Descrizione

Comune di pianura, di origine antica, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato un modesto tessuto industriale. I lentesi, che presentano un indice di vecchiaia elevato, vivono quasi tutti nel capoluogo comunale; solo pochissimi si distribuiscono in case sparse. La posizione geografica di pianura comporta che il profilo geometrico del territorio comunale subisca lievi variazioni altimetriche. L’abitato, attraversato da nord a sud dalla provinciale, sorge con forma raccolta poco a ovest dal corso della Sesia. Sullo sfondo rosso dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si rappresenta un cavaliere d’argento, armato di tutto punto e raffigurato nell’atto di cavalcare in sella a un cavallo nero posto su una pianura dorata.

Comune di pianura, di origine antica, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato un modesto tessuto industriale. I lentesi, che presentano un indice di vecchiaia elevato, vivono quasi tutti nel capoluogo comunale; solo pochissimi si distribuiscono in case sparse. La posizione geografica di pianura comporta che il profilo geometrico del territorio comunale subisca lievi variazioni altimetriche. L’abitato, attraversato da nord a sud dalla provinciale, sorge con forma raccolta poco a ovest dal corso della Sesia. Sullo sfondo rosso dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si rappresenta un cavaliere d’argento, armato di tutto punto e raffigurato nell’atto di cavalcare in sella a un cavallo nero posto su una pianura dorata.

Storia

Il toponimo, attestato già nel 963, sembrerebbe derivare dal latino LENS, trasformato nell’attuale denominazione per il riferimento alla coltivazione delle lenticchie. Proprietà, prima del Mille, delle benedettine, le sue antiche vicende sono caratterizzate dalla presenza dell’antico monastero fortificato di San Pietro, che insieme alla villa fu dato in feudo da Ottone di Biandrate a Palatino Avogadro nel 1178. Il monastero ebbe giurisdizione sul castello, costruito intorno alla metà del XIII secolo, racchiudente parte dell’abitato, e gli Arborio furono i signori del luogo. Il monastero conobbe un periodo di grande ricchezza e potenza nel XV secolo tanto che quando, nel 1404, i signori laici giurarono fedeltà ai Savoia, le monache si sottomisero ai marchesi di Monferrato, confermando l’autonomia della propria giurisdizione; con il trasferimento del convento e dell’ordine delle suore a Vercelli, nel 1570, dove poi, nel XVII secolo sarebbe stata costruita la chiesa di San Pietro martire, ebbe inizio la decadenza dell’intero complesso del castello. Oggi il castello si presenta in uno stato di conservazione non buono, tranne il lato orientale dove esistono ancora una torre quadrata, alcune finestre e una torretta quadrangolare; in un cortile interno sono visibili decorazioni del Quattrocento e affreschi piuttosto deteriorati. Il monastero sembra collegato da sotterranei con la cripta di San Biagio, sotto il presbiterio della chiesa parrocchiale. Tra le altre testimonianze storico-architettoniche figurano: la parrocchiale di Sant’Olimpio, al di sotto della quale si trova la cripta di San Biagio, che rappresenta parte dell’originaria chiesa di San Pietro prima del 1127; a destra della parrocchiale sorge la chiesa della confraternita di Santa Marta, benedetta nel 1597. Fuori dell’abitato, inoltre, si possono ammirare le due chiese della pieve di Santo Stefano e della Madonna dei Campi, pregevoli per antichità e storia. Altri edifici religiosi sono l’oratorio di San Sebastiano, quello di San Rocco, la chiesa di Sant’Eugenio, in parte diroccata, e le rovine della chiesa di San Giulio.

Il toponimo, attestato già nel 963, sembrerebbe derivare dal latino LENS, trasformato nell’attuale denominazione per il riferimento alla coltivazione delle lenticchie. Proprietà, prima del Mille, delle benedettine, le sue antiche vicende sono caratterizzate dalla presenza dell’antico monastero fortificato di San Pietro, che insieme alla villa fu dato in feudo da Ottone di Biandrate a Palatino <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=AVOGADRO'>Avogadro</a> nel 1178. Il monastero ebbe giurisdizione sul castello, costruito intorno alla metà del XIII secolo, racchiudente parte dell’abitato, e gli Arborio furono i signori del luogo. Il monastero conobbe un periodo di grande ricchezza e potenza nel XV secolo tanto che quando, nel 1404, i signori laici giurarono fedeltà ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a>, le monache si sottomisero ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MARCHESIDIMONFERRATO'>marchesi di Monferrato</a>, confermando l’autonomia della propria giurisdizione; con il trasferimento del convento e dell’ordine delle suore a Vercelli, nel 1570, dove poi, nel XVII secolo sarebbe stata costruita la chiesa di San Pietro martire, ebbe inizio la decadenza dell’intero complesso del castello. Oggi il castello si presenta in uno stato di conservazione non buono, tranne il lato orientale dove esistono ancora una torre quadrata, alcune finestre e una torretta quadrangolare; in un cortile interno sono visibili decorazioni del Quattrocento e affreschi piuttosto deteriorati. Il monastero sembra collegato da sotterranei con la cripta di San Biagio, sotto il presbiterio della chiesa parrocchiale. Tra le altre testimonianze storico-architettoniche figurano: la parrocchiale di Sant’Olimpio, al di sotto della quale si trova la cripta di San Biagio, che rappresenta parte dell’originaria chiesa di San Pietro prima del 1127; a destra della parrocchiale sorge la chiesa della confraternita di Santa Marta, benedetta nel 1597. Fuori dell’abitato, inoltre, si possono ammirare le due chiese della pieve di Santo Stefano e della Madonna dei Campi, pregevoli per antichità e storia. Altri edifici religiosi sono l’oratorio di San Sebastiano, quello di San Rocco, la chiesa di Sant’Eugenio, in parte diroccata, e le rovine della chiesa di San Giulio.

Economia

È sede di Pro Loco. Nella struttura economica locale riveste un ruolo importante la silvicoltura e l’agricoltura, basata sulla produzione di cereali e frumento; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, equini e avicoli. L’industria è costituita da imprese che operano nei comparti alimentare (tra cui il lattiero-caseario e la lavorazione e conservazione della carne), edile, metallurgico, meccanico, tessile, delle confezioni, della lavorazione del legno e della produzione di articoli in gomma e in plastica. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario e assicurativo. Non si annoverano strutture sociali di rilievo. Le uniche scuole del posto sono le materne e le elementari; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. A livello sanitario è garantito il servizio farmaceutico.

È sede di Pro Loco. Nella struttura economica locale riveste un ruolo importante la silvicoltura e l’agricoltura, basata sulla produzione di cereali e frumento; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, equini e avicoli. L’industria è costituita da imprese che operano nei comparti alimentare (tra cui il lattiero-caseario e la lavorazione e conservazione della carne), edile, metallurgico, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MECCANICO'>meccanico</a>, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=TESSILE'>tessile</a>, delle confezioni, della lavorazione del legno e della produzione di articoli in gomma e in plastica. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario e assicurativo. Non si annoverano strutture sociali di rilievo. Le uniche scuole del posto sono le materne e le elementari; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. A livello sanitario è garantito il servizio farmaceutico.

Relazioni

La bellezza degli scenari naturali che fanno da cornice all’abitato, la vicinanza alla Riserva Naturale Orientata le Baragge e il suo patrimonio storico, archeologico, artistico e architettonico sono motivo di attrazione per un buon numero di turisti. È abbastanza frequentata anche per lavoro, in quanto il buon livello delle sue attività produttive consente di assorbire una parte consistente della manodopera locale. La festa del Patrono, Sant’Olimpio, si celebra il 16 giugno.

La bellezza degli scenari naturali che fanno da cornice all’abitato, la vicinanza alla <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=RISERVANATURALEORIENTATALEBARAGGE'>Riserva Naturale Orientata le Baragge</a> e il suo patrimonio storico, archeologico, artistico e architettonico sono motivo di attrazione per un buon numero di turisti. È abbastanza frequentata anche per lavoro, in quanto il buon livello delle sue attività produttive consente di assorbire una parte consistente della manodopera locale. La festa del Patrono, Sant’Olimpio, si celebra il 16 giugno.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Lenta rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.