Comune di Scheggia e Pascelupo: storia, economia, news e indirizzi utili

Descrizione

Comune montano di antiche origini, la cui economia si basa principalmente sull'agricoltura, l'allevamento di bestiame e la silvicoltura, nonché su piccole e medie imprese manifatturiere. Si tratta di un "comune sparso" con sede in località Scheggia -qui si concentra la maggior parte degli scheggesi, il cui indice di vecchiaia è particolarmente elevato- ma comprensivo di un buon numero di altre località (Fossara, Pascelupo, Perticano e Ponte Calcara), aggregati urbani elementari e case sparse sui fondi. Maestosi rilievi montuosi, separati da ripidi valloni, cañon e scenografiche gole, movimentano la sua estensione: a nord del capoluogo comunale svettano il monte Forcello e il Corno di Catria, che con la cresta degli Spicchi e il Pian d'Ortica si collega al massiccio del monte Catria. L'abitato, esteso nel solco vallivo del torrente Sentino e proteso verso la testata di una piccola valle laterale, rappresenta il punto di partenza per ineguagliabili percorsi panoramici fra intricate selve di faggi e querce, pianori erbosi e nude pareti di roccia calcarea. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è "partito": da un lato raffigura, su fondo azzurro, un monte all'italiana a tre cime sormontato da un fiordaliso d'oro e da due stelle a sei raggi dello stesso colore; dall'altro un albero posto su una verde campagna e una stella azzurra in "campo" d'argento.

Storia

Già insediamento umbro e poi stazione romana sulla via Flaminia col nome di MUTATIO AD HENSEM, costituì un importante luogo di transito lungo il corridoio che congiungeva Roma a Ravenna. Fu quindi rasa al suolo durante le guerra greco-gotica e la sua popolazione dispersa nei boschi circostanti. Dopo il 571 i bizantini la ricostruirono sulle rovine dell'antico insediamento allo scopo di arginare le incursioni longobarde e nel X secolo fu assegnata in feudo al conte Vico di Monaldo. Passò in seguito dalla giurisdizione dei Montefeltro a quella dello Stato Pontificio. L'attuale toponimo è stato adottato ufficialmente nel 1878 e si compone di due parti: la prima significa 'macigno o scoglio irto di asperità', la seconda rientra nella serie onomastica dei composti cosiddetti imperativali. Fuori dell'abitato si ergono l'abbazia romanica di Santa Maria di Sitria, con annesso un antico cenobio, l'eremo di San Girolamo, l'abbazia di Sant'Emiliano in Congiuntoli, il santuario seicentesco di monte Calvario, che conserva un artistico crocifisso in legno del Cinquecento, e un ponte molto singolare, noto come la "Botte d'Italia" in quanto caratterizzato da un'enorme apertura circolare fra l'arco e la strada sovrastante. Dell'antico borgo medievale sopravvivono inoltre la torre civica trecentesca e una delle porte d'accesso.

Economia

Basilari fonti di reddito degli scheggesi sono l'allevamento di ovini e suini, la connessa produzione di formaggi (caciotta, pecorino e formaggio al tartufo) e le attività agricole, cui è legata la produzione di funghi e la loro commercializzazione, ma possiedono un certo peso economico anche la silvicoltura e la connessa industria del mobile; quest'ultima, tuttavia, come le altre attività industriali presenti sul posto (imprese lattiero-casearie, di imbottigliamento di acque minerali e delle confezioni) non supera la dimensione artigianale. Dotato degli ordinari uffici postali e municipali, il comune ospita le scuole dell'obbligo ma è privo di istituti d'istruzione secondaria di secondo grado; vanta inoltre un mensile locale ed è sede di una biblioteca comunale e di un antiquarium; l'apparato ricettivo, che annovera ristoranti ed alberghi, assume rilievo se messo a confronto con la consistenza numerica della comunità e così pure il servizio socio-sanitario, assicurato fra l'altro da un centro di salute, un consultorio familiare e un punto di prelievo.

Relazioni

Sulle montagne che circondano l'abitato, attraversate dal Sentiero Italia, escursionisti e amanti della natura hanno la possibilità di imbattersi in rari esemplari di lupo, cinghiale, daino e aquila reale. Forte elemento di richiamo sono anche le manifestazioni di folclore: la "Festa della primavera" (maggio), con giochi ed escursioni sul monte Cucco, e la "Corsa delle bighe" (8 settembre), abbinata alla sagra degli gnocchi, richiamano sul posto nutrite schiere di visitatori. Il Patrono San Paterniano si festeggia il 10 luglio.

Località

Buotano, Campitello, Coldipeccio, Isola Fossara, Le Casacce, Monte Fiume, Montebollo, Pascelupo, Perticano, Pezza, Ponte Calcara, Scheggia, Valdorbia

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Scheggia e Pascelupo rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.

INFO

Popolazione 1.393
Lat 43° 24' 8,69'' 43.40241389
Long 12° 40' 3,4'' 12.66751111
CAP 06027
Prefisso 075
Codice ISTAT 054046
Codice Catasto I522
Altitudine slm 580 mt
zona clim./gradi giorno
Riscaldamento: dal 15/10 al 15/04 per 14 ore/giorno E/2416
Superficie 63.95 Km²
Densità 21,78 ab/Km²
Sismicità Zona 2
Alba 05:08
Tramonto 19:04