RISERVA NATURALE ORIENTATA LE BARAGGE:
Posta in provincia di Biella, si estende anche nelle province di Novara e Vercelli. Dal punto di vista morfologico, i terreni baraggivi sono costituiti da superfici compatte incolte, quasi piane, composte da depositi argillosi fluvioglaciali di età quaternaria, povere di nutrienti e praticamente impermeabili: il loro ambiente è dato da una brughiera boscosa in cui più o meno radi risultano gli esemplari di querce, betulle, carpini, pini silvestri, con sottobosco di brugo, che un tempo si estendeva sui terrazzi marginali della pianura piemontese che da Biella giunge fino al Ticino. La riserva tutela nuclei dell'originaria baraggia, in passato molto estesa ma attualmente ridotta a isole, a seguito dell'intensa opera di bonifica che ha favorito la risicoltura; è suddivisa in sei distinti nuclei territoriali, che occupano sedici comuni posti tra Candelo e Cureggio. Nell'area sono stati predisposti itinerari autoguidati e un itinerario archeologico, percorribili a cavallo e ciclabili, come è possibile partecipare a visite guidate e ad attività didattiche. L'ambiente è ideale per ospitare specie vegetali di particolare interesse ("gladiolus palustris", "centaurea montana", "spiranthes aestivalis"), oltre ad alcune specie di carattere montano ("iris sibirica", "hemerocallis flava", "gentiana pneumonante" e "viburum opulus"). Il popolamento faunistico si distingue soprattutto per una particolare entomofauna, che conta specie rare ed endemiche, tra le quali i coleotteri carabidi endemici "agnonum livens" e "benbidion numerale", il coleottero "catops westi" (un tipo di catopide presente soltanto in un'altra stazione in Italia) e il lepidottero "coenonympha oedippus", molto raro e localizzato.