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Descrizione

Comune di montagna, che affonda le sue origini nella preistoria, è famoso per le sue celebrazioni carnevalesche; la sua economia si basa sulle attività agro-pastorali. La quasi totalità dei mamoiadini, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, vive nel capoluogo comunale; solo pochissimi si distribuiscono in case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, che vanno da un minimo di 390 ad un massimo di 1.048 metri sul livello del mare. L'abitato, interessato da forte espansione edilizia, si estende lungo un ampio altopiano granitico circondato da vigneti, orti e boschi di querce e castagni; il suo andamento plano-altimetrico è tipicamente montano.

Storia

Il toponimo deriva dalla voce sarda logudorese “Marmurada”, presupponendo che vi sia stata una caduta della prima r e una iotizzazione della seconda, a sua volta derivante dal latino MARMOR, ‘marmo', con riferimento a particolari formazioni geologiche. Attestato dal 1342, le forme riscontrate sono quelle di “Mamorata”, “Marmoiada” e “Mamoyata”. Sulla base di quanto accertato è, dunque, da escludere l'interpretazione di chi lo considera derivato del latino MANUBIATA, ‘(località) colpita dai fulmini', inteso come nome teoforico, connesso alla religione antica. Abitata sin dall'età nuragica, nell'XI secolo fu aggregata alla curatoria della Barbagia di Ollolai, nel Giudicato d'Arborea. Successivamente divenne territorio del marchesato di Oristano e degli Aragonesi. Nel 1604 passò sotto la giurisdizione del ducato di Mandas, governato dai feudatari Maza, De Silva e Tellez Giron d'Alcantara. Tra le vestigia del passato di maggiore interesse storico-architettonico meritano di essere citate: diversi nuraghi, tra cui quello di Ruiu; le domus de janas di Concheddas de Istevene; il menhir di Pedra Pizzinna; la parrocchiale della Madonna di Loreto, eretta nella seconda metà del XVII secolo; il santuario dedicato a San Cosimo, costituito da una chiesetta rustica e da diverse casette bianche, dette cumbessias, disposte in circolo.

Economia

È sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. L'agricoltura conserva un ruolo importante nell'economia locale: si producono cereali, ortaggi, foraggi, olive, uva e altra frutta; si pratica anche l'allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L'industria è costituita da piccole aziende che operano nei comparti lattiero-caseario, dei materiali da costruzione ed edile. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati come quello bancario, ma la rete distributiva è comunque sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della popolazione. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi materne, elementari e medie; per l'arricchimento culturale si registra la presenza della biblioteca civica. Le strutture ricettive, che comprendono un agriturismo, offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, fa comunque registrare un discreto flusso di visitatori. Le principali attrazioni sono costituite dalle bellezze naturali circostanti, quali i monti Medali, Pisanu Mele e la punta Crapinu, e dalle tradizionali feste che rievocano antiche usanze del mondo agro-pastorale barbaricino. Di particolare fascino è la festa del Carnevale, che qui vede protagonisti i famosi “mamuthones”, uomini con indosso pelli di montone, con le teste avvolte da fazzoletti in color tannino e i visi coperti da grosse maschere dalla tragica espressione, che richiamano quelle dei bronzetti nuragici. Altre maschere interessanti sono quelle delle “issocadores”, vestite con giacche scarlatte e scialli colorati, con bianchi fazzoletti intorno al volto. Altri appuntamenti tradizionali sono: la festa di San Sebastiano, la seconda domenica di luglio; di San Cosimo, a settembre, in occasione della quale è possibile degustare le specialità del luogo tra cui il torrone di mandorle. La festa del Patrono, Sant'Antonio Abate , si celebra il 17 gennaio.

Località

Fondi europei 2021-2027

Comune di Mamoiada in "phasing-in", appartenente, cioè, a quelle aree che -già comprese nell'Obiettivo 1 nel periodo di programmazione comunitaria 2000-2006- nel nuovo ciclo di programmazione 2007-2013, grazie ai progressi economici compiuti, passano nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione" e sono oggetto di finanziamenti speciali in virtù del loro precedente status di territori Obiettivo 1. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.

INFO
  • Popolazione 2.555
  • Lat 40° 12' 45,44'' 40.21262222
  • Long 9° 17' 4,86'' 9.28468333
  • CAP 08024
  • Prefisso 0784
  • Codice ISTAT 091046
  • Codice Catasto E874
  • Altitudine slm 644 mt
  • zona clim./gradi giorno
    Riscaldamento: dal 1/11 al 15/04 per 12 ore/giorno
    D/1803
  • Superficie 49.03 Km2
  • Densità 52,11 ab/Km2
  • Sismicità Zona 4
  • Alba 05:09
  • Tramonto 19:29
Contatti
ODV
NomeIndirizzo
AVIS COMUNALE 'DONATELLA FANCELLO' MAMOIADAVIA MANNU 18
AVIS COMUNALE 'DONATELLA FANCELLO' MAMOIADAVIA MANNU 18
UNIVERSITA' DELLE TRE ETA' UNITREVIA MANNU 18
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