Descrizione
Comune di pianura, di origine incerta, che alle tradizionali attività agricole ha affiancato modeste iniziative industriali. I samatzesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; solo pochi si distribuiscono in case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche non molto accentuate: si raggiungono i 305 metri di quota. L’abitato, interessato da un fenomeno di forte crescita edilizia, mostra un andamento plano-altimetrico tipico delle zone pianeggianti.
Storia
Il toponimo, attestato nell’anno 1341 come “de Somassay”, non ha chiara origine ed è verosimilmente preromano. Poche sono le notizie storiche relative alle prime vicende del borgo e incerte sono anche le sue origini; si sa solo che nell’XI secolo fu compresa nel Giudicato di Cagliari. Successivamente passò ai conti della Gherardesca e poi al comune di Pisa. Nel 1355 i De Ampuria la ebbero in feudo per poi cederla ai Liguori di Samassi, che a loro volta la diedero ai Cervellon. Interessante sotto il profilo storico-architettonico è la chiesa parrocchiale, di antica origine, ma ristrutturata. Essa è stata interessata da numerosi cambiamenti nel tempo, ma nonostante questo ha mantenuto intatta la bellezza e lo splendore originario. Nella chiesa sono ancora oggi conservate antichissime statue di santi realizzate interamente in legno, e una splendida croce astile in argento massiccio del XVI secolo. Di impianto gotico-aragonese con copertura lignea sorretta da archi ogivali traversi, è costituita da un’unica navata con una serie di cappelle laterali. Una di queste è coperta da una piccola volta a crociera. La cupola più recente è emisferica e il campanile, del secolo XV, ha una campana risalente al 1579. Degna di nota è anche la chiesa di Santa Barbara, del XVII secolo, con un piccolo portale sormontato da una finestra e un campanile a vela e l’altare maggiore in pietra in stile tardo rinascimentale. Di grande importanza un’acquasantiera, in pietra, con la parte inferiore baccellata e l’interno del bacile decorato da una figura umana in piedi su un disco. Del castello ormai esiste soltanto la struttura di base e questa è diventata proprietà di un privato. Il territorio comunale è, inoltre, ricco di testimonianze del periodo prenuragico e nuragico, in tutta la sua estensione da nord a sud: domus de janas, perdas fittas, tombe dei giganti e numerosi nuraghi in gran parte distrutti o in rovina. Uno dei pochi insediamenti ancora oggi visibile e, rispetto agli altri meglio conservato, è il nuraghe “Su Nuraxi” situato in località “Domu is Abis”, la cui torre centrale domina l’abitato moderno. Un interessante esempio di architettura rurale è rappresentato, infine, dal Monte Granatico, datato 1700, con pianta irregolare e copertura lignea. Il suo nome deriva dalla sua antica funzione, quella di deposito per il grano.
Economia
È sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, vite, olivo, agrumi e frutta e con l’allevamento di bovini, suini, ovini, equini e avicoli. Il settore economico secondario è costituito da imprese che operano nei comparti estrattivo, del legno, dei materiali da costruzione ed edile. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva, ma necessita di servizi più qualificati, come quello bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Le scuole assicurano la frequenza delle classi dell’obbligo; per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca comunale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno; quelle sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico.
Relazioni
Pur non figurando tra le mete turistiche più celebrate della zona, richiama comunque l’attenzione dei visitatori grazie alle bellezze del patrimonio architettonico ma anche al ricco calendario di appuntamenti. Il 2 febbraio, tradizionale è l’appuntamento con la “candelora”, una festa organizzata da secoli dalla locale confraternita della Madonna del Rosario, che rispetta tutto un cerimoniale complesso e singolare le cui radici conducono a epoca pre-cristiana. La sagra dei Santi Bertorio, Giustino e Fedele, a maggio; la devozione nei loro confronti risale al 1625, quando vennero rinvenute le spoglie dei tre Santi in una tomba paleocristiana, nella chiesa di San Marco. La festa, oltre al cerimoniale liturgico, comprende spettacoli, sport, folclore e divertimenti vari. Infine, la sagra di San Pietro, la seconda domenica di luglio. Il Patrono, San Giovanni Battista, si festeggia il 29 agosto.
Località
- Popolazione 1.700
- Lat 39° 28' 58,44'' 39.48290000
- Long 9° 2' 5,87'' 9.03496389
- CAP 09020
- Prefisso 070
- Codice ISTAT 092053
- Codice Catasto H739
- Altitudine slm 164 mt
- zona clim./gradi giorno
Riscaldamento: dal 15/11 al 31/03 per 10 ore/giorno C/1225 - Superficie 31.12 Km2
- Densità 54,63 ab/Km2
- Sismicità Zona 4
- Alba 06:56
- Tramonto 17:18