itala

Descrizione

Centro di montagna, di antiche origini, la cui economia si basa soprattutto sul turismo, oltre che sull’agricoltura e sull’industria. I porrettani, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, risiedono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce tra numerose case sparse e diverse località, delle quali le più popolose sono: Castelluccio e La Piazza. Il territorio, ricco di sorgenti termali, ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 1.555 metri del monte Orsigna. L’abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, non fa registrare segni di espansione edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, raffigura, in campo di cielo, una scogliera con una pozza d’acqua in cui si abbevera un bue bianco accompagnato da un albero con tre rami recisi.

Storia

Le proprietà terapeutiche delle sue acque erano note già ai romani, la cui presenza nella zona è testimoniata da vari reperti rinvenuti nei pressi dell’abitato. Chiamata a lungo Porretta, assunse la denominazione di Bagni della Porretta nel 1882 e quella attuale nel 1931. La prima parte del toponimo, attestata dall’inizio del XIII secolo, deriva dal latino PORRECTUS (dal verbo PORRIGERE), che significa ‘esteso, diffuso’; la seconda si richiama chiaramente alle locali terme, da cui è dipeso lo sviluppo dell’intera comunità. Al centro di contese tra pistoiesi e bolognesi, nella prima metà del Quattrocento l’area termale, che ricadeva nei territori di più comunità allora autonome, fu assegnata a Bologna. Questa le concesse vari privilegi, elevandola al rango di contea, di cui fu investito il nobile bolognese Nicolò Sanuti. Frequentata da personaggi illustri, come Lorenzo il Magnifico, sul finire del XV secolo passò ai Ranuzzi, sotto i quali registrò una grande crescita economica, grazie al proliferare, attorno ai bagni, di attività commerciali e artigiane. Rimasta ai Ranuzzi fino all’abolizione dei diritti feudali, sancita dalle leggi napoleoniche, assunse l’attuale assetto territoriale sul finire del Settecento, quando le fu aggregato l’antico comune di Capugnano. Dal punto di vista storico-architettonico, a parte gli stabilimenti termali, degni di nota sono: la parrocchiale di Santa Maria Maddalena, della fine del Seicento; il santuario della Madonna del Faggio; quello della Madonna del Ponte; l’antica chiesa di San Michele Arcangelo, a Capugnano, e la parrocchiale di Castelluccio.

Economia

Oltre che degli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, è sede del distretto scolastico n. 30, dello IAT (Ufficio per l’informazione e l’assistenza per il turismo) nonché dei carabinieri e dei vigili del fuoco. L’agricoltura, basata sulla produzione di cereali, frumento, foraggi, ortaggi, uva e frutta, è integrata dall’allevamento di bovini, suini, caprini, equini e avicoli. Sviluppata è l’industria metalmeccanica, affiancata da aziende edili. Il terziario si compone di una buona rete commerciale e dell’insieme dei servizi che, accanto a quello bancario, comprendono anche attività radiotelevisive. Tra le strutture sociali si registra la presenza di una casa di riposo. Le strutture scolastiche permettono di frequentare le classi dell’obbligo e includono un istituto professionale commerciale, un istituto tecnico industriale, un liceo scientifico e un istituto magistrale, mentre quelle culturali sono rappresentate da una biblioteca. Rilevante è la dotazione di strutture ricettive, che offrono una vastissima possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario sono assicurate le prestazioni fornite dal locale ospedale.

Relazioni

Rinomata stazione termale, è al centro di un consistente movimento di turisti, attratti dalla possibilità di trascorrervi rilassanti soggiorni, godendo delle virtù terapeutiche delle acque locali. Abbastanza frequentata pure per lavoro, in quanto lo sviluppo dell’indotto turistico consente un buon assorbimento di manodopera, intrattiene rapporti molto intensi con i comuni vicini, grazie anche alla presenza del presidio ospedaliero e degli istituti d’istruzione secondaria di secondo grado. Tra le manifestazioni tradizionali vanno ricordate: la fiera-mercato mensile, a gennaio; il mercatino della liberazione (antiquariato), ad aprile; la fiera della nonna e il mercatino di ieri (antiquariato), a luglio; la fiera grande, ad agosto. La festa patronale, dedicata a Santa Maria Maddalena, si celebra il 22 luglio.

Località

Ca' dei Bacicci, Ca' di Fazietto, Ca' di Giannini, Ca' di Giano, Ca' di Giorgi, Ca' di Janni, Ca' di Marsili, Ca' Micheletto, Campoferraio, Casa Bettini, Casa Cioni, Casa Niccolini, Case Serno, Castelluccio, Gaggiano, Gainaia, La Piazza, Le Croci, Monzone, Parchiè, Pennola, Piazza di Capugnano, Prato Novello

INFO
  • Popolazione 4.764
  • Lat 44° 9' 20,92'' 44.15581111
  • Long 10° 58' 33,5'' 10.97584722
  • CAP 40046
  • Prefisso 0534
  • Codice ISTAT 037049
  • Codice Catasto A558
  • Altitudine slm 349 mt
  • zona clim./gradi giorno
    Riscaldamento: dal 15/10 al 15/04 per 14 ore/giorno
    E/2648
  • Superficie 33.93 Km2
  • Densità 140,41 ab/Km2
  • Sismicità Zona 3
  • Alba 04:38
  • Tramonto 19:49
Contatti
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ODV
NomeIndirizzo
ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO SANTA MARIA MADDALENAVIA RANUZZI 2
ASSOCIAZIONE SASSISCRITTIVIA BORGOLUNGO 10 BAM C/O
BEATA VERGINE DELLA NEVELOC CHIESA
CORPO BANDISTICO GIUSEPPE VERDIVIA DON MINZONI 31
FONDAZIONE SANTA CLELIA BARBIERIVIA MAZZINI 202/A
ASSOCIAZIONE SASSISCRITTIVIA BORGOLUNGO 10 BAM C/O
BEATA VERGINE DELLA NEVELOC CHIESA
CORPO BANDISTICO GIUSEPPE VERDIVIA DON MINZONI 31
FONDAZIONE SANTA CLELIA BARBIERIVIA MAZZINI 202/A
GRUPPO DI STUDI ALTA VALLE DEL RENO ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO CULTURALE SENZA FINI DI LUCROVIA DON MINZONI N. 31
PRO LOCO CASA BONIVIA CASA BONI 9
PRO LOCO DI CAPUGNANOLOC RIOLO' 71 LOC CAPUGNANO
PRO LOCO MOLINO DEL PALLONEVIA ROMA 14
PUBBLICA ASSISTENZA E PROTEZIONE CIVILE GRANAGLIONEVIA IV NOVEMBRE N 40
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