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Descrizione

Centro collinare fondato nell'alto Medioevo; è sorretto principalmente dall'industria e dal terziario, sostenuto da un vivace movimento turistico. I santangiolesi, che fanno registrare un indice di vecchiaia inferiore alla media, risiedono per la maggior parte nella popolosa località di Montecchio; il resto della comunità si distribuisce nel capoluogo comunale, nelle località di Bramante e Osteria Nuova, negli aggregati urbani elementari di Arena, Madonna dell'Arena, San Terenzio, Serra e Trebbio nonché in case sparse sui fondi. Il territorio comunale, che confina con un'isola amministrativa del comune di Tavullia e con una del comune di Montelabbate, copre con la sua estensione una serie di basse colline, che degradano dolcemente verso la valle del fiume Foglia. L'abitato sorge su un'altura, in bella posizione panoramica; dai suoi belvedere la vista spazia sui vari cromatismi delle colture, dal giallo dorato di quelle cerealicole al verde brillante delle viti e al grigio argenteo degli olivi; qua e là, tra i campi, si scorgono piccole formazioni boschive di roverella, residuo dell'originaria vegetazione spontanea, mentre lungo i corsi d'acqua abbondano le specie vegetali tipiche dei luoghi umidi. Sullo sfondo d'argento dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è raffigurato San Michele Arcangelo, con le ali spiegate; il Santo regge con la mano sinistra una bilancia nera e con la destra impugna una lancia d'oro, con la quale trafigge un drago verde, che vomita fiamme rosse.

Storia

Il castello dei Lizzola, che risale al VI secolo d.C., fu concesso in feudo nel 1047 da papa Clemente II alla vicina abbazia di San Tommaso in Foglia. Nel corso del XIII secolo passò sotto il dominio di Pesaro e si aggregò al castello di Sant'Angelo, formando una nuova comunità. Dopo aver subito tremende devastazioni tra il Duecento e il Trecento, durante gli scontri politici fra guelfi e ghibellini, attraversò un florido periodo di pace che si protrasse per tutto il XV secolo. Eretta a contea, fu infeudata alla famiglia Mamiani nel 1584, uscendo dalla sfera d'influenza pesarese. Ultimo conte ne fu Terenzio Mamiani, ministro della Pubblica Istruzione nel primo governo del regno d'Italia. Il toponimo, menzionato nelle RATIONES DECIMARUM delle Marche (anni 1290-1292), deriva chiaramente da un agionimo: riflette infatti il nome dell'arcangelo Michele, Patrono della comunità; la specificazione deriva invece dalla denominazione dell'antico castello ubicato nei pressi dell'odierno abitato. Il castello è affiancato da fortificazioni databili fra Quattro e Cinquecento, comprendenti una torre quadrata alta venti metri, collegata a un torrione cilindrico mediante una cortina. Tra gli edifici religiosi è degna di nota la collegiata rinascimentale, abbellita da un pregevole coro in noce.

Economia

L'analisi del quadro economico santangiolese mette in evidenza la veloce contrazione delle tradizionali attività rurali, specializzate nella produzione di frumento, uva, frutta e barbabietole, e lo sviluppo dei settori secondario e terziario: il primo annovera un gran numero di imprese attive principalmente nel comparto del mobile ma operanti anche in quelli dei prodotti alimentari, del legno, delle confezioni, del vetro, della lavorazione dei metalli, meccanico, chimico, della gomma e della plastica, della carta e della stampa; il terziario comprende un'articolata rete commerciale e servizi qualificati, come il credito e le assicurazioni. Il comune, sede degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione dei carabinieri, non mostra particolari carenze infrastrutturali: dispone di scuole per l'istruzione primaria e secondaria di primo grado e di una biblioteca comunale; vanta una buona capacità ricettiva, assicurata da ristoranti e strutture per il soggiorno, e usufruisce dell'assistenza sanitaria garantita dalla sede del distretto sanitario, da un poliambulatorio, da un presidio di guardia medica e da un consultorio materno-infantile.

Relazioni

L'atmosfera medievale che aleggia sull'abitato e l'incantevole ambiente naturale che lo circonda esercitano un buon richiamo sul movimento turistico, che si va interessando sempre più anche al folclore e alla cultura locali. Occasione privilegiata di contatto con l'esterno è la “Sagra del buongustaio”, che si tiene nel mese di agosto e che permette agli intervenuti di apprezzare la rinomata cucina marchigiana. La festa del Patrono San Michele si celebra il 29 settembre.

Località

Bramante, Montecchio, Osteria Nuova, Serra, Trebbio

INFO
  • Popolazione 0
  • Lat 43° 49' 35,88'' 43.82663333
  • Long 12° 48' 9,42'' 12.80261667
  • CAP 61020
  • Prefisso 0721
  • Codice ISTAT 041056
  • Codice Catasto I285
  • Altitudine slm 280 mt
  • zona clim./gradi giorno
    Riscaldamento: dal 15/10 al 15/04 per 14 ore/giorno
    E/2298
  • Superficie 11.8 Km2
  • Densità 0,00 ab/Km2
  • Sismicità Zona
  • Alba 05:05
  • Tramonto 19:06
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