Descrizione

Centro costiero, località balneare, di antiche origini, accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale. I portoveneresi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, numerose case sparse e le località di Fezzano e Le Grazie, che fa registrare la maggiore concentrazione demografica. Il territorio, classificato collinare e comprendente anche il nucleo abitato di Terrizzo e le isole marittime di Palmaria, del Tino e del Tinetto, disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, e offre un panorama basso-collinare di indiscutibile fascino, con la sua insenatura, le splendide spiagge e i sentieri. L’abitato, che mostra evidenti segni di espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico collinare. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, sono raffigurate tre torri di pietra, merlate alla guelfa, su ciascuna delle quali è posto un pennone che riporta i colori dell’emblema di Genova: una croce rossa su sfondo argentato.

Centro costiero, località balneare, di antiche origini, accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale. I portoveneresi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, numerose case sparse e le località di Fezzano e Le Grazie, che fa registrare la maggiore concentrazione demografica. Il territorio, classificato collinare e comprendente anche il nucleo abitato di Terrizzo e le isole marittime di Palmaria, del Tino e del Tinetto, disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, e offre un panorama basso-collinare di indiscutibile fascino, con la sua insenatura, le splendide spiagge e i sentieri. L’abitato, che mostra evidenti segni di espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico collinare. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, sono raffigurate tre torri di pietra, merlate alla guelfa, su ciascuna delle quali è posto un pennone che riporta i colori dell’emblema di Genova: una croce rossa su sfondo argentato.

Storia

Le sue origini sono antiche: citata già nel II secolo a.C., PORTUS VENERIS fu presumibilmente fondata dai romani. All'inizio dell'epoca cristiana risalgono invece gli insediamenti di monaci benedettini sulle isole di Palmaria, del Tino e del Tinetto. Nel corso del Medioevo, dopo essere stata infeudata ai signori di Vezzano, nella prima metà del XII secolo fu da questi ceduta ai genovesi, sotto i quali acquistò grande importanza strategica e, dotata di fortificazioni, divenne uno dei capisaldi della lotta contro Pisa. Saccheggiata dagli aragonesi nel XV secolo, perse la sua rilevanza militare e seguì nei secoli successivi le vicende della repubblica marinara di Genova. Nel 1814, al termine dell’invasione napoleonica, fu annessa al regno di Sardegna, partecipando ai successivi avvenimenti nazionali e internazionali. Nel patrimonio storico-architettonico degni di nota sono: il castello, edificato nel XV secolo su una fortezza del XII secolo; la porta medievale, degli inizi del XII secolo, da cui si accede al centro storico; la chiesa di San di Pietro, costruita nella seconda metà del XIII secolo sui resti di un tempio pagano del VI secolo; la parrocchiale di San Lorenzo della prima metà del XII secolo, che al suo interno conserva un tesoro con oggetti arabo-fenici e bizantini; i resti del monastero di San Venerio sull’isola del Tino; la quattrocentesca chiesa di Santa Maria delle Grazie e il convento degli olivetani a Le Grazie; una villa romana, in località Varignano.

Le sue origini sono antiche: citata già nel II secolo a.C., PORTUS VENERIS fu presumibilmente fondata dai romani. All'inizio dell'epoca cristiana risalgono invece gli insediamenti di monaci benedettini sulle isole di Palmaria, del Tino e del Tinetto. Nel corso del Medioevo, dopo essere stata infeudata ai signori di Vezzano, nella prima metà del XII secolo fu da questi ceduta ai genovesi, sotto i quali acquistò grande importanza strategica e, dotata di fortificazioni, divenne uno dei capisaldi della lotta contro Pisa. Saccheggiata dagli aragonesi nel XV secolo, perse la sua rilevanza militare e seguì nei secoli successivi le vicende della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LIG&parola=REPUBBLICAMARINARADIGENOVA'>repubblica marinara di Genova</a>. Nel 1814, al termine dell’invasione napoleonica, fu annessa al regno di Sardegna, partecipando ai successivi avvenimenti nazionali e internazionali. Nel patrimonio storico-architettonico degni di nota sono: il castello, edificato nel XV secolo su una fortezza del XII secolo; la porta medievale, degli inizi del XII secolo, da cui si accede al centro storico; la chiesa di San di Pietro, costruita nella seconda metà del XIII secolo sui resti di un tempio pagano del VI secolo; la parrocchiale di San Lorenzo della prima metà del XII secolo, che al suo interno conserva un tesoro con oggetti arabo-fenici e bizantini; i resti del monastero di San Venerio sull’isola del Tino; la quattrocentesca chiesa di Santa Maria delle Grazie e il convento degli olivetani a Le Grazie; una villa romana, in località Varignano.

Economia

È sede di carabinieri e guardia di finanza. L’economia locale non ha abbandonato l’agricoltura, pur registrandosi un sensibile calo degli addetti a questo settore: si producono ortaggi, olive, agrumi, altra frutta, soprattutto uva; è praticato anche l’allevamento di ovini, caprini, equini e avicoli. Il tessuto industriale è costituito da più aziende che operano nei comparti alimentare, cantieristico, edile, estrattivo, della produzione e distribuzione del gas e della pesca e piscicoltura. Il terziario si compone della rete commerciale (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità) e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali di rilievo. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell’obbligo mentre quelle culturali sono rappresentate da una biblioteca, dal museo archeologico dell’isola del Tino, dal museo della chiesa parrocchiale di San Lorenzo e dall’Antiquarium della villa romana del Varignano. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno mentre quelle sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico.

È sede di carabinieri e guardia di finanza. L’economia locale non ha abbandonato l’agricoltura, pur registrandosi un sensibile calo degli addetti a questo settore: si producono ortaggi, olive, agrumi, altra frutta, soprattutto uva; è praticato anche l’allevamento di ovini, caprini, equini e avicoli. Il tessuto industriale è costituito da più aziende che operano nei comparti alimentare, cantieristico, edile, estrattivo, della produzione e distribuzione del gas e della pesca e piscicoltura. Il terziario si compone della rete commerciale (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità) e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali di rilievo. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell’obbligo mentre quelle culturali sono rappresentate da una biblioteca, dal museo archeologico dell’isola del Tino, dal museo della chiesa parrocchiale di San Lorenzo e dall’Antiquarium della villa romana del Varignano. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno mentre quelle sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Nota stazione balneare e meta turistica tra le più celebrate della zona, grazie all’incantevole scenario naturalistico e alla mitezza del clima, è al centro di rapporti particolarmente intensi con i comuni vicini (ai quali la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto) per lo sviluppo del turismo e dei servizi connessi, che consente di assorbire manodopera dai dintorni. Tra gli eventi ricorrenti vanno segnalate le fiere di San Giovanni e “Mare nostrum”, che si svolgono rispettivamente a giugno e a luglio. La Patrona è la Madonna Bianca, la cui festa si celebra il 17 agosto.

Nota stazione balneare e meta turistica tra le più celebrate della zona, grazie all’incantevole scenario naturalistico e alla mitezza del clima, è al centro di rapporti particolarmente intensi con i comuni vicini (ai quali la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto) per lo sviluppo del turismo e dei servizi connessi, che consente di assorbire manodopera dai dintorni. Tra gli eventi ricorrenti vanno segnalate le fiere di San Giovanni e “Mare nostrum”, che si svolgono rispettivamente a giugno e a luglio. La Patrona è la Madonna Bianca, la cui festa si celebra il 17 agosto.

Località

Fezzano, Isola del Tino e del Tinetto, Isola Palmaria, Le Grazie, Terrizzo, Tino

Fezzano, Isola del Tino e del Tinetto, Isola Palmaria, Le Grazie, Terrizzo, Tino

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Portovenere rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.