Descrizione

Comune montano popolato fin dalla preistoria, in cui l'industria e il commercio vanno guadagnando terreno rispetto alle tradizionali attività agricole. La comunità degli ortucchiesi, il cui indice di vecchiaia è nella media, risiede quasi per intero nel capoluogo comunale che, distrutto dal violento sisma dell'inizio del secolo, si è trasformato in un agglomerato anonimo di edifici antisismici raccolti intorno alla mole intatta dell'antico castello. Il profilo geometrico del territorio comunale, piatto o lievemente ondulato in corrispondenza della conca del Fucino, si impenna nella parte sud-occidentale del comprensorio ortucchiese, dove svetta il monte Pietrascritta e occhieggiano le grotte di Continenza, di Maritza, della Punta e dei Porci. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia uno zampillo di acqua accompagnato da due mezzelune rovesciate.

Comune montano popolato fin dalla preistoria, in cui l'industria e il commercio vanno guadagnando terreno rispetto alle tradizionali attività agricole. La comunità degli ortucchiesi, il cui indice di vecchiaia è nella media, risiede quasi per intero nel capoluogo comunale che, distrutto dal violento sisma dell'inizio del secolo, si è trasformato in un agglomerato anonimo di edifici antisismici raccolti intorno alla mole intatta dell'antico castello. Il profilo geometrico del territorio comunale, piatto o lievemente ondulato in corrispondenza della conca del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=FUCINO'>Fucino</a>, si impenna nella parte sud-occidentale del comprensorio ortucchiese, dove svetta il monte Pietrascritta e occhieggiano le grotte di Continenza, di Maritza, della Punta e dei Porci. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia uno zampillo di acqua accompagnato da due mezzelune rovesciate.

Storia

Ripetute campagne di scavi hanno portato alla luce i resti di un cranio umano vecchio di 40.000 anni nonché avanzi di capanne e di rudimentali imbarcazioni che testimoniano l'esistenza di stanziamenti fin da epoche remotissime. L'attuale toponimo, che si può ricondurre alla voce latina HORTUCULUS, 'piccolo orto', divenne usuale a partire dal XIII secolo, quando il borgo, sorto su un'isoletta del lago Fucino dall'unione delle popolazioni di sette villaggi o castelli della zona, apparteneva alla contea di Celano. La storia medievale e moderna dell'abitato è scandita da periodiche inondazioni, succedutesi fino al completo prosciugamento del lago Fucino; nel 1656, inoltre, una devastante epidemia di peste distrusse circa la metà dei nuclei familiari ortucchiesi e nel 1915 violente onde sismiche seppellirono sotto le macerie 2.300 vittime. Nel tessuto moderno dell'abitato spicca il possente castello, eretto da un Piccolomini nel 1488 e munito di quattro torrioni cilindrici angolari di avvistamento: si tratta di un raro esempio di castello sull'acqua, circondato da un fossato scavato nella roccia viva, con un ampio vano destinato al ricovero delle imbarcazioni; qui, dove penetravano un tempo leacque del lago Fucino, confluiranno tra breve quelle di un laghetto artificiale realizzato nello spazio retrostante il castello. Di grande interesse storico-architettonico è anche la chiesa di Sant'Orante, edificata sui resti di mura megalitiche all'inizio del 1100 e distrutta dal terremoto del 1915, che ha risparmiato solo la facciata e parte del presbiterio.

Ripetute campagne di scavi hanno portato alla luce i resti di un cranio umano vecchio di 40.000 anni nonché avanzi di capanne e di rudimentali imbarcazioni che testimoniano l'esistenza di stanziamenti fin da epoche remotissime. L'attuale toponimo, che si può ricondurre alla voce latina HORTUCULUS, 'piccolo orto', divenne usuale a partire dal XIII secolo, quando il borgo, sorto su un'isoletta del lago <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=FUCINO'>Fucino</a> dall'unione delle popolazioni di sette villaggi o castelli della zona, apparteneva alla contea di Celano. La storia medievale e moderna dell'abitato è scandita da periodiche inondazioni, succedutesi fino al completo prosciugamento del lago <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=FUCINO'>Fucino</a>; nel 1656, inoltre, una devastante epidemia di peste distrusse circa la metà dei nuclei familiari ortucchiesi e nel 1915 violente onde sismiche seppellirono sotto le macerie 2.300 vittime. Nel tessuto moderno dell'abitato spicca il possente castello, eretto da un <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=PICCOLOMINI'>Piccolomini</a> nel 1488 e munito di quattro torrioni cilindrici angolari di avvistamento: si tratta di un raro esempio di castello sull'acqua, circondato da un fossato scavato nella roccia viva, con un ampio vano destinato al ricovero delle imbarcazioni; qui, dove penetravano un tempo leacque del lago <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=FUCINO'>Fucino</a>, confluiranno tra breve quelle di un laghetto artificiale realizzato nello spazio retrostante il castello. Di grande interesse storico-architettonico è anche la chiesa di Sant'Orante, edificata sui resti di mura megalitiche all'inizio del 1100 e distrutta dal terremoto del 1915, che ha risparmiato solo la facciata e parte del presbiterio.

Economia

Una ventata di modernità e di progresso ha impresso dinamismo all'esistenza della comunità ortucchiese. La coltivazione intensiva e razionale del fertile agro fucense per la produzione di cereali, patate, barbabietole e ortaggi e il recente sviluppo delle attività metalmeccaniche, agro-alimentari e manifatturiere, oltre che degli esercizi commerciali di piccola e media dimensione, hanno contribuito ad elevare sensibilmente i valori locali di reddito; di pari passo la gamma dei servizi si è arricchita e diversificata, facendo registrare una significativa affermazione del credito. La dotazione di infrastrutture suggerisce valutazioni distinte per settori della vita sociale. Il comune non ospita importanti sedi burocratiche; dispone delle scuole dell'obbligo, di un centro diurno per anziani e di un centro di riabilitazione convenzionato; possiede una biblioteca comunale e un museo della civiltà ortucchiese allestito nella torre del castello, in cui confluiranno i reperti affiorati in zona e attualmente custoditi in diverse sedi d'Abruzzo e d'Italia; è dotato di qualche ristorante ma difetta di alberghi e usufruisce unicamente di un campo di calcio, a disposizione della squadra locale (Ortigia Società Sportiva); nel suo comprensorio, inoltre, ha sede il Centro spaziale del Fucino, fondamentale nodo delle comunicazioni telefoniche, telegrafiche e televisive nonché stazione impegnata nel telerilevamento delle risorse terrestri.

Una ventata di modernità e di progresso ha impresso dinamismo all'esistenza della comunità ortucchiese. La coltivazione intensiva e razionale del fertile agro fucense per la produzione di cereali, patate, barbabietole e ortaggi e il recente sviluppo delle attività metalmeccaniche, agro-alimentari e manifatturiere, oltre che degli esercizi commerciali di piccola e media dimensione, hanno contribuito ad elevare sensibilmente i valori locali di reddito; di pari passo la gamma dei servizi si è arricchita e diversificata, facendo registrare una significativa affermazione del credito. La dotazione di infrastrutture suggerisce valutazioni distinte per settori della vita sociale. Il comune non ospita importanti sedi burocratiche; dispone delle scuole dell'obbligo, di un centro diurno per anziani e di un centro di riabilitazione convenzionato; possiede una biblioteca comunale e un museo della civiltà ortucchiese allestito nella torre del castello, in cui confluiranno i reperti affiorati in zona e attualmente custoditi in diverse sedi d'Abruzzo e d'Italia; è dotato di qualche ristorante ma difetta di alberghi e usufruisce unicamente di un campo di calcio, a disposizione della squadra locale (Ortigia Società Sportiva); nel suo comprensorio, inoltre, ha sede il Centro spaziale del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=FUCINO'>Fucino</a>, fondamentale nodo delle comunicazioni telefoniche, telegrafiche e televisive nonché stazione impegnata nel telerilevamento delle risorse terrestri.

Relazioni

La mostra che viene allestita nella prima decade di agosto e la fiera della Madonna del Pozzo, che è tornata da poco a movimentare il secondo giorno successivo alla Pentecoste, esprimono la forza della tradizione locale: la prima propone ogni anno ai visitatori documenti preziosi della passata vita economica e sociale del paese; la seconda si riallaccia idealmente all'antica vocazione commerciale di questo comune, che per secoli ospitò periodici raduni di mercanti. La festa del Patrono Sant'Orante si celebra il 5 marzo nel contesto di una fiera.

La mostra che viene allestita nella prima decade di agosto e la fiera della Madonna del Pozzo, che è tornata da poco a movimentare il secondo giorno successivo alla Pentecoste, esprimono la forza della tradizione locale: la prima propone ogni anno ai visitatori documenti preziosi della passata vita economica e sociale del paese; la seconda si riallaccia idealmente all'antica vocazione commerciale di questo comune, che per secoli ospitò periodici raduni di mercanti. La festa del Patrono Sant'Orante si celebra il 5 marzo nel contesto di una fiera.

Località

Le Coste-Conabella-Capannoni, Mad. Pozzo-Pietrascritta

Le Coste-Conabella-Capannoni, Mad. Pozzo-Pietrascritta

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Ortucchio rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.