Descrizione

Comune montano di antichissime origini; grazie alla modesta vocazione turistica che oggi lo contraddistingue, non vive più, come un tempo, della pastorizia e della silvicoltura ma continua ad offrire poche opportunità di lavoro alla comunità dei peretani. Quest'ultima, che presenta un indice di vecchiaia appena superiore alla media, è concentrata nel capoluogo comunale, che si va lentamente espandendo lungo la costa della montagna e ai lati dell'unica strada di accesso. Il territorio comunale è luogo di contrasti geomorfologici, che conferiscono asprezza al suo profilo; l'abitato è adagiato sulla linea di confine fra montagna e pianura d'alta quota: si affaccia sull'altopiano carsolano, comunemente noto come piana del Cavaliere, ma è tutt'uno con una protuberanza rocciosa del monte Fontecellese; quest'ultimo appartiene a sua volta all'impervia catena dei monti Simbruini, che veste il colore cupo delle faggete.

Comune montano di antichissime origini; grazie alla modesta vocazione turistica che oggi lo contraddistingue, non vive più, come un tempo, della pastorizia e della silvicoltura ma continua ad offrire poche opportunità di lavoro alla comunità dei peretani. Quest'ultima, che presenta un indice di vecchiaia appena superiore alla media, è concentrata nel capoluogo comunale, che si va lentamente espandendo lungo la costa della montagna e ai lati dell'unica strada di accesso. Il territorio comunale è luogo di contrasti geomorfologici, che conferiscono asprezza al suo profilo; l'abitato è adagiato sulla linea di confine fra montagna e pianura d'alta quota: si affaccia sull'altopiano carsolano, comunemente noto come piana del Cavaliere, ma è tutt'uno con una protuberanza rocciosa del monte Fontecellese; quest'ultimo appartiene a sua volta all'impervia catena dei monti Simbruini, che veste il colore cupo delle faggete.

Storia

Il popolamento del territorio comunale risale ad epoca antichissima, come testimoniano i numerosi reperti archeologici e le iscrizioni romane affiorate casualmente o in seguito a scavi programmati; tuttavia le prime notizie storicamente documentate si riferiscono al borgo medievale e sono contenute nel Catalogus Baronum. Fortificato a scopi difensivi, l'abitato fu soggetto ai De Pontibus fino al 1374, quando fu venduto agli Orsini, mentre dalla fine del XV secolo al XVIII la sua storia si intreccia con quella della famiglia Colonna, che per tre secoli mantenne il saldo controllo del ducato di Tagliacozzo. Piuttosto controversa è l'origine del toponimo: ricondotto con poca verosimiglianza al nome di ipotetici antichi abitatori -i Perriti- o alla locuzione dialettale "pe rittu", trae origine, con buona probabilità, dalle locali cave di pirite cui attinse nell'antichità la colonia romana di CARSEOLI. Intorno al suggestivo castello a più piani comunicanti mediante scale a chiocciola e botole, iniziato nel XII secolo e portato a compimento nel XIII, è raccolto il centro storico pressoché intatto, chiuso da una triplice cinta muraria di cui sopravvivono due porte di accesso. Nel borgo si conserva anche una pregevole architettura religiosa: oltre alla chiesa affrescata di S. Giorgio, ristrutturata nel 1584, si impongono all'attenzione quelle di S. Silvestro, dell'Annunziata e di S. Giovanni Battista. Uscendo dal paese e inerpicandosi su una mulattiera, si raggiunge, a quota 1.042 metri, il convento di Santa Maria dei Bisognosi, dove è possibile ammirare una pregevole immagine della Madonna che la tradizione attribuisce all'alto Medioevo.

Il popolamento del territorio comunale risale ad epoca antichissima, come testimoniano i numerosi reperti archeologici e le iscrizioni romane affiorate casualmente o in seguito a scavi programmati; tuttavia le prime notizie storicamente documentate si riferiscono al borgo medievale e sono contenute nel <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=CATALOGUSBARONUM'>Catalogus Baronum</a>. Fortificato a scopi difensivi, l'abitato fu soggetto ai De Pontibus fino al 1374, quando fu venduto agli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=ORSINI'>Orsini</a>, mentre dalla fine del XV secolo al XVIII la sua storia si intreccia con quella della famiglia <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=COLONNA'>Colonna</a>, che per tre secoli mantenne il saldo controllo del ducato di Tagliacozzo. Piuttosto controversa è l'origine del toponimo: ricondotto con poca verosimiglianza al nome di ipotetici antichi abitatori -i Perriti- o alla locuzione dialettale "pe rittu", trae origine, con buona probabilità, dalle locali cave di pirite cui attinse nell'antichità la colonia romana di CARSEOLI. Intorno al suggestivo castello a più piani comunicanti mediante scale a chiocciola e botole, iniziato nel XII secolo e portato a compimento nel XIII, è raccolto il centro storico pressoché intatto, chiuso da una triplice cinta muraria di cui sopravvivono due porte di accesso. Nel borgo si conserva anche una pregevole architettura religiosa: oltre alla chiesa affrescata di S. Giorgio, ristrutturata nel 1584, si impongono all'attenzione quelle di S. Silvestro, dell'Annunziata e di S. Giovanni Battista. Uscendo dal paese e inerpicandosi su una mulattiera, si raggiunge, a quota 1.042 metri, il convento di Santa Maria dei Bisognosi, dove è possibile ammirare una pregevole immagine della Madonna che la tradizione attribuisce all'alto Medioevo.

Economia

Per la sua posizione decentrata rispetto ai punti nevralgici della piana del Cavaliere, il comune partecipa della vitalità di quest'area esclusivamente con la sua capacità residenziale. La sua popolazione, oggi poco incline alle attività rurali, è stata in gran parte assorbita dall'apparato burocratico della capitale. Nella penuria di attività industriali e di servizi -quelli presenti non includono né il credito né le assicurazioni-, il turismo stagionale rappresenta la più concreta delle prospettive di sviluppo, tant'è vero che nel sistema locale delle infrastrutture proprio il settore ricettivo ha acquisito una posizione di netta preminenza. Il comune difetta di importanti sedi burocratiche; dotato di un centro per anziani, manca di strutture culturali e dispone soltanto di scuole per l'istruzione primaria. I suoi tre ristoranti, il più prestigioso dei quali offre anche servizi alberghieri, non trovano un adeguato complemento nel sistema degli impianti sportivi, composto da un solo campo di calcio, a disposizione della squadra locale (Pereto Polisportiva), che milita nei campionati minori. La domanda di servizi sanitari della comunità peretana ha come unico riferimento una farmacia.

Per la sua posizione decentrata rispetto ai punti nevralgici della piana del Cavaliere, il comune partecipa della vitalità di quest'area esclusivamente con la sua capacità residenziale. La sua popolazione, oggi poco incline alle attività rurali, è stata in gran parte assorbita dall'apparato burocratico della capitale. Nella penuria di attività industriali e di servizi -quelli presenti non includono né il credito né le assicurazioni-, il turismo stagionale rappresenta la più concreta delle prospettive di sviluppo, tant'è vero che nel sistema locale delle infrastrutture proprio il settore ricettivo ha acquisito una posizione di netta preminenza. Il comune difetta di importanti sedi burocratiche; dotato di un centro per anziani, manca di strutture culturali e dispone soltanto di scuole per l'istruzione primaria. I suoi tre ristoranti, il più prestigioso dei quali offre anche servizi alberghieri, non trovano un adeguato complemento nel sistema degli impianti sportivi, composto da un solo campo di calcio, a disposizione della squadra locale (Pereto Polisportiva), che milita nei campionati minori. La domanda di servizi sanitari della comunità peretana ha come unico riferimento una farmacia.

Relazioni

La parte montuosa del comprensorio comunale abbonda di suggestivi scenari naturali, che sono la gioia di escursionisti e scalatori. Anche l'intensa spiritualità dei peretani e la forza delle loro tradizioni esercita sul circondario una forte capacità di richiamo: il calendario delle ricorrenze più attese comincia il 17 gennaio con la tradizionale polentata in onore di Sant'Antonio, prosegue quindi con i caratteristici "fauni" -i falò dell'Ascensione-, con le sagre gastronomiche e le occasioni di ritrovo del periodo estivo -la "passeggiata gastronomica" per le vie del centro storico fra maggio e giugno, la "gnoccata" a luglio, le mostre e i concerti- per concludersi il 26 dicembre con il presepe vivente, che deve il suo fascino alla semplicità degli antichi costumi pastorali e alla spontaneità dei figuranti. La festa del Patrono S. Giorgio si celebra il 23 aprile.

La parte montuosa del comprensorio comunale abbonda di suggestivi scenari naturali, che sono la gioia di escursionisti e scalatori. Anche l'intensa spiritualità dei peretani e la forza delle loro tradizioni esercita sul circondario una forte capacità di richiamo: il calendario delle ricorrenze più attese comincia il 17 gennaio con la tradizionale polentata in onore di Sant'Antonio, prosegue quindi con i caratteristici "fauni" -i falò dell'Ascensione-, con le sagre gastronomiche e le occasioni di ritrovo del periodo estivo -la "passeggiata gastronomica" per le vie del centro storico fra maggio e giugno, la "gnoccata" a luglio, le mostre e i concerti- per concludersi il 26 dicembre con il presepe vivente, che deve il suo fascino alla semplicità degli antichi costumi pastorali e alla spontaneità dei figuranti. La festa del Patrono S. Giorgio si celebra il 23 aprile.

Località

Fonte Marmorata, Monte Serrasecca, Santa Maria dei Bisognosi

Fonte Marmorata, Monte Serrasecca, Santa Maria dei Bisognosi

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Pereto rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.