Descrizione

Centro costiero di antiche origini, con un’economia basata sull’agricoltura, sull’industria e sul turismo. I pietresi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente alto, sono quasi tutti distribuiti tra il capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, e la località Ranzi. Il territorio, classificato collinare, presenta un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 1.389 metri di quota. L’abitato, che, col castello medievale, ricorda la funzione difensiva dell’insediamento, non mostra segni di espansione edilizia; formato dal “borgo vecchio”, che conserva pregevoli testimonianze del passato, e dalla “marina”, attraversata dal lungomare, ornato di palme e giardini, ha un andamento plano-altimetrico vario. Sullo sfondo argentato dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, sono rappresentate tre montagne verdi, di cui la centrale, più alta, è sovrastata da una croce rossa. Il tutto è fondato su una pianura azzurra, mareggiata d’argento.

Centro costiero di antiche origini, con un’economia basata sull’agricoltura, sull’industria e sul turismo. I pietresi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente alto, sono quasi tutti distribuiti tra il capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, e la località Ranzi. Il territorio, classificato collinare, presenta un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 1.389 metri di quota. L’abitato, che, col castello medievale, ricorda la funzione difensiva dell’insediamento, non mostra segni di espansione edilizia; formato dal “borgo vecchio”, che conserva pregevoli testimonianze del passato, e dalla “marina”, attraversata dal lungomare, ornato di palme e giardini, ha un andamento plano-altimetrico vario. Sullo sfondo argentato dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, sono rappresentate tre montagne verdi, di cui la centrale, più alta, è sovrastata da una croce rossa. Il tutto è fondato su una pianura azzurra, mareggiata d’argento.

Storia

Sorta lungo la via Iulia Augusta, è uno dei più antichi insediamenti del Ponente Ligure. Il toponimo, in passato Petra, deriva dallo sperone roccioso su cui, nel Medioevo, venne costruito il castello, utilizzando una precedente fortificazione bizantina. La specificazione “Ligure” fu aggiunta con un regio decreto del 1863, per distinguere la località dalle numerose omonime. Superato il triste periodo altomedievale, durante il quale fu più volte invasa da longobardi, franchi e saraceni, fece parte delle proprietà dei vescovi albenganesi, che ne tornarono in possesso verso la metà del Duecento, dopo le occupazioni, all’inizio del secolo, dei Del Carretto di Finale Ligure, di Genova e dello stesso comune di Albenga. Sul finire del Trecento, il papa Urbano VI la cedette alla repubblica marinara di Genova, con cui mantenne stretti legami, pur conservando una certa autonomia. Elevata a podesteria, nella prima metà del XV secolo fu nuovamente conquistata dai Del Carretto, signori del marchesato finalese e alleati dei Visconti. Dopo alterne vicende, fu annessa al regno di Sardegna, all’indomani del congresso di Vienna. Tra i monumenti figurano: il castello medievale, rimaneggiato in epoche successive; la chiesa parrocchiale di San Nicola, della seconda metà del Settecento, con la facciata compresa tra due campanili e l’interno affrescato; l’oratorio dell’Annunziata; il santuario della Madonna del Soccorso, costruito tra il XVI e il XVII secolo; vari palazzi, tra cui quello dei conti Leale Franchelli, risalente al Medioevo.

Sorta lungo la via Iulia Augusta, è uno dei più antichi insediamenti del Ponente Ligure. Il toponimo, in passato Petra, deriva dallo sperone roccioso su cui, nel Medioevo, venne costruito il castello, utilizzando una precedente fortificazione bizantina. La specificazione “Ligure” fu aggiunta con un regio decreto del 1863, per distinguere la località dalle numerose omonime. Superato il triste periodo altomedievale, durante il quale fu più volte invasa da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LIG&parola=LONGOBARDI'>longobardi</a>, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LIG&parola=FRANCHI'>franchi</a> e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LIG&parola=SARACENI'>saraceni</a>, fece parte delle proprietà dei vescovi albenganesi, che ne tornarono in possesso verso la metà del Duecento, dopo le occupazioni, all’inizio del secolo, dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LIG&parola=DELCARRETTO'>Del Carretto</a> di Finale Ligure, di Genova e dello stesso comune di Albenga. Sul finire del Trecento, il papa Urbano VI la cedette alla <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LIG&parola=REPUBBLICAMARINARADIGENOVA'>repubblica marinara di Genova</a>, con cui mantenne stretti legami, pur conservando una certa autonomia. Elevata a podesteria, nella prima metà del XV secolo fu nuovamente conquistata dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LIG&parola=DELCARRETTO'>Del Carretto</a>, signori del marchesato finalese e alleati dei Visconti. Dopo alterne vicende, fu annessa al regno di Sardegna, all’indomani del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LIG&parola=CONGRESSODIVIENNA'>congresso di Vienna</a>. Tra i monumenti figurano: il castello medievale, rimaneggiato in epoche successive; la chiesa parrocchiale di San Nicola, della seconda metà del Settecento, con la facciata compresa tra due campanili e l’interno affrescato; l’oratorio dell’Annunziata; il santuario della Madonna del Soccorso, costruito tra il XVI e il XVII secolo; vari palazzi, tra cui quello dei conti Leale Franchelli, risalente al Medioevo.

Economia

È sede dell’azienda autonoma di soggiorno e turismo e della stazione dei carabinieri. L’economia locale è rimasta solo in parte legata all’agricoltura: si producono ortaggi, olive, uve, agrumi e altra frutta; è praticato anche l’allevamento di bovini e avicoli. Il tessuto industriale è costituito da aziende che operano nei comparti alimentare, cantieristico, edile, metalmeccanico, della pesca e piscicoltura; a queste si affiancano fabbriche di mobili, laterizi e apparecchi medicali, oltre che di strumenti ottici e fotografici. È presente il servizio bancario; una sviluppata rete commerciale e attività di consulenza informatica arricchiscono il panorama del terziario. Tra le strutture sociali si segnala una casa di riposo. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; si può usufruire di una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive, accanto alla ristorazione, offrono una vastissima possibilità di soggiorno. A livello sanitario sono assicurate le prestazioni fornite dal locale ospedale. Non mancano, per lo sport e il tempo libero, campi di tennis e pallacanestro.

È sede dell’azienda autonoma di soggiorno e turismo e della stazione dei carabinieri. L’economia locale è rimasta solo in parte legata all’agricoltura: si producono ortaggi, olive, uve, agrumi e altra frutta; è praticato anche l’allevamento di bovini e avicoli. Il tessuto industriale è costituito da aziende che operano nei comparti alimentare, cantieristico, edile, metalmeccanico, della pesca e piscicoltura; a queste si affiancano fabbriche di mobili, laterizi e apparecchi medicali, oltre che di strumenti ottici e fotografici. È presente il servizio bancario; una sviluppata rete commerciale e attività di consulenza informatica arricchiscono il panorama del terziario. Tra le strutture sociali si segnala una casa di riposo. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; si può usufruire di una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive, accanto alla ristorazione, offrono una vastissima possibilità di soggiorno. A livello sanitario sono assicurate le prestazioni fornite dal locale ospedale. Non mancano, per lo sport e il tempo libero, campi di tennis e pallacanestro.

Relazioni

Stazione balneare, registra un consistente movimento di turisti. Molto frequentata pure per lavoro, in quanto gli insediamenti industriali e lo sviluppo dell’indotto turistico consentono un notevole assorbimento di manodopera, è al centro di rapporti particolarmente intensi con i comuni vicini, grazie anche alle sue attività commerciali e alla presenza del presidio ospedaliero. Tra le manifestazioni tradizionali meritano di essere citati: il mercatino dell’antiquariato e dell’artigianato, una volta al mese per tutto l’anno; il concorso per giovani musicisti “International music competition”, a marzo; il festival della birra e la festa dell’Assunta, ad agosto. La festa del Patrono, San Nicola, viene celebrata il 6 dicembre, con l’omonima fiera.

Stazione balneare, registra un consistente movimento di turisti. Molto frequentata pure per lavoro, in quanto gli insediamenti industriali e lo sviluppo dell’indotto turistico consentono un notevole assorbimento di manodopera, è al centro di rapporti particolarmente intensi con i comuni vicini, grazie anche alle sue attività commerciali e alla presenza del presidio ospedaliero. Tra le manifestazioni tradizionali meritano di essere citati: il mercatino dell’antiquariato e dell’artigianato, una volta al mese per tutto l’anno; il concorso per giovani musicisti “International music competition”, a marzo; il festival della birra e la festa dell’Assunta, ad agosto. La festa del Patrono, San Nicola, viene celebrata il 6 dicembre, con l’omonima fiera.

Località

Ranzi

Ranzi

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Pietra Ligure rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.