Descrizione

Comune collinare, di antica origine, con un’economia basata sull’agricoltura, soprattutto sulla produzione vitivinicola. I rocchesi, il cui indice di vecchiaia è eccezionalmente elevato, vivono principalmente nel capoluogo comunale e in case sparse; il resto degli abitanti si divide tra la località San Giacomo e gli aggregati urbani minori di Carrara, Livellero, San Carlo, San Pietro e Schierano. Il territorio è caratterizzato da un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche accentuate che vanno da un minimo di 145 a un massimo di 365 metri sul livello del mare. L’abitato, dal caratteristico impianto medievale, sorge sulla sommità di uno sperone roccioso da cui si gode di un suggestivo panorama comprendente le propaggini appenniniche e le colline monferrine.

Comune collinare, di antica origine, con un’economia basata sull’agricoltura, soprattutto sulla produzione vitivinicola. I rocchesi, il cui indice di vecchiaia è eccezionalmente elevato, vivono principalmente nel capoluogo comunale e in case sparse; il resto degli abitanti si divide tra la località San Giacomo e gli aggregati urbani minori di Carrara, Livellero, San Carlo, San Pietro e Schierano. Il territorio è caratterizzato da un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche accentuate che vanno da un minimo di 145 a un massimo di 365 metri sul livello del mare. L’abitato, dal caratteristico impianto medievale, sorge sulla sommità di uno sperone roccioso da cui si gode di un suggestivo panorama comprendente le propaggini appenniniche e le colline monferrine.

Storia

Il toponimo è documentato, per la prima volta, nel 1203, come “Roca”. Successivamente acquisterà diversi determinanti a seconda della signoria regnante. Le sue origini risalgono con certezza al periodo antico, sebbene sul suo territorio siano stati ritrovati resti di sepolture di epoca preistorica. Quindi, uomini primitivi a parte, i primi a insediarvisi furono dei liguri durante l’epoca preromanica. In periodo medievale divenne parte dei territori che l’imperatore Ottone concesse ai marchesi Aleramici del Monferrato. Nel 1164 venne infeudata a Guglielmo del Monferrato da Federico il Barbarossa ma nel corso del XIII secolo fu ceduta ai marchesi di Gavi per far fronte a necessità economiche. Con il successivo passaggio ai genovesi e ai Malaspina conobbe un periodo particolarmente travagliato, finché, diventando libero comune, non stabilì un’alleanza con Alessandria. Nel 1355 venne di nuovo concessa ai Monferrato e nel 1440 assegnata, da Filippo Maria Visconti, a Galeazzo Trotti. Quest’ultima famiglia la vendette ai patrizi genovesi Grimaldi, i quali ne rimasero indiscussi signori fino agli inizi del XIX secolo. Numerose furono le battaglie che la coinvolsero negli anni successivi: nel 1650 la sua cinta muraria venne distrutta dall’esercito francese; nel corso del XVIII secolo si trovò prima al centro della guerra di successione austriaca e poi nell’orbita del Regno di Sardegna. Le vestigia del suo passato comprendono: il castello, risalente al XIII secolo, con la caratteristica torre circolare a cinque piani, con scala elicoidale ricavata nello spessore delle mura, oggi lussuosa abitazione; la parrocchiale di San Giacomo Maggiore, di origine romanica, conservante tutt’oggi l’antica facciata; la chiesa di Santa Limbania, costruita molto anticamente come centro di devozione.

Il toponimo è documentato, per la prima volta, nel 1203, come “Roca”. Successivamente acquisterà diversi determinanti a seconda della signoria regnante. Le sue origini risalgono con certezza al periodo antico, sebbene sul suo territorio siano stati ritrovati resti di sepolture di epoca preistorica. Quindi, uomini primitivi a parte, i primi a insediarvisi furono dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=LIGURI'>liguri</a> durante l’epoca preromanica. In periodo medievale divenne parte dei territori che l’imperatore Ottone concesse ai marchesi <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=ALERAMICI'>Aleramici</a> del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MONFERRATO'>Monferrato</a>. Nel 1164 venne infeudata a Guglielmo del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MONFERRATO'>Monferrato</a> da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=FEDERICOILBARBAROSSA'>Federico il Barbarossa</a> ma nel corso del XIII secolo fu ceduta ai marchesi di Gavi per far fronte a necessità economiche. Con il successivo passaggio ai genovesi e ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MALASPINA'>Malaspina</a> conobbe un periodo particolarmente travagliato, finché, diventando libero comune, non stabilì un’alleanza con Alessandria. Nel 1355 venne di nuovo concessa ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MONFERRATO'>Monferrato</a> e nel 1440 assegnata, da Filippo Maria Visconti, a Galeazzo Trotti. Quest’ultima famiglia la vendette ai patrizi genovesi <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GRIMALDI'>Grimaldi</a>, i quali ne rimasero indiscussi signori fino agli inizi del XIX secolo. Numerose furono le battaglie che la coinvolsero negli anni successivi: nel 1650 la sua cinta muraria venne distrutta dall’esercito francese; nel corso del XVIII secolo si trovò prima al centro della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GUERRADISUCCESSIONEAUSTRIACA'>guerra di successione austriaca</a> e poi nell’orbita del Regno di Sardegna. Le vestigia del suo passato comprendono: il castello, risalente al XIII secolo, con la caratteristica torre circolare a cinque piani, con scala elicoidale ricavata nello spessore delle mura, oggi lussuosa abitazione; la parrocchiale di San Giacomo Maggiore, di origine romanica, conservante tutt’oggi l’antica facciata; la chiesa di Santa Limbania, costruita molto anticamente come centro di devozione.

Economia

Ospita unicamente i consueti uffici municipali e postali. L’agricoltura rappresenta la principale voce dell’economia locale: vi si coltivano soprattutto uva (dalla cui lavorazione si ricava il rinomato Dolcetto di Rocca) ma anche cereali, frumento, foraggi, ortaggi, frutta e si pratica anche l’allevamento di avicoli e bovini. L’industria è costituita da piccole aziende che operano nei comparti dell’edilizia, della metallurgia, della plastica e della gomma, della lavorazione del legno, della carta, dei prodotti genericamente alimentari e delle bevande. Il terziario si compone di una discreta rete distributiva, in grado di soddisfare pienamente le esigenze di carattere primario della popolazione, e dell’insieme dei servizi, tra cui si annovera quello assicurativo. Tra le strutture sociali si segnala una casa di riposo. Nelle scuole del posto si impartisce solamente l’istruzione per le classi materne ed elementari; è presente una biblioteca civica per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario localmente è garantito il solo servizio farmaceutico.

Ospita unicamente i consueti uffici municipali e postali. L’agricoltura rappresenta la principale voce dell’economia locale: vi si coltivano soprattutto uva (dalla cui lavorazione si ricava il rinomato Dolcetto di Rocca) ma anche cereali, frumento, foraggi, ortaggi, frutta e si pratica anche l’allevamento di avicoli e bovini. L’industria è costituita da piccole aziende che operano nei comparti dell’edilizia, della metallurgia, della plastica e della gomma, della lavorazione del legno, della carta, dei prodotti genericamente alimentari e delle bevande. Il terziario si compone di una discreta rete distributiva, in grado di soddisfare pienamente le esigenze di carattere primario della popolazione, e dell’insieme dei servizi, tra cui si annovera quello assicurativo. Tra le strutture sociali si segnala una casa di riposo. Nelle scuole del posto si impartisce solamente l’istruzione per le classi materne ed elementari; è presente una biblioteca civica per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario localmente è garantito il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Costituisce meta di intenso afflusso turistico durante la stagione estiva per numerosi villeggianti, all’insegna della quiete e delle bellezze naturali di cui è ricca. Numerose sono le manifestazioni che caratterizzato le estati rocchesi: sagre, mostre, serate musicali e la festa del folclore e delle vecchie tradizioni, in occasione della quale si possono degustare le “lasagne nella perbuieira”, piatto a base di pasta e fagioli. Interessante è, poi, la Lachera, uno dei più antichi e suggestivi Carnevali dell’Italia settentrionale, di origine duecentesca, che si riallaccia ad antichi riti propiziatori primaverili e alle “danze armate” diffuse in tutta l’area alpina: un corteo nuziale in costume si snoda tra le cascine della campagna e inscena danze rituali attorno agli sposi tra sonagliere, schiocchi di fruste e buffe esibizioni dei personaggi mascherati, tra cui i “Laché”, i servitori. Il Patrono, San Giacomo, si festeggia il 25 luglio.

Costituisce meta di intenso afflusso turistico durante la stagione estiva per numerosi villeggianti, all’insegna della quiete e delle bellezze naturali di cui è ricca. Numerose sono le manifestazioni che caratterizzato le estati rocchesi: sagre, mostre, serate musicali e la festa del folclore e delle vecchie tradizioni, in occasione della quale si possono degustare le “lasagne nella perbuieira”, piatto a base di pasta e fagioli. Interessante è, poi, la Lachera, uno dei più antichi e suggestivi Carnevali dell’Italia settentrionale, di origine duecentesca, che si riallaccia ad antichi riti propiziatori primaverili e alle “danze armate” diffuse in tutta l’area alpina: un corteo nuziale in costume si snoda tra le cascine della campagna e inscena danze rituali attorno agli sposi tra sonagliere, schiocchi di fruste e buffe esibizioni dei personaggi mascherati, tra cui i “Laché”, i servitori. Il Patrono, San Giacomo, si festeggia il 25 luglio.

Località

Assunta, Carrara, Gabatta, San Carlo, San Giacomo, Schierano

Assunta, Carrara, Gabatta, San Carlo, San Giacomo, Schierano

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Rocca Grimalda rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.