itala

Descrizione

Comune collinare che affonda le sue origini nella preistoria; la sua economia ha affiancato alle tradizionali attività agricole e zootecniche una discreta produzione industriale. Gli ilbonesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce in case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, che vanno da un minimo di 40 a un massimo di 900 metri sul livello del mare. L’abitato, interessato da espansione edilizia, si adagia su una collina ed è circondato da vasti vigneti e uliveti, da cui si gode un bellissimo panorama sulla zona costiera dell’Ogliastra. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, sono raffigurate, su sfondo azzurro e su una verde campagna erbosa, quattro caprette d’oro, accompagnate da cinque pecore d’argento. Il tutto è sovrastato da due grappoli d’uva posti nei cantoni del capo: l’uno è dorato, l’altro è purpureo.

Storia

Il toponimo, di probabile origine prelatina, è attestato, dal 1341, con le forme “Ibbonu” e “Ilbono”. Nella dizione locale si presenta come “Irvònu”. Il suo insediamento fu abitato sin dall’età preistorica. In epoca medievale venne compresa nella curatoria dell’Ogliastra, nel Giudicato di Cagliari. Successivamente passò sotto il dominio dei Visconti e, più tardi ancora, nelle mani dei giudici di Gallura. Dopo essere stata ceduta in feudo a Berengario Carroz fu incorporata nella contea di Quirra; in quel periodo appartenne ai Centelles e agli Osorio de la Cueva. La sua storia successiva non mostra avvenimenti di particolare rilievo. Tra le vestigia del passato figurano: le domus de janas di Texere, Murta Bestia, Praidas; i nuraghi di Tedili, Sartalai, Perucciu, Salassu, Matalè e Scerì; due insoliti documenti dell’antichità (congedi militari di soldati che avevano militato nella flotta romana, uno dei quali rilasciato tra l’anno 80 e il 95 dall’Imperatore Domiziano e l’altro nel 127 dall’Imperatore Traiano a un certo Caio Fusio, gregario della flotta con sede a Ravenna); la parrocchiale dedicata a San Giovanni Battista, con all’interno la statua della Madonna Delle Grazie e la cassa in cui questa venne ritrovata, secondo la leggenda, sulla spiaggia di Cea e portata in paese su un carro trainato da buoi; l’antichissima Piazza di Funtana de Idda; le chiese campestri di San Rocco e di San Pietro; la chiesetta di San Cristoforo (protettore dei pellegrini), che sovrasta il paese, risalente al XVII secolo.

Economia

È sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, ulivi, agrumeti, viti e altri alberi da frutta. Si pratica, inoltre, l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini e avicoli. L’industria, discretamente sviluppata, è costituita da imprese che operano nei settori alimentare, della lavorazione del legno, dei materiali da costruzione, dei laterizi, della fabbricazione di mobili ed edile. Interessante è l’artigianato, specializzato nella produzione di ceramiche, pizzi e ricami eseguiti con “su vrevolitè”, antico attrezzo sardo. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità, ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Oltre le scuole dell’obbligo è possibile frequentare il corso di laurea in informatica; per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca civica. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Il servizio sanitario è assicurato a livello farmaceutico.

Relazioni

Sebbene non sia una delle mete di maggior afflusso turistico, offre a quanti vi si rechino la possibilità di effettuare delle piacevoli escursioni nell’incontaminato ambiente circostante e di visitare i numerosi resti di passate civiltà situati sul suo territorio. A poca distanza si trovano, inoltre, il bel lago di Flumendosa e i monti Tarè e Bonghi. Tra gli eventi ricorrenti si segnala la tradizionale celebrazione religiosa in onore della Madonna delle Grazie, il 2 luglio. La festa del Patrono, San Giovanni Battista, si celebra il 24 giugno. Insieme a Lanusei è patria dei cinquemila volontari sotto osservazione per lo studio delle basi biologiche dell’invecchiamento, nell’ambito del progetto “Progenia”, finanziato dall’italiano Consiglio nazionale delle ricerche e dallo statunitense Istituto nazionale della salute.

Località

INFO
  • Popolazione 2.158
  • Lat 39° 53' 34,48'' 39.89291111
  • Long 9° 32' 43,96'' 9.54554444
  • CAP 08040
  • Prefisso 0782
  • Codice ISTAT 105008
  • Codice Catasto E283
  • Altitudine slm 499 mt
  • zona clim./gradi giorno
    Riscaldamento: dal 15/11 al 31/03 per 10 ore/giorno
    C/1400
  • Superficie 30.91 Km2
  • Densità 69,82 ab/Km2
  • Sismicità Zona 4
  • Alba 04:56
  • Tramonto 19:49
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