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Descrizione

Comune di pianura, di origine antica, con un’economia basata sull’agricoltura, affiancata da un crescente sviluppo industriale. La maggior parte degli ovigliesi, il cui indice di vecchiaia è particolarmente elevato, vive nel capoluogo comunale; il resto degli abitanti si divide tra gli aggregati urbani minori di Rampina, Regione Boschi e Regione San Giovanni, nonché numerose case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche appena accennate. L’abitato è caratterizzato da un andamento plano-altimetrico tipico di pianura. Lo stemma comunale, partito, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Sullo smalto rosso della prima sezione campeggiano tre bande dorate; lo sfondo azzurro del secondo campo è attraversato da una banda d’argento, accostata da due stelle a sei raggi, dello stesso colore; sullo sfondo dorato del capo spicca un’aquila nera coronata. La redazione non ne ha ottenuto l’autorizzazione alla riproduzione.

Storia

Il toponimo, che risale alla voce latina OVILIA, plurale di OVILE, riflette l’antico carattere pastorale della zona. Tra le varianti attestate abbiamo: “Uviljas”, “Uvilia”, “Oville”, “Uvillis” e “Oviliole”. L’attuale denominazione si spiega attraverso l’uso di un plurale località OVILIIS. Abitata sin dall’antichità dai liguri, venne, molto probabilmente, posta anche sotto il dominio romano. Occupata dai carolingi e subita la suddivisione in contee e marche, divenne capoluogo di un contado incluso nelle terre del monastero di San Pietro in Ciel d’oro di Pavia, su decisione di Corrado I. Fece anche parte della Lega Lombarda e partecipò al processo di fondazione del comune di Alessandria. L’imperatore Enrico la donò al marchese del Monferrato, il quale a sua volta la concesse agli Incisa, sotto cui rimase fino all’anno 1276. Passata successivamente a Nicolò Fieschi, venne conquistata dai Visconti. Diverse furono le alleanze che si formarono nel corso dei successivi secoli e che determinarono i passaggi feudali alle varie famiglie locali. Dopo la distruzione avvenuta nel 1404 ad opera di Facino Cane, Filippo Maria Visconti la affidò in feudo a Giacobino, Pietro e Bartolomeo Ferrari. Dopo circa settant’anni ne divenne signore Filippo Fieschi, ma solo per un breve periodo poiché il duca Massimiliano Sforza la donò a Gerolamo Perboni nel 1513, signore che passò alla storia come il feudatario più illuminato, autore dell’opera morale “Opus Uviliarium”. Nel 1782 Vittorio Amedeo III decretò che l’insediamento appartenesse alla marchesa Marianna Solaro. Tra le vestigia del passato figurano: la chiesa di Sant’Agata, costruita in età molto antica per ospitare un convento che venne poi soppresso da Napoleone agli inizi del 1802; il castello appartenuto a diverse signorie locali; la chiesa dei Santi Felice e Agata, risalente al 1308, edificata in stile tardo romanico.

Economia

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. Nell’economia locale l’agricoltura conserva un ruolo importante: si coltivano cereali, frumento, foraggi, uva e altra frutta; parte della popolazione si dedica anche all’allevamento di avicoli e bovini. L’industria è costituita da imprese di piccole dimensioni che operano nei comparti: alimentare, edile, metallurgico, della gomma e della plastica e dell’estrazione di sabbia, ghiaia e argilla. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva oltre che dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Tra le strutture sociali si annovera una casa di riposo; quelle scolastiche impartiscono l’istruzione solamente per le classi materne ed elementari. Manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. L’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Le strutture sanitarie assicurano localmente il solo servizio farmaceutico. Per lo sport e il tempo libero è a disposizione un centro ippico.

Relazioni

Il bel paesaggio che la circonda, la possibilità di effettuare delle piacevoli escursioni nel verde e di degustare i pregiati vini della zona costituiscono una ragione sufficiente per attirare un discreto afflusso turistico sul posto. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Non vi si svolgono significative manifestazioni culturali o ricreative, che potrebbero allietare la popolazione e richiamare visitatori dai dintorni. La festa patronale, in onore dei Santi Felice e Agata, si celebra la prima domenica di agosto.

Località

Borgo Stazione, Rampina, Regione Boschi

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Oviglio rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.

INFO
  • Popolazione 1.265
  • Lat 44° 51' 41,89'' 44.86163611
  • Long 8° 29' 13,9'' 8.48696944
  • CAP 15026
  • Prefisso 0131
  • Codice ISTAT 006122
  • Codice Catasto G199
  • Altitudine slm 107 mt
  • zona clim./gradi giorno
    Riscaldamento: dal 15/10 al 15/04 per 14 ore/giorno
    E/2569
  • Superficie 27.31 Km2
  • Densità 46,32 ab/Km2
  • Sismicità Zona 4
  • Alba 04:59
  • Tramonto 19:44
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