Descrizione

Comune collinare, formatosi in epoca medioevale in un'area popolata fin dalla preistoria; fa registrare, accanto alle tradizionali attività agricole, un significativo sviluppo industriale e commerciale. I solferinesi, che presentano un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, si distribuiscono, oltre che nel capoluogo comunale, nelle località di Pozzo Catena, Barche, Cunettone, Ridello al Monte, Santoline e Saresine. Il territorio comunale, caratterizzato da un processo di forte espansione edilizia, presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche appena accennate; l'andamento plano-altimetrico del centro abitato risulta pertanto pianeggiante.

Comune collinare, formatosi in epoca medioevale in un'area popolata fin dalla preistoria; fa registrare, accanto alle tradizionali attività agricole, un significativo sviluppo industriale e commerciale. I solferinesi, che presentano un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, si distribuiscono, oltre che nel capoluogo comunale, nelle località di Pozzo Catena, Barche, Cunettone, Ridello al Monte, Santoline e Saresine. Il territorio comunale, caratterizzato da un processo di forte espansione edilizia, presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche appena accennate; l'andamento plano-altimetrico del centro abitato risulta pertanto pianeggiante.

Storia

Vanta radici antichissime, testimoniate da reperti attestanti la presenza di insediamenti palafitticoli. Alla fine dell'XI secolo fu ceduta dal conte di Parma, Uberto, ai monaci cluniacensi, i quali, a loro volta, la consegnarono ai conti di Montichiari. La rocca, distrutta nel XIII secolo dai bresciani, all'inizio del XIV secolo fu comprata insieme al castello e ricostruita dal quarto capitano di Mantova, Rinaldo Bonacolsi, detto Passerino. Successivamente il feudo fu dominio di Venezia, che lo cedette a Gianfrancesco Gonzaga, primo marchese di Mantova. Rimase possedimento dei Gonzaga, come signoria autonoma, fino al XVIII secolo. Nella prima metà del Settecento fece parte del governatorato di Lombardia. Il 24 giugno 1859, durante la seconda guerra d'indipendenza, fu teatro del sanguinoso scontro, noto come battaglia di Solferino e San Martino, tra le truppe di Napoleone III e Vittorio Emanuele II da un lato e l'esercito austriaco di Francesco Giuseppe II dall'altro. Tale combattimento costò la vita a migliaia di soldati di entrambe le parti; il finanziere svizzero Jean Henry Dunant, presente al momento dello scontro, vedendo con quanta imparzialità venivano soccorsi, dalle donne e dal sacerdote don Lorenzo Barzizza, i soldati di entrambi i fronti, ebbe l'idea di fondare una organizzazione di soccorso internazionale, la futura Croce Rossa. Ogni anno si celebra l'anniversario della battaglia con una solenne cerimonia. Il patrimonio storico-artistico annovera, tra le diverse testimonianze del passato, un torrione risalente agli inizi dell'XI secolo, detto "spia d'Italia". Risalgono al XVII secolo la chiesa parrocchiale intitolata a San Nicola di Bari, la chiesa dell'Immacolata, detta anche di San Carlo, e la chiesa in stile barocco, dedicata a San Pietro, che custodisce le ossa di 7.000 soldati morti nella famosa battaglia.

Vanta radici antichissime, testimoniate da reperti attestanti la presenza di insediamenti palafitticoli. Alla fine dell'XI secolo fu ceduta dal conte di Parma, Uberto, ai monaci cluniacensi, i quali, a loro volta, la consegnarono ai conti di Montichiari. La rocca, distrutta nel XIII secolo dai bresciani, all'inizio del XIV secolo fu comprata insieme al castello e ricostruita dal quarto capitano di Mantova, Rinaldo <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=BONACOLSI'>Bonacolsi</a>, detto Passerino. Successivamente il feudo fu dominio di Venezia, che lo cedette a Gianfrancesco <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=GONZAGA'>Gonzaga</a>, primo marchese di Mantova. Rimase possedimento dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=GONZAGA'>Gonzaga</a>, come signoria autonoma, fino al XVIII secolo. Nella prima metà del Settecento fece parte del governatorato di Lombardia. Il 24 giugno 1859, durante la seconda guerra d'indipendenza, fu teatro del sanguinoso scontro, noto come <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=BATTAGLIADISOLFERINOESANMARTINO'>battaglia di Solferino e San Martino</a>, tra le truppe di Napoleone III e Vittorio Emanuele II da un lato e l'esercito austriaco di Francesco Giuseppe II dall'altro. Tale combattimento costò la vita a migliaia di soldati di entrambe le parti; il finanziere svizzero Jean Henry Dunant, presente al momento dello scontro, vedendo con quanta imparzialità venivano soccorsi, dalle donne e dal sacerdote don Lorenzo Barzizza, i soldati di entrambi i fronti, ebbe l'idea di fondare una organizzazione di soccorso internazionale, la futura Croce Rossa. Ogni anno si celebra l'anniversario della battaglia con una solenne cerimonia. Il patrimonio storico-artistico annovera, tra le diverse testimonianze del passato, un torrione risalente agli inizi dell'XI secolo, detto "spia d'Italia". Risalgono al XVII secolo la chiesa parrocchiale intitolata a San Nicola di Bari, la chiesa dell'Immacolata, detta anche di San Carlo, e la chiesa in stile barocco, dedicata a San Pietro, che custodisce le ossa di 7.000 soldati morti nella famosa battaglia.

Economia

Ospita i consueti uffici municipali e postali; per l'assenza della stazione dei carabinieri, l'autorità di pubblica sicurezza è rappresentata, all'occorrenza, dal sindaco. La comunità vive dei prodotti agricoli (cereali, foraggio, frutteti e vite), dell'allevamento di avicoli, bovini e suini e dell'attività di svariate industrie operanti nei comparti alimentare, edile e tessile. Non mancano inoltre fabbriche di abbigliamento, calzature e materie plastiche, nonché falegnamerie e calzifici. Il livello di reddito e la capacità di risparmio dei serravallesi giustificano la presenza del servizio bancario, per l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria. La rete commerciale soddisfa i bisogni essenziali della comunità. Il panorama dei servizi privati non contempla le attività assicurative e la consulenza informatica. Per quanto riguarda l'offerta di servizi pubblici, si rileva la presenza di una casa di riposo; tra le strutture destinate all'arricchimento culturale, figurano la biblioteca e il museo storico, in cui sono esposti disegni, stampe, armi e uniformi dei combattenti. Allestito agli inizi del Novecento, nei pressi del Parco dell'Ossario, il museo conserva essenzialmente reperti risalenti agli scontri occorsi nel 1859 fra austriaci e francesi. Nelle scuole locali si impartisce soltanto l'istruzione primaria e ciò costringe anche i più giovani all'esperienza del pendolarismo. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. Si registra la presenza della farmacia ma, per quanto riguarda gli altri servizi sanitari, la popolazione è costretta a spostarsi nei centri vicini.

Ospita i consueti uffici municipali e postali; per l'assenza della stazione dei carabinieri, l'autorità di pubblica sicurezza è rappresentata, all'occorrenza, dal sindaco. La comunità vive dei prodotti agricoli (cereali, foraggio, frutteti e vite), dell'allevamento di avicoli, bovini e suini e dell'attività di svariate industrie operanti nei comparti alimentare, edile e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TESSILE'>tessile</a>. Non mancano inoltre fabbriche di abbigliamento, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=CALZATURE'>calzature</a> e materie plastiche, nonché falegnamerie e calzifici. Il livello di reddito e la capacità di risparmio dei serravallesi giustificano la presenza del servizio bancario, per l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria. La rete commerciale soddisfa i bisogni essenziali della comunità. Il panorama dei servizi privati non contempla le attività assicurative e la consulenza informatica. Per quanto riguarda l'offerta di servizi pubblici, si rileva la presenza di una casa di riposo; tra le strutture destinate all'arricchimento culturale, figurano la biblioteca e il museo storico, in cui sono esposti disegni, stampe, armi e uniformi dei combattenti. Allestito agli inizi del Novecento, nei pressi del Parco dell'Ossario, il museo conserva essenzialmente reperti risalenti agli scontri occorsi nel 1859 fra austriaci e francesi. Nelle scuole locali si impartisce soltanto l'istruzione primaria e ciò costringe anche i più giovani all'esperienza del pendolarismo. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. Si registra la presenza della farmacia ma, per quanto riguarda gli altri servizi sanitari, la popolazione è costretta a spostarsi nei centri vicini.

Relazioni

Rappresenta un'importante meta turistica, grazie al ricco patrimonio storico-culturale. La comunità solferinese, tuttavia, intrattiene rapporti non rilevanti col circondario, agevolati da un valido sistema di collegamenti ma limitati al soddisfacimento di bisogni individuali o collettivi, come l'istruzione e il commercio, l'espletamento di pratiche burocratico-amministrative e l'assistenza sanitaria. Il 6 dicembre si celebra la festa in onore del Patrono, San Nicolò.

Rappresenta un'importante meta turistica, grazie al ricco patrimonio storico-culturale. La comunità solferinese, tuttavia, intrattiene rapporti non rilevanti col circondario, agevolati da un valido sistema di collegamenti ma limitati al soddisfacimento di bisogni individuali o collettivi, come l'istruzione e il commercio, l'espletamento di pratiche burocratico-amministrative e l'assistenza sanitaria. Il 6 dicembre si celebra la festa in onore del Patrono, San Nicolò.

Località

Barche, Cunettone, Pozzo Catena, Ridello di Sotto, Santoline, Saresine

Barche, Cunettone, Pozzo Catena, Ridello di Sotto, Santoline, Saresine

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Solferino rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.