Descrizione

Centro di montagna, di antica origine, la cui economia si basa sull’agricoltura, sull’industria e sul turismo. I montesini, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce tra numerosissime case sparse e le località Castelluccio, Iola, Lastrelle, Maserno, Salto, San Giacomo, Alberelli, Aravecchia, Bertocchi, Forno, Giacomelli, Lazzari, Monteforte, Montespecchio, Osteria Cà Ida, Riva di Biscia, Rondoni, San Martino, Semelano di Sotto e Siberia. Il territorio, in cui si trovano diverse grotte, ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 1.139 metri di quota. L’abitato, circondato da boschi di faggio, carpino e castagno, mostra segni di espansione edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, si raffigura, su sfondo azzurro, un’aquila nera in volo spiegato, poggiata su un monte verde a tre cime, “all’italiana”, che si origina da un fiume “al naturale”.

Centro di montagna, di antica origine, la cui economia si basa sull’agricoltura, sull’industria e sul turismo. I montesini, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce tra numerosissime case sparse e le località Castelluccio, Iola, Lastrelle, Maserno, Salto, San Giacomo, Alberelli, Aravecchia, Bertocchi, Forno, Giacomelli, Lazzari, Monteforte, Montespecchio, Osteria Cà Ida, Riva di Biscia, Rondoni, San Martino, Semelano di Sotto e Siberia. Il territorio, in cui si trovano diverse grotte, ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 1.139 metri di quota. L’abitato, circondato da boschi di faggio, carpino e castagno, mostra segni di espansione edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, si raffigura, su sfondo azzurro, un’aquila nera in volo spiegato, poggiata su un monte verde a tre cime, “all’italiana”, che si origina da un fiume “al naturale”.

Storia

Abitata già nell’età del ferro, come testimoniano i resti di una tomba e altri reperti rinvenuti nella zona, deriva il toponimo dall’aggettivo latino MONTENSIS, che significa ‘di montagna’. Nel Medioevo, fu infeudata ai marchesi Montecuccoli, alleati di Modena. Respinto, nel Duecento, un attacco dei bolognesi, all’inizio del XVI secolo fu conquistata da un certo Bontadini di Bologna che vi instaurò un regime di autogoverno, durato però solo pochi anni. Tornata ai Montecuccoli, fu da questi coinvolta nelle lotte con la nobile famiglia dei Tanari di Gaggio Montano, che furono sconfitti e trucidati dopo un’aspra battaglia. Alla fine del Seicento fu ceduta al duca Rinaldo I d’Este. Eretta in podesteria, rimase sotto il diretto dominio degli Estensi fino alla prima metà del XVIII secolo, quando venne assegnata a Benedetto Salvatici, al quale subentrarono i Malaspina. Compresa nel dipartimento del Reno, ai tempi della Repubblica cisalpina, al termine della parentesi napoleonica tornò agli Este, che ne conservarono il possesso fino all’annessione al Regno d’Italia. Gravemente danneggiata durante la seconda guerra mondiale, diede un grande contributo alla lotta partigiana. Del patrimonio storico-architettonico fanno parte: il castello, ricordato già nel XII secolo, ricostruito sul finire del Trecento e più volte restaurato; la chiesa di S. Lorenzo Martire; la parrocchiale di S. Giacomo Maggiore; l’oratorio di Sant’Antonino, con pregevoli affreschi quattrocenteschi, a Monteforte; quello di S. Sebastiano della Riva, del XIV secolo; la chiesa parrocchiale di Iola, del Seicento; le chiese di Maserno, Montespecchio e Salto; la pieve di Semelano, ricostruita nel XVII secolo; la chiesetta dell’emigrante, in località Ronchidosio.

Abitata già nell’età del ferro, come testimoniano i resti di una tomba e altri reperti rinvenuti nella zona, deriva il toponimo dall’aggettivo latino MONTENSIS, che significa ‘di montagna’. Nel Medioevo, fu infeudata ai marchesi Montecuccoli, alleati di Modena. Respinto, nel Duecento, un attacco dei bolognesi, all’inizio del XVI secolo fu conquistata da un certo Bontadini di Bologna che vi instaurò un regime di autogoverno, durato però solo pochi anni. Tornata ai Montecuccoli, fu da questi coinvolta nelle lotte con la nobile famiglia dei Tanari di Gaggio Montano, che furono sconfitti e trucidati dopo un’aspra battaglia. Alla fine del Seicento fu ceduta al duca Rinaldo I d’<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=ESTE'>Este</a>. Eretta in podesteria, rimase sotto il diretto dominio degli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=ESTENSI'>Estensi</a> fino alla prima metà del XVIII secolo, quando venne assegnata a Benedetto Salvatici, al quale subentrarono i Malaspina. Compresa nel dipartimento del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=RENO'>Reno</a>, ai tempi della Repubblica cisalpina, al termine della parentesi napoleonica tornò agli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=ESTE'>Este</a>, che ne conservarono il possesso fino all’annessione al Regno d’Italia. Gravemente danneggiata durante la seconda guerra mondiale, diede un grande contributo alla lotta partigiana. Del patrimonio storico-architettonico fanno parte: il castello, ricordato già nel XII secolo, ricostruito sul finire del Trecento e più volte restaurato; la chiesa di S. Lorenzo Martire; la parrocchiale di S. Giacomo Maggiore; l’oratorio di Sant’Antonino, con pregevoli affreschi quattrocenteschi, a Monteforte; quello di S. Sebastiano della Riva, del XIV secolo; la chiesa parrocchiale di Iola, del Seicento; le chiese di Maserno, Montespecchio e Salto; la pieve di Semelano, ricostruita nel XVII secolo; la chiesetta dell’emigrante, in località Ronchidosio.

Economia

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede della Pro Loco e della stazione dei carabinieri. L’agricoltura, basata sulla produzione di cereali, frumento, foraggi, ortaggi, uva e altra frutta, è integrata dall’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è presente con i comparti edile, tessile e lattiero-caseario. Il terziario si compone di una buona rete distributiva e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Tra le strutture sociali si segnalano una casa di riposo e una casa protetta. È possibile frequentare le scuole dell’obbligo; non manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico.

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede della Pro Loco e della stazione dei carabinieri. L’agricoltura, basata sulla produzione di cereali, frumento, foraggi, ortaggi, uva e altra frutta, è integrata dall’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è presente con i comparti edile, tessile e lattiero-caseario. Il terziario si compone di una buona rete distributiva e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Tra le strutture sociali si segnalano una casa di riposo e una casa protetta. È possibile frequentare le scuole dell’obbligo; non manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Meta di villeggiatura estiva, inserita negli itinerari dell’agriturismo modenese, registra un consistente movimento di visitatori. Abbastanza frequentata anche per lavoro, grazie allo sviluppo dell’indotto turistico, che consente un buon assorbimento di manodopera, è al centro di rapporti molto intensi con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto. Tra gli eventi ricorrenti vanno citati: diverse iniziative culturali, nei mesi di maggio, giugno, luglio e agosto; la fiera dell’antiquariato e la sagra della polenta, con spettacolo musicale, a luglio; la rievocazione storica e il palio montesino, col corteo storico dei nove rioni e la gara equestre, ad agosto; le sagre del parmigiano reggiano e della patata, a settembre; quella della castagna, tra ottobre e novembre. Il Patrono, San Lorenzo, si festeggia il 10 agosto.

Meta di villeggiatura estiva, inserita negli itinerari dell’agriturismo modenese, registra un consistente movimento di visitatori. Abbastanza frequentata anche per lavoro, grazie allo sviluppo dell’indotto turistico, che consente un buon assorbimento di manodopera, è al centro di rapporti molto intensi con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto. Tra gli eventi ricorrenti vanno citati: diverse iniziative culturali, nei mesi di maggio, giugno, luglio e agosto; la fiera dell’antiquariato e la sagra della polenta, con spettacolo musicale, a luglio; la rievocazione storica e il palio montesino, col corteo storico dei nove rioni e la gara equestre, ad agosto; le sagre del parmigiano reggiano e della patata, a settembre; quella della castagna, tra ottobre e novembre. Il Patrono, San Lorenzo, si festeggia il 10 agosto.

Località

Alberelli, Aravecchia, Bertocchi, Castelluccio, Forno, Fucina, Iola, Lastrelle, Lazzari, Maserno, Montalto, Monteforte, Montespecchio, Osteria Ca' Ida, Riva di Biscia, Rondoni, Salto, San Giacomo, San Martino, Semelano, Semelano di Sotto

Alberelli, Aravecchia, Bertocchi, Castelluccio, Forno, Fucina, Iola, Lastrelle, Lazzari, Maserno, Montalto, Monteforte, Montespecchio, Osteria Ca' Ida, Riva di Biscia, Rondoni, Salto, San Giacomo, San Martino, Semelano, Semelano di Sotto

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Montese rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.