Descrizione

Comune di pianura; ha origine medioevale ma è sorta in un’area abitata già in epoca romana; presenta un’economia prevalentemente agricola ma anche industriale e artigianale. I pontecchiani mostrano un indice di vecchiaia superiore alla media e si distribuiscono, oltre che nel capoluogo comunale, maggiormente nelle località Borgo (contigua a Passo del comune di Borsaro), Chiaviche Roncagalle (contigua all’omonima località del comune di Borsaro), Selva e in un limitato numero di case sparse. Il profilo geometrico del territorio si presenta omogeneo, estendendosi in modo per lo più pianeggiante, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti. Il paesaggio è tipicamente rurale. L’andamento plano-altimetrico dell’abitato si mostra regolare, senza variazioni di rilievo. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è raffigurato, su sfondo aureo, un ponte rosso a una sola arcata, posto su una riviera azzurra dalla quale guizza un pesce d’argento; da un lato dello scudo spicca un castello azzurro, merlato alla guelfa.

Comune di pianura; ha origine medioevale ma è sorta in un’area abitata già in epoca romana; presenta un’economia prevalentemente agricola ma anche industriale e artigianale. I pontecchiani mostrano un indice di vecchiaia superiore alla media e si distribuiscono, oltre che nel capoluogo comunale, maggiormente nelle località Borgo (contigua a Passo del comune di Borsaro), Chiaviche Roncagalle (contigua all’omonima località del comune di Borsaro), Selva e in un limitato numero di case sparse. Il profilo geometrico del territorio si presenta omogeneo, estendendosi in modo per lo più pianeggiante, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti. Il paesaggio è tipicamente rurale. L’andamento plano-altimetrico dell’abitato si mostra regolare, senza variazioni di rilievo. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è raffigurato, su sfondo aureo, un ponte rosso a una sola arcata, posto su una riviera azzurra dalla quale guizza un pesce d’argento; da un lato dello scudo spicca un castello azzurro, merlato alla guelfa.

Storia

Il toponimo deriva dal latino PONTICULUS, ‘ponticello’, a indicare il ponte sul Tartaro. Ritrovamenti archeologici ne testimoniano l’origine romana; appare per la prima volta in una bolla del 944, emanata da papa Martino II; nel 1054 viene elevata a parrocchia e regalata dal vescovo di Adria Benedetto I alla famiglia ferrarese dei Bulgaro. Nel 1140 risulta appartenere a Guglielmo III Marchesella Adelardi; fino al 1483, al termine cioè della cosiddetta “guerra del sale”, è territorio degli Estensi, quindi passa sotto la dominazione della Repubblica veneta, tranne che per il breve periodo tra il 1509 e il 1515, in cui torna agli Estensi. È colpita pesantemente dalla rotta dell’Adige del 1438. La sua storia seguente non evidenza avvenimenti di rilievo e segue quella del resto della provincia. La parrocchiale, dedicata a Sant’Andrea, è stata costruita tra il 1638 e il 1642; è di stile barocco e presenta una navata affrescata da Pietro Benatelli (di particolare pregio l’affresco centrale raffigurante Sant’Andrea in gloria); il battistero è di marmo, con vasca e statuette bronzee di Cristo e San Giovanni Battista, opera di Virgilio Milani; dei cinque altari presenti, l’altare maggiore è il più imponente, sormontato da un baldacchino dorato e ornato da due angeli. Diverse le ville fatte erigere da nobili veneziani: Ca’ Cappello, pur mutilata per agevolare la viabilità nella zona, è tra le più belle del Polesine: la struttura imponente presenta due facciate quasi identiche con pesanti balconi in pietra e un coronamento terminale. Annesso alla villa c’è un oratorio, conservato abbastanza bene.

Il toponimo deriva dal latino PONTICULUS, ‘ponticello’, a indicare il ponte sul Tartaro. Ritrovamenti archeologici ne testimoniano l’origine romana; appare per la prima volta in una bolla del 944, emanata da papa Martino II; nel 1054 viene elevata a parrocchia e regalata dal vescovo di Adria Benedetto I alla famiglia ferrarese dei Bulgaro. Nel 1140 risulta appartenere a Guglielmo III Marchesella Adelardi; fino al 1483, al termine cioè della cosiddetta “guerra del sale”, è territorio degli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=ESTENSI'>Estensi</a>, quindi passa sotto la dominazione della Repubblica veneta, tranne che per il breve periodo tra il 1509 e il 1515, in cui torna agli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=ESTENSI'>Estensi</a>. È colpita pesantemente dalla rotta dell’<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=ADIGE'>Adige</a> del 1438. La sua storia seguente non evidenza avvenimenti di rilievo e segue quella del resto della provincia. La parrocchiale, dedicata a Sant’Andrea, è stata costruita tra il 1638 e il 1642; è di stile barocco e presenta una navata affrescata da Pietro Benatelli (di particolare pregio l’affresco centrale raffigurante Sant’Andrea in gloria); il battistero è di marmo, con vasca e statuette bronzee di Cristo e San Giovanni Battista, opera di Virgilio Milani; dei cinque altari presenti, l’altare maggiore è il più imponente, sormontato da un baldacchino dorato e ornato da due angeli. Diverse le ville fatte erigere da nobili veneziani: Ca’ Cappello, pur mutilata per agevolare la viabilità nella zona, è tra le più belle del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=POLESINE'>Polesine</a>: la struttura imponente presenta due facciate quasi identiche con pesanti balconi in pietra e un coronamento terminale. Annesso alla villa c’è un oratorio, conservato abbastanza bene.

Economia

Esclusi gli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, non ve ne sono altri degni di nota. Il settore primario è molto sviluppato: si coltivano cereali, frumento, foraggi, orticoli, viti e alberi da frutta; si allevano bovini, suini ed equini. Il secondario presenta alcuni comparti importanti (alimentare, tessile e abbigliamento, industria metalmeccanica, edile). Il terziario non annovera il servizio bancario. Le strutture scolastiche consentono di conseguire l’istruzione obbligatoria. È attivo un centro culturale. Le strutture ricettive si articolano in diverse strutture per la ristorazione; mancano quelle per il soggiorno. È assicurato il servizio sanitario di base tramite il presidio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Esclusi gli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, non ve ne sono altri degni di nota. Il settore primario è molto sviluppato: si coltivano cereali, frumento, foraggi, orticoli, viti e alberi da frutta; si allevano bovini, suini ed equini. Il secondario presenta alcuni comparti importanti (alimentare, tessile e abbigliamento, industria metalmeccanica, edile). Il terziario non annovera il servizio bancario. Le strutture scolastiche consentono di conseguire l’istruzione obbligatoria. È attivo un centro culturale. Le strutture ricettive si articolano in diverse strutture per la ristorazione; mancano quelle per il soggiorno. È assicurato il servizio sanitario di base tramite il presidio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

Il flusso in entrata dovuto al turismo è scarso, mentre molto consistente si rivela quello determinato dal lavoro agricolo. I rapporti con il circondario non sono, quindi, rilevanti. Il Cozzo delle uova (una gara a premi a colpi di uova, che si tiene il 31 marzo) e il tradizionale appuntamento dal 9 al 20 giugno, Pontecchio in Fiera, con stand gastronomici e vari momenti di intrattenimento, sono comunque occasioni di movimento e richiamo di visitatori dai centri limitrofi. La festa del Patrono, Sant’Andrea, si celebra il 30 novembre con una fiera, concerto, giochi e stand gastronomici.

Il flusso in entrata dovuto al turismo è scarso, mentre molto consistente si rivela quello determinato dal lavoro agricolo. I rapporti con il circondario non sono, quindi, rilevanti. Il Cozzo delle uova (una gara a premi a colpi di uova, che si tiene il 31 marzo) e il tradizionale appuntamento dal 9 al 20 giugno, Pontecchio in Fiera, con stand gastronomici e vari momenti di intrattenimento, sono comunque occasioni di movimento e richiamo di visitatori dai centri limitrofi. La festa del Patrono, Sant’Andrea, si celebra il 30 novembre con una fiera, concerto, giochi e stand gastronomici.

Località

Borgo, Busi, Ca' Zanforlin, Chiaviche Roncagalle, Chiaviche Ronchegalle, L'Olmo, Selva, Venticinque Aprile

Borgo, Busi, Ca' Zanforlin, Chiaviche Roncagalle, Chiaviche Ronchegalle, L'Olmo, Selva, Venticinque Aprile

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Pontecchio Polesine rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.