Descrizione
Comune montano, di antiche origini, la cui economia è basata essenzialmente sulle attività agricole. I pecoraresi, con un indice di vecchiaia tra i più elevati della regione, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, che fa registrare la maggiore concentrazione demografica, numerosissime case sparse e le località di Busseto, Cicogni, Costalta, Marzonago, Montemartino, Bazzari, Cà Brevi, Cà dei Follini, Cà dei Fracchioni, Caprile, Casa Lazzarello, Casella, Cognoli, Corneto, Geneprino, Lubiazze Sotto, Morasco, Pecorara Vecchia, Peschiera, Praticchia, Prelevara, Roncaglie, Sevizzano e Valierenzo. Il territorio disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, e offre un panorama alto-collinare molto suggestivo, con estesi boschi e pascoli. L’abitato, alle pendici del monte Ciarello, ha un andamento plano-altimetrico tipico montano. Sullo sfondo rosso dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, spicca un leone d’oro coronato, poggiato sulla cima di un monte.
Storia
Antico possedimento del monastero di San Colombano di Bobbio, deriva il toponimo dal termine “pecoraria”, inteso come ‘luogo delle pecore’, dal latino PECUS, PECORIS, che significa ‘bestiame minuto’, in particolare ‘pecore’. Coinvolta nelle lotte tra le opposte fazioni dei guelfi e dei ghibellini, seguì le vicende dei castelli di Lazzarello, Montemartino e Cicogni. Il primo, dopo essere appartenuto ai Da Fontana, nella seconda metà del XIV secolo pervenne ai Dal Verme, insieme a gran parte dei territori circostanti; il secondo sul finire del XIV secolo fu portato in dote dalla nobile Alfonsina Fontana a Niccolò Confalonieri, mentre il castello di Cicogni fu anch’esso possedimento del monastero di Bobbio, passando poi ai Dal Verme, agli Scotti, ai Fulgosi e nuovamente ai Dal Verme e agli Scotti. La sua storia successiva non segnala eventi di particolare rilievo e non si discosta da quella del resto della provincia. Mancano edifici di particolare rilievo architettonico, fatta eccezione per la chiesa di San Giorgio, risalente alla fine Settecento, nella quale è custodita un’urna contenente parte delle spoglie del cardinale Jacopo da Pecorara (XII-XIII secolo), la chiesetta di Sant’Antonio, a Cicogni, e la chiesa di San Bartolomeo, a Montemartino.
Economia
Fatta eccezione per la Pro Loco e per gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, non se ne registrano altri degni di nota e, poiché manca sul posto anche una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, svolte dal sindaco. La principale fonte di reddito per gli abitanti continua a essere costituita dall’agricoltura, pur registrandosi un forte calo degli addetti a questo settore: si coltivano cereali (in particolare frumento), foraggi, viti e frutteti; parte della popolazione si dedica anche alla zootecnia, soprattutto all’allevamento di bovini e avicoli. Le attività industriali, limitate al comparto edile, sono pressoché irrilevanti e alquanto modesta è pure la presenza del terziario, che si compone della rete commerciale (di piccole dimensioni ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità) e dei servizi amministrativi e scolastici; mancano servizi più qualificati e strutture sociali, sportive e per il tempo libero di rilievo. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle sole scuole elementari. Le strutture ricettive offrono la possibilità di ristorazione ma non di soggiorno e quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico: per altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.
Relazioni
Oltre a non figurare tra le mete turistiche più celebrate della zona, per l'assenza di attrattive particolarmente significative, è poco frequentata anche per lavoro, poiché né l’agricoltura né tanto meno l’industria o il terziario hanno raggiunto livelli tali da consentire un maggiore assorbimento di manodopera; diffuso è invece il pendolarismo verso le aree più industrializzate. I suoi rapporti, alquanto rilevanti, con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per completare l’istruzione obbligatoria, frequentare gli istituti d’istruzione secondaria di secondo grado e usufruire dei servizi non forniti sul posto, si intensificano in occasione di alcuni eventi ricorrenti, tra cui la festa della torta “pasta frola”, che si svolge nel mese di agosto, con degustazione di prodotti alimentari tipici. Il Patrono, San Giorgio, si festeggia il 23 aprile.
Località
Bazzari, Busseto, Ca' Brevi, Ca' dei Follini, Ca' dei Fracchioni, Caprile, Casa Baldini, Casella, Cicogni, Cognoli, Corneto Sopra, Corneto Sotto, Costalta, Geneprino, Marzonago, Montemartino, Morasco, Pecorara Vecchia, Peschiera, Poggio Moresco, Praticchia, Prelevara, Roncaglie, Roncaglie di Sopra, Roncaglie di Sotto, Sevizzano, Vallerenzo
- Popolazione 730
- Lat 44° 52' 29,90'' 44.87497222
- Long 9° 23' 3,31'' 9.38425278
- CAP 29010
- Prefisso 0523
- Codice ISTAT 033031
- Codice Catasto G399
- Altitudine slm 479 mt
- zona clim./gradi giorno
Riscaldamento: nessun limite F/3070 - Superficie 53.7 Km2
- Densità 13,59 ab/Km2
- Sismicità Zona 3
- Alba 04:39
- Tramonto 20:04