Descrizione

Piccola comunità di montagna sorta nel Medioevo, legata ancora alle attività rurali ma attenta ai possibili sviluppi del turismo naturalistico e culturale, che potrebbe risollevare le sorti del montuoso entroterra abruzzese. I ciafani o stefanari, che presentano un indice di vecchiaia da primato, sono concentrati nel capoluogo comunale che, vittima di una crisi demografica, ha sviluppato una ridotta appendice di moderne costruzioni lungo l'asse stradale principale. Il profilo del territorio comunale, che confina con un'isola amministrativa del comune di Carapelle Calvisio, presenta tratti di accentuata discontinuità: abbraccia un'area accidentata e mossa, una successione di depressioni e rilievi culminanti con il monte Prena. La vegetazione è piuttosto rada: predominano i pascoli aridi, inframmezzati da oasi coltivate e da qualche prato verdeggiante; il clima registra le oscillazioni altimetriche, pur mantenendosi generalmente rigido e secco. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è diviso longitudinalmente in due parti: nell'una è raffigurato Santo Stefano che sorregge con la destra una torre e con la sinistra la palma del suo martirio; nell'altra campeggiano sei palle -la più grande, posta in alto, contiene tre gigli-.

Piccola comunità di montagna sorta nel Medioevo, legata ancora alle attività rurali ma attenta ai possibili sviluppi del turismo naturalistico e culturale, che potrebbe risollevare le sorti del montuoso entroterra abruzzese. I ciafani o stefanari, che presentano un indice di vecchiaia da primato, sono concentrati nel capoluogo comunale che, vittima di una crisi demografica, ha sviluppato una ridotta appendice di moderne costruzioni lungo l'asse stradale principale. Il profilo del territorio comunale, che confina con un'isola amministrativa del comune di Carapelle Calvisio, presenta tratti di accentuata discontinuità: abbraccia un'area accidentata e mossa, una successione di depressioni e rilievi culminanti con il monte Prena. La vegetazione è piuttosto rada: predominano i pascoli aridi, inframmezzati da oasi coltivate e da qualche prato verdeggiante; il clima registra le oscillazioni altimetriche, pur mantenendosi generalmente rigido e secco. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è diviso longitudinalmente in due parti: nell'una è raffigurato Santo Stefano che sorregge con la destra una torre e con la sinistra la palma del suo martirio; nell'altra campeggiano sei palle -la più grande, posta in alto, contiene tre gigli-.

Storia

Il borgo medievale, che si formò probabilmente in epoca successiva al Mille, partecipò, intorno alla metà del XIII secolo, alla fondazione di L'Aquila e, incluso nel feudo di Carapelle Calvisio, fu concesso nel 1463 ai Piccolomini da re Ferrante d'Aragona; in seguito la famiglia dei Medici si aggiudicò con la sua accorta politica espansionistica il controllo di queste terre. La torre che vigila sul paese, con le sue finestrelle rettangolari e la sua porta a sesto acuto, risale al XIV o XV secolo; la sua ombra si proietta sul centro storico di chiara impronta medievale, percorso da vicoli stretti e tortuosi. La parrocchiale di Santo Stefano, eretta nel 1415, conserva una pregevole statua cinquecentesca della Vergine.

Il borgo medievale, che si formò probabilmente in epoca successiva al Mille, partecipò, intorno alla metà del XIII secolo, alla fondazione di L'Aquila e, incluso nel feudo di Carapelle Calvisio, fu concesso nel 1463 ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=PICCOLOMINI'>Piccolomini</a> da re Ferrante d'Aragona; in seguito la famiglia dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=MEDICI'>Medici</a> si aggiudicò con la sua accorta politica espansionistica il controllo di queste terre. La torre che vigila sul paese, con le sue finestrelle rettangolari e la sua porta a sesto acuto, risale al XIV o XV secolo; la sua ombra si proietta sul centro storico di chiara impronta medievale, percorso da vicoli stretti e tortuosi. La parrocchiale di Santo Stefano, eretta nel 1415, conserva una pregevole statua cinquecentesca della Vergine.

Economia

L'esigua comunità degli stefanari conduce, nel solco della solida tradizione locale, un'esistenza tranquilla e appartata. La natura impervia del territorio comunale, favorevole alla pastorizia, è sempre stata di ostacolo alle attività agricole, che, con grande dispendio di energie, riescono a dare raccolti di cereali, patate, olive e soprattutto lenticchie, piccole e particolarmente gustose; la scarsa consistenza numerica delle iniziative commerciali e delle imprese di servizi nonché la latitanza dell'industria sono segni evidenti di un'economia depressa: lo spirito di iniziativa e l'entusiasmo, del resto, abbandonano questi luoghi insieme ai giovani che cercano altrove una sistemazione più consona alle proprie inclinazioni. Di questa emorragia di risorse umane risente anche il sistema delle infrastrutture. Nel comune sono presenti gli ordinari uffici municipali e postali; alla preoccupante assenza di strutture scolastiche, culturali e sanitarie si contrappone una certa vitalità dell'apparato ricettivo, che annovera un campeggio, alberghi e ristoranti, e del complesso degli impianti sportivi, che include una palestra, campi da tennis e di calcio.

L'esigua comunità degli stefanari conduce, nel solco della solida tradizione locale, un'esistenza tranquilla e appartata. La natura impervia del territorio comunale, favorevole alla pastorizia, è sempre stata di ostacolo alle attività agricole, che, con grande dispendio di energie, riescono a dare raccolti di cereali, patate, olive e soprattutto lenticchie, piccole e particolarmente gustose; la scarsa consistenza numerica delle iniziative commerciali e delle imprese di servizi nonché la latitanza dell'industria sono segni evidenti di un'economia depressa: lo spirito di iniziativa e l'entusiasmo, del resto, abbandonano questi luoghi insieme ai giovani che cercano altrove una sistemazione più consona alle proprie inclinazioni. Di questa emorragia di risorse umane risente anche il sistema delle infrastrutture. Nel comune sono presenti gli ordinari uffici municipali e postali; alla preoccupante assenza di strutture scolastiche, culturali e sanitarie si contrappone una certa vitalità dell'apparato ricettivo, che annovera un campeggio, alberghi e ristoranti, e del complesso degli impianti sportivi, che include una palestra, campi da tennis e di calcio.

Relazioni

La porzione del comprensorio stefanaro inclusa nel Parco nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga ha dalla sua la bellezza degli scorci naturali e la varietà della flora e della fauna; ciò nonostante i contatti della comunità con il movimento turistico rimangono poco intensi. La fama dell'intatto borgo medievale è legata alla qualità delle sue lenticchie, che rappresentano una sorta di elemento di identificazione di questi luoghi: la sagra delle lenticchie a settembre richiama sul posto un buon numero di visitatori, coinvolgendoli nell'euforia dei balli e dei divertimenti popolari. Il Patrono Santo Stefano si festeggia il 2 agosto.

La porzione del comprensorio stefanaro inclusa nel Parco nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga ha dalla sua la bellezza degli scorci naturali e la varietà della flora e della fauna; ciò nonostante i contatti della comunità con il movimento turistico rimangono poco intensi. La fama dell'intatto borgo medievale è legata alla qualità delle sue lenticchie, che rappresentano una sorta di elemento di identificazione di questi luoghi: la sagra delle lenticchie a settembre richiama sul posto un buon numero di visitatori, coinvolgendoli nell'euforia dei balli e dei divertimenti popolari. Il Patrono Santo Stefano si festeggia il 2 agosto.

Località

Monte Infornace

Monte Infornace

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Santo Stefano di Sessanio rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.