Descrizione
Comune collinare, di origine incerta, la cui economia è di tipo prevalentemente agricolo. I guamaggioresi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, vivono tutti nel capoluogo comunale. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, che vanno da un minimo di 174 a un massimo di 481 metri sul livello del mare. L’abitato, caratterizzato da abitazioni con ampi portali d’ingresso e da un ampio atrio chiamato “lolla”, è interessato da un fenomeno di forte crescita edilizia. Il suo andamento plano-altimetrico è tipico delle zone collinari.
Storia
Il toponimo è un composto dell’aggettivo “maggiore” e di GOI, che richiama la base prelatina. Poche sono le notizie storiche relative alle prime vicende del borgo. Si sa che nell’XI secolo appartenne alla Trexenta, del Giudicato di Cagliari; in seguito passò ai Visconti; fu poi possesso dei Besora e infine, nel 1497, fu incorporata nella contea di Villasor. Dal 1928 al 1946 fu aggregata al comune di Selegas. Il patrimonio storico-architettonico annovera due edifici sacri: la chiesa di Santa Maria Maddalena, del Settecento, edificata sopra un nuraghe, e la chiesa di San Pietro, di origine gotica, strutturata su una unica navata con tre nicchie sul presbiterio. Degna di nota è poi la chiesa di San Sebastiano, di epoca neoclassica. Negli anni 1651-1655 venne colpita da forti epidemie di peste che decimarono la popolazione. Coloro che sopravvissero abbandonarono l’antico sito e si stabilirono nella zona attuale edificandovi, per voto, la chiesa in onore di San Sebastiano.
Economia
Oltre che degli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, è sede di Pro Loco. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, vite e olivo e con l’allevamento di bovini, suini, ovini ed equini. Il settore economico secondario è costituito da imprese che operano nei comparti dei materiali da costruzione, metallurgico ed edile. Interessante è l’artigianato, in particolare quello specializzato nella produzione di coltelli. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Tra i mezzi di diffusione dell’informazione figura un’emittente radiotelevisiva locale. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Le scuole assicurano la frequenza delle classi dell’obbligo; per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca comunale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario, localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.
Relazioni
Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, possiede comunque valide risorse il cui sfruttamento potrebbe portare a un incremento della presenza turistica sul posto. Offre, infatti, a quanti vi si rechino, la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente naturale, di effettuare interessanti escursioni nei dintorni e di gustare i semplici ma genuini prodotti locali, tra cui meritano di essere citati i “sizzigorrus a schiscionera” (lumache con olio, prezzemolo e pane grattugiato) e “is suppas” (fave lesse con cotica di maiale). È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Non vi si svolgono particolari manifestazioni folcloristiche o religiose che potrebbero allietare il borgo e richiamare visitatori dai dintorni, fatta eccezione per la festa di Santa Maria Maddalena, il 22 luglio. La festa del Patrono, San Sebastiano, si celebra il 20 gennaio preceduta dalla sagra “is carrus a montu”.
Località
- Popolazione 994
- Lat 39° 34' 7,70'' 39.56880556
- Long 9° 4' 25,8'' 9.07363333
- CAP 09040
- Prefisso 070
- Codice ISTAT 092030
- Codice Catasto E234
- Altitudine slm 199 mt
- zona clim./gradi giorno
Riscaldamento: dal 15/11 al 31/03 per 10 ore/giorno C/1260 - Superficie 16.84 Km2
- Densità 59,03 ab/Km2
- Sismicità Zona 4
- Alba 05:28
- Tramonto 19:12