Descrizione
Comune di pianura, di presunta origine medievale, che, alle tradizionali attività agricole, ha affiancato un modesto sviluppo del settore industriale. La comunità dei pievesi, che presenta un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, è concentrata quasi esclusivamente nel capoluogo comunale e, in minor misura, nelle località di Corte Bugno e La Rotta, nonché in numerose case sparse. Il territorio comunale, che comprende un piccolo tratto della sponda sinistra del fiume Po e l'isola ghiaiosa di Cirene, ha un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche appena accennate; di questa sua conformazione risente l'abitato (interessato da un fenomeno di espansione edilizia ma nel suo cuore sviluppato intorno alla pieve antica), il cui andamento plano-altimetrico è pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, su sfondo rosso, una torre d'argento a due palchi merlata alla guelfa, sormontata da due spade d'argento decussate e posta sulla verde pianura.
Storia
Aggiunge la seconda parte del nome per un Regio Decreto del 1867. Il toponimo è un composto di "pieve" e del nome locale Coriano: quest'ultimo è una formazione prediale dal personale latino CORELIUS, con l'aggiunta del suffisso -ANUS, con funzione aggettivale. Mancano notizie storiche precise sui primi insediamenti nella zona, la cui storia, come si può facilmente dedurre dal toponimo, è strettamente intrecciata con quella della pieve locale, fatta costruire dalla contessa Matilde di Canossa, sul finire dell'undicesimo secolo, per celebrare la vittoria sull'imperatore Enrico IV. La vita del borgo si sviluppò attorno a questa chiesa, intitolata all'Assunzione della Beata Vergine Maria. Al pari dei comuni vicini, seguì le sorti di Mantova, sia nella florida epoca dei Gonzaga, sia negli eventi successivi, legati alla dominazione austriaca, all'occupazione napoleonica e alle vicende risorgimentali. Nonostante i numerosi interventi subiti nel corso dei secoli, la pieve, divenuta in seguito parrocchia le, intitolata all'Assunzione della Beata Vergine Maria, ha conservato il suo originario stile romanico (fu fondata da Matilde di Canossa e consacrata da Sant'Anselmo da Baggio nell'XI secolo) tipico del basso mantovano: presenta una pianta a tre navate con colonne in cotto e il tetto con travature a vista (internamente conserva numerosi affreschi due-trecenteschi); subì un primo radicale intervento di restauro nel corso del XVI secolo, quando un sacerdote della famiglia degli Uberti fece erigere una facciata rinascimentale su quella romanica; nel XX secolo un secondo intervento di restauro ha riportato alla luce l'originario prospetto. Coevo alla pieve, anche se ristrutturato in stile barocco, è l'oratorio di San Martino in località Regnara.
Economia
Ospita unicamente i consueti uffici municipali e postali. L'economia locale si fonda quasi esclusivamente sull'agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno: si coltivano cereali, ortaggi, foraggi, vite, olivo, agrumi e frutta in genere; è praticato anche l'allevamento di bovini e suini. Il tessuto industriale è costituito da imprese di piccole dimensioni; tra queste figurano fabbriche alimentari, tessili e dell'abbigliamento, nonché imprese edili e una di coloritura. Il terziario si compone della rete distributiva e dell'insieme dei servizi. Non presenta strutture sociali di rilievo. Le strutture scolastiche esistenti permettono di frequentare soltanto le scuole materne e quelle elementari. Mancano strutture culturali, ricettive, sportive e per il tempo libero, mentre quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico.
Relazioni
L'assenza di attrattive significative è all'origine della scarsa affluenza turistica; il modesto sviluppo dei settori secondario e terziario, che non consente l'assorbimento di manodopera esterna, inibisce i rapporti con i comuni vicini, ai quali, tuttavia, la popolazione si rivolge per usufruire dei servizi e delle strutture non disponibili sul posto. Poco numerose sono le manifestazioni ricorrenti, legate a tradizioni folcloristiche, che altrove contribuiscono ad intensificare i rapporti con i centri vicini. Lo scarso interesse per eventi di questo genere è dovuto, con ogni probabilità, all'indice di vecchiaia particolarmente elevato degli abitanti, poco impegnati nella valorizzazione del patrimonio storicoculturale del comune. La festa del Patrono, San Rocco, viene celebrata il 16 agosto; le funzioni religiose sono accompagnate da una sagra.
Località
Corte Bugno, La Rotta, Truciolo
- Popolazione 1.035
- Lat 45° 2' 5,13'' 45.03475833
- Long 11° 6' 24,47'' 11.10679722
- CAP 46020
- Prefisso 0386
- Codice ISTAT 020040
- Codice Catasto G633
- Altitudine slm 16 mt
- zona clim./gradi giorno
Riscaldamento: dal 15/10 al 15/04 per 14 ore/giorno E/2388 - Superficie 12.63 Km2
- Densità 81,95 ab/Km2
- Sismicità Zona 3
- Alba 05:27
- Tramonto 19:02