Descrizione

Piccola comunità di montagna, di antichissima origine, la cui economia si basa sulla zootecnia e su modeste iniziative industriali affiancate da attività turistiche. I fobellesi, il cui indice di vecchiaia è eccezionalmente elevato, si distribuiscono tra il capoluogo comunale, numerosi aggregati urbani minori e case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, che partono da un minimo di 750 e arrivano a un massimo di 2.458 metri sul livello del mare. L’abitato, interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia, rispecchia le caratteristiche del territorio comunale, mostrando un andamento plano-altimetrico tipico delle zone montane. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, sono raffigurati, in campo azzurro, tre alberi di faggio -il centrale più elevato dei laterali- fondati su una campagna “al naturale”. Sotto lo scudo spicca la leggenda in caratteri maiuscoli neri: ECCOTI IL FAGGIO CHE A FOBEL DIE’ IL NOME.

Piccola comunità di montagna, di antichissima origine, la cui economia si basa sulla zootecnia e su modeste iniziative industriali affiancate da attività turistiche. I fobellesi, il cui indice di vecchiaia è eccezionalmente elevato, si distribuiscono tra il capoluogo comunale, numerosi aggregati urbani minori e case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, che partono da un minimo di 750 e arrivano a un massimo di 2.458 metri sul livello del mare. L’abitato, interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia, rispecchia le caratteristiche del territorio comunale, mostrando un andamento plano-altimetrico tipico delle zone montane. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, sono raffigurati, in campo azzurro, tre alberi di faggio -il centrale più elevato dei laterali- fondati su una campagna “al naturale”. Sotto lo scudo spicca la leggenda in caratteri maiuscoli neri: ECCOTI IL FAGGIO CHE A FOBEL DIE’ IL NOME.

Storia

Il toponimo dipende da FAGUS in composizione con l’aggettivo BELLUS e starebbe a significare un ‘grande e bel faggio’. Secondo la leggenda sarebbe stata fondata da soldati dell’esercito di Ercole Libico mille anni prima di Cristo. Legata ai destini della Valsesia, fu sotto la giurisdizione dei conti di Biandrate, del comune di Vercelli e dei Visconti nel Trecento; nel secolo successivo fu sotto il ducato di Milano e nel 1703 entrò nei possessi dei Savoia. La sua storia successiva non evidenzia avvenimenti di particolare rilievo. Tra le testimonianze storico-architettoniche figurano: villa Musy, costruita nel 1901, e l’oratorio di San Giuseppe alla Fontana. Le case della zona centrale sono affrescate con scene della Via Crucis opera al Borsetti e all’Orgiazzi. Il campanile della parrocchiale di San Giacomo è tutto ciò che resta della chiesa, più volte distrutta dalle piene del torrente Mastallone, nella cui valle si trova l’abitato.

Il toponimo dipende da FAGUS in composizione con l’aggettivo BELLUS e starebbe a significare un ‘grande e bel faggio’. Secondo la leggenda sarebbe stata fondata da soldati dell’esercito di Ercole Libico mille anni prima di Cristo. Legata ai destini della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=VALSESIA'>Valsesia</a>, fu sotto la giurisdizione dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=CONTIDIBIANDRATE'>conti di Biandrate</a>, del comune di Vercelli e dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=VISCONTI'>Visconti</a> nel Trecento; nel secolo successivo fu sotto il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=DUCATODIMILANO'>ducato di Milano</a> e nel 1703 entrò nei possessi dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a>. La sua storia successiva non evidenzia avvenimenti di particolare rilievo. Tra le testimonianze storico-architettoniche figurano: villa Musy, costruita nel 1901, e l’oratorio di San Giuseppe alla Fontana. Le case della zona centrale sono affrescate con scene della Via Crucis opera al Borsetti e all’Orgiazzi. Il campanile della parrocchiale di San Giacomo è tutto ciò che resta della chiesa, più volte distrutta dalle piene del torrente Mastallone, nella cui valle si trova l’abitato.

Economia

È sede di Pro Loco. L’economia locale non ha abbandonato del tutto le tradizionali attività rurali: è praticato l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da piccole aziende che operano nei comparti dell’edilizia, delle confezioni e della lavorazione del legno. Interessante è l’artigianato, in particolare quello specializzato nella confezione di trine e pizzi, il “puncett”. Il terziario si compone di una sufficiente rete commerciale oltre che dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione materna ed elementare; per l’arricchimento culturale si registra la presenza del museo Carestia-Tirozzo che conserva l’erbario dell’abate Antonio Carestia, insigne botanico valsesiano, e il museo del Puncetto, dove si possono ammirare anche gli “scufogn” o “scapini”, ovvero le pantofole in stoffa. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione. L’assenza di una farmacia costringe i fobellesi a rivolgersi altrove anche per il servizio sanitario di base.

È sede di Pro Loco. L’economia locale non ha abbandonato del tutto le tradizionali attività rurali: è praticato l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da piccole aziende che operano nei comparti dell’edilizia, delle confezioni e della lavorazione del legno. Interessante è l’artigianato, in particolare quello specializzato nella confezione di trine e pizzi, il “puncett”. Il terziario si compone di una sufficiente rete commerciale oltre che dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione materna ed elementare; per l’arricchimento culturale si registra la presenza del museo Carestia-Tirozzo che conserva l’erbario dell’abate Antonio Carestia, insigne botanico valsesiano, e il museo del Puncetto, dove si possono ammirare anche gli “scufogn” o “scapini”, ovvero le pantofole in stoffa. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione. L’assenza di una farmacia costringe i fobellesi a rivolgersi altrove anche per il servizio sanitario di base.

Relazioni

La natura incontaminata che la circonda la rende una meta ideale degli amanti della montagna. Frequentata dai turisti sia nel periodo invernale che in quello estivo, offre spunti per lunghe e rilassanti passeggiate nel verde alla scoperta delle numerose caratteristiche ambientali della zona, con la possibilità di raggiungere attraverso il colle di Braranca la vicina Valle Anzasca. In località Belvedere durante l’inverno funziona anche una piccola sciovia. La vicinanza del Parco Naturale Alta Valsesia costituisce, inoltre, una vera attrattiva per chi pratica sci fuori pista, sci alpino e telemark. Non vi si svolgono significative manifestazioni culturali o ricreative, che potrebbero allietare la comunità e richiamare visitatori dai dintorni. L’unica ricorrenza di lunga tradizione è quella del rito battesimale, durante il quale è possibile ammirare il tipico costume fobellese: esso spicca per la sua eleganza soprattutto perché è impreziosito dal caratteristico pizzo, il “puncet”. La festa del Patrono, San Giacomo, si celebra il 25 luglio. Ha dato i natali a Vincenzo Lancia.

La natura incontaminata che la circonda la rende una meta ideale degli amanti della montagna. Frequentata dai turisti sia nel periodo invernale che in quello estivo, offre spunti per lunghe e rilassanti passeggiate nel verde alla scoperta delle numerose caratteristiche ambientali della zona, con la possibilità di raggiungere attraverso il colle di Braranca la vicina Valle Anzasca. In località Belvedere durante l’inverno funziona anche una piccola sciovia. La vicinanza del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=PARCONATURALEALTAVALSESIA'>Parco Naturale Alta Valsesia</a> costituisce, inoltre, una vera attrattiva per chi pratica sci fuori pista, sci alpino e telemark. Non vi si svolgono significative manifestazioni culturali o ricreative, che potrebbero allietare la comunità e richiamare visitatori dai dintorni. L’unica ricorrenza di lunga tradizione è quella del rito battesimale, durante il quale è possibile ammirare il tipico costume fobellese: esso spicca per la sua eleganza soprattutto perché è impreziosito dal caratteristico pizzo, il “puncet”. La festa del Patrono, San Giacomo, si celebra il 25 luglio. Ha dato i natali a Vincenzo Lancia.

Località

Belvedere, Boco Inferiore, Boco Superiore, Cadelmeina, Campelli, Costa, La Piana, Piana di Roy, Rivà, Roy, Santa Maria

Belvedere, Boco Inferiore, Boco Superiore, Cadelmeina, Campelli, Costa, La Piana, Piana di Roy, Rivà, Roy, Santa Maria

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Fobello rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.