Descrizione
Centro collinare, di origine antichissima, che accanto alle tradizionali attività agro-pastorali ha sviluppato il tessuto industriale. I narcaresi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; la restante parte si distribuisce tra le località di Pesus (area speciale), Riomurtas, Terraseo e Terrubia, numerosi nuclei urbani minori e molte case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. Si trova al centro di un bacino geologico risalente al terziario, resto di un’antica insenatura e ricco di trachiti e lipariti. Questo antico bacino ricoperto di colline si estende fino al monte Tamara, al monte Nieddu e ai monti di Terraseo; a sud-est le foreste di Pantaleo con Punta Sèbera e Rosmarino. Nelle campagne vicine passa il rio Mannu e il suo affluente rio Canneddu. La vegetazione spontanea è quella tipica della macchia mediterranea, con arbusti come il lentisco, il corbezzolo, il cisto, il mirto. Gli alberi d’alto fusto sono rappresentati dalle querce di vari tipi. Ci sono però anche boschetti non spontanei di pini e di eucalipti. Il clima è quello mediterraneo, con inverni miti ed estati calde. L’abitato, caratterizzato da numerosi murales, è interessato da un fenomeno di forte crescita edilizia; ha un andamento plano-altimetrico tipico delle zone collinari.
Storia
Il toponimo, attestato nell’anno 1341 nella forma “de Noracato”, risulterebbe, nella sua prima parte, composto dall’elemento sardo “nur”; nella seconda, invece, si potrebbe riconoscere un derivato in “-cato”, da cui provengono le forme toponimiche sarde, come “Nuracatena”, “Nuracato”, da confrontare con l’aragonese “keten”, nel significato di ‘pietra grande’, e con il basco “katalo”, cioè ‘luogo in pendenza’; il suo etimo potrebbe, quindi, corrispondere a ‘pietra’. Alcuni reperti archeologici rinvenuti nella zona testimoniano che fu centro romano. Sorta in epoca nuragica, fu compresa, nell’XI secolo, nella curatoria di Sulcis, nel Giudicato di Cagliari. Appartenne, in seguito, ai conti della Gherardesca e dal 1258 passò al comune di Pisa. I benedettini vi costruirono un monastero nel XII secolo. Interessante sotto il profilo storico-architettonico è la chiesa parrocchiale di San Nicola. Degno di nota è anche il tempio punico di Terraseo, situato nella località omonima, dedicato al culto agrario delle dee Demetra e Kore. Si suddivide in due ambienti distinti: un pozzo sacro con edicola, e un settore comprendente il sacello rettangolare, poggiante su un basamento, con due stanze, in una delle quali si trova l’altarino che, nel corso dello scavo, restituì una statuetta di divinità femminile; davanti al tempio si vedono un basamento e sei altarini quadrati, disposti in unica fila. Interessante è, infine, la miniera di Rosas, ormai abbandonata, situata in una piacevole cornice di colline boscose, in località Terrubia.
Economia
È sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, olivo, agrumi, uva e altra frutta e con l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Il settore economico secondario è costituito da imprese che operano nei comparti alimentare, del legno, dell’estrazione, metallurgico, dei mobili ed edile. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva, ma necessita di servizi più qualificati, come quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le scuole assicurano la frequenza delle classi dell’obbligo; per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca comunale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. A livello sanitario, localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.
Relazioni
La bella posizione, al centro di un bacino geologico ricco di colline, affascina quanti vi si recano. Altro motivo di richiamo è la gastronomia, che tra le specialità propone: minestrone di fave, spaghetti alle arselle, malloreddus, segundus, aragosta al forno, tonno arrosto, pillonis de tacula, druccis, amarettus, fatti e fritti, pabassinas, zippulas. Molto viva è la tradizione delle feste, tra cui si segnalano: l’edizione del festival blues, a luglio (importante a livello internazionale); la festa di San Gioacchino, l’8 e il 10 agosto. La festa del Patrono, San Nicola, si celebra il 16 agosto.
Località
Case Medda, Is Aios, Is Cherchis, Is Meddas, Is Sais, Pesus, Riomurtas, Rosas, Terraseo, Terrubia
- Popolazione 3.266
- Lat 39° 10' 7,30'' 39.16869444
- Long 8° 40' 37,26'' 8.67701667
- CAP 09010
- Prefisso 0781
- Codice ISTAT 107012
- Codice Catasto F841
- Altitudine slm 125 mt
- zona clim./gradi giorno
Riscaldamento: dal 15/11 al 31/03 per 10 ore/giorno C/1103 - Superficie 85.96 Km2
- Densità 37,99 ab/Km2
- Sismicità Zona 4
- Alba 05:12
- Tramonto 19:31