Descrizione
Comune di pianura, di origini antiche, con un’economia di tipo agricolo e industriale. I teoresi, che presentano un elevato indice di vecchiaia, sono quasi tutti distribuiti tra il capoluogo comunale, contiguo al centro Rivignano del comune omonimo, e la località di Rivarotta. Il territorio, comprendente anche il nucleo di Casali Volta, ha un profilo geometrico molto regolare, con differenze di altitudine quasi irrilevanti, che determinano nell'abitato, interessato da espansione edilizia, un andamento plano-altimetrico completamente pianeggiante. Nello stemma comunale, troncato, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigura, in campo azzurro, un’aquila d’oro che afferra con gli artigli un ramo di quercia e, su sfondo argenteo, due bandiere rosse, in decusse, ciascuna con cinque piccole croci d’oro, attraversate da uno scaglione nero.
Storia
I primi insediamenti nella zona risalgono a età preistoriche, stando al rinvenimento di vari reperti archeologici, tra cui figurano punte di selce e frecce; a questi ne subentrarono altri di celti, la cui presenza nel territorio è testimoniata, tra l’altro, dalla scoperta di una spada in bronzo, ora conservata nel museo di Aquileia. In epoca romana molto probabilmente vi furono dei poderi appartenenti ai coloni aquileiesi. Il toponimo, che in documenti del XIII secolo compare nelle forme di Thegori e Tigor, potrebbe derivare dal termine latino TUGURIUM, che significa ‘capanna’; una tradizione locale lo riporta invece all’invocazione latina TE ORAMUS [Domine], ‘ti preghiamo [Signore]’. La sua storia, nella quale mancano eventi degni di nota, non si discosta da quella delle località vicine: travagliata dalle invasioni barbariche durante l’alto Medioevo, divenne in seguito possedimento del patriarcato, passando, nei primi decenni del Quattrocento, sotto la Repubblica di Venezia. Dopo il declino della Serenissima, sul finire del XVIII secolo, finì nelle mani degli austriaci che, fatta eccezione per la parentesi napoleonica, vi dominarono fino al 1866, quando fu annessa all’Italia. Dal punto di vista architettonico non vi sono edifici di particolare interesse, se si eccettua la chiesa parrocchiale.
Economia
L’apparato burocratico-amministrativo non offre altri servizi oltre a quelli garantiti dall’ufficio postale e dal municipio. L’agricoltura, basata sulla coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, frutta e soprattutto di vite, è integrata dall’allevamento di bovini, suini, caprini, equini e avicoli. Il settore che assicura maggiori possibilità di occupazione è quello industriale, costituito da aziende che operano nei comparti alimentare, edile, metalmeccanico, della lavorazione del legno e della fabbricazione di strumenti ottici e fotografici. È presente il servizio bancario; una rete distributiva di dimensioni modeste ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità completa il quadro delle attività terziarie. Non vi sono strutture sociali, sportive e per il tempo libero di una certa rilevanza. Nelle scuole locali si impartisce soltanto l’istruzione materna ed elementare; si può però usufruire di una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e, in minor misura, anche di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico; per altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.
Relazioni
Sebbene non registri un significativo movimento di turisti, per la mancanza di particolari attrattive dal punto di vista paesaggistico, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle industrie, che consentono di richiamare manodopera dai dintorni. I rapporti, piuttosto intensi, con i comuni vicini, ai quali gli abitanti si rivolgono per frequentare le altre scuole dell’obbligo e gli istituti d’istruzione secondaria di secondo grado nonché per usufruire dei servizi non forniti sul posto, si intensificano in occasione di alcuni eventi ricorrenti; tra questi meritano di essere citati: il cosiddetto “Pignarul”, che si tiene a gennaio, nella località di Campomolle; la marcia non competitiva di 6-12 km denominata "Alla scoperta del fiume Stella", a febbraio; la festa del perdono e quella di Via Piave, ad agosto. La festa del Patrono, S. Mauro, si celebra il 26 novembre.
Località
Casali Volta, Chiarmacis, Rivarotta
- Popolazione 0
- Lat 45° 51' 16,65'' 45.85462500
- Long 13° 3' 20,21'' 13.05561389
- CAP 33050
- Prefisso 0432
- Codice ISTAT 030119
- Codice Catasto L101
- Altitudine slm 12 mt
- zona clim./gradi giorno
Riscaldamento: dal 15/10 al 15/04 per 14 ore/giorno E/2411 - Superficie 16.94 Km2
- Densità 0,00 ab/Km2
- Sismicità Zona
- Alba 05:01
- Tramonto 19:08