Descrizione

Comune collinare, di origine medievale, basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole e su modeste iniziative industriali. I lozzolesi, che presentano un indice di vecchiaia molto superiore alla media, vivono quasi tutti nel capoluogo comunale, contiguo al comune di Gattinara. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate: si raggiungono i 529 metri di quota. Proprio in virtù di queste variazioni, l’abitato, interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia, si trova nel punto dove una breve valle sbocca nella pianura ed è il punto terminale di una breve strada che lo collega alla statale biellese. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si rappresenta una fede che sostiene una croce latina rossa, raggiante d’oro; l’accompagnano due cornucopie, anch’esse dorate, ricolme di frutti e di spighe e decussate in punta allo scudo.

Comune collinare, di origine medievale, basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole e su modeste iniziative industriali. I lozzolesi, che presentano un indice di vecchiaia molto superiore alla media, vivono quasi tutti nel capoluogo comunale, contiguo al comune di Gattinara. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate: si raggiungono i 529 metri di quota. Proprio in virtù di queste variazioni, l’abitato, interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia, si trova nel punto dove una breve valle sbocca nella pianura ed è il punto terminale di una breve strada che lo collega alla statale biellese. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si rappresenta una fede che sostiene una croce latina rossa, raggiante d’oro; l’accompagnano due cornucopie, anch’esse dorate, ricolme di frutti e di spighe e decussate in punta allo scudo.

Storia

Il toponimo sembra risalire, secondo alcuni documenti datati tra l’XI e il XIII secolo, a LAUCINUM, probabile nome latinizzato di un’antica famiglia celtica. Fino all’anno mille, anno in cui Ottone III donò la cittadina al vescovo di Vercelli, tale territorio fu di proprietà di Arduino d’Ivrea. Successivamente, nel 1302, divenne proprietà della famiglia dei Sonomonte. La costruzione più importante è il castello, edificato nel mezzo del centro cittadino in cima al colle di Loceno per contrastare la volontà del comune di Vercelli di abbandonare la zona e trasferire tutti gli abitanti nel vicino borgo di Gattinara. Tale castello, oggi proprietà di un’azienda produttrice di vino, contribuì insieme alla chiesa di San Giorgio, divenuta parrocchiale nel 1440, a un costante aumento demografico. Purtroppo il castello, nonostante sui muri occidentali e meridionali siano ancora visibili merlature a coda di rondine, presenta uno stato di conservazione non soddisfacente; la parte della struttura che si è conservata meglio è la torre a pianta circolare situata sul lato settentrionale; in condizioni precarie, invece, si trova la torre di sud-ovest che ha subito nel corso dei secoli, come gran parte del castello, parecchie ricostruzioni e rifacimenti snaturandone l’equilibrio architettonico. Tra gli altri edifici di valore storico-artistico figura: la parrocchiale di San Giorgio, situata anticamente all’interno del castello; l’oratorio dei Santi Rocco e Antonio, edificato fra il 1635 e il 1640 in ringraziamento da parte dei sopravvissuti al terribile flagello della peste; il santuario della Madonna Annunziata, luogo di meditazione, e la cappella della Madonna del Grappa, eretta dagli alpini sul colle più alto del territorio nel 1936.

Il toponimo sembra risalire, secondo alcuni documenti datati tra l’XI e il XIII secolo, a LAUCINUM, probabile nome latinizzato di un’antica famiglia celtica. Fino all’anno mille, anno in cui Ottone III donò la cittadina al vescovo di Vercelli, tale territorio fu di proprietà di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=ARDUINO'>Arduino</a> d’Ivrea. Successivamente, nel 1302, divenne proprietà della famiglia dei Sonomonte. La costruzione più importante è il castello, edificato nel mezzo del centro cittadino in cima al colle di Loceno per contrastare la volontà del comune di Vercelli di abbandonare la zona e trasferire tutti gli abitanti nel vicino borgo di Gattinara. Tale castello, oggi proprietà di un’azienda produttrice di vino, contribuì insieme alla chiesa di San Giorgio, divenuta parrocchiale nel 1440, a un costante aumento demografico. Purtroppo il castello, nonostante sui muri occidentali e meridionali siano ancora visibili merlature a coda di rondine, presenta uno stato di conservazione non soddisfacente; la parte della struttura che si è conservata meglio è la torre a pianta circolare situata sul lato settentrionale; in condizioni precarie, invece, si trova la torre di sud-ovest che ha subito nel corso dei secoli, come gran parte del castello, parecchie ricostruzioni e rifacimenti snaturandone l’equilibrio architettonico. Tra gli altri edifici di valore storico-artistico figura: la parrocchiale di San Giorgio, situata anticamente all’interno del castello; l’oratorio dei Santi Rocco e Antonio, edificato fra il 1635 e il 1640 in ringraziamento da parte dei sopravvissuti al terribile flagello della peste; il santuario della Madonna Annunziata, luogo di meditazione, e la cappella della Madonna del Grappa, eretta dagli alpini sul colle più alto del territorio nel 1936.

Economia

È sede di Pro Loco. Nell’economia locale l’agricoltura, basata sulla produzione di riso, uva (soprattutto da vitigni per la produzione di vino Doc) e frutta, conserva un ruolo importante; è praticato anche l’allevamento di bovini e avicoli. Grazie alla sua posizione geografica, particolarmente attiva è l’industria estrattiva di sabbia, ghiaia e argilla. Apprezzabile è anche il numero di strutture per l’estrazione di minerali non energetici e per la fabbricazione di materiali da costruzione. Sono altresì presenti opifici operanti nel settore tessile, delle confezioni e delle calzature e un buon numero di imprese edili. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità ma non sono forniti servizi più qualificati come quello bancario. Le strutture scolastiche garantiscono l’istruzione materna ed elementare; per l’arricchimento culturale si registra una biblioteca civica. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Il servizio sanitario è garantito dalla farmacia locale.

È sede di Pro Loco. Nell’economia locale l’agricoltura, basata sulla produzione di riso, uva (soprattutto da vitigni per la produzione di vino Doc) e frutta, conserva un ruolo importante; è praticato anche l’allevamento di bovini e avicoli. Grazie alla sua posizione geografica, particolarmente attiva è l’industria estrattiva di sabbia, ghiaia e argilla. Apprezzabile è anche il numero di strutture per l’estrazione di minerali non energetici e per la fabbricazione di materiali da costruzione. Sono altresì presenti opifici operanti nel settore <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=TESSILE'>tessile</a>, delle confezioni e delle calzature e un buon numero di imprese edili. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità ma non sono forniti servizi più qualificati come quello bancario. Le strutture scolastiche garantiscono l’istruzione materna ed elementare; per l’arricchimento culturale si registra una biblioteca civica. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Il servizio sanitario è garantito dalla farmacia locale.

Relazioni

Nonostante l’attrattiva costituita dalla vicina Riserva Naturale Orientata le Baragge e del fiume Sesia non ha ancora ricevuto la meritata attenzione da parte del turismo, che risulta ancora troppo poco sviluppato. Sebbene sia ancora in una fase evolutiva ha comunque intrapreso un’opera di valorizzazione atta a richiamare visitatori dai centri vicini, con manifestazioni culturali e folcloristiche che ricalcano le radici del territorio, come la festa campestre organizzata dagli alpini locali la prima domenica di agosto sul panoramico colle dove sorge la cappella. Il Patrono, San Giorgio Martire, si festeggia il 23 aprile: vengono preparati e distribuiti dai “priori” ai paesani fagiolini bianchi cotti in brodo di verdure secondo un’antichissima ricetta e pane.

Nonostante l’attrattiva costituita dalla vicina <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=RISERVANATURALEORIENTATALEBARAGGE'>Riserva Naturale Orientata le Baragge</a> e del fiume Sesia non ha ancora ricevuto la meritata attenzione da parte del turismo, che risulta ancora troppo poco sviluppato. Sebbene sia ancora in una fase evolutiva ha comunque intrapreso un’opera di valorizzazione atta a richiamare visitatori dai centri vicini, con manifestazioni culturali e folcloristiche che ricalcano le radici del territorio, come la festa campestre organizzata dagli alpini locali la prima domenica di agosto sul panoramico colle dove sorge la cappella. Il Patrono, San Giorgio Martire, si festeggia il 23 aprile: vengono preparati e distribuiti dai “priori” ai paesani fagiolini bianchi cotti in brodo di verdure secondo un’antichissima ricetta e pane.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Lozzolo rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.