe Gautero dipinse l’immagine della Madonna. Nel 1840 sorse la prima cappella. L’afflusso di pellegrini rese necessario ulteriori ampliamenti al santuario tra il 1849 e il 1851. Sul piazzale antistante si affacciano due ampi fabbricati: il palazzo vecchio, della fine dell’Ottocento, e il palazzo nuovo, del 1925.

Il toponimo si compone del sostantivo “valle” e dell’aggettivo “mala”, nel significato di ‘cattiva’. Esso si rifà alle condizioni ambientali, alla povertà del suolo e alla difficoltà delle comunicazioni. Poche sono le notizie storiche relative alle prime vicende del borgo: si sa solo che appartenne al marchesato di Busca e poi a quello di Saluzzo. Pochi sono anche i resti del suo passato; la chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista è stata totalmente ricostruita nel 1865. Risalgono al Medioevo la cappella di Sant’Onorato e quella dell’Annunziata. Verso il colle di Ciabra sorge il santuario della Madonna della Misericordia. Meta di pellegrinaggi soprattutto nella stagione estiva, il santuario è stato costruito ove la tradizione vuole che sia apparsa, nell’agosto del 1834, la Madonna a quattro pastorelle del posto che salivano con le mandrie ai pascoli più alti. Nel 1835 il padre di una delle veggenti fece edificare sul luogo dell’apparizione un pilone, sul quale il pittore saluzzese Giuseppe Gautero dipinse l’immagine della Madonna. Nel 1840 sorse la prima cappella. L’afflusso di pellegrini rese necessario ulteriori ampliamenti al santuario tra il 1849 e il 1851. Sul piazzale antistante si affacciano due ampi fabbricati: il palazzo vecchio, della fine dell’Ottocento, e il palazzo nuovo, del 1925.

Economia

Le caratteristiche orografiche dell’area hanno condizionato lo sviluppo dell’economia: esclusa la possibilità di praticare l’agricoltura su vasta scala, il settore primario è presente unicamente con l’allevamento di pochi capi di bovini, caprini e avicoli. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva è comunque sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. Non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Mancano scuole di ogni ordine e grado, nonché una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. L’assenza di una farmacia costringe i valmalesi a rivolgersi altrove anche per il servizio sanitario di base.

Le caratteristiche orografiche dell’area hanno condizionato lo sviluppo dell’economia: esclusa la possibilità di praticare l’agricoltura su vasta scala, il settore primario è presente unicamente con l’allevamento di pochi capi di bovini, caprini e avicoli. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva è comunque sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. Non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Mancano scuole di ogni ordine e grado, nonché una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. L’assenza di una farmacia costringe i valmalesi a rivolgersi altrove anche per il servizio sanitario di base.

Relazioni

Costituisce una meta particolarmente apprezzata dagli appassionati degli sport invernali −cui mette a disposizione piste per lo sci di fondo−, ma anche dagli amanti della storia e dell’arte e soprattutto dai fedeli, devoti alla Madonna del santuario (uno dei più vivi centri di fede del saluzzese), presso il quale ogni anno ricorrono numerosi appuntamenti: l’ultima domenica di maggio, per la chiusura del mese mariano; il 5 agosto per la festa votiva dell’apparizione con il tradizionale pellegrinaggio; la seconda domenica di agosto per la festa patronale della Madonna della Misericordia; il 15 agosto per la festa dell’Assunta; il 13 ottobre per la chiusura del santuario. Numerose sono anche le passeggiate che si possono fare tra boschi di betulle o tra rododendri che colorano i colli circostanti, percorrendo gli antichi sentieri della gente di montagna. Ideale per itinerari in mountain bike è la cosiddetta “strada dei cannoni” che sale al colle omonimo, svolgendosi su una strada in quota e che attraversando lo spartiacque tra Valle Maira e Valle Varaita, giunge fino al colle di Sampeyre. Notevole è il panorama verso le montagne che si può godere durante tutto il tragitto. Inoltre, nei ristoranti del posto si possono gustare i piatti semplici e casalinghi tipici della tradizione valligiana. In particolare figurano ricette a base di polenta, funghi, selvaggina, trote del Varaita e formaggi locali. La festa del Patrono, San Giovanni Battista, si celebra il 24 giugno.

Costituisce una meta particolarmente apprezzata dagli appassionati degli sport invernali −cui mette a disposizione piste per lo sci di fondo−, ma anche dagli amanti della storia e dell’arte e soprattutto dai fedeli, devoti alla Madonna del santuario (uno dei più vivi centri di fede del saluzzese), presso il quale ogni anno ricorrono numerosi appuntamenti: l’ultima domenica di maggio, per la chiusura del mese mariano; il 5 agosto per la festa votiva dell’apparizione con il tradizionale pellegrinaggio; la seconda domenica di agosto per la festa patronale della Madonna della Misericordia; il 15 agosto per la festa dell’Assunta; il 13 ottobre per la chiusura del santuario. Numerose sono anche le passeggiate che si possono fare tra boschi di betulle o tra rododendri che colorano i colli circostanti, percorrendo gli antichi sentieri della gente di montagna. Ideale per itinerari in mountain bike è la cosiddetta “strada dei cannoni” che sale al colle omonimo, svolgendosi su una strada in quota e che attraversando lo spartiacque tra Valle Maira e Valle Varaita, giunge fino al colle di Sampeyre. Notevole è il panorama verso le montagne che si può godere durante tutto il tragitto. Inoltre, nei ristoranti del posto si possono gustare i piatti semplici e casalinghi tipici della tradizione valligiana. In particolare figurano ricette a base di polenta, funghi, selvaggina, trote del Varaita e formaggi locali. La festa del Patrono, San Giovanni Battista, si celebra il 24 giugno.

Località

Arvatti, Chiotasso, Chiotmartin, Rora, Ruà Gay, Santuario di Valmala

Arvatti, Chiotasso, Chiotmartin, Rora, Ruà Gay, Santuario di Valmala